Reply: RI: [RUGBYLIST] arbitri

[gaetano.palmiotto a fastwebnet.it]

Ok, ma la Legge è uguale per tutti: o no?

1) Nella prima meta Richards "usa" l'arbitro come ostacolo per il placcatore. La Legge recita:(10.1.c) 
"Blocking the tackler. A player must not intentionally move or
stand in a position that prevents an opponent from tackling a ball carrier. Penalty: Penalty Kick"
Ovvero, un giocatore non può muovere intenzionalmente o stare in una posizione pche preventa il placcatore di fermare il portatore di palla.

2) Nel primo tempo il pilone del Treviso becca il giallo al secondo fallo; nel secondo tempo, gli irish vengono solo ammoniti verbalmente al terzo: anche questo non è in linea con la Legge 10.3.c
"Repeated infringements: standard applied by referee.
When the referee decides how many offences constitute repeated
infringement, the referee must always apply a strict standard in
representative and senior matches. When a player offends three
times the referee must caution that player"
In sostanza, l'arbitro deve adattare uno STANDARD nella partita: è evidente l'uso di due pesi e due misure.

3) Giallo a Costanzo per reazione. Ci può stare, ma ci deve stare anche il giallo all'inglese che lo sgambetta intenzionalmente. Lo sgambetto rientra tra il"Foul play" per cui scatta il giallo.

4) Palese e pericoloso "Stamping" del capitano degli Irish: solo punizione, niente giallo. Ennesimo foul play degli irish, niente giallo come previsto dal regolamento.

Insomma, mi sembra che sabato si sia andati un pò oltre i normali errori che possono capitare in una partita. Non parliamo infatti di errori, ma di double standards e mancata applicazione del Regolamento.

Tutto qua.




<----Messaggio originale:---->
Da:	Alberto Bertolazzi <rugbylist-bounces a rugbylist.it>
Inviato:	lunedì 21 gennaio 2008 10.21
A:      <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: [RUGBYLIST] arbitri

Abbiamo parlato di arbitri sulla list per settimane. Io mi permetto  
ancora una puntata. Gli arbitri britannici e francesi ci penalizzano  
perché partono prevenuti. Allo stesso modo penalizzano, occorre dirlo,  
le squadre dell'altro emisfero; anche in questo caso, direi, sono  
prevenuti verso un modo di giocare sempre ai limiti e a volte oltre.  
Una mentalità che non è facile cambiare, come non è facile cambiare  
nessuna mentalità radicata: occorrebbe uno sforzo congiunto da parte  
di arbitri italiani (che si mettano ad arbitrare alla britannica),  
giocatori (che imparino a evitare i soliti falli), società (che  
"allenino" anche dal punto di vista regolamentare i giocatori) e  
federazione (che faccia un po' la voce grossa sull'argomento: il  
nostro peso non è rilevante, ma non trascuriamo la necessità della  
federazione mondiale di allargare i mercati...). Un lavorone, che  
pagherà tra qualche anno. Infine: a me hanno insegnato che gli arbitri  
sono come il vento: quando tira contro è fastidioso ma non ci puoi  
fare niente. E comunque a volte tira a favore...
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