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Re: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
Antonio Mangano
antoniomangano1962 a libero.it
Lun 28 Maggio 2007 18:57:34 CEST
Burton se non erro a giocato a Benevento e sentire Franco Fiore da questa
tribuna tutto era tranne un giocatore da nazionale. Un buon giocatore per un
ottima squadra di serie A. Ma niente di più. Infatti è nel terzo campionato
francese. Delle 2 una. O gli altri tecnici non capiscono una mazza e
Berbizier scopre un talento di 27 anni. O il contrario. Quale può essere il
senso di tale convocazione. Possibile che nessun italiano, oriundo o
equiparato è meglio di un giocatore di terza categoria francese?
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To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Monday, May 28, 2007 5:07 PM
Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì
Consuetudine vuole che anche oggi siano pubblicati i servizi sul rugby
curati dal Gazzettino.
Non mi stancherò mai di rilevare il lavoro, in questo senso, operato
da Liviero, Malfatto e Grosso.
Grazie a loro, per questo, ritengo, importante appuntamento settimanale.
C'è da aggiungere che la FIR sta sondando anche Guy Novès (Tolosa),
quale opzione di Saint Andrè per la guida della Nazionale Italiana.
Inoltre le Red Panters (TV) - rugby femminile - hanno conquistato la
finale del campionato italiano che disputeranno contro la squadra
della Riviera Del Brenta.
Ciao.
Franco (TV)
Canavosio torna mediano di mischia, ultimo treno per Stoica. Burton e
Patrizio sotto esame
Una volta le squadre che vincevano gli scudetti costituivano
l'ossatura della Nazionale. Una volta giocare nel Benetton Treviso,
che di scudetti ne ha vinti 13, era un biglietto da visita importante
per approdare in azzurro. Adesso non più.
Tra i 26 giocatori che partono oggi per il tour in Sudamerica, con
capitano Andrea Lo Cicero, o i 26 che che da giovedì si raduneranno a
Mogliano per preparare l'Irb Nations cup, i freschi campioni della
finale mozzafiato di Monza sono una sparuta minoranza. Addirittura due
soli fra della squadra maggiore. Meglio del Benetton è riuscito a fare
addirittura Gran e Parma, che non sono nemmeno approdato ai play-off.
Segno dei tempi che cambiano (la maggioranza viene da club stranieri)
e di un feeling fra gli azzurri e Treviso che non esiste più.
Da questa contraddizione parte la lunga preparazione alla Coppa del
Mondo di settembre della squadra di Pierre Berbizier. Il citì "a
termine" che a ottobre verrà probabilmente sostituito dal connazionale
Philippe Saint André, 46 anni e un titolo inglese con il Sale, al
quale la Fir avrebbe proposto un contratto di 250mila euro l'anno.
Saint André è stato da subito la prima scelta azzurra, insieme all'ex
ct dell'Australia Eddie Jones. L'annuncio è atteso a giorni, ma il
tecnico è titubante in quanto è uno dei candidati alla successione di
Laporte sulla panchina della Francia. Intanto l'ovale resta in mano al
collega Berbizier, che nella rincorsa ai quarti del Mondiale
(obiettivo dell'Italia) porta in Uruguay e Argentina una squadra priva
di molti big infortunati, lasciati a riposo o impegnati nei play-off
del campionato francese.
«Il tour - conferma Berbizier - è l'occasione ideale per rivedere
giocatori che non abbiamo potuto utilizzare nel Sei Nazioni:
Bortolussi, Stanojevic, Canavosio, Stoica. Inoltre permetterà di
valutare ad alto livello giovani interessanti come Christopher Burton
ed Enrico Patrizio, gli unici due debuttanti».
Proprio l'italo-australiano Burton rappresenta uno degli interrogativi
principali. Viene dalla 3. divisione francese. Giovanissimo con i suoi
27 anni non è. Vista l'assenza di Pez giocherà almeno un match
(nell'altro all'apertura dovrebbe finire De Marigny). Non era forse
meglio provare Andrea Marcato? Nel ruolo di mediano di mischia
dovrebbe cimentarsi Pablo Canavosio. Per Alessandro Stoica, che
sembrava giubilato, passa l'ultimo treno azzurro: un uomo della sua
esperienza può essere utile al Mondiale, lo staff attende risposte
convincenti. Interessante sarà valutare la coppia Bernabò-Del Fava da
titolare in 2. linea (di solito è relegata in panchina), pesare
l'impatto in prima linea di Staibano, aspettarsi percentuali elevate
al piede di Bortolussi e rivedere la velocità di Stanojevic.
L'obiettivo degli esperimenti, però, prescinde dai risultati. Contro
Uruguay e Argentina anch'esse prive di molti big servono una vittoria
(con il primo) e una prova (con la seconda) molto convincenti. Diverso
il discorso per l'Italia A di Marzio Zanatoil cui obiettivo è mettere
in luce alternative alle prime scelte della nazionale maggiore, in
grado di conquistarsi il posto fra i 40 che dal due luglio inizieranno
la preparazione per il Mondiale ad Aosta.
ITALIA -Test match: 2 giugno Uruguay (a Montevideo), 9 giugno
Argentina (a Mendoza). Convocati: Aguero, Robertson, Sole (Viadana),
R. Barbieri, Galon, Staibano (Parma), Bernabò, De Marigny, Griffen,
Pratichetti, Zanni (Calvisano), Festuccia, Mandelli, Galante (Gran
Rugby), Lo Cicero (L'Aquila), Orlando, A. Pavanello (Treviso),
Patrizio (Petrarca), Bortolussi, Stoica (Montpellier), Burton
(Orleans), Canavosio (Castres), Del Fava (Bourgoin), Nieto
(Gloucester), Ongaro (Saracens), Stanojevic (Bristol).
ITALIA A -Irb Nations Cup a Bucarest: 5 giugno Argentina A, 10 giugno
Romania, 16 giugno Georgia. Convocati: Barbini, Marcato, E. Pavanello
(Treviso), Leonardi, Rizzo (Petrarca), Battisti, Sepe (Capitolina),
Birchall, Erasmus, Ferraro, Milani, Pace, Vella (Viadana), Buso,
Cittadini, Dal Maso, Ghiraldini, Nitoglia, Patelli, Persico
(Calvisano), Derbyshire (Gran Rugby), Rosa, F. Parisse (L'Aquila),
Manozzi (Catania), Orquera (Brive), Pozzebon (Bristol).
Ivan Malfatto
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Il XV del duo Cesellato-Serris costretto all'inseguimento dei
Cavalieri Prato, autori della prima meta della partita, che falliscono
un piazzato con Bambry
Gibson regala il Super 10 al Casinò Venezia
Un drop del mediano d'apertura a metà del secondo tempo consegna ai
"leoni" il titolo di campioni d'Italia di serie A
Viadana
NOSTRO SERVIZIO
È il Casinò di Venezia la squadra che parteciperà nella prossima
stagione al Super 10 di rugby. Diritto conseguito battendo, nella
finale della serie A disputata a Viadana, i Cavalieri Prato, dopo un
match poco attraente, ma intenso ed equilibrato. Venezia ha dimostrato
superiorità netta nelle fasi statiche, nella gestione dell'ovale e
nell'occupazione del campo, ma è stata oltre misura deficitaria nel
finalizzare questa superiorità, incapace a dare il colpo di grazia ad
un avversario, tecnicamente inferiore, ma dotato di grande cuore e
spirito di squadra. È mancato al Casinò il gioco al largo che avrebbe
potuto chiudere questa finale di serie A già nella prima frazione di
gara, una attitudine che è venuta meno anche per la segnatura lampo
del Prato. Un Prato sceso a Viadana sulle ali dell'entusiasmo per l'
obiettivo raggiunto e caricato dalla consapevolezza di avere nella
forza del collettivo, ben guidato dall'esperienza di uomini come
Gaetaniello e De Rossi, la sola arma per battere i leoni veneziani.
Alla fine comunque il carattere e la voglia di vincere ha prevalso su
qualsiasi altra considerazione, consegnando al team del presidente
Pipitone il giusto tributo e la meritata promozione in Super 10.
La cronaca della gara segnala un avvio importante di Venezia, che fa
valere la propria migliore organizzazione di gioco, ma nervosismo e
imprecisioni permettono ad un attento Prato in difesa di mettere fieno
in cascina grazie a un intercetto di Kahan che si fa un coast to coast
per la prima meta toscana
Venezia sotto, in modo drammatico, ci mette troppo per riorganizzare
il gioco, o meglio, lo fa commettendo troppi errori, passaggi in
avanti sia con gli uomini di mischia che con i tre quarti, scelte
tattiche non sempre avvedute con Levi dal piede impreciso che sbaglia
due piazzati nei primi quindici minuti e soprattutto con una gestione
della mediana (Marcuglia Gibson) sotto un livello accettabile.
Così Prato, sostenuto dalla concretezza e da una sana aggressività,
riesce addirittura ad andare oltre il break a metà del primo tempo
grazie al piede di Bambry e a ottenere un vantaggio di 10 a 0 che gela
le aspettative dei numerosi tifosi lagunari al seguito.
Venezia comunque dimostra di avere un collettivo forte soprattutto in
mischia, dove giganteggiano Wium e Gritti, oltre ad una solida prima
linea che inizia a lavorare ai fianchi quella toscana.I frutti
arrivano implacabili negli ultimi dieci minuti del primo tempo, quando
appunto la mischia veneziana riesce a sopraffare quella pratese e a
marcare la meritata meta con il tallonatore Gianesini. La
trasformazione di Levi prima e un suo calcio piazzato quasi allo
scadere del tempo sanciscono il meritato pareggio.
La ripresa non riserva particolari emozioni, la tensione per la posta
in palio è alta e i rischi, da ambo le parti, sono ridotti al minimo.
Venezia controlla e gestisce il gioco ma non riesce a trovare il colpo
risolutore, Prato sconta gli sforzi della prima parte di gara e si
ripropone scarsamente in attacco. Il colpo risolutore per Venezia
arriva dopo la metà della ripresa grazie ad un drop di Gibson che
suggella la supremazia tecnica e tattica del Casinò di Venezia, e l'
ultima parte della gara segnala solo una reazione di Prato che non
riesce a mettere dentro un piazzato con Bambry che avrebbe significato
il pareggio, ma certo non avrebbe dato ragione a chi, seppur con
fatica e sofferenza, ha meritato la vittoria: il Venezia Mestre.
Luigi Malaspada
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Come pungono le Vespe in difesa e in touche
Le grandi finali si vincono con la difesa. I London Wasps non hanno
fatto eccezione in Heineken cup. L'efficacia della loro linea di
opposizione è stata la chiave del trionfo di Twickenham contro il
Leicester (25-9). Gli incubi erano più di uno: la capacità delle
"tigri" di giocare in penetrazione con un sostegno sempre tempestivo e
numeroso sull'asse profondo e la facilità nell'incardinare dei mini
maul per squilibrare il rapporto di forze sulla linea del vantaggio.
Ai lati dei raggruppamenti però la risposta delle terze linee
giallonere Dallaglio, Rees, Worsley e Haskell è stata superba. Quanto
ai maul il Leicester non è mai riuscito a impostarli perchè i suoi
giocatori sono finiti sistematicamente giù sugli impatti.Ma la
questione delle questioni era relativa al come fermare i due camion
Tuilagi e Rabeni, ali che navigano sui 110 chili, avvezze a
intervenire nelle posizioni più disparate sulla linea d'attacco con
effetti devastanti. McGeechan ci ha lavorato sodo un mese. Per prima
cosa ha rovesciato la difesa: esterni alti a tagliare i collegamenti
con le fasce. Poi ha ideato lo schema "chewing gum", come è stato
chiamato sui giornali inglesi, forse per la similitudine con la gomma
pestata, che si attacca e non te la togli più. In buona sostanza
Sackey (avversario diretto di Tuilagi), Voyce (di Rabeni) e chiunque
si trovasse a intervenire per primo, lasciavano entrare le ali al loro
interno, limitandosi a un contatto debole o anche solo ad afferrarle
per la maglia. Con l'obiettivo di rallentarne la corsa e, soprattutto,
orientarla nella zona dei flanker Worsley e Rees, ma spesso anche di
Ibanez, pronti a placcare frontalmente a due. Sul contatto poi
chiudeva da dietro il primo difensore, e su Tuilagi e Rabeni erano
sistematicamente in tre, a volte quattro. Altro che uno contro uno: le
api, si sa, difendono a sciame. E le due "tigri" più temute non hanno
guadagnato un metro.
Certo per vincere bisognava anche segnare. E la difesa non è arrivata
a tanto, ad offrire cioè palloni di intercetto o di rilancio. Ad
alimentare l'attacco ha provveduto una mischia che in chiusa, a
sorpresa, ha tenuto testa a quella terribile del Leicester, con il
giovanissimo pilone sinistro French (alla seconda presenza) che ha
fatto passare a White uno dei suoi pomeriggi peggiori. King ha poi
occupato sistematicamente il campo al piede e trasformato con molta
parsimonia il gioco all'esterno senza correre troppi rischi.
A fare breccia nella difesa sono state però due astute giocate sul
corridoio della touche. Le Vespe si erano accorte che il Leicester ci
lasciava di guardia il lento pilone White. E al 14' Ibanez ha lanciato
basso davanti allo schieramento per l'inserimento del rapido mediano
di mischia Reddan, un ragazzo che è transitato come un razzo tra lo
sbalordito White, piantato come un paracarro, e il primo blocco di
salto rimasto a naso all'insù. Capitan Corry da quel momento ha
piazzato sul corridoio gente più svelta, tipo Chuter o il 9 Murphy,
sicuro che Ibanez non ci avrebbe più provato. Si sbagliava. Venti
minuti dopo sulla fascia opposta, sempre dentro l'area dei 22, il
tallonatore francese ha rifatto la stessa mossa. Ma stavolta ad
avanzare in testa all'allineamento di touche è stato il seconda linea
Shaw: afferrata la palla, ha puntato con due falcate perentorie Murphy
e ha restituito all'esterno per la meta di Ibanez in tuffo. Una
lezione di ingegno e di adattamento tattico.
A. Liviero
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VITTORIA DI MISURA DEI PUMAS
Treviso e Cus Padova in A, otto italiani per lo scudetto francese
TEST Il Sudafrica ridicolizza l'Inghilterra 58-10. Sette mete contro
una. Marcatori Habana (2), Willemse, De Villiers, Burger, Steyn, Van
der Linde, 7 trasformazioni e 3 piazzati di Montgomery. Per
l'Inghilterra meta di Simpson-Daniel, trasformazione e piazzato di
Wilkinson. L'Australia vince in rimonta 29-23 col Galles dopo aver
chiuso il primo tempo 12-17 ed essere stata anche 0-17. Per i
Wallabies mete di Palu, Sharpe, Giteau e Hoiles, 3 trasformazioni e
piazzato di Mortlock; per il Galles mete di Thomas e Robinson, 2
trasformazioni, 2 piazzati e drop di Hook. Vittoria di misura (22-20)
per l'Argentina sull'Irlanda. Meta di Senillosa per l'Argentina che ha
avuto in Felipe Contepomi (trasformazione, 4 piazzati e drop) il match
winner. Per l'Irlanda 2 mete, una di Carney e una tecnica, 2
trasformazioni e piazzato di Wallace oltre a un piazzato di Duffy.
TOP 14 Stade Français-Biarritz e Toulouse-Clermont Auvergne gli
accoppiamenti delle semifinali. Sicuramente un italiano sarà vincitore
visto che atleti azzurri risultano in ognuna delle compagini. Ultimo
turno: Agen-Stade Français 5-18 (Parisse 80', Mauro Bergamasco dal
60'), Montauban-Clermont 19-21 (Arganese 54', Canale 53', Troncon 65'
e una meta), Bourgoin-Toulouse 20-21 (Del Fava del Bourgoin 45', gara
intera per Perugini del Toulouse), Biarritz-Castres 32-17 (Masi 80',
Dellapè entrato al 57', Canavosio schierato mediano gara intera ma
cartellino giallo), Perpignan-Montpellier 14-9 (Bortolussi 80' e 3
piazzati), Brive-Bayonne 6-9 (Orquera ultimi 4'), Albi Narbonne 29-0.
Stade Français 87, Toulouse 86, Clermont Auvergne 84, Biarritz 76,
Perpignan 75.
FEMMINILE Sarà Red Panthers Benetton-Riviera del Brenta la finale
scudetto (9 giugno, San Pietro in Cariano, ore 18), la stessa per il
quinto anno consecutivo. Ieri nelle semifinali di ritorno Red Panthers
Benetton-Monza 29-0, Riviera-Futura Park Roma 33-5.
SERIE B Benetton, Cus Padova, Livorno e Noceto promosse in serie A. Il
Benetton ha vinto anche il ritorno col Colleferro 20-0 (andata 13-8),
il Cus Padova ha perso a Roma con l'Accademia 20-5 (andata 36-12),
Noceto-Amatori Milano 31-22, Livorno-Asti 18-3.
SERIE C Alterna fortuna per le venete nelle finali promozione.
Tarvisium-Firenze 40-7, Montebelluna-Viadana 13-17. Domenica il
ritorno.
UNDER 19 Sarà Carrera Padova-Benevento la finale scudetto. Ieri il
Carrera ha vinto il ritorno della semifinale con L'Aquila 22-0, il
Benevento ha perso a Calvisano 15-11 ma aveva vinto l'andata 34-7.
UNDER 17 Semifinali per il titolo, andata: Carrera-Rovato 17-3,
Firenze-Capitolina 0-5.
UNDER 15 Semifinali per il titolo, andata: Carrera-Union '96 65-0,
Noceto-Roma 2000 20-7.
Ennio Grosso
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