Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì
Sandro Peruzzo
sandro.peruzzo a tin.it
Lun 11 Feb 2008 23:58:26 CET
Se queste sono le condizioni di Festuccia spero che Mallet scelga
l'opzione Ongaro
Sandro
Psycho a wupsite.com ha scritto:
> solo un paio di cose:
> 1) ancora non contiamo nulla a livello internazionale: l'arbitro
> fischia contro Castrogiovanni un fallo in mischia dopo aver guardato
> da vicino il pilone inglese che con il gomito rivolto verso terra
> faceva crollare la mischia. SCANDALOSO!
> 2) La prima meta nasce da un fallo enorme sul saltatore italiano:
> scandaloso anche questo
> 3) Travagli mi è piaciuto, ha fatto un gran lavoro anche in chiusura.
> Anche Picone è stato positivo, perchè dover fare per forza "uno buono,
> l'altro cattivo"? Ne abbiamo due buoni, significa avere la possibilità
> di un mediano "sempre fresco" in campo, magari con diverse
> caratteristiche
> 4) Festuccia non può sbagliare 5 touche di seguito, non esiste nemmeno
> in serie C
> 5) solo una ocsa sulla telecronaca di Ciccio De Carli (la più
> clamorosa): "primo tempo della Scozia COSTERNATO da errori"!!!!!!!!!!!
> Valeva da solo il prezzo della partita (se fosse stata un pay per
> view). Ne ha detto un'altra, ma mi sfugge, qualcosa come "il punto
> stonato", ma nessuna batte la costernazione del primo tempo!!!
> Umberto
>
>
>
> allrugby Scrive:
>> Ecco quanto riportato oggi dal Gazzettino in fatto di rugby.
>> Ciao.
>> Franco (TV)
>> "Forza azzurri, we can", già trovato il compromesso fra Berlusconi e
>> Veltroni
>>
>> FORZA AZZURRI, WE CAN -Che siamo in clima di campagna elettorale lo si
>> capisce anche sugli spalti del Flaminio. Pier Ferdinando Casini, altri
>> politici e autorità affollano la tribuna d'onore. In curva campeggia
>> lo striscione "Forza azzurri, we can". Azzeccata sintesi fra il
>> partito di Berlusconi e il motto scelto da Veltroni. Un'anticipazione
>> del futuro bipartitismo del sistema politico?
>> KAINE E MAURO, WE LOVE YOU -Fra gli altri striscioni più belli due
>> gastronomici "Gruppo bevande Malamocco" e "Degli inglesi famo gnamma
>> gnamma, forza azzurri". Per il bel Robertson la dichiarazione di una
>> fan "Kaine scusa ma ti chiamo amore", che fa il paio con quello visto
>> in tribuna a Dublino: "Sono bresciana, ma amo un Bergamasco: Mauro
>> sposami!".
>> DENIS LATIN LOVER -In fatto di donne non scherza Denis Dallan, ala del
>> Parma ed ex azzurro, presentatosi in tribuna con Agua, modella
>> mozzafiato francese di colore. E' la terza fidanzata del genere che
>> cambia in un anno, fedele al motto del suo ex presidente dello Stade
>> Francais, Max Guazzini: «A Parigi l'ho visto giocare poco, ma amare
>> molto!».
>> ASHTON E ALL RUGBY -Simpatico siparietto pochi minuti prima del match
>> fra il citì inglese Brian Ashton, sistemato con lo staff a fianco
>> della tribuna stampa. Il collega Umberto Piccinini gli ha allungato
>> l'ultimo numero del mensile "All Rugby". Lui l'ha preso e ringraziato
>> con gentilezza, quasi fosse più interessato alla rivista che alla
>> partita. Visto come ha giocato l'Inghilterra, forse faceva meglio a
>> pensare un po' più alla seconda.
>> MEZZANOTTE AL DUE MORI -Gianni Sponzi, gestore della storica osteria
>> "Due Mori" vicino al ponto di Rialto, aveva promesso: «Se battiamo
>> l'Inghilterra torno a Venezia, apro l'osteria a mezzanotte e faccio
>> festa fino al mattino». È andata male, per poco. Se battiamo Galles o
>> Scozia la promessa vale ancora?
>> LO SPIRITO DEGLI ALL BLUFF -Come ad ogni match casalingo del Sei
>> Nazioni banchetto offerto a tutti dagli All Bluff, club di ex
>> giocatori e appassionati, che vogliono mantenere vivo il vero spirito
>> del rugby e del terzo tempo. Peculiarità: ogni associato porta dalla
>> città d'Italia da dove viene un prodotto caratteristico. La tavola
>> imbandita diventa così un simbolo di amicizia.
>> VIGILI SEVERI -Li hanno imitati un gruppo di romani, con un barbecue
>> vicino al palasport di viale Tiziano, dove c'erano pane di Genzano e
>> vino dei Castelli per tutti. Gli inglesi, circa 10mila quelli stimati
>> a Roma, hanno apprezzato. I vigili urbani, temendo problemi fra
>> tifosi, un po' meno. Sono arrivati a dare un'occhiata. Ora avranno
>> capito anche loro il vero spirito del rugby.
>> CONTROLLI? NO GRAZIE -Uno spirito afferrato dal controllore di uno dei
>> treni partiti in mattinata dal Nordest alla volta di Roma. Sono saliti
>> un'ottantina di tifosi, ma nessuna segnalazione alle forze
>> dell'ordine. «Con voi del rugby non ce n'è bisogno, siete tranquilli»
>> è stata la sua risposta. Con i tifosi di quale altro sport ce ne sarà
>> mai bisogno?
>> TOTEM AZZURRI -All'uscita dalla stazione Termini di Roma appassionati
>> accolti da giganteschi Totem della Peroni con immagini di Bortolami,
>> Parisse e degli altri azzurri, corredate da frasi ad effetto sul
>> rugby. Forte l'impatto, potere degli sponsor...
>> BIGLIETTI, MAI DISPERARE -Erano esauriti due ore dopo la messa in
>> vendita su internet, ma alla Monti Rovigo ne sono stati offerti dalla
>> Fir quaranta una settimana prima del match. Genitori e mini-rugbisti
>> ieri mattina sono partiti festanti. (im)
>> ---------------------------------------------------
>> A quattro punti dal sogno. Le speranze ...
>> A quattro punti dal sogno. Le speranze dell'Italia si infrangono lì.
>> Battere l'Inghilterra resta un tabù, ma gli azzurri in 17 anni di
>> battaglie contro i maestri del rugby non ci erano mai andati così
>> vicino. Bastava una meta in più, parsa alla portata nei palpitanti
>> minuti finali. Peccato, resta il rimpianto, perchè le onorevoli
>> sconfitte non fanno storia.
>> Non è stata una bella partita. Di quelle che fanno spellare le mani
>> per virtuosismi tecnici, o sensazione di potenza delle due squadre.
>> Tutte e tre le mete sono venute su grossolani errori degli avversari.
>> Basta questo per misurarne il livello. Però è stato uno di quei match
>> che riscattano tutto nei 5' finali. Concentrando le emozioni e, in
>> questo caso, le ambizioni di vittoria azzurre che nei 75' precedenti
>> erano state soffocate.
>> Minuto 35', l'Italia è sotto 23-12. Sta gestendo una buona superiorità
>> di possesso: 24' a 18' in tutto l'incontro, il doppio dei rivali nella
>> ripresa. Idem per l'occupazione: 50' a 38', ma sempre di cattiva
>> qualità, ovvero lontano dall'area dei 22 metri. Macina fasi su fasi
>> senza avanzamento. Spostandosi a fisarmonica da un lato all'altro del
>> campo, senza trovare il break. Solo due volte sembra "bucare". Ma una
>> francesina (fatta dagli inglesi!) beffarda, il gesto più simile al
>> concetto di Davide e Golia nel placcaggio, spegne la corsa
>> dell'attaccante. Al 29' la subisce Alberto Sgarbi, debuttante, dopo
>> splendido incrocio con Masi. Lo schiaffetto è dell'astro nascente
>> Danny Cipriani, appena entrato. Al 30' è Kaine Robertson, lanciato
>> sull'out, cadere sul tocco di Jamie Noon.
>> Quando ogni attacco sembra destinato a infrangersi, l'erede un po'
>> spocchioso di Jonny Wilkinson combina la sua. Si fa stoppare da Simon
>> Picone un goffo calcetto a scavalcare e il mediano di mischia azzurro
>> fila in mezzo ai pali. Tripudio e cori fra i 30mila del Flaminio,
>> tutto esaurito. Terrore negli occhi degli inglesi, alle corde
>> fisicamente e già una settimana prima ko con il Galles a causa di
>> un'incredibile rimonta. Energie moltiplicate fra gli italiani, che
>> tornano all'assalto e conquistano la metà campo rivale. Due buone
>> touche consecutive, però, sono perse su lancio di un Festuccia
>> incerto, subentrato a Ghiraldini. E qui muoiono le speranze
>> dell'Italia. Il parziale di 13-3 nella ripresa non serve a realizzare
>> il sogno.
>> Prima il match è controllato da un'Inghilterra mai così in difficoltà
>> con gli azzurri, ma campione di sano realismo. L'ultimo infortunio di
>> una lunga serie (capitan Vickery dato nel XV dà forfait in mattinata)
>> non mina le certezze. La mischia senza i due piloni titolari dovrebbe
>> cedere di fronte alla super prima linea azzurra, invece la mette in
>> difficoltà. La touche ruba (5 in tutto) o sporca tutto, penalizzando
>> la conquista. E non a caso già al 3' una rimessa laterale rubata a
>> fondo schieramento da Lipman aziona il micidiale piede di Wilkinson.
>> Calcetto a scavalcare per se stesso, palla a Sackey quando è placcato,
>> due contro zero a largo e meta (7-0).
>> Il vituperato David Bortolussi, oggi 100\% al piede ma da brividi
>> quando ha la palla in mano, e la grande fallosità degli inglesi (10
>> penalty concessi a 6) ci tengono a galla. Fallo a terra di Regan,
>> tenuto di Vainikolo, tutt'altro che "vulcanico" a dispetto del suo
>> soprannome, ed è 7-6. Ma è lo stesso Bortolussi a gettare gli azzurri
>> nella costernazione quando al 15' si fa stoppare (anche lui, 1-1 con
>> Cipriani) un calcetto a seguire da Noon. Palla a Wilkinson oltre la
>> linea del vantaggio, poi a Flood che corre in orizzontale per evitare
>> il disperato tentativo di Masi e meta (14-6). Con suggello di
>> Wilkinson, che con la trasformazione tocca il record dei 1000 punti in
>> maglia inglese (alla fine saranno 1009). Sommati a quelli dei Lions
>> fanno 1076. Davanti nella storia dei migliori marcatori ora ha solo ha
>> solo Neil Jenkins (1090), ormai nel mirino.
>> Davvero "divino". Come il suo piede. Che continua a punire gli azzurri
>> per crollo di Del Fava in maul (31') e fallo di Castrogiovanni in
>> mischia (37'). Quella che doveva essere uno dei nostri punti di forza.
>> Il destino all'intervallo sembra segnato. Ma questa non è
>> un'Inghilterra capace di uccidere le partite. Così l'Italia risale la
>> china a suon di calci, punendo due simili falli degli inglesi (al 3'
>> in mischia, al 13' su maul). Ancora del Fava non rotola via da ruck
>> nei 22 metri (19') e poi inizia il monologo d'attacco azzurro,
>> sostenuto dai nuovi entrati che danno ritmo. Apparentemente è sterile.
>> Fino a quando lo sprazzo di Picone infiamma lo stadio. E lo fa
>> bruciare di passione, che si spegne solo a 4 punti dal sogno.
>> Ivan Malfatto
>> ------------------------------------------------
>> Una squadra senza regia La scommessa di Mallett (A. Liviero)
>> Ancora una rimonta incompiuta. A Roma come sette giorni prima a
>> Dublino. Ancora una sconfitta di stretta misura. All'Italia di
>> Mallett, come a quella di Berbizier, manca sempre una meta per
>> spuntarla. I problemi sono soprattutto nella direzione del gioco. La
>> scommessa del citì non riguarda però Masi nell'inedito ruolo di
>> mediano d'apertura, quanto la possibilità che una squadra possa
>> giocare senza un'apertura. Rinunciando cioè al regista. Eresia?
>> Mallett è un pragmatico. Parte da una presa d'atto: l'Italia non
>> dispone per ora di un numero dieci di livello internazionale. Quindi
>> ha deciso di farne a meno. Ha riadattato la formula dei tre centri
>> lanciata dal predecessore, avanzando il roccioso trequarti aquilano a
>> formare il vertice superiore del triangolo interno della linea
>> arretrata. Ma di fatto più che da regista agisce da primo attaccante,
>> da semplice innesco offensivo.
>> Una scelta che presenta limiti evidenti. Innanzitutto nella lettura
>> del gioco che richiede oltre all'attitudine di base, un lungo
>> affinamento. E poi nei calci tattici, fondamentali per occupare il
>> campo avversario, aprire difese sempre più serrate, avanzare
>> risparmiando energie e avvicinarsi il più possibile all'area di meta.
>> Masi non ha un piede da apertura. Possiede in virtù del suo passato da
>> estremo, un calcio robusto ma che va sgrezzato e reso più preciso per
>> non regalare palloni al contrattacco. Inoltre aprendo sistematicamente
>> alla mano per non rischiare con i piedi, finisce col rendere il
>> movimento del tutto prevedibile.
>> Problemi che non sfuggono a Mallett, il quale è obbligato a fare di
>> necessità virtù, inseguendo soluzioni alternative per ora solo
>> abbozzate, guardando più che ai limiti alle opportunità offerte della
>> nuova posizione di Masi. La più importante riguarda la copertura del
>> corridoio interno che pochi garantiscono come il "Trematerra" del
>> Biarritz: forte fisicamente, aggressivo, con un placcaggio duro. Ciò
>> ha rafforzato la difesa (tre mete incassate in due partite), che è un
>> fattore base, assieme alla conquista, nella costruzione di una
>> squadra. Ma la soluzione Masi potrebbe offrire anche inedite opzioni
>> in mezzo alla linea d'attacco con combinazioni costruite con tre
>> centri. Un'altra carta potrebbe essere la penetrazione diretta del
>> numero dieci, sfruttando la sua forza esplosiva, in quella zona
>> fragile di ogni sistema di opposizione, quella della cerniera mediana.
>> Così come sarà da verificare la capacità dell'aquilano di resistere in
>> piedi ai placcaggi per impostare dei mini-maul rapidi in pieno campo,
>> per assorbire avversari e trasformare l'azione all'esterno. Schema che
>> Mallett ha già applicato con successo allo Stade Français.
>> Più in generale si tratterà di organizzare un sistema di gioco che
>> possa prescindere da Masi in termini di scelte strategiche. Non dico
>> una regia collettiva, ma allargata. Aumentando al più presto le
>> opzioni tattiche al piede. Aspettando la maturazione di Travagli, che
>> deve migliorare la precisione, ma anche facendo usare i piedi sulla
>> corta distanza ai centri. Soprattutto provando ad avanzare
>> all'occorrenza Bortolussi. L'estremo francese con origini friulane,
>> certo non è immune da errori. Però è sufficientemente freddo da
>> realizzare, come ieri, il 100\% dalla piazzola e possiede di gran
>> lunga il piede migliore della squadra. La grossa incognita
>> dell'Italia, se vuole una vittoria, sta proprio nel gioco al piede e
>> nell'occupazione del campo. È qui che il citì deve trovare la chiave.
>> --------------------------------------------------
>> Battere gli inglesi? Non manca molto
>> (Ro.Ro.) Dino Zoff, avversario del citì Mallett in una sfida
>> golfistica di qualche giorno fa, ha visto in tv Italia-Inghilterra.
>> «La squadra azzurra che ha lottato fino alla fine per la vittoria
>> contro una formazione molto forte che è vice campione del mondo. Credo
>> che ormai manchi davvero poco all'Italia per riuscire a vincere
>> partite di questo livello. Ci siamo quasi. Basta continuare su questa
>> strada e sono certo che arriveranno i risultati che ci si aspetta dal
>> gruppo. Ho conosciuto Mallett. Mi sembra in gamba. Con lui l'Italia
>> può ancora migliorare».
>> -------------------------------------------------------
>> IL PROTAGONISTA Il mediano di mischia: «Ho visto che la palla andava a
>> verso di lui e mi sono fiondato sul suo piede di calcio»
>> Picone stoppa il calcio e umilia la star Cipriani
>> Roma
>> NOSTRO INVIATO
>> (im) Danny Cipriani, il nuovo Golden Boy del rugby inglese, non se ne
>> fa un cruccio. Ha l'aria strafottente. Già da star ad appena
>> vent'anni. L'esatto contrario dell'umiltà di Jonny Wilkinson del quale
>> deve prendere l'eredità. E giustifica così il suo errore madornale in
>> partita: «Ho seguito l'istinto di giocare e il mio calcio è stato
>> stoppato. Conta la prima cosa, non la seconda». Punto e basta. Un bel
>> caratterino, non c'è che dire, per il futuro mediano d'apertura
>> dell'Inghilterra.
>> Dall'altra parte il meno predestinato Simon Picone, 25 anni, mediano
>> di mischia del Benetton Treviso, infortuni a raffica e finora solo 12
>> caps azzurri, è al settimo cielo: «Questa meta è il momento più bello
>> della mia carriera in Nazionale. Completamente diverso, ma
>> paragonabile come gioia solo a uno scudetto vinto con Treviso».
>> L'"intercetto" su Cipriani poteva davvero cambiare le sorti della
>> partita. Sentire dalla sua voce che non è stato casuale, ma frutto di
>> una precisa volontà tecnica, lo riempie ancora più di significati.
>> «Ho capito che gli inglesi aprivano su Cipriani - racconta Picone - e
>> sono andato d'anticipo sul suo piede di calcio. Questione di secondi,
>> mi è andata bene. Non è stata fortuna, ma voglia di provarci. La
>> fortuna c'è stata sul rimbalzo del pallone, che sempre in questo tipo
>> di azioni. L'ho preso al volo dopo il primo tocco a terra e sono
>> filato via. Mi sono guardato indietro, per vedere se c'erano rivali o
>> sostegno, mi sono accorto che potevo farcela e sono andato fino in
>> fondo».
>> Picone è partito dalla panchina e sostituito poco prima dell'ora di
>> gioco Pietro Travagli. Un cambio frutto anche questo di una strategia.
>> «Era una sostituzione prevista - spiega Simon - Sto recuperando da un
>> infortunio e ho 20' nelle gambe. Con il Galles spero siano già 30' o
>> di più. Il citì Mallett mi ha chiesto nell'ultimo quarto di dare più
>> ritmo alle azioni e far giocare la squadra, per mettere in difficoltà
>> la più stanca difesa rivale». E lui c'è riuscito. Ora potrebbe
>> soffiare il posto da titolare al compagno. «Ormai nel rugby moderno -
>> chiude- si gioca in 22, non in 15. La squadra più forte è quella che
>> ha i ricambi migliori, in grado di dare la svolta alla partita. Non
>> esiste più titolare o riserva, ma la specificità dei ruoli».
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