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Fw: [RUGBYLIST] trasferimenti da BN
Massimo Gallo
gallomassimo a iol.it
Mer 26 Mar 2008 15:09:07 CET
Mi ero ripromesso di non parlare piu' del rugby beneventano in list per evitare futili polemiche e i confronti anche accesi con un persona che mi conosce da 25 anni e che stimo vale a dire Franco Fiore, che sulla gestione del rugby a Benvento la pensa diversamente da me. Pero' ora sono venuti fuori due argomenti proposti dalla list stessa, Angelo chiede chiarimenti e allora quattro righe (saranno di piu') le devo scrivere. In primis: con Antonio Porcaro i mieri rapporti si sono interrotti anni fa quando gli contestati che un capitano non puo' remare contro il suo allenatore per di piu' pubblicamente. Il capitano in questione non era lui che pero' prese le difese del giocatore in barba proprio ai valori di cui parla Ascantini nell'Articolo che è sul sito dell'Air. Sulle sue competenze ad onor del vero posso solo essere d'accordo. Un concetto non mi è chiaro: ma la squadra del veneto in questione lo paghera' per i suoi servigi? Non è un dettaglio ma un elemento importante. Perchè Antonio, il fratello Peppe e Franco Fiore sono gli uomini del 'pane e frittata', del rugby iperdilettantistico... quindi se Antonio predica in casa cio' che fuori non vale mi pare un paradosso.Sono certo che in veneto ci andra' a gratis.
La premessa era obbligatoria perchè a Benevento, anzi nel Rugby Benevento, si sta consumando l'ennesima faida. C'è un presidente in scadenza di mandato, colui che ha foraggiato la societa' negli ultimi anni, colui che mettendo i soldi ha permesso al settore giovanile di vincere tre scudetti, alla prima squadra di sfiorare i play off per il Top Ten e colui che ha dato linfa alle casse della societa' che vorrebbe chiudere con il botto. Vale a dire raggiungere un accordo con il Rugby Sannio per una squadra seniores fatta prevalentemente di beneventani in grado di primeggiare. La maggioranza della società è con lui, il Rugby Sannio è disponibile, ma i senatori si sono messi di traverso. Per capire meglio in coda faccio un copia/incolla della sua intervista sull'argomento per chi ha voglia di leggere. La cosa curiosa è un'altra: i senatori hanno praticamente detto a Pedicini che se si fara' da parte dovra' trovare un degno sostituto (in pratica chi mette i soldi) pero' ovviamente a decidere vogliono essere sempre loro. Perchè si sono messi di traverso? I motivi veri sono di carattere personali: piccoli screzi che si sono ingigantiti con il tempo, il motivo fasullo dietro il quale si tricerano è appunto il rischio di 'professionalizzare' il rugby, come se fosse una jattura. Concetto quel del professionismo o dilettantismo professionale, proprio del Rugby Sannio. Per chiarimeti sono disponibile, per il confronto pure l'importante sono i toni. Sono cosciente del fatto che Franco ora se la prendera' con me: ti prego solo di non trattarmi male :-P il momento è delicato e persone come te dovrebbero remare in favore del rugby. Sei una persona carismatica e la tua parola ha un peso. Se in list c'è anche Antonio potrebbe intervenire e chiarire e perchè no contrabbattere. I tempi per una birra chiarificatricce sono maturi da un pezzo. Anzi bisognerebbe comprare un fusto alla spina e mettere attorno ad un tavolo una decina di persone per arrivare subito alle conclusioni migliori. Spero di essere stato chiaro.
La svolta auspicata dal presidente del Rugby Benevento Mennato Pedicini non c'è stata. L'assemblea dei tesserati del sodalizio biancoceleste, tenutasi venerdì 22 febbraio alla Club House del Pacevecchia, non ha ratificato il progetto di apertura all'esterno e di collaborazione con le altre realtà della palla ovale sannita, di cui lo stesso Pedicini si era fatto promotore.
Certo, la situazione rimane fluida e in movimento, in attesa che si celebrino le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo del Benevento, programmate per il prossimo 5 giugno. Ma nella riunione di venerdì scorso, molto partecipata e vivace, è emersa una forte resistenza alle idee nuove e, forse, più consone alla realtà, che una parte della dirigenza aveva proposto. E' lo stesso Mennato Pedicini, che come da statuto si è presentato dimissionario, insieme a tutto il consiglio direttivo, a spiegarci cosa è successo in assemblea e i possibili scenari per il futuro.
Presidente, dunque nessun passo avanti sulla strada dell'apertura all'esterno del Rugby Benevento?
"Non abbiamo fatto passi avanti, dall'assemblea è emerso con chiarezza che una parte della società vuole rimanere ferma, non vuole aprirsi all'esterno. Si tratta di una parte, che peraltro mi sembra minoritaria, che è rimasta legata al passato e che non riesce a guardare al futuro e ad una condizione di collaborazione che secondo me è vitale per la società stessa".
Emerge pessimismo dalle sue parole.
"Non è pessimismo. E' semplicemente una presa d'atto di una situazione. Io ho esposto quella che è la mia idea per il futuro di questa società, ma evidentemente non sono riuscito a farglielo capire. E siccome ritengo che fare una forzatura in quella situazione sarebbe stato esagerato, ho preferito fare un passo indietro".
Presidente, che intende per forzatura?
"Avrei potuto mettere in votazione la mia proposta perchè la maggioranza la pensa come me e dunque ritengo che avrei avuto la maggioranza. Ma in questo modo avrei spaccato la società. Ma non mi sembra una scelta opportuna. Non posso certo puntare a riunificare il movimento sannita spaccando il Rugby Benevento!".
Il futuro di Mennato Pedicini quale sarà nel mondo del rugby?
"Nel momento in cui mi sono dimesso, non ho dato la mia disponibilità a ricandidarmi, ne come presidente, ne come consigliere. E ci tengo a sottolineare, anche per smentire voci che si stanno diffondendo, che io non ho alcuna intenzione di creare una nuova società di rugby. Sarebbe una contraddizione grande per uno che cerca di riunificare l'ambiente. Il mio intento adesso è solo quello di lavorare affinchè il mio successore possa avere meno traumi possibili".
Ed il futuro degli altri dirigenti, quelli che hanno sposato la sua proposta?
''In assemblea tutto il consiglio direttivo si è presentato dimissionario. Adesso non so se altri amici che hanno condiviso le mie idee, daranno la disponibilità a dare il loro contributo anche in futuro. Io sarei felicissimo se qualcuno di loro si candidasse''.
Presidente Pedicini, è proprio sicuro che non fosse il caso di forzare la mano e porre in votazione la sua proposta?
"Si, di questo sono sicuro. D'altronde non posso dimenticare che questa è una società che finora ha dato risultati così come è strutturata. Certo, il mio rammarico è forte, perchè sono sempre più convinto che il ragionamento avviato con l'Union Sannio era foriero di grandi novità per tutto il movimento. A breve ci saranno delle scadenze importanti, come la questione del centro tecnico Bios, o del passaggio degli under 20 in prima squadra, situazione che sarebbe stato molto meglio affrontare con un ambiente compatto".
Nel corso dell'assemblea ci sono stati molti interventi e sono state esposte molte idee. Che cosa le è dispiaciuto di più di quanto ascoltato in quella sede?
"In effetti il dibattito è stato molto vivace e partecipato. Quello che non riesco a capire è il ragionamento di chi continua a mettere dei paletti, e di chi ribadisce con insistenza "io sono", "io ho fatto". Credo che chi la pensa così non abbia futuro. A meno che non si abbia l'idea di organizzarsi diversamente, facendo un rugby diverso e caso mai accontentarsi di giocare in categorie inferiori. Io il futuro del rugby lo vedo in maniera diversa".
Questa situazione crede che possa avere un influsso negativo sulle residue speranze della prima squadra?
"Questo non lo credo. Anzi, questa domanda mi consente di fare una ulteriore riflessione: il futuro di questa società se lo costruiscono prevalentemente i giocatori. E visto che all'assemblea erano presenti tutti i giocatori della prima squadra, mi ha lasciato perplesso che nessuno di loro sia intervenuto nel dibattito. Comunque, ritornando al campionato, credo che per raggiungere un traguardo bisogna crederci e bisogna lottare fino in fondo per ottenerlo".
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