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[RUGBYLIST] Under 20

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Mar 11 Mar 2008 21:33:53 CET


In Italia ci sono diversi talenti nascosti che non emergono. Per tante ragioni. Provo ad individuarne qualcuna.
1) il rapporto tra numero di clubs e tesserati effettivi e' troppo elevato, oltre cinque volte superiore all'Irlanda; i mezzi finanziari sono insufficienti anche per i clubs maggiori e si ricorre a stranieri perche' costa meno acquisire uno straniero (non al vertice della carriera) piuttosto che sviluppare due o tre giocatori italiani per qualche anno, e poi perderli (proporrei quindi un'imposta negativa da versare alle societa' meno affluenti) 2) la struttura educativa federale di avviamento e di promozione del rugby va sviluppata, in quanto scarsi sono i legami con la scuola e l'universita' a livello nazionale; in Francia ed Irlanda questo settore e' molto curato, anche con ottimi libri dedicati al rugby scolare (iniziamo a tradurli in italiano!) 3) Manchiamo di centri di eccellenza per gli U17, vedi la politica attuale della federazione argentina 4) Manca un centro tecnico federale completo che si avvicini al modello irlandese o a Marcoussis, con un settore ricerca ed esperti anche universitari di scienza dello sport (li troviamo solo in nazionale) 5) Manca un'adeguata struttura di stages per gli allenatori; non che non vi siano allenatori competenti nel nostro paese (talvolta non in top ten...), ma la struttura dei diplomi richiesti non sembra ottimizzata (in certi paesi sono richiesti diplomi di Stato per allenare squadre professionali) 6) Non vi e' nel nostro paese una educazione tattica al gioco del rugby; mancano addirittura i libri in materia; di conseguenza, molti nostri giovani migliori non riescono ad affinare il loro bagaglio tecnico e tattico, e si adattano alle qualita' degli stranieri impiegati in squadra, fragilizzandosi in quanto impiegati in modo irregolare 7) Nelle nostre giovanili, la disciplina interiore nei riguardi dell'allenatore non viene fatta rispettare; ci sono dei buoni trainers, ma talvolta sembra che parlino al vento; addirittura i giocatori si inventano in campo cose che non hanno mai nemmeno provato in allenamento! La cosa curiosa e' che si vedono sui nostri campi (anche giovanili) delle mete bellissime in velocita', con ottimi sincronismi individuali, alternate ad azioni dilapidate sul piu' bello, per non voler eseguire cose semplici (un incrocio o un passaggio saltato etc), ed anche molte opzioni a disposizioni degli avanti in touche o in mischia non vengono recepite dai nostri giocatori (inclusi talvolta gli stessi giocatori della nazionale!!).     
Scusate la lunghezza della mail. Siamo partiti in ritardo rispetto agli altri paesi nel rugby? Non mi risulta. Il rugby italiano inizia gia' dopo il 1910. Si tratta di dissotterrare dai cassetti non solo federali tanti progetti, iniziando magari anche dal sito della federugby con una mappa geografica dell'Italia dove cliccando sulla propria area si evidenzino i centri di interesse per avviarsi al rugby o praticarlo, con un commento (attualmente non presente) sulle attivita' di ogni centro o societa'. 
Giovanni   
  
  ----- Original Message ----- 
  From: daniela scalia 
  To: Giovanni Ciraolo 
  Cc: Massimo Gallo ; gaetano.palmiotto a fastwebnet.it ; rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Tuesday, March 11, 2008 8:17 AM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] Under 20


  Come ben sapete non ho pretese di essere una grande intenditrice sul piano tecnico, ma per la breve esperienza fatta al seguito della nuova Nazionale "A", ribattezzata Nazionale Emergenti, penso che per lo sviluppo e gli esperimenti sia un ottimo banco di prova...peccato che abbia poche occasioni per testarsi. Credo che se la FIR riuscisse a promuoverne e a implementarne l'attività si potrebbero raccogliere buoni frutti...fatemi sapere che ne pensate...

  Grazie, Daniela


  Il 10/03/08, Giovanni Ciraolo <jxcira a tin.it> ha scritto: 
    Veramente non vorrei che Mallet raggiunga alcuni dei suoi obiettivi, con
    carattere latino, cioe' da uomo della provvidenza, e poi alla sua partenza
    tutto passi in cavalleria. Stimo Mallet, ma un uomo solo non puo' cambiare
    tutto.
    Per quanto riguarda le aperture, Buso e' uomo di buona gavetta e perche'
    aspettare troppo a promuovere Rubini?? giusta qui secondo me la tua
    considerazione sul cominciamoli a farli crescere nei clubs....
    Sui mediani mischia, oltre a Patelli, Toniolatti ha una forte personalita'
    ed anche un po' di astuzia tronconiana
    Giovanni


    ----- Original Message -----
    From: "Massimo Gallo" <gallomassimo a iol.it>
    To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>; <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>;
    <rugbylist a rugbylist.it>

    Sent: Monday, March 10, 2008 10:24 PM
    Subject: Re: [RUGBYLIST] Under 20


    > Il problema è sempre lo stesso. I giocatori di prospettiva ci sono, ma non
    > giocano. Non giocano con la loro squadra di club perchè dovrebbero giocare
    > in Nazionale? Nulla contro Lo Cicero sulle cui qualita' c'è poco da
    > discutere, ma credo si avvii verso la discesa e il suo utilizzo dovrebbe
    > essere 'gestito', peccato che i piloni di livello internazionale sono
    > pochi: Perugini Nieto e Castrogiovanni. Staibano si è fatto fuori da solo,
    > Cittadini lo aspettiamo. Parliamo delle aperture? Superfluo: avete detto
    > già tutto. Per far maturare Marcato Mallet è costretto a farlo giocare in
    > un ruolo non suo visto che nel suo club lo spazio è poco. Io ci metterei
    > anche il discorso Mediano di Mischia. Abbiamo giubilito Troncon per poi
    > richiarmalo sul finire di carriera. L'interregno è stato gestito da
    > Griffen che a me non dispiace, ma che non è certo un fuoriclasse, tutto
    > cio' a scapito di Picone e Travgli che, lo ricordo, erano i titolari
    > dell'Under 21 di 5 anni fa.... non ieri ma 5 anni fa. Ora pretendiamo che
    > i due siano all'altezza della situazione... cosa impossibile se diamo
    > un'occhiata alla loro attivita' degli ultimi cinque anni: quanto anno
    > giocato? E a che livello? Possiamo andare avanti all'infinito. Vogliamo la
    > botte piena e la moglie ubriaca. Vogliamo una squadra giovane e di
    > Italiani pero' i giovani italiani non giocano nei loro club. Vogliamo
    > vincere pero' vogliamo costruire la nazionale del futuro. Vogliamo un
    > campionato all'altezza pero' non siamo in grado di trattenere i migliori.
    > Vogliamo esperienze di alto livello che giovino al movimento ma non
    > vogliamo le franchige. Decidiamo cosa vogliamo..... ogni soluzione è buona
    > ma poi va percorsa fino alla fine. In questo Mallet è un signore con la
    > sua coerenza. Lui vuole qualificarsi al Mondiale, e vuole giocarsi il Sei
    > Nazioni nel giro di due anni. Sarà pure fantascienza ma lo potremo dire
    > solo tra qulche tempo. L'unico mio dubbio riguarda il contratto di Mallet:
    > spero che la Fir si sia quantomeno cautelata su eventuali ripensamenti. Un
    > Berbizier bis non mi piacerebbe. La Nazionale italiana non puo' essereuna
    > vetrina per tornare nel 'giro'. Faccia cio' che crede, sperimenti ma alla
    > fine deve portare i risultati e non deve andare via se si rende conto che
    > la coperta è corta: lo sapeva anche prima!
    >

    > __________ Informazione NOD32 2935 (20080310) __________

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