I: I: [RUGBYLIST] nazionali

[Salvatore Messina]

Sono sostanzialmente d'accordo con la prima parte.
Il fatto è che se si vuole partecipare ad una festa riuscita e tutti aspettano che la pista da ballo sia piena di gente (magari, da maschio, anche di belle ragazze) la discoteca rimane vuota. Prima o poi qualcuno deve pur entrare. Certo il rischio è che nessuno entri. Sicuramente se i primi che entrano sono simpatici gli altri fuori sono maggiormente invogliati ad entrare.
In soldoni: la nazionale deve fare i risultati e dare "spettacolo" mediando tra giovani con fame di vittoria e successo dei vivai italiani e quanti hanno deciso di vivere definitivamente l'esperienza di lavoro e sport ma soprattutto di vita in Italia. Giocatori che, proveniendo da federazioni più esperte della nostra, possano dare contributo di qualità ed esperienza. Il resto del movimento deve approfittare della situazione per fornire spettacolo sportivo di qualità tutto l'anno, contribuire a formare i giocatori secondo gli interessi nazionali e mantenere vivo il substrato di valori dai bambini agli anziani ex giocatori.
 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY


Salvatore Messina



----- Messaggio inoltrato -----
Da: ANNA CINZIA MATTEI <annacinzia8 a hotmail.com>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Venerdì 13 giugno 2008, 14:14:43
Oggetto: RE: I: [RUGBYLIST] nazionali


Allora dimmi Salvatore, 
è una mia impressione sbagliata o forse per avere tecnici nazionali di livello questi debbano essere cresciuti insieme a giocatori nazionali di livello e movimento nazionale di livello con addetti al settore di livello?
 
E che tutti quanti insieme dovrebbero crescere insieme in maniera omogenea e regolare e non come sta accadendo che si vorrebbe tutto e subito e allora si convocano gli stranieri (per me essere cittadino italiano NON E' equivalente ad avere la cittadinanza italiana, anzi è esattamente il contrario spesse volte, ma non scendo in particolari altrimenti sconfino in argomenti non attinenti) ed ottenendo forse qualche risultato in più nell'immediato ma bloccando definitivamente la crescita per il futuro con il cancro della cancellazione dell'identità nazionale che di una nazionale sportiva dovrebbe essere il fulcro dell'anima agonistica e dello spirito di competitività?

mac
 




________________________________
Date: Fri, 13 Jun 2008 11:11:43 +0000
From: totorugby a yahoo.it
Subject: I: [RUGBYLIST] nazionali
To: rugbylist a rugbylist.it


Non fai male.
Ripeto, il problema non è la nazionalità dell'allenatore ma su quali basi si poggia il movimento rugby.
 
Se io e te fossimo chiamati ad allenare il Sudafrica probabilmente avremmo più risultati dello stesso Gatland (o Woodward) alla guida dell'Italia.
E non è nemmeno vero che in Italia non ci siano stati allenatori italiani. Nemmeno che questa sia una moda del momento, visto che praticamente il rugby in Italia è nato parlando straniero.
 
Il fatto è che: come un giocatore deve avere esperienza prima di salire di grado così anche i tecnici.
 
Se poi vogliamo essere polemici non è che le giovanili italiane guidate da tecnici italiani facciano meglio. Sintomo che il problema è alla base, non tanto al vertice.
Adesso qualcuno comincia anche a parlare di risultati, quando per anni si predicava solo l'aspetto formativo.
 
Nella vita, se uno è in gamba, deve anche metterlo in pratica. Non serve a nulla essere bravi ed intelligenti se si muore di fame sotto i ponti....
A meno che non sia una scelta di vita. In questo caso però non mi devo lamentare.
 
In Argentina hanno detto di no al professionismo. Non si lamentino poi se i professionisti li escludono dal rugby che conta. Se si entra in un gioco si rispettano le regole in vigore, non si usano regole diverse. L'Inghilterra deve "pagare" i suoi nazionali, come pure la Francia ecc. Non mi sembra giusto che l'Argentina abbia a disposizione i giocatori a gratis (magari mantenuti da Francia ed Inghilterra...).
 
Che poi il nuovo sistema dello sport professionistico sia giusto o migliore è assolutamente un altro problema. Un problema che investe tutto lo sport, come attività o come spettacolo, e non solo il rugby. 
 
 PEACE & LOVE & PLAY RUGBY 


Salvatore Messina 



----- Messaggio inoltrato -----
Da: Alberto Bertolazzi <a.bertolazzi a whitestar.it>
A: rugbylist a rugbylist.it
Inviato: Venerdì 13 giugno 2008, 11:49:00
Oggetto: [RUGBYLIST] nazionali

Non metto in dubbio che esistano difficoltà oggettive per il nostro  
movimento, se confrontato con quelli inglese, francese, irlandese,  
sudafricano, australiano e neozelandese. Ma io mi rapporto con gli  
altri movimenti, più simili a quello italiano, come numeri di  
praticanti e denaro che circola: quelli argentino, fijano, samoano,  
scozzese, gallese... E parlo di nazionale, cioè di una squadra che  
rappresenta una scuola e una nazione. Quanti naturalizzati giocano  
nella nazionale argentina? E in quella scozzese? Eppure i problemi  
economici sono gli stessi o anche peggiori. Certo, loro hanno altre  
ricette e altre culture: ognuno fa caso a sé. Faccio male a  
rivendicare la ricerca di una ricetta più italiana, studiando il modo  
per incentivare l'utilizzo e la crescita dei giovani più promettenti?  
Faccio male a rimarcare che comunque scegliere un buon allenatore  
straniero non sempre vuol dire scegliere un buon selezionatore? Faccio  
male a notare che comunque i migliori giovani italiani sono stati  
dirottati verso la nazionale A, a giocare con la Russia, invece di  
essere portati in tourné a confrontarsi con il Sudafrica?

________________________________
Scopri il Blog di Yahoo! Mail: trucchi, novità, consigli... e la tua opinione!
________________________________
Windows Live Mobile Collegati a Messenger dal tuo cellulare! 


      ___________________________________ 
Scopri il Blog di Yahoo! Mail: trucchi, novità, consigli... e la tua opinione!
http://www.ymailblogit.com/blog/
-------------- parte successiva --------------
Un allegato HTML è stato rimosso...
URL: http://www.rugbylist.it/pipermail/rugbylist/attachments/20080613/c10ce5ac/attachment-0011.html