[RUGBYLIST] Mallet

Dom 27 Gen 2008 17:33:25 CET

Giovanni mi sembra eccessivo dire: Che se una squadra vince il mondiale è un insuccesso per lo sport". E' un'affermazione che non condivido proprio perché il rugby non fa sconti a nessuno. E a maggior ragione in questo sport i se, i ma e i quasi stanno proprio a 0. Piuttosto direi una cosa Io sono un tradizionalista che vede spesso nelle discussioni tecniche dei sofismi che passano sulla testa dei giocatori e fortunatamente la palla è ovale. Altrimenti a sentire certi comenti alcune partite non varrebbe nemmeno la pena giocarle, tale la mole di variabili matematiche che danno la sicurezza sull'esito dell'azione. Qualche tempo fa ho letto delle riflessioni sul maul avanzante francamente deliranti con una sicumera che non è dell'ambiente. Tutto questo per dirti che si fa proprio bene a parlare del nostro pacchetto perché come dicono i vecchi il gioco parte di là se non c'è conquista e possesso il resto non viene.  E finora quegli 8 ci hanno permesso di galleggiare. Piuttosto credo che la qualita dei nostri tre quarti non sia a livello della mischia. Tutto lì. Gli schemi vengono molto dopo. 
  ----- Original Message ----- 
  From: Giovanni Ciraolo 
  To: A Zibana ; paolo.familiari a eninabv.eni.it 
  Cc: rugbylist a rugbylist.it ; rugbylist-bounces a rugbylist.it 
  Sent: Sunday, January 27, 2008 2:09 PM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] Mallet


  In questa fase Nick Mallet sta rilasciando molte interviste. Oltre al Telegraph, che ha forse il miglior commento giornalistico di rugby, si e' fatto intervistare anche dalla Gazzetta dello sport nella versione del supplemento di sabato. Magari al Telegraph Mallet esterna commenti piu' tecnici, mentre nel conversare con la Gazzetta si scende piu' sul costume e le curiosita'. Da queste esternazioni di Nick Mallet si ricava una buona impressione di essenzialita' e solidita' umana. Sarebbe pero' opportuno che la pubblicistica uscisse da classici luoghi comuni sul rugby italiano. Esaltare il nostro pack come uno dei migliori del mondo non mi sembra tecnicamente giustificato. Il pack inglese era migliore di quello sudafricano alla World Cup, ma cio' non e' bastato al team della rosa. Non ha molto senso guardare al pack isolatamente dal resto del gioco, senza sottolineare l'agilita' e l'esigenza complessiva di rompere le linee avversarie. Se non sai muovere la palla senza gioco di piede, puoi avere il miglior pack del mondo sul piano della potenza, ma non prevali. Lo stesso gioco di piede richiede precisione, spazi effettivi e quindi palle di qualita', altrimenti il gioco non viene mai finito. Ci sono nelle nostre squadre, nazionale inclusa, difetti profondi nel finire il proprio gioco. Molti commenti sull'Heineken dei listaroli spesso terminano con espressioni del tipo 'i nostri hanno quasi vinto, hanno quasi dominato...insomma c'e' spesso un quasi! Non si vince un match con una strategia a dieci uomini e con una tattica incompleta, perche' consentendo all'avversario forte, che quel giorno magari non sa fare le cose semplici, di cavarsela, non c'e' possibilita' di vittoria. Sull'insufficienza delle strategie di gioco basate sul pack, Wilkinson ha detto cose interessanti in uscita dalla World Cup. Se l'Inghilterra avesse vinto la coppa del mondo con un gioco incompleto sarebbe stato un insuccesso per tutto il rugby mondiale. Il gioco del rugby non e' centrato su uno o due uomini. Il gioco del rugby e' aperto, e' un gioco essenzialmente di contesto continuo, di rottura a piu' livelli. Sarebbe bene che Mallet lavorasse molto sulla capacita' dei nostri giocatori di contestualizzare insieme attacco e difesa su molte fasi e di leggere il gioco avversario. Anche la scelta del capitano si inserisce in questo quadro. E' vero, come ricorda implicitamente Antonio Zibana citando Mallet, che molti grandi capitani della storia sono stati delle terze linee. Tuttavia Parisse, se vuole imporsi in questo ruolo, dovra' trovare continuita' nell'interpretazione del gioco e dello stato dei compagni. Dovra' lavorare anche su stesso, non solo essere un buon agonista sul campo. 
  giovanni        
    ----- Original Message ----- 
    From: paolo.familiari a eninabv.eni.it 
    To: A Zibana 
    Cc: rugbylist a rugbylist.it ; rugbylist-bounces a rugbylist.it 
    Sent: Sunday, January 27, 2008 7:35 AM
    Subject: Re: [RUGBYLIST] Mallet


    Ciao Antonio, 
    l`unica cosa che veramente mi dispiace e` che nelle varie lodi non viene mai citato Charlie Orlandi, l`allenatore della mischia, l`unica, che io sappia, ad essere stato invitato dalla Federazione Australiana per delle conferenze su come allenare nello specifico il pacchetto di mischia. 

    Spesso parliamo di "italianizzare" di piu` la ns Nazionale ma nessuno ricorda mai che alla fine, chi allena uno dei pacchetti di mischia piu` forti al mondo e` proprio un italiano, un piacentino, un amico serio e competente che all`estero tanti ci invidiano. La dimostrazione e` che, nonostante tanti cambi di allenatori,  Johnstone, Kirwan, Barbizier ed adesso Mallet, lui e` ancora li stimato ed utile a tutti loro. 

    Ciao Antonio, un abbraccio 
    Paolo


    Paolo Familiari
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    paolo.familiari a eninabv.eni.it


         "A Zibana" <azibana a tin.it> 
          Sent by: rugbylist-bounces a rugbylist.it 
          01/26/2008 10:23 PM 

                 
                  To:        <rugbylist a rugbylist.it> 
                  cc:         
                  Subject:        [RUGBYLIST] Mallet 


    sul Telegraph di venerdì ( www.telegraph.co.uk ) appare una lunga intervista a Mallet di Brendam Gallegher uno dei più quotati giornalisti Inglesi. 
    Gallegher era a Roma e dall'articolo traspare quanto sia considerato Mallet nell'ambiente del rugby internazionale. 
    A presindere quanto riuscirà a realizzare con la Nazionale é certo il fatto che sarà molto utile al nostro rugby per l'immagine che certamente é in grado di dare. 
    Ho avuto modo di passare una settimana con lui quando il Sud Africa venne a bologna nel 1997 e ricordo la facilità con cui sapeva risolvere i problemi che sempre incontra una squadra in tour. 
    A parte queste mie considerazioni nella sua intervista dice che punta su Masi all'apertura, che ringrazia Bartolami per quanto ha dato come capitano. Dice che un numero otto é in grado di gestire al meglio il gioco. della squadra. Ritiene che la nostra nazionale sia di sicuro livello internazionale con un pacchetto  fra i migliori del mondo. Loda Berbizier per essere riuscito a forgiarlo dimenticando però che il merito va diviso con alti allenatori Coste e Johnstone sopratutto. 
    Non teme l'inserimento di Masi all'apertura ricordando che in passato cambiò ruolo a Montgomery con eccelentii risultati, 
    Ha detto ai giocatopri cosa si aspetta da loro : comportamento da veri professionisti, disciplina ed ha chiesto loro quali sono le loro ambizioni e le loro speranze. 
    Sono più che certo che un approccio del genere avrà dato ai giocatori un grosso aiuto. 
      
    Antonio_______________________________________________
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