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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì

allrugby allrugby a gmail.com
Lun 4 Giu 2007 20:38:45 CEST


Anche oggi, riporto quanto tratto dal Gazzettino.
Ciao.
Franco (TV)

Al Carrera il trequarti Palefau. il nuovo dg è Presutti. Bernabò a
Brive. A Parma il nuovo presidente "benedice" Cavinato e apre alla
fusione. Lavaggi e Minello al Venezia
Rottura Canale-Petrarca, Nordstrom da Waikato a Rovigo, Van Zyl a Treviso

Valerio Bernabò, seconda linea 23enne del Calvisano attualmente in
tour con la Nazionale, è l'ennesimo azzurro che lascia l'Italia per un
club straniero. Il Brive (Top 14) ne ha annunciato l'ingaggio
biennale. Il suo trasferimento segue quelli di Carlo Festuccia, Andrea
Lo Cicero (al Racing Parigi in 2. Divisione) e di Matias Aguero in
Inghilterra ai Saracens. Quattro elementi, tutti del pack, che si
aggiungono ai 23 già trasferiti all'estero negli anni scorsi. E non è
finita.
Ritorna dall'Inghilterra Pietro Travagli (a Bath ha giocato poco)
accasandosi all'Overmach Parma del neo presidente Marcello Bersellini,
60 anni, che sostituisce Andrea Ghidini. Bersellini ha parlato di
«obiettivi immutati» con la scelta del tecnico Andrea Cavinato: «È
stata fatta per creare un gruppo dalla mentalità vincente». Non si è
detto contrario all'ipotesi di fusione con il Gran: «Per non fallire
l'intento, però, dovrebbe venire da un progetto più ampio, ben
studiato e portato avanti da persone esterne al campanilismo». Sembra
un'apertura all'idea di selezioni.

A Rovigo trovato l'accordo con il 27enne neozelandese Brigham
Nordstrom, numero otto di 1,86x107 chili proveniente dal club di
Hautapu, provincia di Waikato. È di religione mormone e la moglie,
fisioterapista, potrebbe entrare nello staff medico. Il condizionale è
d'obbligo perchè con lui, come con il centro aquilano Mauro Estomba e
gli altri, il ds Umberto Nalio sta siglando solo precontratti. La
società rodigina infatti non ha ancora trovato l'assetto. Solo venerdì
sera il Treno Rossoblu e le altre realtà che vivono intorno al rugby
hanno raggiunto l'intesa per creare una cooperativa che raccolga le
sorti del club. Ora è necessario costituirla, far transitare i diritti
sportivi per la prossima stagione, trovare i finanziamenti da
affiancare allo sponsor FemiCz (l'ultimatum del 1. giugno è slittato)
e decidere l'organigramma. Intanto il mercato va fatto per non restare
indietro rispetto ad altri, salvo poi essere subordinato all'ok di chi
gestirà il Rovigo. In questo quadro si inserisce anche l'ipotizzato
ritorno di Scanavacca, Brancalion e altri rodigini.

Prime mosse per il neopromosso Casinò di Venezia, in dirittura
d'arrivo per il pilone italo-uruguayano dell'Aquila Sebastien lavaggi
e il 2. linea Federico Minello. Sempre in 2. linea il Benetton punta
sul sudafricano del Bath Ottie Louw e sarebbe sulle tracce del
connazionale Corneil Van Zyl dei Cheethas di Franco Smith. I due
insieme al già acquistato Labuschagne formerebbero una batteria di
lunghi invidiabile. Treviso è sulle tracce anche di Nathan Mauger
(centro) fratello dell'All Black Aaron. Doppio colpo della Capitolina
che tessera l'apertura inglese Luke Myring, 23 anni, del Northampton e
il 2. linea sudafricano Benjamin Vermaak, 27 anni, dai Cheetahs.

Ivan Malfatto
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 L'amicizia fra Piovan e Biasotti dalla leucemia al seven di Annone


È solo alla 3. edizione, ma è già una "classica" nel calendario
triveneto dei seven. Il campo comunale di piazzale del Donatore ad
Annone Veneto ospiterà sabato (dalle 9.30) il torneo "Il dono della
vita". In lizza 14 squadre, club di serie A, B, C e formazioni a
invito con qualche professionista del Super 10.
La manifestazione si fa apprezzare anche perchè la sua mission è
quella di aiutare concretamente la lotta alla leucemia attraverso
un'opera di sensibilizzare e raccolta di fondi. Tutto è nato
dall'incontro tra Giuseppe Biasotti, 26enne studente di Annone Veneto,
e Riccardo Piovan, ex terza linea della nazionale azzurra, del
Petrarca e del Parma. Entrambi avevano contratto una forma particolare
di leucemia, dalla quale sono riusciti a guarire condividendo lo
stesso percorso di sofferenza e di speranza. «Avevo saputo di Riccardo
leggendo il giornale - spiega Biasotti - Sono andato a conoscerlo il
giorno del suo ritorno in campo e siamo rimasti in contatto con la
promessa di organizzare qualcosa insieme per raccogliere fondi a
favore della ricerca». I due hanno poi coinvolto Alberto Giacomini, 2.
linea della Hafro Udine, compaesano di Biasotti, che è diventato il
trait d'union e la pietra angolare di tutta l'organizzazione. Il
ricavato della manifestazione sarà devoluto alla Clinica
ematologica-Centro trapianti di Udine e all'Ail di Bologna.

Piergiorgio Grizzo
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 Il centro del Petrarca racconta il debutto in maglia azzurra contro
l'Uruguay: «Peccato per i problemi nella conquista, con l'Argentina
saremo più affiatati»
Patrizio ora chiede spazio per il test con i Pumas
«Sono soddisfatto del mio esordio, ma quanta emozione». Carriat: «Il
suo entusiasmo fa bene alla squadra e crea concorrenza»

Montevideo
NOSTRO SERVIZIO

«Ho sempre giocato estremo, il tecnico federale Ascione mi ha spostato
al centro nel 2003, quando avevo 18 anni. Mi conosceva bene in quanto
a partire dalla under 15 ho sempre fatto parte delle nazionali di
categoria». Enrico Patrizio ha la faccia del bravo ragazzo. Classe
1985, 95 chili ben distribuiti su 1,88 di altezza, da tre campionati
al Petrarca, sorride felice nel dopo partita di Montevideo. Contro
l'Uruguay, nel test di apertura del tour in Sudamerica (vinto 29-5) ha
esordito con la Nazionale maggiore. Ha fatto reparto per quasi 50
minuti con il veterano Stoica, che rientrava nel giro azzurro dopo una
lunga assenza, al centro della linea d'attacco. Poi ha lasciato il
posto a Galante.

«Abbiamo avuto problemi nella conquista e loro sono stati bravi a
sporcare il nostro gioco - commenta Patrizio -. Ero tranquillo con
Stoica vicino, certo manchiamo di intesa anche per il poco tempo che
ci siamo potuti allenare. Inoltre il gruppo ha incorporato un numero
consistente di nuovi giocatori. All'inizio del secondo tempo però
abbiamo cambiato il gioco e si è vista la differenza».

L'allenatore uruguayo Brancato ci raccontava, nel corso del terzo
tempo tenutosi nell'Old Boys Club, di aver organizzato la difesa per
bloccare sul nascere le iniziative proprio di Patrizio e Stoica
destinando a questo compito ben 4 uomini - il flanker, il tallonatore,
l'apertura e un centro -. Sulle fasi statiche ma anche da ruck e maul,
infatti, l'Italia lanciava gli attacchi con i centri e sarebbe stato
letale per l'Uruguay se gli azzurri avessero potuto sviluppare il loro
gioco. «L'abilità dei centri italiani nell'incrocio avrebbe potuto
disorientare la nostra difesa - ha confidato Brancato -. Si tratta di
trequarti potenti, con una buona gestualità e una grande capacità di
penetrazione nella difesa».

Patrizio è soddisfatto della sua prova personale: «Mi sono trovato
molto bene nel gruppo - racconta - sono contento della mia prestazione
ed ora mi concentro per dare il massimo. Ci sono obbiettivi importanti
da raggiungere come la Coppa del Mondo e dobbiamo confermare quel che
di buono è stato mostrato nel Sei Nazioni». Sabato a Mendoza ci sarà
il durissimo test con i Pumas. Il trequarti del Carrera conta di
esserci: «La partita importante è la prossima, senza nulla togliere al
valore dei Teros. Personalmente sento che mi è stata offerta una
grande possibilità e non voglio lasciarmela scappare».

Durante le cerimonie ufficiali del post partita il manager Carlo
Checchinato gli ha consegnato la cravatta commemorativa del primo cap
di un intenso color azzurro speranza: sotto il nodo uno scudetto
tricolore col numero uno al centro. «Mi sono emozionato a riceverla -
confessa Enrico -. Fino a due mesi fa questi ragazzi li vedevo in
televisione e ora ci gioco insieme Beh, sono sensazioni forti». Un
gruppo che lo ha colpito anche da vicino: «Si lavora seriamente, dando
ogni giorno il massimo. Stiamo bene insieme, questo è proprio un bel
gruppo. In fin dei conti il rugby resta uno sport umile, si capisce
che qui la gente non si monta la testa e ha bisogno di vivere il
gruppo. Mi sento davvero a mio agio».

Carriat, il tecnico dei trequarti, guarda a Patrizio con fiducia: «
Abbiamo un bisogno tremendo di giovani perché portano entusiasmo e
concorrenza: due aspetti molto importanti nella gestione di una
selezione nazionale. L'augurio è che sfondino».

Walter Pigatto
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 Petrarca-Rovigo 10-9 Lo scudetto del secolo


Petrarca-Sanson 10-9. Potrebbe essere benissimo il titolo di un
romanzo, di un drammone. L'equivalente di Italia-Germania 4-3 nel
calcio. Un condensato di emozioni, polemiche, riti collettivi.
L'epilogo di una delle più esaltanti stagioni di sempre: la 1976-77
che sarà rivissuta sabato prossimo a Padova dai Petrarchi con una
tavola rotonda e un terzo tempo.
Il Rovigo di Saby aveva lo scudetto sulle maglie e il gioco più
moderno del campionato, che passava per le fasi dinamiche e
l'ultilizzazione totale dei due assi di gioco. Naudè era il pack
-leader, mentre l'apertura gallese Thomas guidava una linea di
trequarti strepitosa con Elio De Anna e Rossi alle ali, Toffoli e
Salvan centri, Alessandro Zanella estremo. Gli avanti erano molto
mobili ma quell'anno soffrivano in mischia chiusa: era partito il
pilone Wiese, Quaglio aveva smesso, Ballani, Roversi e Passarotto
erano bloccati da gravi infortuni e mancava un vero numero otto. Per
contro il Petrarca aveva proprio nella mischia il punto di forza con
una prima linea da leggenda: Presutti, Busnardo, Piovan. A governare
un pacchetto feroce in spinta, l'effervescente Pardies, che allenava
la squadra con l'aiuto di Fronda.

All'ultima di campionato la Sanson si presentò a Padova con due punti
di vantaggio sul Petrarca. Un'interminabile colonna di auto
imbandierate si mosse lungo i 40 chilometri di autostrada che
collegano Rovigo alla Città del Santo. All'Appiani erano in 20mila,
record di presenze e di incasso, nazionale compresa. La mischia
bianconera fu intrattabile e rubò 5 palloni in spinta. La pressione di
Arturo Bergamasco, le percussioni di Baraldi, Boccaletto e Presutti
aprirono la strada alla meta dell'ex Dino De Anna dopo appena 6
minuti. Il Rovigo, forse troppo sicuro di vincere, non c'era con la
testa. Al 31' andò in meta un altro ex, Brevilliero, imitato da
Presutti nella ripresa. Risultato: 21-9 e tre mete a zero.

Il 22 maggio, un sabato, si disputò lo spareggio a Udine, in un altro
stadio del calcio. Stavolta erano in 10mila. Il vento rese infernale
il compito dei calciatori. Al 26' sullo 0-0 un piazzato di Salvan da
40 metri, centrale, fu respinto dalla traversa. Poco dopo invece
Boccaletto ne infilò uno impossibile da 40 metri, quasi sulla linea di
touche, con il vento contro. Nel secondo tempo, dopo un soffice drop
di Visentin (3-3), si consumò la nuova vendetta di Dino De Anna.
Nell'involarsi verso la meta su un pallone di recupero appoggiò un
piede oltre la linea di touche. Ma l'arbitro Pogutz e il guardalinee
non se ne accorsero: 7-3. Thomas non ne imbroccò una dalla piazzola: 0
piazzati su 7! Meglio il Petrarca con 2 su 6 (il secondo di Lazzarini
al 61'). Nel finale a togliere ogni possibilità di rimonta della
Sanson ci si mise un violento temporale con fulmini e grandine. A
nulla servì la meta di Salvan allo scadere trasformata da Thomas. Finì
10-9. I bianconeri festeggiarono sul campo il loro sesto titolo in
otto anni. E quando la grandine diventò più sottile cominciarono a
cantare: "nevica, nevica", in risposta a un dirigente del Rovigo,
Giordano Campice, il quale si era detto certo che il Petrarca avrebbe
potuto battere due volte di fila la Sanson solo se fosse nevicato a
maggio.Rovigo invece viveva la sua ora più tragica. Non solo sfumava
lo scudetto ma una saetta caduta su un gruppo di tifosi che
sfollavano, uccise Fabio Rizzi, ex giocatore e grande amico della
squadra, figlio del poeta Livio Rizzi. Quell'immagine di dolore segnò
per sempre la memoria collettiva dei tifosi rodigini, contribuendo a
rimuovere una magnifica stagione ancora oggi troppo triste da
ricordare.
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MONDO: I PUMAS LIQUIDANO L'IRLANDA
Cinque italiani si sfidano per il titolo di Francia

TOP 14Sarà Stade Français-Clermont Auvergne la finale del Campionato
francese in programma sabato allo Stade France di Parigi. A Marsiglia,
di fronte a 57.300 spettatori, a sorpresa il Clermont ha eliminato in
semifinale il Toulouse, la squadra che sembrava la più in forma del
momento, per 20-15 (pt 7-12). Per il Clermont gara completa di Gonzalo
Canale e panchina per Alessandro Troncon; per il Toulouse poco più di
mezzo tempo (dal 56' all'80') per Salvatore Perugini. A Bordeaux,
nell'altra semifinale, di fronte a 32.000 spettatori, lo Stade
Français ha eliminato a sua volta il Biarritz per 18-6 (3-6). Nel XV
parigino gara intera per Mirko Bergamasco, 20' per Mauro (61'-80'),
assente Sergio Parisse, mentre nella formazione avversaria mezz'ora
per Santiago Dellapè (51'-80'), assente Andrea Masi.
TESTA parte l'Italia, tutte sconfitte le altre squadre dell'Emisfero
Nord. L'Argentina, prossima avversaria degli azzurri, ha battuto
l'Irlanda 16-0 con una meta di Manuel Contepomi e tre piazzati, oltre
alla trasformazione, di Todeschini.

La Nuova Zelanda ha seccamente battuto la Francia 42-11: cinque mete
neozelandesi (doppiette di Maugier e Sivivatu, quindi meta di
So'oialo), inoltre 17 punti di piede, 7 di Carter, 7 di Evans e 3 di
Weepu, contro una meta di Coux e due piazzati di Boyet per i francesi.

Dopo aver rischiato nel precedente test, l'Australia ha piegato il
Galles con un netto 31-0. Per i Wallabies mete di Ioane, Mitchell e
Huxley, quindi 16 punti di piede di Mortlock.

Nuova sconfitta pesante per l'Inghilterra che ha perso contro il
Sudafrica 55-22. Gli inglesi hanno subìto 8 mete con doppietta di
Habana e Spies, quindi Januarie, Burger, Botha e Montgomery,
quest'ultimo autore di altri 13 punti di piede; altri due punti di
Steyn. Per l'Inghilterra meta di Scarbrough e 17 punti di piede di
Wilkinson.

Sabato si ripeterà Nuova Zelanda-Francia, mentre l'Australia
affronterà le Fiji e il Sudafrica se la vedrà con le Samoa.

PACIFIC NATIONS CUPQuesti i risultati del secondo turno. Australia
A-Samoa 27-15, Fiji-All Blacks Junior 8-57, Tonga-Giappone 17-20. All
Blacks Junior 10, Australia A 9, Fiji 5, Giappone, Samoa 4, Tonga 1;
Fiji e Samoa una gara in più.

SEVEN DONNESesto posto per la Nazionale italiana nel Seven di Lunel in
Francia. Le italiane sono state battute nella finale per il 5. posto
dall'Irlanda 19-5 (meta di Veronica Schiavon).

Ennio Grosso
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 UNDER 19

UNDER 19Il Benevento ha vinto lo scudetto Under 19 piegando nella
finale di Perugia i pari età del Carrera Padova per 17-16. Una partita
equilibratissima, giocata punto a punto. Primo tempo 10-9 per il
Benevento. Unica meta patavina segnata da Zampiron, quindi tre
piazzati e una trasformazione di Favaretto.
COPPA ITALIA DONNE Si giocheranno a Padova, domenica 17 giugno con
inizio alle ore 9.30, le finali di Coppa Italia Seniores e Under 15.

SERIE CVa avanti la Tarvisium che affronterà nell'ultima duplice sfida
per il salto di categoria l'Amatori Napoli. Ieri i trevigiani hanno
vinto a Firenze 24-15 dopo aver trionfato all'andata 40-7. Nulla da
fare invece per il Montebelluna eliminato dal Viadana. Dopo aver perso
in casa 13-17, il Montebelluna è stato sconfitto a Viadana 43-15.

UNDER 17 Il Carrera Padova è in finale per il titolo avendo battuto a
Rovato nella semifinale di ritorno il XV di casa 26-24 (andata 17-3).
In finale i padovani affronteranno l'AlmavivA Capitolina.

UNDER 15Sarà Noceto-Petrarca Junior la finale per il titolo. Ieri il
XV patavino ha battuto il Rugby Union '96 36-0 nella semifinale di
ritorno dopo aver vinto l'andata 65-0.

E.G.
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 (im) Alla fine ha vinto Pasquale ...

(im) Alla fine ha vinto Pasquale Presutti. Alejandro Canale (nella
foto) non è più il direttore generale del Petrarca. Una rottura
clamorosa (aveva un altro anno di contratto), visto che nella sua
gestione la squadra è tornata in semifinale. Nel comunicato
ufficialmente si dice che «Canale ha deciso di non proseguire il suo
lavoro a Padova per motivi personali». In realtà il contrasto con
l'allenatore e parte dell'ambiente petrarchino era ormai insanabile.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato un diverbio
con un gesuita ai campi della Guizza. E mai come al Petrarca è vero il
detto "scherza coi fanti, ma lascia stare i santi". A Canale comunque
le alternative non dovrebbero mancare, avrebbe già contatti con Rovigo
e Calvisano. Il presidente Lorigiola lo «ringrazia per il buon lavoro
svolto e gli augura buona fortuna». Al suo posto come direttore
generale ha già nominato lo stesso Presutti, affiancato da Corrado
Covi (manager). Ora cerca un buon allenatore di mischia. Farà coppia
con il confermato Polla Roux. Acquistato il 25enne trequarti
samoano-americano Mike Palefau, 1,90x94, proveniente dal Narbonne e
accreditato di 10"81 nei 100.



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