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[RUGBYLIST] Notizie del mercoledì

allrugby allrugby a gmail.com
Mer 12 Set 2007 14:08:08 CEST


Copio ed incollo dal Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)

RUGBY Bortolami avverte: «Partita delicata, può essere l'inizio o la
fine del Mondiale» - Sulla panchina azzurra arriverà Nick Mallett
Berbizier vuole il riscatto: «Bisogna dare tutto»
Clima teso in casa italiana: stasera con la Romania la vittoria è
d'obbligo - Stanojevic si blocca, al suo posto Masi

Marsiglia
NOSTRO INVIATO

Due dichiarazioni nella mesta conferenza di presentazione (neanche un
sorriso in mezzora fra Berbizier, Checchinato, Bortolami e Troncon)
danno l'idea del clima di tensione che regna nel clan azzurro alla
vigilia di Italia-Romania. Secondo match di Coppa del Mondo per la
nostra nazionale.

La prima l'ha pronunciata il capitano Marco Bortolami: «È una partita
delicata, può essere l'inizio o la fine del nostro Mondiale». Vero da
un punto di vista strettamente cronachistico, ma se dobbiamo davvero
considerare questa partita lo spartiacque della Coppa azzurra
significa fare un passo indietro di vent'anni nella storia del rugby.
Quando la Romania "nazionale di stato" pre caduta del muro di Berlino
era davvero uno spauracchio per l'Italia. Che le buscava spesso,
talvolta sonoramente (69-0 nel '67).

La seconda frase è del ct Pierre Berbizier: «Non posso accettare che
la mia squadra non dia tutto in campo, per me questo è lo spirito del
rugby». È riferita alla debacle d'esordio con gli All Blacks (76-14).
Fa pensare a un commissario tecnico arrabbiato con i giocatori, dai
quali si deve essere tradito nell'approccio al match. Come nel debutto
all'ultimo Sei Nazioni con la Francia. Allora tensione e delusione si
sciolsero nel torneo più bello di sempre per l'Italia. L'auspicio è
che succeda altrettanto. Intanto serpeggiano tensioni e malumori.

Insomma, anche la piccola Romania (7 posizioni dietro nel ranking, 1
vittoria in 5 edizioni del Mondiale, 21-16 e 3 pari per noi gli
scontri diretti) oggi fa paura. Come incuteva timore il soprannome del
suo tecnico francese, "Satanas", quando giocava terza linea e poi
tallonatore nel Tolosa di Rives e Skrela. Proprio Daniel Santamans,
che dopo 10 anni ha fatto rivincere i rumeni sugli azzurri e a fine
Mondiale tornerà al Blagnac in 3. divisione francese, al collega
dell'Equipe Gui Roger ha tracciato un quadro più realistico della
situazione. «Credo che per un piccolo Paese come il nostro, nonostante
gli aiuti dall'Irb, lo scarto dagli altri più forti aumenta di giorno
in giorno. L'Italia gioca ogni anno il Sei Nazioni e ogni tanto batte
Scozia, Galles. Noi giochiamo il Sei Nazioni B e ci misuriamo con
Georgia, Spagna».

È vero che tra i 30 rumeni al Mondiale, 18 giocano in Francia (7 nel
Top 14, 8 in ProD2) «ma dietro di loro c'è il deserto». E nella
partita odierna per i rumeni avere Petru Balan nel Biaritz è
addirittura un limite, visto che il club lo ha indotto al forfait per
recuperare l'infortunio a un ginocchio in vista del campionato
francese. «Quando tu sei piccolo ti trattano da piccolo - è l'amara
constatazione di Santamans - Credete che in una grande nazione di
rugby i dirigenti di club s'impongano su quelli della nazionale?».
Sarebbe come se Mauro Bergamasco avesse dovuto rispondere no
all'Italia per compiacere lo Stade Francais. Questa oggi è la
differenza tra noi e loro.

Eppure tra i musi lunghi di Alessandro Troncon («Sono pronto a entrare
e dare il mio contributo» si è limitato a bofonchiare, forse deluso
per la panchina) e degli altri, l'immagine del pericolo ha continuato
ad albergare. «È una partita difficile e a rischio - ha detto
Bortolami - L'ultima volta abbiamo perso (25-24), veniamo dal ko con
la Nuova Zelanda e i rumeni dicono che sono pronti a batterci. C'è
poco da stare tranquilli...».

Berbizier, invece, continua a puntare l'indice sulla necessità di
riscatto dei giocatori. «Dopo la delusione con gli All Blacks, aspetto
con realismo la prestazione della mia squadra. Non deve pensare
all'avversario, ma solo a esprimere il suo potenziale di gioco,
individuale e collettivo. Il risultato sarà una conseguenza. So che
l'Italia può giocare un altro rugby rispetto a quello visto contro gli
All Blacks, me lo aspetto contro i rumeni».

Sul fronte della formazione cambio dell'ultima fra gli azzurri. L'ala
Marko Stanojevic ha accusato un risentimento muscolare alla coscia
sinistra durante l'allenamento. Al suo posto entra Andrea Masi. Tra i
rumeni a rischio il mediano di mischia titolare Sirbu, ieri ha provato
le giocate il giovane Calafeteanu. Un altro punto a nostro favore, se
entrerà. Infine sembra certo l'arrivo sulla panchina italiana a fine
Mondiale di Nick Mallet, ex ct del Sudafrica e 3. linea del Rovigo.
Avrebbe firmato il contratto la settimana scorsa a Roma. Il suo
procuratore conferma, la Fir smentisce e farà l'annuncio solo a fine
Mondiale, ma la telenovele ct dopo Saint. André e il trittico francese
(Rodriguez, Gajan, Lairle) sembra giunta davvero all'epilogo con
Mallet.

Ivan Malfatto
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A Lione l'Argentina, che nella giornata inaugurale aveva addirittura
battuto la Francia a Parigi, nel secondo impegno a Lione ha superato
la Georgia 33-3.I «Pumas» di Loffreda dopo aver sofferto i georgiani
per i primi 40' chiusi sul 6-3, sono riusciti ad avere la meglio ed a
dilagare nella ripresa, trovando proprio allo scadere la quarta meta
che vale anche il quinto punto di bonus con cui balzano in testa alla
classifica con 9 punti, davanti all'Irlanda (5) che sabato affronterà
a sua volta i georgiani.
Oggi, oltre almatch degli azzurri, si gioca anche Usa-Tongo e Giappone-Fiji.



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