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[RUGBYLIST] Notizie della domenica

allrugby allrugby a gmail.com
Dom 16 Nov 2008 14:33:23 CET


La partita di ieri è stata una profonda delusione rispetto alle
aspettative del "dopo Australia" e, forse, questa stessa delusione ha
concatenato un po' di polemiche, in list. Ed io mi ci metto per primo.
L'importante è che queste discussioni restino nel binario della
correttezza e del rispetto assoluto delle opinioni-sensazioni altrui.
Ed ora ecco le notizie tratte dal Gazzettino.
A "risentirci" per le notizie di domani.
Ciao.
Franco (TV)

RUGBY A Torino, di fronte ad una nuova abbuffata di entusiasmo, il
secondo test-match azzurro offre un'inattesa, forte delusione
L'Italia più brutta si inchina ai Pumas
Bocciata nell'ennesimo esame di maturità, la squadra di Mallett esce
con una sconfitta pesante e senza attenuanti

Torino
NOSTRO INVIATO

Padova chiama, Torino risponde. Ai 30mila entusiasti dell'Euganeo
hanno fatto eco i 27.500 in delirio dell'Olimpico. Due stadi tutti
esauriti che la dicono lunga sull'interesse e la passione scatenate
fra i tifosi dalla nazionale.

Peccato che a mancare all'appello, fra striscioni da vero atto d'amore
(Mirco, schiacciami in meta) e incitamenti durati fino a dopo il
fischio finale, sia stata proprio l'Italia. Negli ultimi tempi mai
così brutta come ieri. Mai così incapace di vincere l'unica partita da
vincere di questi Cariparma test d'autunno. Mai così immatura a uno
dei suoi innumerevoli esami di maturità. Uscita dal campo stavolta non
con la solita onorevole sconfitta da pacca sulla spalla e speranza per
il futuro, ma con una sconfitta disonorevole su cui c'è da
recriminare.

Peccato perchè la partita si era incanalata sui binari dell'equilibrio
e la mischia italiana ha fatto vedere i sorci verdi a quella rivale.
Nei primi 20' fra provocazioni tipiche di un'Italia-Argentina (Mauro
Bergamasco e Mario Ledesma i più caldi) e azzuri quasi sempre nella
metà campo rivale, si è assistito a una sorta di match a "ciàpa no".

I primi quattro calci (due per parte) più un drop di Marcato sono
stati tutti falliti. E non da posizione impossibile. Se non è un
record in un test internazionale poco ci manca.I due calci italiani
sono venuti per i crolli in mischia di Roncero che non reggeva la
spinta di Nieto. Poteva essere la pietra su cui costruire la vittoria,
visto che anche la touche argentina era in difficoltà (2 perse, molte
sporcate). Invece la superiorità in conquista non è stata tradotta in
utilizzo al largo e in punti.

Così quando i Pumas nonostante questa debolezza hanno iniziato a
occupare di più il campo (sono stati 55' minuti nel nostro, si è
lamentato Mallett), hanno preso in mano l'inerzia dell'incontro e non
l'hanno più lasciata. Grazie soprattutto ai piedi di velluto di Juan
Martin Hernardez e all'indisciplina azzurra.

I primi punti al 25' sono venuti per ostruzione di Bergamauro su
Aramburu sui 30 metri. Pareggiati presto da Marcato per un calcio da
uguale distanza sulla quarta mischia crollata dalla parte di Roncero.
Sul finale del tempo un calcio stoppato a Marcato (non brillante come
a Padova) da Fernandez Lobbe, recuperato con un tenuto da Masi, e un
altro fallo di Aguero hanno dato ai Pumas il primo margine più ampio
(3-9).

La ripresa è iniziata sulla stessa falsariga. Con l'Argentina che al
2' ci macina con un'azione su dieci fasi di pick and go che lascia a
terra tre azzurri (Del Fava, Parisse, Bortolami) e frutta un altro
calcio per fuori gioco. Marcato in questo caso è bravo rispondere
immediatamente con un drop da 35 metri, su azione di touche da prima
fase (6-12). Il giallo a Roncero per l'ennesimo fallo fa sperare nel
capovolgimento dell'inerzia a favore dell'Italia, invece arriva la
mazzata decisiva. Assestata dai Pumas in inferiorità numerica.

Al 12' Canavosio calcia una palla di liberazione nelle mani del "mago"
Hernandez invece che in touche o nel box vuoto. Il numero 10 argentino
inventa una delle sue magie. Corsa penetrante. Calcetto a scavalcare
millimetrico. Recupero sicuro dell'ovale dietro la prima linea di
difesa azzurra. Scarico a Carballo che rompe l'ultimo placcaggio e
vola in meta. E' la fine, anche se manca ancora mezzora.

L'Argentina gestisce il vantaggio, recuperando solidità in mischia
dove giganteggia il rossoblu Orlandi. L'Italia non riesce a uscire dal
suo campo. Quando lo fa con i trequarti perde palla o non riesce ad
essere efficace. Becca anzi gli ultimi due calci per tenuti di Masi
(17', sbagliato) e Bortolami (38', centrato), vedendo il solco
scavarsi ancora di più (9-22).

Lo colma in parte solo all'ultimo minuto con la bella meta della
bandiera, in superiorità per giallo a Carballo. Touche, due fasi,
mischia nei 22, nuova fase Parisse-Bergaumaro fermata, raggruppamento,
raccoglie Travagli (più intraprendente di Canavosio), palla a Parisse,
salto del centro per Garcia, superiorità numerica con Masi al largo e
meta. Bella, ma inutile, nonostane lo scrosciare degli applausi.
Inutile come la prestazione di oggi ai fini della crescita
internazionale dell'Italia.

Ivan Malfatto
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 HANNO DETTO
Mallett: «Non so se sia un passo indietro, ma sono deluso» Mirco
Bergamasco: «Intrappolati nel loro gioco»

Torino
NOSTRO INVIATO

"Non so se sia un passo indietro per l'Italia, ma di certo sono
deluso. Oggi avevamo il 50\% di possibilità di vittoria contro
l'Argentina e non l'abbiamo colto. Alla fine quello che prevale è un
senso di frustrazione". Il citì azzurro Nick Mallett non si nasconde.
Giudica così la netta sconfitta subita a Torino contro i Pumas. Alla
sua amarezza si affianca quella di capitan Sergio Parisse. "Ci eravamo
prefissati l'obiettivo di vincere e non ci siamo riusciti. Per questo
tutta la squadra nello spogliatoio era molto delusa".

Dalla delusione ai perchè del duro ko 22-14, l'analisi di citì e
numero 8 converge. "Mischia e touche hanno fatto un buon lavoro -
continua Parisse - Li abbiamo messi sotto pressione e abbiamo avuto
tutte le nostre palle. Purtroppo l'utilizzazione non è stata
all'altezza. Non siamo riusciti a conservare l'ovale e usarlo nella
maniera giusta. Ne abbiamo persi tante soprattutto al largo". Mallett
punta l'indice su altri tre aspetti: "Abbiamo perso per mancanza di
disciplina. Nel primo tempo eravamo sul 3-3 e per due errori di Masi
abbiamo preso i calci del 9-3. Nel secondo tempo abbiamo sbagliato il
calcio lungo (Canavosio, ndr) e lasciato spazio per il calcetto a
seguire di di Hernandez che ha portato alla meta. In attacco poi è
stato carente il sostegno, per questo non abbiamo prodotto nulla.
Anzi, abbiamo perso 4 palloni importanti con i trequarti a metà campo.
Infine l'occupazione. Abbiamo passato 55' nel nostro campo, non
abbiamo svolto un efficace gioco al piede e così la nostra
indisciplina è stata punita con i calci rivelatisi decisivi per il
risultato".Facce avvilite e meste, nessun sorriso tra gli azzurri,
queste alcune impressioni raccolte a volo. Mirco Bergamasco: «I Pumas
giocano nel disordine, sono bravi a sfruttare gli errori avversari,
siamo rimasti intrappolati nel loro gioco, solo negli ultimi minuti
abbiamo fatto quello che dovevamo». Tommaso Reato: «Sappiamo come
giocano i Pumas un gioco semplice e ripetitivo, ma non siamo riusciti
a sbrogliare la matassa e a fare un nostro gioco efficace». Sergio
Parisse: «Nn siamo stati efficaci sui placcaggi e abbiamo facilitato
l'avanzamento argentino, il nostro gioco al piede è stato deficitario
e anche se il pack Puma ci soffriva molto Hernandez li ha tenuti a
galla». Mauro Bergamasco: «Abbiamo vinto tanti palloni ma siamo andati
male nei punti d'incontro e nella difesa al largo».

Facce ed atmosfera ben diversa tra i Pumas, l'allenatore Phelan dice:
«Siamo stati protagonisti ed in modo diverso, nel primo tempo con la
difesa, nel secondo con la chiara attitudine di stare nel campo
avversario e segnare punti. Molti grandi Pumas si sono ritirati ma i
nuovi sono buoni, col lavoro e con il tempo andremo lontano, siamo
sulla strada buona, le vittorie aiutano ad accelerare il processo
accrescendo la fiducia in noi stessi».

Capitan Contepomi: «il nostro gioco è migliorato, difesa molto buona
ed efficaci in attacco, abbiamo preso tanti calci a favore ma gli
azzurri non sono stati sanzionati con cartellini gialli».

Il parere di Santiago Roccetti de La Nacion, unico giornalista al
seguito del tour: «I Pumas hanno vinto perché hanno saputo correggere
i loro errori, quando hanno trovato più calma hanno giocato meglio e
qualche giocatore (Hernandez) ha aumentato il livello nel secondo
tempo, così con più possesso sono stati superiori agli azzurri. I
migliori tra i Pumas: Lobbe, Albacete e il mago Hernandez. Italia
lottatrice ma anche muovendo palla non era pericolosa, i migliori
italiani Sole e Parisse nel pack, nessun trequarti da segnalare».

I.M./W.P
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 Pacific Islander travolti a Parigi

 Negli altri test match sconfitta 14-28 per i vicecampioni del mondo
dell'Inghilterra a Twickenham contro l'Australia che una settimana fa
si erano imposti anche sugli azzurri. Sempre in terra anglosassone
successo del Sudafrica in casa della Scozia: espugnato il Murrayfield
con il punteggio di 14-10.
Tutto facile per la Francia nel confronto casalingo contro i Pacific
Islander: i transalpini si sono imposti a Parigi per 42-17 contro una
la stessa selezione che l'Italia affronterà sabato a Reggio Emilia.
Infine netto successo (34-13) del Galles al Millennium Stadium di
Cardiff sul Canada e della Nuova Zelanda (22-3) a Dublino
sull'Irlanda.
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