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[RUGBYLIST] Su Francesco
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Mer 10 Dic 2008 09:25:03 CET
Dalla Tribuna di Treviso di oggi, un paio di articoli su Francesco,
richiamati in prima pagina.
Franco Meneghin
Laureato in legge, cronista per passione, era il manager dei più noti
sportivi. Domani alle 10.30 l'addio nella chiesa di S. Maria Assunta
Rugby in lutto, è morto Del Todesco
Procuratore sportivo stroncato a 36 anni da una rarissima malattia
MOGLIANO. «Una rara e grave malattia ha stroncato la voglia di vivere
di Francesco». E' la frase con cui il papà Giuseppe ha annunciato la
morte del giovane procuratore sportivo Francesco Del Todesco Frisone.
I funerali sono sono fissati per domani. Moglianese, 36 anni, laureato
in legge a Padova, Francesco se ne è andato lunedì mattina. Era molto
conosciuto, soprattutto nel mondo del rugby: la passione per questo
sport lo ha portato prima a scriverne come giornalista e poi a seguire
come manager numerosi atleti in tutta Italia.
Francesco Del Todesco Frisone si lascia alle spalle una vita densa di
passioni ed emozioni, raccontate e vissute. La sua scomparsa
prematura, dovuta all'aggravarsi di una malattia rara, ha fatto il
giro della città gettando nello sconforto, oltre ai famigliari, i suoi
molti amici e il mondo dello sport. Il papà Giuseppe, che gli è stato
a fianco fino all'ultimo, ricorda la positività di Francesco anche
durante i momenti più difficili. «In quest'anno ha sempre affrontato
la vita con tanta voglia di fare - spiega - ha saputo trasmettere
anche a me la sua grande passione per il rugby». Francesco Del Todesco
Frisone è stato anche una firma de la tribuna come cronista sportivo,
dell'«Eco di Mogliano» e per qualche anno addetto stampa della San
Marco Rugby Mogliano. «Collaborava anche su Meta Rugby, ora Rugby Club
- precisa il padre - e da tempo aveva iniziato l'attività di
procuratore. Questa professione non ha mai smesso di appassionarlo,
anche quando era ricoverato stava al telefono o lavorava col computer
stando a letto. Il lavoro di procuratore lo ha portato a girare il
mondo tra Sud Africa, Inghilterra e Argentina, e gli è valso anche una
menzione, alcune settimane fa, sulla Gazzetta dello Sport, come
manager del neozelandese Ron Cribb. Oltre a far valere le sue
competenze in materia di contratti sapeva creare un rapporto molto
profondo con i giocatori. Francesco ha lavorato in uno studio legale
di Mestre e diretto per oltre un anno la Casa di Riposo di Lamon
(Belluno). Per tutta la famiglia, ieri, si sono susseguiti
innumerevoli messaggi di cordoglio indirizzati alla madre Maria Rosa,
al fratello Stefano e al padre.
«Siamo molto riconoscenti anche a Claudia, la sua ragazza - ha detto
il padre Giuseppe - che gli è sempre stata vicino, ci ha dato sollievo
e supporto, aiutandolo ad affrontare la malattia con ancor più
determinazione». «Il suo era un grande cuore - ricorda la mamma -
l'ultima occasione per averlo tra noi è stato il compleanno della
nonna nella nostra prima casa». Francesco era iscritto all'Aido e il
suo addio viene arricchito da un esemplare gesto di generosità: «le
sue cornee verranno donate, è una sua ferma volontà - conclude il
padre - e per il funerale che si svolge domani alle 10.30 nella chiesa
di Santa Maria Assunta raccoglieremo fondi per l'associazione donatori
di fegato di Bergamo».
Alla fidanzata e ai familiari, le condoglianze de la tribuna.
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La pallaovale rende omaggio all'«amico di tutti»
«Una persona eccezionale» L'Astori piange il suo allievo
MOGLIANO. Rugby e Astori in lutto. La scuola dove ha frequentato le
medie e classico con il mondo dello sport, che ha apprezzato le sue
doti umane, hanno manifestato grande cordoglio per la scomparsa di
Francesco Del Todesco Frisone. «La sua morte lascia nel dolore quanti
ebbero la fortuna di conoscerlo» si legge in un volantino distribuito
ieri nel collegio Astori. Francesco era impegnato anche con i Lions e
il Gruppo Ricerca Storica, per il quali aveva curato la prefazione di
una recente pubblicazione. Grande il dolore anche nel mondo del rugby.
«Amico prima che manager - racconta Carlo Simionato -. Abitavamo
vicini e lo conosco da sempre, mi è stato vicino anche nei momenti
difficili: una grande persona». «Nell'ultimo anno si è dato molto da
fare, malgrado la malattia mi chiamava sempre per sapere come andavano
le partite - è il commento di Davide Giazzon, tallonatore della
Overmack Parma, anch'egli cresciuto nel vivaio del rugby moglianese -
il nostro rapporto andava oltre la burocrazia». Per una fortunata
coincidenza Francesco viveva proprio davanti al nuovo stadio del rugby
moglianese ed era sempre presente alle partite. «Sono molto
dispiaciuto - dice il vicepresidente del San Marco Rugby Club, Fabio
Negri -, siamo vicini alla famiglia». (m.ma.)
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