[RUGBYLIST] Nazionale e Marcato

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In linea con il tuo modo di pensare siamo in molti: peccato che Smith
non la pensi come noi!
Forse, però, un motivo ci sarà!  Marcato, purtroppo, non è Goosen,
indipendentemente dalla sua posizione in campo. Come apertura non ha
l'intelligenza tatticala e la precisione di Marius; come 3/4  - o
estremo - difetta in potenza ed aggressività.
Nel complesso, però, Marcato è abbastanza duttile: la classica coperta
corta che, però, a volte, si elasticizza. Ovvero: vai bene dappertutto
anche se, fondamentalmente, non servi da nessuna parte!
Un dilemma inestricabile! Siamo di fronte ad un personaggio, che è
sempre lì lì per esplodere, ma non esplode mai. Un'incompiuta! Di chi
la colpa?
Certo,  consideriamo che, nell'ultimo VI Nazioni, Marcato ha fatto la
sua ottima figura, forse anche stimolato dalla responsabilita e dal
ruolo.
Nel Benetton, però, non gioca spesso. Goosen va per i 35 (anni):
giocherà, forse, un'altr'anno e poi si dedicherà a qualcos'altro. Il
ns. rugby perderà un'altro personaggio estremamente positivo:
diciamocelo pure: Goosen lascerà una traccia indelebile nel rugby
italiano: serietà, capacità, impegno, dedizione, ecc. Il tutto non
minimamante macchiato dalla sua - pur maldestra - reazione nell'ultima
finale di Monza.
Marcato deve ancora ritagliarsi, forse inconsapevolmente, il suo
ruolo, come responsabilità, capacità, costanza, dedizione, impegno,
personalità. Forse ci riuscirà. Ma non perda di vista l'angolo, oltre
il quale, c'è un certo Buso (scuola Paese, come Ceccato e Semenzato,
tanto per citarne qualcuno), nella speranza che, chi di dovere, si
accorga che far crescere i talenti nostrani è possibile: basta
"vederli" ed educarli.
Scusate le imprecisioni, ove vi fossero.
Notte.
Ciao. Franco (TV)