[RUGBYLIST] considerazioni

[paolo]

Premessa: non ho letto tutte le email giunte fino ad ora, quindi potrei
ripetere cose già dette e di questo mi scuso.
Caso Bortolami: assioma: l'intervista è fedele a quanto detto da
Bortolami. Ognuno fa le proprie scelte ma deve essere sempre in grado di
giustificarle nella buona fede. Bbz è sicuro al cento per cento di aver
fatto tutto il meglio per il mondiale? Personalmente, ne ho parlato
brevemente con Jeppo al telefono, ho trovato strano il non aver inserito
una terza linea di ruolo, dopo aver richiamato Orlando e Mandelli. Se si
ritenevano impreparti tanto vale non chiamarli. Si è costretto a giocare
senza reali alternative in mischia. Secondo: possibile che se manca il
capitano, in questo caso è più giusto dire una delle due seconde linee
titolari, quella che chiama le giocate, la nostra touche va in crisi.
Pensiamo a questo. Terzo: gli inglesi non capiscono davvero un cazzo di
rugby avendo nominato Bortolami, non il fratello, almeno credo, capitano
ideale nel loro campionato che tutti noi diciamo il più difficile del
nostro emisfero. 
Caso stranieri: si a stranieri che valgano davvero la nazionale oriundi
o parificati che siano. Devono dimostrare di essere i più forti nel
ruolo, non avere agevolazioni solo per il nome o il luogo di nascita.
Dove è scritto che un giocatore nato alle isole Figi, ogni riferimento è
voluto, sia più forte di un italiano a prescindere dalle partite
giocate. Mi riferisco al caso Dal Fava che il buon Kirwan ha messo
titolare in una partita senza nemmeno averlo visto giocare, solo perché
nato in SudAfrica e così via. 
Ultima considrazione e scusate per la lunghezza. Ieri ho sentito il
barone telefonicamente e era davvero diù di morale. Hanno sofferto, o
forse è più giusto dire ha sofferto, avendo sentito solo lui, davvero
per l'occasione mancata. Ho dovuto riprenderlo ricordandogli che ci sono
cose più importanti nella vita, vedi perdere la vista a 41 anni e
reagire come ho fatto io invitandolo a tirare fuori i coglioni per il
prossimo sei nazioni. Credo che ora i ragazzi abbiano davvero bisogno di
noi perché se la delusione di Andrea è quella di tutta la squadra il
pericolo di buttare via tanti anni di lavoro che bene o male ci hanno
fatto crescere è davvero concreta.
Paolo Ceravolo 
 

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