Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
 

[RUGBYLIST] ...succede anche che.....

Giovanni Ciraolo jxcira a tin.it
Lun 3 Mar 2008 19:59:32 CET


Ogni generazione, da quando mondo e' mondo, ritiene che quella successiva stia stravolgendo il mondo! Il rugby non fa eccezione...
Peter Drucker, il grande guru del management mondiale, in uno dei suoi famosi manuali, descrive la reazione della sua famiglia, appartenente al gotha dell'Austria belle epoque, alla notizia dello scoppio della prima guerra mondiale; tutti dicevano: 'e' la fine della civilta'. E in un certo senso avevano pure ragione ma, aggiungeva Drucker, 'we survived all odds' (siamo sopravvissuti a tutti i mali). 
Anch'io preferisco un'immagine di rugby anni settanta ad una di rugby attuale, e probabilmente chi ha giocato negli anni cinquanta preferisce il rugby di allora a quello di Rives e Edwards. 
Trovo simpatici e divertenti alcuni siti di old rugby, in particolare uno dei petrarchini, che attribuiscono colori diversi alle varie eta' di rugbisti: 
http://www.ipetrarchi.it/Novita_Golden_Oldies/OLD_RUGBYregole.htm
Anche il sito dell'old pescara rugby e quello del Rovigo meritano la visita
Giovanni

----- Original Message ----- 
  From: Salvatore Messina 
  To: A Zibana ; ruggero rizzi ; rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, March 03, 2008 9:22 AM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] ...succede anche che.....


  Ce le avevano, ce le avevano....
  Questo non significa che non ci siano anche i valori "umani" in campo.
  Nemmeno significa che non ci siano anche su altri campi.

  Il mondo cambia e non ritengo giusto criticare tutti i comportamenti nuovi a scatola chiusa solo perchè "quando eravamo giovani" certe cose non si facevano. I nostri ragazzi mettono le maglie aderenti, le scarpe colorate, giocano a fantarugby (non vedo l'ora di giopcare con gli amici, grazie "La meta") ed i cerotti per coprire il piercing ma giocano sempre a rugby e sono bravi ragazzi.
  Se non lo sono non dipende certo da quelle cose....

  Vorrei ricordare che negli anni 60/70 i "vecchi" facevano gli stessi commenti sui capelli, abbigliamento e musica dei giovani. Semplicemente avevano paura di quello che non conoscevano.
  E che ha cambiato il mondo....
   
  PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 



  Salvatore Messina 



  ----- Messaggio originale -----
  Da: A Zibana <azibana a tin.it>
  A: ruggero rizzi <ruggerorizzi a gmail.com>; rugbylist a rugbylist.it
  Inviato: Domenica 2 marzo 2008, 21:02:56
  Oggetto: Re: [RUGBYLIST] ...succede anche che.....


  E meno male che esiste ancora il rugby che hai descritto. Sono sicuro che nessuno dei giocatori in campo avrà avuto scarpe bianche o rosse o turchine.
  Il fatto che un giovatore afflitto da crampi fisse massaggiato da un avversaryu mi ha fatto ricordare quanto capitatomi durante una partita giocata in Inghilterra.. Mio fratelo mi doveva riferire di un importante incontro di lavoro: aspettavo una assunzione. Sapeva dove giocavamo e mi chiamò. Stavamo entrando in campo e dovetti assentarmi. Finita la telefonata trovai ad aspettarmi  la seconda linea dell'altra squadra ed insieme entrammo in campo.
  Per la cronica fui poi assunto.
  Altro rugby, altri tempi.

  Antonio

  ----- Original Message ----- 
    From: ruggero rizzi 
    To: rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Sunday, March 02, 2008 7:59 PM
    Subject: [RUGBYLIST] ...succede anche che.....


    Dopo  aver letto le due mail di Zibana e Angelo Volpe, dove si parla di Evans,Gallagher, Treviso, Petrarca, mi sento un poco imbarazzato raccontarvi  del mio odierno pomeriggio rugbystico. Molto più modesto, ma altrettanto "verace" e appassionato.
    A Novara: sana e ruspante serie C.   Si gioca Amatori Novara- Chieri/SanDalmazzo.   La squadra di casa è rinata da un paio d'anni, voglia di giocare da vendere, piena di neofiti che giocano da questa stagione. Il Chieri/S.Dalmazzo è composto per metà dai "resti" del fu Chieri, comune vicino Torino e l'altra metà dai resti dell'altrettanto fu BorgoSanDalmazzo, comune a in provincia di Cuneo (a  chilometri km) 
    .   Già il fatto di unire le "forze" per fare una squadra con questa distanza geografica, la dice tutta sulla loro passione.
    Coreografia secondo canoni  d'antan: campo spelacchiato in periferia -naturalmente con vista Autostrada- e difficile da trovare anche col navigatore satellitare.  Giornata splendida. Spettatori 19 cui 8 i componenti le panchine.
    Arrivo trafelato e alla spicciolata delle macchine degli ospiti, giusto il tempo di cambiarsi, fare l'appello e cominciare..   
    Come succede(va) sovente si è contati giusti giusti, stavolta invece sono in quattordici, la loro classifica è meglio non ricordarla. L'importante è onorare il calendario, non prendere multe per rinuncia e, soprattutto giocare e divertirsi, mi dirà prima della partita  Max, vecchia gloria ancora in servizio dei cuneesi.
    E poi succede quello che meriterebbe una storia tutta a parte, dal titolo "Il rugby innocente, semplice e sincero" o cose del genere.....
    Gli ospiti, in quattordici, segnano per primi e da quel momento è tutto  un continuo attacco di chi è sotto.
    E, naturalmente, tutta una difesa di chi sta vincendo.  Ma è il comportamento e l'incitamente che si danno tutti e trenta, pardon ventinove, i ragazzi. Uno degli ospiti, con problemi di crampi, non vuole uscire nemmeno dal campo:" ...in tredici non vi lascio.....aspetto che mi passino, dice ai suoi compagni, incitandoli a stare attenti dalla sua parte....
    Uno degli avversari, lo aiuta a massaggiarsi e fargli  stiramenti anticrampi. mentre il gioco continua......
    La fortuna oggi è dalla parte degli ospiti che riescono a segnare una seconda volta. E questo non fa che accrescere la voglia di non perdere che ha il Novara che, solo verso la fine, dopo cento tentativi (e cento placcaggi della difesa)  riuscirà a segnare la meta della bandiera.  Si è divertito -parole sue- anche l'arbitro.
    Terzo tempo secondo canoni liturgici nella costruenda club-house: pastasciutta e birra (per  gli  stravaganti -pochi- cocacola).
    Ha cucinato Paracchini, antico e leale avversario e pilone di quelle stazze  oramai "perdute".  
    Si faceva chiamare "cubo", in onore di "Cubo Abbiati", pilone della nazionale di quegli anni....i nostri.
    Ma questa è un'altra storia
    Saluti dalla bassa Valle Scrivia
    Ruggero Rizzi
    .  


     



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