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R: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten
Luqa
lvfi67 a tiscali.it
Ven 5 Dic 2008 12:25:12 CET
Mah, per principio dico che dici male e parli peggio... ;-)
Comunque, andrebbe adottata una decisione condivisa il più possibile
che cerchi di contemperare :
1) la necessità di far giocare i migliori assieme contro squadre
abituate agli altiritmi e livelli degli altri campionati;
2) lasciare alle società spazi e soddisfazioni nazionali e
internazionali
Sulla 1 i gradi possono essere 3:
1a) selezioni interregionali (e io direi almeno 4) che nelle pause
della Nazionale a Novembre, Febbraio e Marzo affrontino altre
selezioni, club celtici, nazionali minori. Si tratta di spazi per 4+7
partite
1b) selezioni che giochino le coppe: allora torneo di selezioni
sempre nei periodi di impegni della Nazionale per scegliere quale
selezione va inHeineken e auali in challenge. campionato per mandare 1
club in Heineken e altri in Challenge
1c) franchigie federali, di lega o associazioni di club che giochino
in celtic e nelle coppe, lasciando comunque ai club che giocano il
nazionale la possibilità di andare a giocare almeno la Challenge.
Tutte le 3 soluzioni soddisfano anche la (2), c'è da capire quale è
la migliore.
Se poi sivolesse dar credito a chi dice che il miglioramento del
campionato di Eccellenza passa da una riduzione dei posti, cosa della
quale non sono sicuro, si potrebbe proporre una modifica dei campionati
pro e semipro parzailemnte ispirata a quantofatto nella A, ovvero:
ridurre il campionato di Eccellenza a 8 squadre;
portare la A1 a 2 gironi da 8 con soste coincidenti con quelle
dell'Eccellenza per le coppe;
a fine campionato regolare
le 2 prime dei giorni di A1 spareggiano per la promozione diretta e
per andare ai playoff scudetto con le prime 3 di Eccellenza
la prima di A1 che non va ai playoff, le 2 seconde di A1 e la 5a, 6a,
7a di Eccellenza fanno un gironcino a 6 di sola andata (tipo 6N) dal
quale le prime 3 vanno in Eccellenza e le altre assieme alla 8a di
Eccellenza in A1. Se si vuole mantenere l'attaule possibilità per la
prima di A2 di andare in Eccellenza, basta sostituirla alla 5a di
Eccellenza nel gironcino e limitare a 2 le "promosse".
Inltre le squadre di Eccellenza e A1 dovrebbero avere rose di almeno
36 giocatori , le II squadre poter giocare sino alla serie
immediatamente inferiore a quela della I , retrocedere comunque se la
I retrocede, avere rose comuni solo se giocanti in serie contigue
altrimenti separate o nel campionato riserve (aperto a tutte le squadre
di Eccellenza, serie A1, serie A2
Augh, ho scritto.
Luqa
----Messaggio originale----
Da: totorugby a yahoo.it
Data: 05/12/2008 10.31
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: I: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten
Assolutamente no!
E' vero invece il contrario.
Per crescere tecnicamente servono strutture e tecnici di alto
livello, oltre che gareggiare al massimo livello possibile. Ciò ha
costi altissimi, sopratutto in un periodo di crisi mondiale.
Raggruppare in 2 o 3 entità il meglio del potenziale nazionale
(Italiano) dal S10 alla A2, il massimo delle sponsorizzazioni con
marchi internazionali, l'apporto di città strategiche (centri economici
e/o turistici), mi sembra l'unica via per far crescere il movimento.
Dati alla mano, nonostante decenni di lavoro di base, l'esplosione di
tesserati e società nuove (BENVENUTO AL CREMONA RUGBY) si è avuta con
l'esposizione mediatica degli azzurri. Non solo con le partite ma anche
con gli spot pubblicitari di cui sono testimonial e che martellano
l'immaginario collettivo.
Possibile che non si riesca a vedere un futuro in cui a Roma,
Milano, Venezia, Firenze, Torino e Napoli si giochino partite
di coppa Europa con squadre di alto Budget (sponsor internazionali) in
cui militino i vari Parisse, Bergamasco, Bortolami, Marcato, Masi, De
Marchi, Bocchino, Buso, Favaro ecc ecc?
Chi ha mai detto che Rovigo, Padova, Treviso, Parma, Brescia debbano
morire? Semplicemente giocherebbero il sano e vecchio campionato di
serie A a 12 squadre, oltretutto spingendo altri e nuovi giovani al
professionismo o semiprofessionismo. Permettendo loro, invece di
languire ed invecchiare in serie B o C, cercando di conciliare il rugby
con il futuro lavoro, di essere seguiti da allenatori preparati in
società con una storia ed esperienza alle spalle.
Non dimentichiamoci che l'Italia, nei confronti di Australia e
Nuova Zelanda, è una potenza (pare strano ma è così) economica del G8 e
se si riuscisse a mettere in campo tutto il nostro potenziale
umano/economico potemmo sicuramente arrivare a pareggiare le altre nel
rancking mondiale.
Come avviene normalmente nel calcio, basket, pallavolo in cui, tra
alti e bassi, siamo competitivi a livello mondiale.
Altro che schiacciare la base e tagliare le gambe ai nostri
giovani!!!!!!! Una struttura di questo tipo produrrebbe una fame
di giovani italiani promettenti senza pari nella storia del nostro
rugby. Spingendo le società minori ad investire nella ricerca del
talento per finanziare (pare brutto ma è la vita) i club amatoriali e/o
dilettantistici.
Non dimentichiamoci che NEL MONDO REALE, senza scomodare proverbi
indecenti su cosa "tiri" di più, è l'interesse a muovere le politiche.
Nessuno ti darà mai dei soldi se gli prometti che in cambio avrà
sudore, sangue ed onore. Cose ben diverse da divertimento, guadagno e
fama.
Ciò non toglie che ciascuno di noi possa contribuire al rugby solo
per passione. Sul volontariato però non si costruiscono startegie di
marketing industriale.
Se invece invochiamo il rugby della parrocchia e degli ideali non
lamentiamoci se ne prendiamo un sacco e una sporta da stelle mondiali
come Giteau che con il guadagno di una stagione si comprano la villa
sulla barriera corallina o come Hernandez che può frequentare le notti
Parigine!
Nel frattempo, però, risparmiamo i tanti dindini di procuratori,
giocatori stranieri ed annessi e connessi, perchè con il portafoglio
degli altri sono tutti generosi....
Dico bene o parlo giusto?
PEACE & LOVE & PLAY RUGBY
Salvatore Messina
----- Messaggio inoltrato -----
Da: Giorgio Betteto <giorgioxt a email.it>
A: rugbylist rugbylist <rugbylist a rugbylist.it>
Inviato: Giovedì 4 dicembre 2008, 23:35:00
Oggetto: Re: I: R: [RUGBYLIST] Squadre del Top Ten
Ciao da Giorgio
Salvatore Messina wrote:
... e quel poco che trapela sa di catastrofico!!!!!!!!!
Probabilmente il primo colossale FLOP del nostro Presidente Dondi.
Speriamo di no.
DATECI LE
SELEZIONIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
MILANO
TORINO
ROMA
massì, anche Venezia....
Non riesco proprio a capire con quale coraggio Mallet (e non solo
lui) possa dare la colpa dei risultati della nazionale al "basso
livello del s10" ! la maggioranza dei suoi giocatori viene da
campionati di livello *superiore* alla Magners League!
Io sono completamente contrario alle "selezioni" : sono solo una
soluzione di brevissimo termine e durata, forse per superare un
probabile "cucchiaiodilegno2" al 6N che si teme possa affossare il bel
giocattolo azzurro ...
così scrivevo poco tempo fa :
Per migliorare effettivamente la nostra competitività bisogna avere
più giocatori di qualità ; per avere più giocatori di qualità servono
delle condizioni alle quali non si sfugge :
- Maggior base da cui selezionare = numero dei praticanti
- Crescita del livello qualitativo complessivo
- Possibilità di confronto ripetuto e frequente ad alto livello
Le "Selezioni" non danno alcuna risposta a queste esigenze, anzi! la
riduzione a semiprofessionistico del massimo campionato italiano ,
conseguenza quasi inevitabile (e pure auspicata da qualcuno ) non può
altro che ridurre il livello qualitativo.
L'Accademia federale , o anche le accademie locali quanti ragazzi
possono formare ? 20 , 30 l'anno ? sono troppo pochi... sono certamente
una cosa positiva, ma non sufficiente
E se invece ripensassimo tutta l'organizzazione ed il sostegno allo
sviluppo del Rugby Italiano nell'ottica della *produzione e formazione*
di giocatori ?
un pò di proposte sparse buttate là ...
- Revisione dei campionati giovanili u15 e u17 nello stesso stile di
quello U19 : girone nazionale di elite ai quali si accede da barrage
meritocratici
- Eliminazione della norma che permette di avere la formazione
italiana dopo 2 stagioni di U19 , se non sei mai stato tesserato OK,
altrimenti o hai fatto la U15 in Italia o resti di formazione straniera
(questo per incentivare la produzione dei giocatori piuttosto che
l'acquisto all'estero)
- Finanziamento FIR dei Club molto maggiore rispetto ad adesso, sia
per coprire i maggiori costi dei gironi nazionali sia proprio come
supporto della attività, discriminante della divisione dei €€€€ la
quantità di giocatori che si schierano in campo nei vari campionati ...
non su tesseramenti più o meno veritieri ma con verifiche reali ed
effettive
- Libertà di iscrivere quante squadre si vuole
- Supporto e soldi dalla FIR per lo sviluppo dei settori tecnici dei
club : una inversione a 360° rispetto al "pensiero unico" attuale ...
spingiamo invece per le più differenti idee di sviluppo tecnico, sarà
il campo poi a giudicare.
- Supporto economico della FIR per l'ingaggio di tecnici stranieri di
*alto livello* , con condizione però di affiancamento di un tecnico
italiano , così il "know-how" resta e non si perde...
- Abolizione dei "livelli" per allenare , non servono a nulla, al
limite il primo.. ma dove c'è qualcuno che paga ha il diritto di
scegliersi chi vuole;
- Riformulazione del "parametro" per i giocatori giovani, permettendo
anche una forma di pagamento rateale o di compartecipazione dei
guadagni , così si possono tenere insieme l'esigenza di far giocare più
giovani possibile con la difficoltà delle sqadre di *dover*
scommettere...
- Capovolgimento (o almeno riequilibrio) del sistema di compensazione
dei giocatori in nazionale : indennità di formazione pari o superiore a
quella di appartenenza...
- Cambio del sistema per il conteggio stranieri/comunitari/formazione
italiana , la FIR potrebbe finanziare i club che decidono per esempio
di tesserare 4 stranieri invece di 6, per convincere le squadre a
prendere dei Latham e non dei giocatori di scarto del T14 o GP , questo
magari in modo progerssivo, perchè ora forse non abbiamo tutti i
giocatori italiani che servirebbero... ma se li produciamo bene ogni
stagione potrebbe portare 30/40 giovani di livello...
Chiaro che ci vogliono soldi per tutto questo, e non pochi ...
d'altra parte se vogliamo fare 2 selezioni con un minimo di speranza di
non fare il fondo di classifica della Magners League.... servono almeno
12/14 milioni di euro.
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