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R: [RUGBYLIST] Storia ovale minore.

Massimo Gallo gallomassimo a iol.it
Mer 7 Gen 2009 22:47:27 CET


Letta fino all’ultima virgola….  Storia ovale tutt’altro che minore…

 

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Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]
Per conto di ruggero rizzi
Inviato: mercoledì 7 gennaio 2009 17.43
A: rugbylist a rugbylist.it
Oggetto: [RUGBYLIST] Storia ovale minore.

 


Se esiste anche una storia "minore" del rugby nostrano, ci può stare questo?
Sono bloccato dalla neve da ieri mattina e ho un sacco di tempo:  sto
mettendo a posto un po' di file e scartoffie.
Le foto dell'evento descritto sono a disposizione ed  i nomi, riferimenti a
fatti e persone NON sono casuali..
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Distaccamento Marina Militare, Roma, Piazza Randaccio,  maggio 1963. 

Il Comandante, Capitano di Vascello Oberdan Greco,  chiama a rapporto Capo
Lavaroni, sottufficiale ex-incursore, un tipo molto sportivo e in servizio
al Ministero.

"Arrivano il mese prossimo, faranno le esercitazione NATO in mare a Gaeta e
poi un gruppo di loro verranno a visitare Roma... e... vogliono pure fare
una partita di rugby..."  comunica il Comandante col suo inconfondibile
accento napoletano Si riferisce ad una prossima visita a Roma
dell'equipaggio di un sommergibile della Royal Navy  che sarà ospite al
distaccamento..

"... sceglietevi e pigliàteve  una ventina dei ragazzi i  più robbùsti, 'o
pullmann dall'Autocentro l'ho già fatto mettere a disposizione... ve ne
andate all'Acquacetosa e vi allenate.. e da domani tutti esenti da guardia,
servizi eccetera eccetera..." 

Il mattino dopo una dozzina di marcantoni (tutti marinai addetti ai servizi
rappresentanza, tipo Quirinale, Altare della Patria ) arrivano al Magazzino
Sportivo di via Azuni, tra lo stupore del magazziniere/furiere da pochi
giorni in servizio a Roma.

A tutti vengono distribuiti scarpette, calzoncini, tute azzurre (bellissime
già allora) con tanto di  "Marina Militare" grande e bianca stampata sul
petto. Per le maglie  viene rimediata  una vecchia muta, nemmeno
inventariata, e con i colori della Sampdoria Calcio.

Lavaroni  chiede al furiere se è di leva o di "carriera".  Questi è appunto
di carriera e, da quel momento,  viene nominato addetto agli "sportivi"
dotandosi anche lui di tutto quel corredo.

I primi allenamenti, all'Acquacetosa, quattro pomeriggi alla settimana, con
un tale Tartaglini Silvano (ex estremo della Nazionale anni '50) che dà una
mano a Lavaroni ad allenare i militari..

Ma sono dodici: pochi. Chiamano  in campo anche il furiere, visto che ha
scarpette e corredo, e – sorpresa - questi se la cava e non è male.  Poi
l'idea di andare a Sabaudia,  dove c'è il Centro Remiero Marina Militare
con tanto  fior di atleti che – sempre col permesso e per ordine  del
Comandante - vengono comandati ad allenarsi con i marinai neo-rugbysti a
Roma. Eccoli diventati ventitrè, più un sottotenente Medico.  Poi, per fare
le cose in regola, il Comandante li   assegna tutti nella Compagnia Atleti
il che vuol anche dire supplemtento viveri sportivi (latte condensato,
biscotti, cioccolato: perfino 10 cc di cordiale, una specie di imbevibile
brandy…Finalmente la prima amichevole: a Rieti, combinata da Tartaglini e
con tanto di  autobus azzurro targato MM.  Si pranza in una caserma
dell'Esercito.Finisce 55-3 per il Rieti, e la meta valeva tre punti e su un
campo con alcune zone ricoperte di carbonella nera  tanto che alla fine  si
esce tutti impolverati  neri come minatori gallesi.Anche il furiere, che ha
giocato per la prima volta  una vera partita di rugby   è contagiato dal
virus ovale.Arrivarono, dopo la festa del 2 giugno, gli attesi
sommergibilisti inglesi e  is giocò al campo tre dell'Acquacetosa, presente
anche tal Contrammiraglio Eugenio Henke      (della Marina Italiana
nonostante il cognome, e    molto chiacchierato sui giornalii  l'anno dopo,
per via di una storia di golpe…. Junio Valerio,  gen. Delorenzo... ma questo
non c'entra)

Arbitrò un seminarista scozzese, anche lui di "stanza" a Roma e che sovente
veniva con i suoi confratelli a fare allenamento in quegli impianti.  Verso
la fine del primo tempo i Marinai italiani erano sotto di una quindicina di
mete ed il buon seminarista, l'unico a capire la lingua di tutti, prese la
più cristiana e fraterna decisione: sette inglesi passano con gli italiani e
sette italiani con gli inglesi. Cosa che fu fatta rapidamente con relativo
scambio di magliette.

Per non sballare le statistiche storiche, anche quelle a venire,  anche
questi rugbisti Italiani persero contro l'Inghilterra ma – per la storia -
gli Italiani segnarono (nel secondo tempo,  of course) ben tre mete, forse,
questo sì,  un record  contro l'Inghilterra. Venne preparato un terzo tempo
sul campo, con  il supporto della Sussistenza della Marina, digiuna di
queste  usanze  e di queste ritualità post partita.

Succhi di frutta, limoni, aranci,  acqua e bibite gassate. Tutte
rigorosamente analcoliche. Per fortuna la Sussistenza inglese di usanze ne
aveva di diverse:  infatti  un loro graduato, andò sul pullman dei suoi
compagni e scese con alcune casse di birra. Di quelle di legno e con le
bottiglie di vetro da un litro come si costumava allora. Le lattine
arriveranno anni dopo.

Ah... dimenticavo. Il furiere che si cita  era tale Ruggero Rizzi, matricola
025371/VO62, tuttora conclamatamene infetto del virus ovale.

(marzo 2007)

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Saluti dalla bassa Valle Scrivia

Ruggero Rizzi

 

 

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