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[RUGBYLIST] Notizie del sabato
allrugby
allrugby a gmail.com
Sab 1 Ago 2009 16:35:38 CEST
Tanto per cambiare. Dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)
L’affronto alla leggenda Stefano Bettarello, zittito dal presidente
del Civ Roberto Bortolato come se fosse un intruso qualsiasi. La
mancata presa di posizione dei consiglieri federali e dello stesso
Bortolato, come avevano chiesto una trentina di presidenti dei club. È
stata un’assemblea delle società venete emblematica e deludente quella
andata in scena l’altra sera a Zelarino. Circa duecento i
partecipanti, fra le big di Super 10 mancava solo Rovigo. Non c’era
nemmeno il "tessitore" Tullio Rosolen. L’assemblea doveva esprimere
compattezza contro l’esclusione del Benetton e del Veneto dal rugby
che conta. Ne ha mostrato ancora una volta i limiti, le divisioni e la
mancata sintonia fra vertice federale e movimento, o perlomeno una
parte di esso.
L’affronto a Bettarello si spiega, e spiega già tutto, da solo.
Possibile che un uomo che ha fatto la storia del rugby (2 scudetti, 55
presenze e 483 punti azzurri, primo italiano nei Barbarians, unico
italiano nel cammino della gloria a Rugby) non possa dire la propria
su una decisione così epocale? Come se a Michel Platini fosse impedito
di parlare di calcio, o a Michael Schumacher di F1. Inconcepibile.
Invece è successo. Quando Bettarello ha preso il microfono, il
presidente del comitato Fir gli ha detto che non poteva parlare perchè
non è tesserato con un club. «È stato un errore di cui mi scuso»
spiega il giorno dopo Bortolato. Ma la figuraccia è fatta. I commenti
indignati di ex azzurri come Marzio Innocenti, Alessandro Moscardi e
di tanti altri sono stati inequivocabili. Il più drastico è stato
Giovanni Grespan, pilone sei volte scudettato con Treviso: «Chi ha
indossato la maglia azzurra è come se fosse sempre tesserato!».
Fin qui il dato personale. Ancora più grave è il dato politico
emerso dall’assemblea. Il presidente del Cus Padova Paolo Zanovello
(nella foto), supportato per alzata di mano da una trentina di
colleghi, ha chiesto due comportamenti personali ai vertici veneti,
per mandare un netto segnale politico di dissenso alla Fir: «Chiedere
che venga assegnata subito la franchigia di Celtic al Benetton e al
Veneto. Autosospenderci dagli incarichi, che non vuol dire dimettersi,
noi come presidenti e voi come consiglieri, fino a quando la Fir non
convocherà un’assemblea straordinaria per discutere sul caso, come
prevede anche lo statuto».
Una proposta forte, ma sensata, il cui filmato è già finito su
You Tube con il titolo "Rugby Veneto infuriato". Alla quale è stato
però risposto picche. Solo il veneziano Luigi Torretti, guarda caso
l’unico che nel consiglio federale sulla Celtic aveva chiesto il voto
palese, ha detto ci sto. Tutti gli altri con diverse motivazioni hanno
detto no: Moreno Trevisiol, Carlo Checchinato, Zeno Zanandrea, Enore
Bagatin, Francesco Mazzariol (assente Andrea Rinaldo perchè a
Dublino). Bortolato ha detto che lo farà come presidente del Civ solo
se glielo chiede la maggioranza dell’assemblea dei club convocata
formalmente. Tutto rimandato a settembre, quanto sarà indetta tale
assemblea. Intanto i vertici federali del Veneto, Torretti escluso,
hanno perso la grande occasione per dissociarsi con un gesto politico
forte dalla decisione sulla Celtic.
Ivan Malfatto
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