[RUGBYLIST] latini, alcool e Che

[paolo]

Nino, quando gli argentini giocarono a Genova l'ultima volta alcuni di
loro furono portati in questura e denunciati a piede libero per aver
iniziato una rissa in una discoteca genovese. La notizia aveva fatto
scalpore qui da noi, ma i miei amici argentini di Recco mi hanno
spiegato che loro hanno il sangue caldo e che una buona rissa per finire
la serata è spesso augurata, soprattutto se hanno il tasso alcoolico un
po' alto. Quindi non diciamo belinate, per favore, perché noi latini
amiamo bere e ognuno di noi reagisce in modo diverso all'alcool, ma
spesso estremizzando i lati più forti del proprio carattere. 
Per le polemiche sul fatto che i Pumas vogliano dedicare la loro
eventuale vittoria al Che, nulla di strano. Sempre da fonti dirette
posso affermare la forte nazionalità degli argentini, che spesso
travarica le posizioni politiche dei personaggi assunti come idoli. La
casa natale di Ernesto Guevara Della Serna Link, detto Che, è diventato
museo nazionale e si parla di lui come qualcuno che comunque, pur tra
tanti errori, ha cercato di fare qualcosa per il suo paese, tenendo
conto che Guevara considerava l'America latino americana, da Mexico a
Cile come unica entità nazionale, panamericanismo, da contraporre alla
cultura anglofona degli States e del Canada.
Nessuno di noi, da Dondi a l'ultimo dei tifosi ha pensato di dedicare
pubblicamente il nostro passaggio del turno a qualcuno, vedi un certo
Ivan Francescato, ad esempio, o a qualcun'altro.
Nostra colpa.
Paolo Ceravolo 
 

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