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[RUGBYLIST] Re: Digest di Rugbylist, Volume 32, Numero 49
cavallopazzo
14cavallopazzo a libero.it
Mer 14 Gen 2009 08:35:16 CET
Mi sembra che il nostro pilone non confuti al 100 per 100 la scelta tecnica,
ma la maniera come è stato trattato per effettuare un avvicendamento che
poteva anche starci. Credo che non farebbe piacere a nessuno apprendere dai
giornali di non essere stato convocato specialmente dopo una vita, come la
sua, spesa per la Nazionale.
E su questo ragionamente sono solidale con lui. Il polverone è sulla
gestione di questi rapporti.
Un caro saluto da Cavallo Pazzo
----- Original Message -----
From: "Federico Meda | Hand&Made Comunicazione" <federico.meda a handemade.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Tuesday, January 13, 2009 4:09 PM
Subject: [RUGBYLIST] Re: Digest di Rugbylist, Volume 32, Numero 49
Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
Stima e rispetto per Lo Cicero, però è da un po' che si muove poco.
Ammettiamolo: dieci anni ai suoi livelli si pagano. E davanti ha le prime
linee di club di prima fascia. Non capisco il polverone, era prevedibile
un'esclusione.
Il 13-01-2009 16:01, "rugbylist-request a rugbylist.it"
<rugbylist-request a rugbylist.it> ha scritto:
> Invia le richieste di iscrizione alla lista Rugbylist all'indirizzo
> rugbylist a rugbylist.it
>
> Per iscriverti o cancellarti attraverso il web, visita
> http://www.rugbylist.it/mailman/listinfo/rugbylist
> oppure, via email, manda un messaggio con oggetto `help' all'indirizzo
> rugbylist-request a rugbylist.it
>
> Puoi contattare la persona che gestisce la lista all'indirizzo
> rugbylist-owner a rugbylist.it
>
> Se rispondi a questo messaggio, per favore edita la linea dell'oggetto
> in modo che sia più utile di un semplice "Re: Contenuti del digest
> della lista Rugbylist..."
>
>
> Argomenti del Giorno:
>
> 1. Re: Lo Cicero silurato (Marco)
> 2. Re: Lo Cicero silurato (allrugby)
> 3. Re: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì (mauri45 a clarence.com)
> 4. RE: Lo Cicero silurato (Andrea Menozzi)
> 5. Notizie del lunedì ... il giorno dopo (allrugby)
> 6. R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il giorno dopo
> (claudiozamboni a hotmail.com)
> 7. Re: R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il giorno dopo
> (Enrico Gottardo)
>
>
> ----------------------------------------------------------------------
>
> Message: 1
> Date: Tue, 13 Jan 2009 11:54:31 +0100
> From: "Marco" <marco_suomi a libero.it>
> Subject: Re: [RUGBYLIST] Lo Cicero silurato
> To: "rugby list" <rugbylist a rugbylist.it >
> Message-ID: <KDEOYV$AD63F5D8EB1A151C64C92BF210AF7EFD a libero.it>
> Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
>
>> From : mauri45 a clarence.com
>> Comunque era chiaro che, rientrando Castrogiovanni, lui
>> diventava il quinto pilone, non a caso quelli convocati
>> giocano tutti nei migliori club d'Europa.
>
> Eh si', ma allora perche' tutte (e dico tutte) le riviste specializzate -
> soprattutto britanniche - lo ritengono il migliore pilone sinistro
> d'Europa
> secondo solo al (secondo me sopravvalutato) Sheridan? Secondo me e'
> superiore
> ad Aguero e molto, molto migliore di Perugini.
> Per quanto riguarda Festuccia - uno tra lui, Ongaro e Ghiraldini doveva
> restare fuori, Mallet ha scelto Efesto, si puo' discutere la scelta ma
> almeno
> si tratta di tre tallonatori di alto livello...
>
> Marco
>
>
>
> ------------------------------
>
> Message: 2
> Date: Tue, 13 Jan 2009 12:17:14 +0100
> From: allrugby <allrugby a gmail.com>
> Subject: Re: [RUGBYLIST] Lo Cicero silurato
> To: rugbylist a rugbylist.it
> Message-ID:
> <ec947e4b0901130317i6f5d7d92u746b2238077550a2 a mail.gmail.com>
> Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-1
>
> Mi sembra che anche in passato Lo Cicero abbia avuto qualche grana con
> la nazionale, ma non ne ricordo i motivi.
> Comunque, fa piacere constatare l'ingresso di molti giovani: mi auguro
> che anche a loro sia data almeno una possibilità di mettersi in luce.
> Ciao.
> Franco (TV)
>
> Il 13 gennaio 2009 11.54, Marco <marco_suomi a libero.it> ha scritto:
>> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
>>> From : mauri45 a clarence.com
>>> Comunque era chiaro che, rientrando Castrogiovanni, lui
>>> diventava il quinto pilone, non a caso quelli convocati
>>> giocano tutti nei migliori club d'Europa.
>>
>> Eh si', ma allora perche' tutte (e dico tutte) le riviste specializzate -
>> soprattutto britanniche - lo ritengono il migliore pilone sinistro
>> d'Europa
>> secondo solo al (secondo me sopravvalutato) Sheridan? Secondo me e'
>> superiore
>> ad Aguero e molto, molto migliore di Perugini.
>> Per quanto riguarda Festuccia - uno tra lui, Ongaro e Ghiraldini doveva
>> restare fuori, Mallet ha scelto Efesto, si puo' discutere la scelta ma
>> almeno
>> si tratta di tre tallonatori di alto livello...
>>
>> Marco
>>
>> _______________________________________________
>> Gestisci la tua iscrizione
>> http://www.rugbylist.it/mailman/listinfo/rugbylist
>>
>
>
> ------------------------------
>
> Message: 3
> Date: Tue, 13 Jan 2009 13:38:39 +0100 (CET)
> From: mauri45 a clarence.com
> Subject: Re: Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
> To: rugbylist a rugbylist.it,
> Message-ID: <20090113123839.250876800369 a eva105.dadanet.it>
> Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"
>
> Un allegato HTML è stato rimosso...
> URL:
> http://www.rugbylist.it/pipermail/rugbylist/attachments/20090113/e389ed4c/atta
> chment-0001.html
>
> ------------------------------
>
> Message: 4
> Date: Tue, 13 Jan 2009 14:54:27 +0100
> From: Andrea Menozzi <amenozzi a hotmail.it>
> Subject: RE: [RUGBYLIST] Lo Cicero silurato
> To: <rugbylist a rugbylist.it>
> Message-ID: <COL114-W50D2382D1B3BC3C351DC7DB2D90 a phx.gbl>
> Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"
>
>
>> Date: Tue, 13 Jan 2009 11:54:31 +0100> Subject: Re: [RUGBYLIST] Lo Cicero
>> silurato> From: marco_suomi a libero.it> To: rugbylist a rugbylist.it> >
>> Notizie
>> di rugby: http://www.rugbyrugby.it> >From : mauri45 a clarence.com> >
>> Comunque
>> era chiaro che, rientrando Castrogiovanni, lui > > diventava il quinto
>> pilone, non a caso quelli convocati > > giocano tutti nei migliori club
>> d'Europa.> > Eh si', ma allora perche' tutte (e dico tutte) le riviste
>> specializzate - soprattutto britanniche - lo ritengono il migliore pilone
>> sinistro d'Europa secondo solo al (secondo me sopravvalutato) Sheridan?
>> Secondo me e' superiore ad Aguero e molto, molto migliore di Perugini.>
>> Per
>> quanto riguarda Festuccia - uno tra lui, Ongaro e Ghiraldini doveva
>> restare
>> fuori, Mallet ha scelto Efesto, si puo' discutere la scelta ma almeno si
>> tratta di tre tallonatori di alto livello...> > Marco
>
> Se fosse il migliore pilone sinistro d'europa non giocherebbe in seconda
> divisione francese.
>
> E poi potresti darmi i nomi di queste riviste specializzate perchè non ci
> credo...
>
> _________________________________________________________________
> Quante ne sai? Gioca con i 50 nuovi schemi di CrossWire!
> http://livesearch.games.msn.com/crosswire/play_it/
> -------------- parte successiva --------------
> Un allegato HTML è stato rimosso...
> URL:
> http://www.rugbylist.it/pipermail/rugbylist/attachments/20090113/c515bcb8/atta
> chment-0001.html
>
> ------------------------------
>
> Message: 5
> Date: Tue, 13 Jan 2009 15:11:08 +0100
> From: allrugby <allrugby a gmail.com>
> Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il giorno dopo
> To: rugbylist a rugbylist.it
> Message-ID:
> <ec947e4b0901130611y9ae97b9q47b2618c77266d07 a mail.gmail.com>
> Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-1
>
> Trascrivo un paio di articoli dal Gazzettino di lunedì 12 gennaio 2009.
> Ciao.
> Franco (TV)
>
> IN FRANCIA
>
> Arresto cardiaco: muore in campo.
>
> Tolosa. - Tragedia nel rugby: Féao Latu, 28enne giocatore tongano
> della squadra francese del Perigueux, è morto per arresto cardiaco nel
> corso della partita Cahors-Perigueux, valida per il campionato
> federale 1, che corrisponde alla serie B italiana.
> Latu è crollato a terra dopo un quarto d'ora di gioco. Immediatamente
> soccorso da alcuni pompieri presenti a bordo campo, è stato poi
> trasportato in un ospedale della zona, dove i medici non hanno potuto
> far altro che constatare la morte dell'atleta.
>
> (Commento personale: che ci facevano i pompieri a bordo campo? Non
> sarebbe stato meglio ci fosse stato un medico?).
> ----------------------------------------------------------------------
>
> MISCHIA APERTA
>
> La fiaba del Leicester nell'era dei miliardari - di Antonio Liviero
>
> Una città, una squadra. Quella del Leicester, prossimo avversario del
> Benetton in Coppa, è una fiaba del rugby moderno. Profuma di utopia.
> Però concreta.
> L'indomani della Coppa del mondo in Sudafrica il club fu sul punto di
> chiudere. Era una mattina d'agosto. Dean Richards, bandiera storica
> delle "tigri" dell'East Midlands, entro pallido nell'ufficio del
> direttore esecutivo Peter Wheeler. E gli annunciò che tutti i
> giocatori stavano per firmare un contratto con il magnate australiano
> Parker per aderire al suo progetto professionistico. Le casse della
> società erano vuote. E per qualche tempo il Leicester galleggiò tra la
> vita e la morte. Il piano del milionario, com'è noto, non si realizzo.
> Ma poco dopo fu l'International Board, per evitare secessioni, a
> pensionare il dilettantismo costringendo i club di tutto il mondo a un
> brusco adattamento.
> Il Leicester si ritrovò quasi al punto di prima. Di colpo il vecchio
> stadio di Welford Road, con le mura fatiscenti e le tribune dal tetto
> basso, mostrava i segni del tempo. Da Londra a Northampton arrivavano
> ovunque i miliardari, sul modello calcistico, a rilevare le squadre, o
> a iniettare denaro per sviluppare il modello professionistico. Non a
> Leicester. Da un secolo il club apparteneva alla gente, era fortemente
> radicato sul territorio. "Volevamo diventare i numeri uno in Europa ma
> senza perdere l'anima. Senza finire nelle mani di una sola persona o
> essere disposti a qualunque cosa per il denaro" raccontava qualche
> tempo fa Wheeler. Imboccarono la strada della public company. Il club
> diventò di proprietà dei tifosi: 400 soci, nessuno dei quali con una
> quota superiore al 5%, e 13mila abbonati che ne sono azionisti. In
> pratica al Welford Road si gioca sempre col tutto esaurito.
> Il pèrogetto ha coinvolto l'intera città, 280mila abitanti, una forte
> comunità operaia cresciuta attorno all'industria tessile, la vocazione
> solidaristica temprata negli anni del "thatcherismo": tutti uniti nei
> momenti difficili, che si tratti di perdere i posti di lavoro o solo
> le partite. Anche con quelli del calcio.
> "A Leicester i tifosi del rugby sostengono il calcio, e viceversa - mi
> spiegavano alcune attempate tifose delle Tigri sulle tribune di Monigo
> - Da noi non contano le origini nè ci sono barriere sociali, o gli
> antagonismi che si trovano da altre parti, come a Manchester, dove i
> ricchi stanno in un club e i poveri in un altro".
> A leicester c'è un motto che ricorre prima del match: una specie di
> "morire gli uni per gli altri". Si spiega così lo spirito unitario che
> porta i dirigenti a consultare i tifosi prima di ogni decisione
> importante, anche la più impopolare come l'aumento del costo dei
> biglietti o la modifica della maglia, attraverso campagne di
> informazioni e assemblee straordinarie. E' dall'orientamento popolare
> che è emersa la scelta di un professionismo etico, che rifugge dalle
> spese folli e privilegia i giocatori della regione. Talenti come Flood
> hanno rinunciato a offerte vantaggiose per la fedeltà alla maglia.
> Roba d'altri tempi. Risultati: quattro campionati consecutivi dal '99
> al 2002 e due Heineken Cup con il pack, come da tradizione, più
> potente d'Europa. Non solo: nel Duemila è stata la prima società
> professionistica a dichiarare un utile (56mila sterline) via via
> cresciuto oltre il milione e mezzo. Campioni anche fuori dal campo.
>
>
> ------------------------------
>
> Message: 6
> Date: Tue, 13 Jan 2009 14:41:09 +0000
> From: claudiozamboni a hotmail.com
> Subject: R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il giorno dopo
> To: rugbylist a rugbylist.it
> Message-ID: <BLU111-DAV4AB19E6107F0B48074F7ACAD90 a phx.gbl>
> Content-Type: text/plain; charset="Windows-1252"
>
> In Francia sono i Pompieri a svolgere i servizi di pronto intervento con
> le
> autolettighe (SAMU), sia tramite personale dipendente sia con i volontari.
> Inviato dal dispositivo wireless BlackBerry®
>
> -----Original Message-----
> From: allrugby <allrugby a gmail.com>
>
> Date: Tue, 13 Jan 2009 15:11:08
> To: <rugbylist a rugbylist.it>
> Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il gio
> rno dopo
>
>
> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
> Trascrivo un paio di articoli dal Gazzettino di lunedì 12 gennaio 2009.
> Ciao.
> Franco (TV)
>
> IN FRANCIA
>
> Arresto cardiaco: muore in campo.
>
> Tolosa. - Tragedia nel rugby: Féao Latu, 28enne giocatore tongano
> della squadra francese del Perigueux, è morto per arresto cardiaco nel
> corso della partita Cahors-Perigueux, valida per il campionato
> federale 1, che corrisponde alla serie B italiana.
> Latu è crollato a terra dopo un quarto d'ora di gioco. Immediatamente
> soccorso da alcuni pompieri presenti a bordo campo, è stato poi
> trasportato in un ospedale della zona, dove i medici non hanno potuto
> far altro che constatare la morte dell'atleta.
>
> (Commento personale: che ci facevano i pompieri a bordo campo? Non
> sarebbe stato meglio ci fosse stato un medico?).
> ----------------------------------------------------------------------
>
> MISCHIA APERTA
>
> La fiaba del Leicester nell'era dei miliardari - di Antonio Liviero
>
> Una città, una squadra. Quella del Leicester, prossimo avversario del
> Benetton in Coppa, è una fiaba del rugby moderno. Profuma di utopia.
> Però concreta.
> L'indomani della Coppa del mondo in Sudafrica il club fu sul punto di
> chiudere. Era una mattina d'agosto. Dean Richards, bandiera storica
> delle "tigri" dell'East Midlands, entro pallido nell'ufficio del
> direttore esecutivo Peter Wheeler. E gli annunciò che tutti i
> giocatori stavano per firmare un contratto con il magnate australiano
> Parker per aderire al suo progetto professionistico. Le casse della
> società erano vuote. E per qualche tempo il Leicester galleggiò tra la
> vita e la morte. Il piano del milionario, com'è noto, non si realizzo.
> Ma poco dopo fu l'International Board, per evitare secessioni, a
> pensionare il dilettantismo costringendo i club di tutto il mondo a un
> brusco adattamento.
> Il Leicester si ritrovò quasi al punto di prima. Di colpo il vecchio
> stadio di Welford Road, con le mura fatiscenti e le tribune dal tetto
> basso, mostrava i segni del tempo. Da Londra a Northampton arrivavano
> ovunque i miliardari, sul modello calcistico, a rilevare le squadre, o
> a iniettare denaro per sviluppare il modello professionistico. Non a
> Leicester. Da un secolo il club apparteneva alla gente, era fortemente
> radicato sul territorio. "Volevamo diventare i numeri uno in Europa ma
> senza perdere l'anima. Senza finire nelle mani di una sola persona o
> essere disposti a qualunque cosa per il denaro" raccontava qualche
> tempo fa Wheeler. Imboccarono la strada della public company. Il club
> diventò di proprietà dei tifosi: 400 soci, nessuno dei quali con una
> quota superiore al 5%, e 13mila abbonati che ne sono azionisti. In
> pratica al Welford Road si gioca sempre col tutto esaurito.
> Il pèrogetto ha coinvolto l'intera città, 280mila abitanti, una forte
> comunità operaia cresciuta attorno all'industria tessile, la vocazione
> solidaristica temprata negli anni del "thatcherismo": tutti uniti nei
> momenti difficili, che si tratti di perdere i posti di lavoro o solo
> le partite. Anche con quelli del calcio.
> "A Leicester i tifosi del rugby sostengono il calcio, e viceversa - mi
> spiegavano alcune attempate tifose delle Tigri sulle tribune di Monigo
> - Da noi non contano le origini nè ci sono barriere sociali, o gli
> antagonismi che si trovano da altre parti, come a Manchester, dove i
> ricchi stanno in un club e i poveri in un altro".
> A leicester c'è un motto che ricorre prima del match: una specie di
> "morire gli uni per gli altri". Si spiega così lo spirito unitario che
> porta i dirigenti a consultare i tifosi prima di ogni decisione
> importante, anche la più impopolare come l'aumento del costo dei
> biglietti o la modifica della maglia, attraverso campagne di
> informazioni e assemblee straordinarie. E' dall'orientamento popolare
> che è emersa la scelta di un professionismo etico, che rifugge dalle
> spese folli e privilegia i giocatori della regione. Talenti come Flood
> hanno rinunciato a offerte vantaggiose per la fedeltà alla maglia.
> Roba d'altri tempi. Risultati: quattro campionati consecutivi dal '99
> al 2002 e due Heineken Cup con il pack, come da tradizione, più
> potente d'Europa. Non solo: nel Duemila è stata la prima società
> professionistica a dichiarare un utile (56mila sterline) via via
> cresciuto oltre il milione e mezzo. Campioni anche fuori dal campo.
> _______________________________________________
> Gestisci la tua iscrizione
> http://www.rugbylist.it/mailman/listinfo/rugbylist
>
> ------------------------------
>
> Message: 7
> Date: Tue, 13 Jan 2009 15:55:02 +0100
> From: Enrico Gottardo <alfa a quipo.it>
> Subject: Re: R: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il giorno dopo
> To: rugbylist a rugbylist.it
> Message-ID: <20090113145113.074B21E14362 a quipohosting.micso.it>
> Content-Type: text/plain; charset="iso-8859-1"; format=flowed
>
> Confermo!
> Nel 1983 (all'età di 10 anni) mi trovavo a
> Clermont-Ferrand, e a seguito di un piccolo incidente sono stato
> portato nell'ospedale della città con l'automezzo
> ... dei Vigili del Fuoco Francesi !!! Li funziona così !
> Non vi nascono l'emozione per essere salito sul camion dei VVF.
>
> alfa
>
>
>
>
>
>
> At 15.41 13/01/2009, claudiozamboni a hotmail.com wrote:
>> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
>>
>> In Francia sono i Pompieri a svolgere i servizi
>> di pronto intervento con le autolettighe (SAMU),
>> sia tramite personale dipendente sia con i volontari.
>> Inviato dal dispositivo wireless BlackBerry®
>>
>> -----Original Message-----
>> From: allrugby <allrugby a gmail.com>
>>
>> Date: Tue, 13 Jan 2009 15:11:08
>> To: <rugbylist a rugbylist.it>
>> Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì ... il gio
>> rno dopo
>>
>>
>> Notizie di rugby: http://www.rugbyrugby.it
>> Trascrivo un paio di articoli dal Gazzettino di lunedì 12 gennaio 2009.
>> Ciao.
>> Franco (TV)
>>
>> IN FRANCIA
>>
>> Arresto cardiaco: muore in campo.
>>
>> Tolosa. - Tragedia nel rugby: Féao Latu, 28enne giocatore tongano
>> della squadra francese del Perigueux, è morto per arresto cardiaco nel
>> corso della partita Cahors-Perigueux, valida per il campionato
>> federale 1, che corrisponde alla serie B italiana.
>> Latu è crollato a terra dopo un quarto d'ora di gioco. Immediatamente
>> soccorso da alcuni pompieri presenti a bordo campo, è stato poi
>> trasportato in un ospedale della zona, dove i medici non hanno potuto
>> far altro che constatare la morte dell'atleta.
>>
>> (Commento personale: che ci facevano i pompieri a bordo campo? Non
>> sarebbe stato meglio ci fosse stato un medico?).
>> ----------------------------------------------------------------------
>>
>> MISCHIA APERTA
>>
>> La fiaba del Leicester nell'era dei miliardari - di Antonio Liviero
>>
>> Una città, una squadra. Quella del Leicester, prossimo avversario del
>> Benetton in Coppa, è una fiaba del rugby moderno. Profuma di utopia.
>> Però concreta.
>> L'indomani della Coppa del mondo in Sudafrica il club fu sul punto di
>> chiudere. Era una mattina d'agosto. Dean Richards, bandiera storica
>> delle "tigri" dell'East Midlands, entro pallido nell'ufficio del
>> direttore esecutivo Peter Wheeler. E gli annunciò che tutti i
>> giocatori stavano per firmare un contratto con il magnate australiano
>> Parker per aderire al suo progetto professionistico. Le casse della
>> società erano vuote. E per qualche tempo il Leicester galleggiò tra la
>> vita e la morte. Il piano del milionario, com'è noto, non si realizzo.
>> Ma poco dopo fu l'International Board, per evitare secessioni, a
>> pensionare il dilettantismo costringendo i club di tutto il mondo a un
>> brusco adattamento.
>> Il Leicester si ritrovò quasi al punto di prima. Di colpo il vecchio
>> stadio di Welford Road, con le mura fatiscenti e le tribune dal tetto
>> basso, mostrava i segni del tempo. Da Londra a Northampton arrivavano
>> ovunque i miliardari, sul modello calcistico, a rilevare le squadre, o
>> a iniettare denaro per sviluppare il modello professionistico. Non a
>> Leicester. Da un secolo il club apparteneva alla gente, era fortemente
>> radicato sul territorio. "Volevamo diventare i numeri uno in Europa ma
>> senza perdere l'anima. Senza finire nelle mani di una sola persona o
>> essere disposti a qualunque cosa per il denaro" raccontava qualche
>> tempo fa Wheeler. Imboccarono la strada della public company. Il club
>> diventò di proprietà dei tifosi: 400 soci, nessuno dei quali con una
>> quota superiore al 5%, e 13mila abbonati che ne sono azionisti. In
>> pratica al Welford Road si gioca sempre col tutto esaurito.
>> Il pèrogetto ha coinvolto l'intera città, 280mila abitanti, una forte
>> comunità operaia cresciuta attorno all'industria tessile, la vocazione
>> solidaristica temprata negli anni del "thatcherismo": tutti uniti nei
>> momenti difficili, che si tratti di perdere i posti di lavoro o solo
>> le partite. Anche con quelli del calcio.
>> "A Leicester i tifosi del rugby sostengono il calcio, e viceversa - mi
>> spiegavano alcune attempate tifose delle Tigri sulle tribune di Monigo
>> - Da noi non contano le origini nè ci sono barriere sociali, o gli
>> antagonismi che si trovano da altre parti, come a Manchester, dove i
>> ricchi stanno in un club e i poveri in un altro".
>> A leicester c'è un motto che ricorre prima del match: una specie di
>> "morire gli uni per gli altri". Si spiega così lo spirito unitario che
>> porta i dirigenti a consultare i tifosi prima di ogni decisione
>> importante, anche la più impopolare come l'aumento del costo dei
>> biglietti o la modifica della maglia, attraverso campagne di
>> informazioni e assemblee straordinarie. E' dall'orientamento popolare
>> che è emersa la scelta di un professionismo etico, che rifugge dalle
>> spese folli e privilegia i giocatori della regione. Talenti come Flood
>> hanno rinunciato a offerte vantaggiose per la fedeltà alla maglia.
>> Roba d'altri tempi. Risultati: quattro campionati consecutivi dal '99
>> al 2002 e due Heineken Cup con il pack, come da tradizione, più
>> potente d'Europa. Non solo: nel Duemila è stata la prima società
>> professionistica a dichiarare un utile (56mila sterline) via via
>> cresciuto oltre il milione e mezzo. Campioni anche fuori dal campo.
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>
> Fine di Digest di Rugbylist, Volume 32, Numero 49
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