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Re: [RUGBYLIST] Chi gà vinto?

Angelo Volpe a fast volpe_angelo a fastwebnet.it
Mar 11 Mar 2008 11:12:43 CET


Ho visto anch'io "Chi ga' vinto" su La7. Sono un grande estimatore di Marco Paolini che ho avuto il piacere di conoscere nel terzo tempo seguito al suo spettacolo tenuto qualche anno fa presso gli impianti del Petrarca alla Guizza di Padova (Aprile 75, rugby donne e politica). Paolini è un grande del teatro italiano e persona di simpatia immediata e diretta.
Il programma mi è piaciuto però solo parzialmente. Ottimo nel suo viaggio nel rugby "povero" di provincia, quello ruspante e amatoriale, per intenderci. Non mi è piaciuto invece nella parte in cui approccia il rugby estero. L'intervista a Dallaglio, per esempio. Già molto meglio e genuina la parte con Villepreux che in Italia ci ha vissuto, ha allenato e la conosce piutosto bene. Bella la Renault 4 scalcinata guidata da Pierre! 
La scoperta degli umori va benissimo se fatta negli spogliatoi nostrani che puzzano (profumano...!) di sinfcamina e vasellina, nelle club house che sanno di pastasciutta e cabernet, sui campi da gioco fangosi dove risuonano i nostri dialetti. Ma porre l'eterna domanda sul gap tra rugby italiano e quello inglese ad uno come Lawrence ci riporta indietro di una ventina d'anni almeno, quando andava di moda chiedere al personaggio famoso di turno cosa pensasse di noi italiani, sperando in una risposta diplomatica e generosa. Il che è puntualmente avvenuto. Non mi è piaciuto quel modo di approcciare il campione straniero come fosse un marziano a cui prostrarsi in estasi.
No, avrei preferito che il programma proseguisse come era iniziato e allargasse ancora di più lo sguardo sulle realtà "povere" (solo economicamente) del nostro rugby. Povere sì di schei (quattrini) ma ricche di amicizia, di passione, di sacrificio. Ricche di personaggi che hanno costruito con le proprie mani le società che adesso sono la polpa del movimento rugbystico italiano. Penso a quelle società del trevigiano, del padovano, del beneventano, del catanese, del milanese... e tante tante altre sparse nella penisola (non posso elencarle tutte). Dalle loro mani è partito quel pallone che adesso inseguiamo sui campi del 6 Nazioni. Che c'azzecca Dallaglio e la sua erbetta nutrita a zucchero con il fango genuino dei nostri campetti spelacchiati?

angelo
  ----- Original Message ----- 
  From: Nino 
  To: Enrico Giorgis ; rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Tuesday, March 11, 2008 10:40 AM
  Subject: R: [RUGBYLIST] Chi gà vinto?


  Caro Enrico,

                  non solo non sei stato assolutamente 'noioso' ma molto interessante ed accativante.
  Io mi mangerei le unghie per non aver visto PAOLINI ( che adoro...) prima del match tra France-Italia.
  Avevo mio figlio a pranzo e già lui 'è schiav'o' delle moto, se poi io l'interrompevo con Paolini m'avrebbe mandato a quel paese .
  Inoltre, ad essere sinceri, m'ero proprio dimenticato di PAOLINI .
  VERGOGNA IMMENSA da parte mia, in quanto il Paolini è l'unico veneto che conosco che mi piace sentire parlare ,anche se per poche parole', nel SUO SIMPATICO DIALETTO....
  Pazienza : so che avrò presto un'occasione ( magari al Teatro ) per risentire il 'grande' Paolini.
  A te sinceri complimenti come scrivi:ci sarebbe tanto bisogno in list di persone come te.
  SCRIVI ANCORA PLEASE.
  Ciao

  Leonino Fraccon
    -----Messaggio originale-----
    Da: rugbylist-bounces a rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces a rugbylist.it]Per conto di Enrico Giorgis
    Inviato: martedì 11 marzo 2008 2.10
    A: rugbylist a rugbylist.it
    Oggetto: [RUGBYLIST] Chi gà vinto?




    In genere non intervengo nella list, mi permetto però di considerare, a livello personale, che la cosa più interessante di domenica non è stata la partita bensì il documentario di Paolini che l'ha preceduta e di cui poco si è parlato. Se mi posso permettere un'osservazione ho apprezzato molto, oltre la nota competenza e passione dell'autore, l'approccio etnografico (deformazione professionale) che caratterizza i momenti in cui si pone le domande e prova a cercare le risposte andando "sul campo" in tutti i sensi: il perchè della geografia "a macchie" che caratterizza il rugby italiano (ma anche mondiale, si pensi solo alle molteplici teorie espresse dagli studiosi francesi sulla diffusione nel "midi"), l'estrazione sociale, la struttura del gruppo, la percezione di un mondo (il rugby amatoriale ed il suo "ethos") in pericolo. Temi certo appena sfiorati, vista la brevità del filmato, ma penso che molti "vecchi" giocatori, quale anch'io sono, in certi momenti abbiano provato un po' di nostalgia. E la list stessa, quando esprime la serie di mail "mi manca il rugby..." è la riprova della sensazione che un certo sistema di relazioni sta svanendo, sostituito da un altro. Soprattutto, il confronto tra il breve documentario di Paolini e le parole di Guazzini che arrivavano pochi istanti dopo da Parigi hanno dato l'dea della frattura, destinata ad allargarsi, tra le due visioni. Per parafrasare i sociologi d'oltremanica, da un lato il "Play", dall'altro il "Display", il gioco e lo spettacolo, il passaggio da "gioco per i giocatori" a "esibizione per gli spettatori". O volessimo usare un registro diverso e più diretto, sicuramente più caro a molti listaroli, la differenza tra l'avere, sulle chiappe, il fango o la cipria. E il titolo (Chi gà vinto?), visto da questa prospettiva, è quantomai pertinente e indovinato.
    Domani, di fronte ai laurendi in Antropologia dell'Università di Venezia, riuscirò finalmente a introdurre il tema con un intervento dal titolo "Antropologia dello sport: il rugby", dove esporrò le mie considerazioni sulla presenza del mito di origine (Ellis) nel rugby e sulla sua centralità nella produzione e conservazione del fenomeno amatoriale. Un po' complesso forse, ma è ora che si incominci a parlarne anche a livelli accademici, come da tempo in Francia e Isole britanniche, poichè siamo di fronte ad una trasformazione sociale irreversibile e non indifferente. Se a qualcuno interessa, può contattarmi. Spero di non essere stato eccessivamente noioso in questa mia considerazione (adesso capite perchè è meglio che non intervenga nella list)
    Un saluto,
     
    Enrico Giorgis
    Paese(TV)


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