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[RUGBYLIST] Notizie del martedì
allrugby
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Mar 21 Lug 2009 09:39:37 CEST
Da "Il Treviso"
Ciao.
Franco (TV)
Il rugby e l'orgoglio ferito
Azzerare i vertici della FIR.
IlCarroccio veneto
vuole latesta del presi-
dente.Martella (Pd)pre-
sentaun'interrogazione.
massimiliano.crosato a epolis.sm
■ Mentre i conti non tornano
e parte il ricorso del Benetton
contro la sua esclusione dalla
Celtic, si scatena una bufera per
«il furto» perpetrato della Federugby
«romana» guidata da
Giancarlo Dondi, sicuramente
uno non inviso al centrodestra.
Ma un presidente di cui ora il
mondo politico veneto, in maniera
trasversale, chiede, a scelta,
la testa e il commissariamento
della Federazione.
La Celtic fa rispolverare il
«Roma ladrona» d'antan alle
colonne venete della Lega. E dopo
Zaia e Gobbo, anche la neo
europarlamentare Mara Bizzotto
non si fa pregare: «Roma
capitale del rugby e il Veneto
fuori è un sacrilegio che grida
vendetta. È come escludere il
Brasile dal Mondiale per far posto
allo Zimbabwe! E tutti sanno
chi è il Brasile e chi lo Zimbabwe
del rugby italiano!» annunciando
battaglia a tutto
campo contro Dondi che ha
premiato «scandalosamente»
il rugby capitolino «finanziato
coi denari pubblici di Regione,
Provincia e Comune». L'europarlamentare
vuole sì l'azzeramento
dei vertici della Fir, sen-
za dimenticare il ruolo da franchi
tiratori svolto da alcuni consiglieri
veneti, di cui chiede
«dimissioni doverose e giuste».
In attesa che la faccenda approdi
nelle aule parlamentari,
dove il deputato Andrea Martella
(Pd) ha promesso un'interrogazione
«per uno schiaffo così
umiliante, che va ben oltre
l'ambito strettamente sportivo»
anche in Regione arriva
un'interrogazione di marca padana,
firmata dai consiglieri
Ciambetti e Caner. «Una scelta
politica prima che sportiva. e
chiediamo alla Giunta quali
azioni intenda intraprendere
per tutelare gli interessi non solo
sportivi del Veneto». L'obiettivo
è di premere - politicamente
ed istituzionalmente, mentre
il Benetton lo fa sul fronte più
prettamente sportivo - per far
estromettere Roma che non ha
ancora le garanzie economiche
necessarie, pur godendo del
massimo appoggio politico.
Esattamente il contrario di quel
che portava in dote Treviso, penalizzato
dalla scarsa considerazione
anche dei consiglieri
veneti proprio per il suo splendido
isolamento: siamo bravi e
facciamo tutto da soli. E forse
troppo tardive le aperture, più a
parole in verità, al resto del movimento
della palla ovale regionale,
fatto da una miriade di società
minori che non si sarebbero
sentite rappresentate e
che comunque non sono state
mai coinvolte. ■
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I dati
Zanini contro Rosolen
■ ■ Dondi è gradito al
centrodestra (almeno finora)
ma per Vittorio Zanini il
responsabile della tragedia
Celtic ha un solo nome. Quello
del consigliere trevigiano
Tullio Rosolen «uno del
centrosinistra» sbotta
l'assessore. «Lui ha votato
per Roma, perchè lo sanno
tutti che è un uomo di Dondi».
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