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[RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
Giovanni Ciraolo
jxcira a tin.it
Dom 18 Nov 2007 09:15:40 CET
Sempre con riguardo al Treviso, oltre a Borges citi Heidtmann, Mauger
etc...mi chiedo: va bene per Borges, ma quegli altri giocatori sono davvero
dei colossi? A me risulta che non pochi 'stranieri' impiegati nel nostro
campionato tendono ad infortunarsi perche' sono gia' in fase di carriera
avanzata, quindi chiedo: e' possibile che impieghiamo stranieri che non sono
poi di molte spanne superiori ai nostri (fatte le dovute eccezioni), e che
devono spesso essere alternati tra loro? Non mi sembra il massimo della
stabilita' psicologica, alla fine i nostri giovani possono pensare di essere
impiegati solo quando lo straniero si infortuna, e questo produce uno stato
psicologico di insicurezza, anche a livello fisico.
Se si deve dare fiducia ad un giocatore, non la si puo' dare solo a meta' o
perche' certe evenienze si producono. Non si puo' allenare una squadra con i
sondaggi di pubblico o di critica! Come dicevo ad un listarolo, noi italiani
siamo esterofili per natura. Io, peraltro, tra Claudia Cardinale e Catherine
Deneuve avrei optato decisamente per una cena con la prima....
Giovanni
----- Original Message -----
From: "allrugby" <allrugby a gmail.com>
To: "Giovanni Ciraolo" <jxcira a tin.it>
Cc: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Saturday, November 17, 2007 7:22 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
A volte Semenzato sembra chiedersi se è proprio lui che sta
"combattendo" in campo in quel momento o se c'è solo per caso. Certo,
davanti a lui cìè Picone (infortunato) che non è davvero da buttar
via. Una volta presa coscienza che dev'essere "Lui" a comandare, credo
avremo veramente un bel mediano di mischia.
Sgarbi, invece, si trova chiuso dai vari Borges, Haidtmann, Mauger,
Horak, De Jager & Co. Un vero peccato perchè, come ribadisco, è un
giovanottone intelligente dal fisico prestante ed ottimo placcatore.
La differenza fisica tra Benetton e Perpignan è anche un fatto
puramente atletico ed individuale: gente esplosiva come Tuilagi e
Vaki, oggi, ha seminato il panico pur senza fare troppi danni (difesa
Benetton molto puntuale). Date a quella gente un metro di vantaggio e
non ci sarà quasi più niente da fare.
Benetton, come ripeto, un po' carente in prima linea, dove , forse,
gli sforzi estivi per trovare atleti di livello non hanno prodotto
quanto ci si aspettava. Da rivedere.
Squadra, il Benetton, comunque ancora "imballata", che gira a tratti,
ma che in quando ha girato ha messo in mostra quello che potrebbe e
dovrà dare.
Ciao.
Franco (TV)
Il 17/11/07, Giovanni Ciraolo<jxcira a tin.it> ha scritto:
> Cerco di capire cosa manca alle nostre squadre per poter uscire dal motivo
> della sconfitta onorevole. Occorre entrare nella logica della competizione
> sempre, e sottilneo il sempre, ad armi pari con gli avversari. A mio
> parere
> manca questo: 1) occorre far giocare i giovani italiani migliori al posto
> di
> stranieri giudicati, quasi sempre a torto, superiori a loro o piu'
> affidabili. Avevo segnalato nei giorni scorsi Talotti e Benatti per il
> giro
> nazionale maggiore, mi fa piacere quel che riporta Riccardo da Glasgow.
> Constato senza addebitare colpe ad individui come tali giocatori non sono
> ancora nel grande giro azzurro, e soprattutto non vengono schierati come
> titolari fissi. Se ad un giovane non si da' piena ed incondizionata
> fiducia,
> preferendogli nelle occasioni critiche degli stranieri di medio livello,
> tutta la squadra rimarra' allineata ad un medio livello. I giovani
> rischieranno di non maturare, finendo per fragilizzarsi anche fisicamente.
> Come dicono gli inglesi, no pain, no gain!! 2) Perche' (vedi match
> Benetton
> con Perpignan e considerazioni di Franco) non riusciamo a trovare
> l'equilibrio tra fisicita' e tecnica? Alcuni dei nostri talenti migliori
> tecnicamente, penso a Semenzato come archetipo, non vengono
> sufficientemente
> responsabilizzati, mentre i giocatori piu' fisici (ad es.: certi avanti
> del
> Calvisano o Parma) non vengono aiutati a maturare tecnicamente. Non ci
> sono
> troppi stranieri in Italia! Ci sono troppi trainers 'frileux' (come
> direbbero in Francia) che non danno sufficiente fiducia ai nostri
> connazionali; ben vengano dunque gli stranieri se giocano prevalentemente
> da
> riserve di classe e maestri tecnici nell'ultima parte della loro carriera;
> diverso e' il discorso se gli stessi giocatori 'esteri' impediscono la
> maturazione dei nostri negli incontri di alto livello. 3) Infine, come si
> puo' tollerare che i nostri giocatori siano inferiori fisicamente alle
> squadre avversarie? Questo proprio non sta ne' in cielo ne' in terra! Lo
> sviluppo delle metodiche di allenamento e della medicina sportiva nel
> nostro
> paese e' di livello perlomeno pari agli altri paesi concorrenti. Urge un
> cambiamento a livello di grandi clubs ed una gestione piu' professionale
> del
> lavoro!
> Giovanni
>
> ----- Original Message -----
> From: "MELEGARI Riccardo" <riccardo.melegari a arix.it>
> To: "Gaetano Palmiotto" <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>;
> <rugbylist-bounces a rugbylist.it>; <rugbylist a rugbylist.it>
> Sent: Saturday, November 17, 2007 3:47 PM
> Subject: R: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
>
>
> > Viadana si confronta a viso aperto con Glasgow, alla tredicesima
> > stagione
> > in HK, e rimane assolutamente in partita fino a che sul 24 a 24
> > l'arbitro
> > gallese si inventa, cito il quotidiano locale. Scottsman ben due
> > cartellini gialli ed il Viadana subisce due mete di troppo per quel che
> > si
> > e' visto in campo.per poi riportarsi sotto e costringere I Warriors
> > nella
> > propria 22 negli ultimi dieci minuti per il 41 a 31 finale.
> > Buona la prova dei giovani in campo Talotti, uscito poi per infortunio,
> > Redolfini Santamaria De Bonis e Cagna a cui aggiungerei anche Persico
> > per
> > la sua breve esperienza ad alto livello. Finisce 5 mt a 4 con qualcosa
> > di
> > serio da recriminare da parte del Viadana. Un punto nella classifica non
> > ripaga il Viadana dell'ottimo lavoro della mischia, cambiata per 7/8 in
> > completo ossequio al turn over pensato da Love per il prosieguo ottimale
> > della stagione, rispetto al Biarritz con un'inedito Benatti a numero 8
> > ritornato ai livelli di forma della RWC 2003 dopo quasi 3 anni alle
> > prese
> > con seri infortuni.. Pur ancora con grandi differenze di budget mettendo
> > le Coppe come obiettivo di crescita globale, i Clubs italiani
> > partecipanti
> > tutti aggiungo purche' lo vogliano e con le rappresentative europee di
> > fascia media, possono ben figurare, ed in casa poter aspirare a qualcosa
> > in piu' Se invece si vogliono evitare infortuni e semplicemente fare
> > onore
> > di firma per i contributi relativi forse non meritiamo l'opportunita'
> > che
> > l'Europa ci offre.
> > Scusate la lunghezza dalla piovosa GlasgoW. Siamo sulla via di ritorno
> > se
> > gentilmente qualcuno aggiorna sulle altre italiane, ringrazio
> > anticipatamente.
> > Riccardo Melegari
> > -----Original Message-----
> > From: "Gaetano Palmiotto" <gaetano.palmiotto a fastwebnet.it>
> >
> > Date: Fri, 16 Nov 2007 22:30:54
> > To:<rugbylist a rugbylist.it>
> > Subject: [RUGBYLIST] Viadana, un'altra onorevole sconfitta
> >
> >
> > Finisce 41-31 per Glasgow una gara che ha visto il Viadana partire
> > fortissimo: meta di Pedersen tr. da Howarth al 4'.
> >
> > Glasgow reagiva e prima O'hare, poi Parks e Morrison segnavano tre mete
> > trasformate; nel mezzo un cp di Parks: al 23' 24-7. Sul finire del tempo
> > seconda meta per Pedersen tr da Howarth e si chiudeva 24-14.
> >
> > Nella ripresa Viadana partiva ancora alla grande: prima un cp di
> > Howarth,
> > poi una meta trasformata di Birchall riportavano il Viadana sul 24-24.
> >
> > Partita equilibrata fino al 60' quando Pinder e Barclay assestano un
> > uno-due micidiale con cp del solito Parks in mezzo: 41-24.
> >
> > Chiude in crescedno Viadana che all'80' segna la meta del bonus con
> > Bortolussi e guadagna il primo meritato punto.
> >
> > Peccato che 5 minuti di follia nel primo e 5 nel secono siano costati
> > ben
> > 28 punti. Sicuramente c'è da lavorare su alcune cose, ma quest'anno non
> > ci
> > sono disfatte e credo che Viadana in casa sarà ostica per tutti-
> >
> >
> > ----- Original Message -----
> > From: Alberto Bertolazzi <mailto:a.bertolazzi a whitestar.it>
> > To: rugbylist a rugbylist.it <mailto:rugbylist a rugbylist.it>
> > Sent: Friday, November 16, 2007 5:35 PM
> > Subject: [RUGBYLIST] il boom del rugby
> >
> > Ecco una notizia da commentare. Sarà esagerazione giornalistica, un
> > fuoco
> > di paglia o quello che volete, ma la sensazione che qualcosa attorno al
> > rugby sta cambiando ce l'ho da quando l'Italia è entrata nel 6Nazioni.
> > Probabilmente è grazie alla tv, eppure quando parlo di rugby mi sembra
> > di
> > essere meno solo di dieci anni fa. Ecco l'articolo, l'ha pubblicato il
> > Corriere della Sera oggi.
> >
> >
> > ROMA – A volte basta un prato. Prendete Corviale. Bistrattata periferia
> > di
> > Roma. Eco-mostri e campi verdi, in un mix inusuale e sconcertante. E un
> > campo da rugby, tra abnormi palazzoni di cemento armato. Dopo vent'anni
> > di
> > battaglie, arrabbiature e delusioni, Salvatore Gallo ha ottenuto quel
> > campo, verde di prato e con tanto di illuminazione artificiale e
> > tribune,
> > per la sua squadra, il Villa Pamphili Rugby.
> >
> > RIQUALIFICARE CON LO SPORT – Da quando il Comune, anche per
> > riqualificare
> > il quartiere, ha affidato le chiavi dell'impianto alla società (era il
> > 25
> > giugno scorso, con cerimonia alla presenza del sindaco Veltroni e di
> > Andrea Lo Cicero, pilone azzurro e beniamino degli appassionati) nel
> > quartiere si respira un'aria diversa. Le iscrizioni al club, in poche
> > settimane, sono esplose, con un boom che ha dell'incredibile tra i
> > giovanissimi. Ecco i numeri: nelle giovanili, dall'Under 7 all'Under 13,
> > i
> > tesserati sono passati da 40 a 300 (!); per la prima volta nella storia
> > del club sono state organizzate le squadre Under 15, 17e 19; in prima
> > squadra, che milita in serie C, i tesserati sono triplicati (e il Villa
> > Pamphili, in classifica, oggi lotta con le prime).
> > EFFETTO CAPITALE – Un caso? Per niente. La moltiplicazione dei rugbisti
> > in
> > erba – facilitata, nel caso del Villa Pamphili, dal campo da gestire in
> > proprio – è una costante del movimento: lo stesso boom si registra anche
> > all'AlmavivA Capitolina, in zona Tor di Quinto, alla Rugby Roma, alla
> > Lazio. Per non dire della zona dei Castelli, tradizionale zona di
> > reclutamento per il rugby. «E' l'effetto della popolarità che ha
> > raggiunto
> > questo sport - spiega Alessandro Di Leo, dirigente-giocatore del Villa
> > Pamphili - ma anche della crisi del calcio, che non insegna più niente.
> > Invece sul campo da rugby i valori ci sono ancora. Qui si insegna lo
> > spirito di squadra e il rispetto dell'avversario». E capita anche che
> > giochino uno affianco all'altro, i figli del «Serpentone» (l'obbrobrio
> > di
> > cemento di cui sopra) e quelli delle zone residenziali del quartiere.
> > Borghesia e popolino, come ai tempi del decollo di questo gioco, nella
> > Gran Bretagna dell'Ottocento, post rivoluzione industriale.
> > ISCRIZIONI A PIOGGIA - E a Milano? Il discorso non cambia: iscrizioni a
> > pioggia. I tesserati sono passati da 5779 nel 2004 a quasi 10mila. «A
> > settembre sono arrivati tra i 50 e i 60 nuovi tesserati, tra mini rugby
> > e
> > giovanili – spiega Stefano Curioni della Asr Milano, storica società
> > della
> > zona Lambrate – Rispetto alla scorsa stagione c'è il 50% di ragazzi in
> > più». Gli Under 7 sono passati da 10 a 20; gli Under 9 da 15 a 30;
> > nell'Under
> > 11 siamo stati costretti ad attrezzare tre quadre. «Il risultato –
> > spiega
> > Curioni – è che noi Old, ovvero noi rugbisti di 40 e più anni, siamo
> > stati
> > costretti a cercarci un altro campo per allenarci». Da notare che,
> > malgrado tutta questa gioventù che preme ai cancelli, ora che giocare a
> > rugby è finalmente diventato di moda, gli anziani dell'Asr non ne
> > vogliono
> > sapere di appendere gli scarpini al chiodo. E la sera sono più di 45 a
> > faticare sul campo. E c'è altro: «Il buon momento del rugby – dice
> > Curioni, che è anche professore associato all'Università Bocconi - lo
> > misuriamo anche dall'attenzione degli sponsor. Quando sentono parlare di
> > rugby ci ascoltano. Un po' di tempo fa non perdevano tempo». Tutti
> > segnali
> > eloquenti, ancora di più perché Roma e Milano non sono i serbatoi
> > naturali
> > per il rugby, molto più popolare, in Italia, in Veneto e Abruzzo.
> > LA PROFEZIA – Insomma, a giudicare dai numeri, non sembra lontano quel
> > giorno profetizzato da John Kirwan, ex All blacks e fino a due anni fa
> > allenatore della nazionale azzurra: «La più bella vittoria l'avremo
> > ottenuta quando le mamme italiane spingeranno i loro figli a giocare al
> > rugby se vorranno che crescano bene, abbiano dei valori, conoscano il
> > rispetto, la disciplina e la capacità di soffrire. Questo è uno sport
> > che
> > allena alla vita». La federazione, alla fine della scorsa stagione,
> > indicò
> > già un primo grande balzo: da 47 mila tesserati in pochi mesi si era
> > passati a 62 mila. Un incremento di oltre il 30%. E il bello deve ancora
> > venire, visto che quei dati sono relativi al giugno scorso, prima
> > dell'ondata
> > di settembre-ottobre (non a caso nel periodo in cui in Francia ci si
> > sfidava per la Coppa del Mondo).
> > IL FANGO E LA GLORIA – Ma di chi è il merito dell'esplosione del rugby?
> > Curioni è convinto che gran parte del sostegno arrivi della nazionale,
> > che
> > ha fatto a volte molto bene (Sei Nazioni), altre meno (Mondiali), ma che
> > è
> > andata in tv con regolarità, mostrando la bellezza del gioco. E merito
> > lo
> > hanno anche i giocatori più forti, diventati testimonial della
> > pubblicità
> > e personaggi tra i giovanissimi. E la crisi del calcio? «Beh, sì.
> > Dipenderà anche da quello. La cosa che notiamo è che molte famiglie
> > preferiscono mandare i figli a giocare a rugby piuttosto che a calcio».
> > Meglio il fango e qualche livido (da mostrare con orgoglio ai compagni
> > di
> > scuola, tra l'altro) della sconfortante aggressività che ruota attorno
> > al
> > pallone. Quello rotondo.
> > Paolo Ligammari
> > 16 novembre 2007
> >
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