Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] Notizie del Mercoledì
allrugby
allrugby a gmail.com
Mer 17 Dic 2008 19:00:32 CET
Tanto per rasserenare l'ambiente, visto il clima natalizio, vi riporto
"un'esternazione" di Troncon, tratta dalla Tribuna di Treviso.
Anche non essendo proprio del mestiere, si legge tra le righe che il
bersaglio è (anche) Munari.
Forse Alessandro è anche un po' arrabbiato con "Napoleone" ed è
lontano da Treviso da molto tempo, ma la sua è un'opinione
assolutamente da rispettare. Quante discussioni ci sono state in list
in proposito (non su Treviso in particolare, ma sulla valorizzazione
del settore giovanile)?
Per gli auguri... più avanti.
Ciao.
Franco Meneghin
RUGBY. L'ex è polemico sulla politica del Benetton
L'affondo di Troncon: «Treviso non sa valorizzare i giovani»
«No, Treviso non valorizza più i giovani, adesso i migliori prodotti
del vivaio vanno via, in altri club. E nel Benetton giocano stranieri
e oriundi, non sempre di grande qualità». Bordata sotto la linea di
galleggiamento sul Benetton e sulle sue strategie. Sparata in
pubblico, nientemeno che da Alessandro Troncon, bandiera e simbolo del
rugby trevigiano, 101 volte azzurro prima di passare nello staff della
nazionale vicino a Nick Mallett (a proposito, il ct cercherebbe casa a
Treviso...).
Un'uscita inattesa, ma che tocca il cuore del pubblico nella sala
Blackline di Santa Maria del Rovere (TV), dove l'editrice Canova aveva
organizzato la presentazione del libro «Rugby-preparazione fisica» di
Lelio Miani, figura notissima nel mondo della pallovale: grande
astista in gioventù, tecnico Fidal, è passato infine al rugby, dov'è
preparatore fra i più stimati.
Un applauso fragoroso ha accolto le parole di Troncon. «Ha messo il
dito nella piaga», commenta qualcuno in sala. Tronky si è tolto un
sassolino, e voleva farlo da tempo. Al tavolo il maestro dello sport
Roberto Contento, il vicepresidente trevigiana della Fir, Zeno
Zanadrea, e l'assessore Andrea De Checchi. E' proprio il passaggio di
quest'ultimo sul rapporto ultradecennale fra rugby e giovani
trevigiani a far scattare Tronky.
Chissà, Alessandro avrà ricordato il prestito a Mirano e il rientro
all'ovile, con l'azzurro addosso. A 20 anni. O forse tra i visionati
della nazionale oggi, spesso convocati, vede troppi trevigiani che non
vestono più biancoverde. Migranti del rugby, da un vivaio considerato
a lungo uno dei gioielli d'Italia. Riccardo Pavan gioca a Parma, come
il fratello Gilberto e Travagli; fra gli «emerging», Simone Favaro e
Alberto De Marchi sono a Rovigo, e Francesco Fiorani è anch'egli
all'Overmach. Ma Tronky voleva alludere più in generale a giocatori
che hanno lasciato Treviso per cercare soddisfazioni altrove. La lista
è lunga: Mazzariol (Parma), Pozzebon, Dallan, Carlesso, Candiago
(Venezia, una specie di Treviso-2), sono solo i primi nomi. Treviso
poco trevigiana: fenomeno sempre più evidente, ultimamente. E
dibattito aperto. (a.p.)
Maggiori informazioni sulla lista
Rugbylist