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[RUGBYLIST] Notizie del venerdì
allrugby
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Ven 31 Ott 2008 13:18:42 CET
Dal Gazzettino edizione di Padova in merito al "terzo tempo".
Ciao.
Franco
Come gestore dello stadio Euganeo, il Padova non poteva che essere
coinvolto anche nell'arrivo della nazionale azzurra di rugby nella
città del Santo. Certo che vedere crescere il ruolo della società
biancoscudata ha stupito un po' tutti, soprattutto se si guarda invece
alle "particine" recitate dalle realtà rugbistiche.
Tanto che lo stesso consigliere delegato Gianluca Sottovia ha fatto
presto sapere di non voler "rubare la scena" a nessuno. «Siamo pronti
a fare un passo indietro conferma Il Padova aveva dato la sua massima
disponibilità, come gestore dell'impianto, per la partita. Il nostro è
un mero servizio che ci è stato richiesto e che avremmo garantito
coprendo anche gran parte dei costi. Con il massimo rispetto per il
mondo del rugby padovano ci rimettiamo alle decisioni di Comune, Fir
ed Rcs, pronti a dare il nostro contributo. Ma non vogliamo fare i
protagonisti: siamo disposti a guardare la partita da spettatori,
farci da parte e pagare il biglietto».
Insomma, della polemica si avrebbe fatto volentieri a meno: «La
partita Italia-Australia deve essere una festa per tutto il movimento
del rugby, sport che noi ammiriamo, e per tutta la città. Il fatto di
poter partecipare a questa grande festa è per noi motivo di vanto. Ci
spiace però essere stati coinvolti in polemiche "politiche" che non ci
riguardano e che non vogliamo neanche commentare. Non possiamo
accettare che il nome del Padova venga usato in maniera strumentale».
Alla fine con tutta probabilità sarà il Comune che gestirà, in
collaborazione con il comitato regionale e le società, il "terzo tempo
della discordia". In realtà alcuni particolari sono ancora da chiarire
(una conferenza di servizi è prevista per oggi), ma l'intenzione del
vicesindaco Sinigaglia è chiara: «È una decisione che ho preso
d'imperio: gestire la cosa potrà anche permetterci di rientrare di
alcuni costi senza gravare sul bilancio del Comune. L'intenzione è
quella di posizionare gli stand accanto al parcheggio sud. Vogliamo
fare un terzo tempo che sia un momento di festa per tutti,
coinvolgendo anche le società».
Per quanto riguarda in generale il ruolo di Cus, Petrarca, Rubano
Valsugana, Sinigaglia fa notare le dimensioni dell'evento: «Questa
partita è già un riconoscimento al movimento padovano. Con i nostri
mezzi l'organizzazione sarebbe stata impossibile: io non mi sarei
preso carico dell'organizzazione diretta. Con il coinvolgimento
diretto di Rcs e Fir oltre che del Comune non era possibile mettere in
piedi un'organizzazione come quella dei campionati italiani di
atletica, con un ruolo specifico per ogni società del
territorio».M.Zi.
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(m.zi.) Al di là delle considerazioni sulle dinamiche organizzative,
il test match Italia-Australia dell'Euganeo resta un appuntamento
importantissimo. Si giocherà sabato con calcio d'inizio alle 15 (i
biglietti sono in vendita su www.listicket.it).
Il dato più significativo è che per la prima volta lo stadio Euganeo
raggiungerà la capienza massima in un evento sportivo: «Lo stadio in
eventi diversi dal campionato di calcio può contenere fino a 30 mila
persone» ha sottolineato il vicesindaco Claudio Sinigaglia,
illustrando le note tecniche a margine della partita nella conferenza
stampa di presentazione. «Le due nazionali arriveranno a Padova
domenica 2 novembre. Gli azzurri si alleneranno al Memo Geremia, gli
australiani al Plebiscito, usufruendo sia del campo da rugby che delle
strutture attigue, piscina e palestre». "Ufficiale di collegamento"
con la nazionale dei canguri è Marzio Zanato, già allenatore di
diverse rappresentative azzurre, che si sta occupando delle
problematiche logistiche in stretto contatto con lo staff australiano.
Con un pubblico di queste dimensioni, anche la viabilità dovrà essere
particolarmente curata. «La viabilità sarà quella circolare prosegue
Sinigaglia - Con l'ingresso da sud e l'uscita da nord. Il prezzo del
parcheggio nei pressi dello stadio Euganeo sarà alzato a 5 euro a
macchina, per favorire il car pooling. I parcheggi dell'ex foro Boario
invece, serviti con bus navetta, saranno a due euro».
Intorno alle 13 inizierà l'esibizione di rugby giovanile con le
squadre padovane impegnate, dalle 14 il campo sarà riservato al
riscaldamento degli atleti, mentre intorno ci saranno le esibizioni
delle bande musicali. Allo stadio sarà presente un maxi schermo di 44
metri quadrati che consentirà di rivedere i particolari del match. Il
villaggio commerciale, costituito da un Tir, non sarà presente solo il
giorno della partita all'Euganeo, ma anche il giovedì e il venerdì in
Prato della Valle. Attorno allo stadio quindi non mancherà il
villaggio promozionale, e ovviamente il tanto discusso stand
gastronomico del "terzo tempo".
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Il "terzo tempo" dovrebbe stemperare gli animi e riconciliare dopo un
match, anche tirato. Invece per Italia-Australia sembra diventare un
motivo per aumentare la litigiosità, come è successo anche in
occasione della conferenza stampa di presentazione al Pedrocchi della
partita indetta dal Comune, cui hanno partecipato anche alcune società
di rugby, Petrarca, Cus e Rubano.
Il problema è legato alla gestione della somministrazione di cibi e
bevande negli spazi al di fuori dello stadio Euganeo dopo il più
atteso dei test match autunnali. Problema che si è imposto
all'attenzione proprio negli ultimi giorni e che il responsabile
marketing della Fir nazionale, Mauro Antonelli, riassume:
«Inizialmente il progetto era quello di allestire per la prima volta
un villaggio itinerante per i test match sull'impronta di quello del
Sei Nazioni. In questo caso il villaggio sarebbe stato organizzato
direttamente dalla federazione. Per questo avevamo contattato il
Padova, che per noi è semplicemente il gestore dell'impianto e che
quindi già si occupa della somministrazione all'interno dello stadio.
Solo lunedì abbiamo saputo che la cosa, per problemi legati alla
copertura dei costi, non si sarebbe fatta. Per questo all'esterno ci
sarà un "villaggio" meno strutturato, non più organizzato direttamente
da noi». A quel punto, il Padova ha confermato la sua disponibilità.
Le novità sono arrivate dunque proprio negli ultimi giorni, e anche
gli stessi protagonisti dell'organizzazione (oltre a Fir e comune di
Padova non bisogna dimentica Rcs, che si occupa dell'organizzazione di
tutti e tre le partite) anche a pochi giorni dal match non avevano le
idee perfettamente chiare su quanto sarebbe successo poi fuori
dall'Euganeo.
A questo punto però si era già creata la polemica sul mancato
coinvolgimento delle società padovane, che si sono sentite in un certo
senso scavalcate e messe da parte.In realtà il "terzo tempo" sembra
più che altro un "pomo della discordia". A non andare giù alle società
padovane è di avere fatto solo da spettatrici all'evento, senza alcun
coinvolgimento diretto da parte della federazione. «Come società
teniamo molto a questo evento e lo sosterremo fino in fondo ha infatti
sottolineato Roberto Zanovello, presidente del Cus Padova Sosterremo
la nazionale con tutte le nostre squadre. Ma pensiamo che sarebbe
stato giusto avere maggiori attenzioni per il territorio, se il lavoro
fosse partito tempo fa sarebbe stato possibile. La testimonianza del
terzo tempo è importante per la riuscita di una festa come una partita
della nazionale». Per Zanovello organizzare un test match nella città
del Santo è diverso dall'organizzarlo in altre città, proprio per la
tradizione padovana (cinque protagonisti della nazionale sono di
Padova, il che non è certo un caso).
«Un po' di amaro in bocca ce l'abbiamo conferma Pasquale Presutti,
direttore generale del Petrarca Dopo tanti anni è bello riavere la
nazionale a Padova: speriamo che torni e che la prossima volta ci si
fidi più di noi società». Per Giovanni Gomiero, del Rubano, la
speranza è che la situazione che si è venuta a creare diventi un punto
di partenza: «La tradizione del rugby è diversa e non è facile portare
questa tradizione nei grandi eventi. Speriamo che diventi un inizio di
collaborazione più stretta».
Di certo non si può cancellare la sensazione che tra quella che è
senza dubbio una delle città più rugbistiche d'Italia e la federazione
centrale non ci siano quei rapporti che probabilmente si potrebbero
sperare. E che vedere giocare gli azzurri a Padova potrebbe continuare
a restare un'eccezione. Infine, il sindaco di Cittadella Bitonci (ex
rugbista), sollecitato da amici, ha promesso che farà una
interrogazione parlamentare.
Massimo Zilio
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