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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì
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Lun 29 Gen 2007 16:36:37 CET
Come consuetudine, riporto le notizie del Gazzettino di oggi.
Ciao.
Franco (TV)
DA IERI AZZURRI IN RADUNO PER L'ESORDIO CONTRO LA FRANCIA
Parisse e Canale recuperano
Capitan Bortolami in meta contro il Sale. I transalpini perdono anche
Rougerie (espulso)
Nulla di grave per i 24 azzurri da ieri sera in raduno al Park Hotel
di Roma per il Sei Nazioni. Parisse deve smaltire i postumi della
febbre, Dellapè ha subìto un pestone alla mano, Festuccia ha male a un
dito, Canale alla spalla (risonanza negativa). Pez sta bene, ma non ha
mai giocato dopo la frattura al piede, questo alza le quotazione di
Scanavacca.
PORTOGALLO AVANTI - A Lisbona nelle qualificazioni alla Coppa del
Mondo il Portogallo ha battuto 16-15 il Marocco (andata vittoria 10-5)
e si è qualificato per lo spareggio con l'Uruguay. La vincente andrà
nel girone dell'Italia.
NAZIONALE AIn vista dell'incontro con la rappresentativa degli England
Saxons ad Exeter venerdì alle 20 locali (le 21 in Italia), Marzio
Zanato, tecnico della Nazionale A, ha convocato 22 giocatori: Aguero
(Arix), R. Barbieri (Overmach), Cagnoni, Cittadini, Dal Maso (Cammi),
De Jager (Amatori Ct), Del Fava (Bourgoin), Ferrario (Carrera),
Galante (Rolly), Ghiraldini (Cammi), Leonardi (Carrera), Mandelli
(Rolly), Marcato (Benetton), Mazzantini (Rolly), M. Nitoglia (Amatori
Ct), Orquera (Brive), Padrò (Biarritz), Pozzebon (Bristol),
Pratichetti (Cammi), Reato (Femi Cz), Staibano (Overmach), Vella
(Arix).
FRANCIAOtto forfait per la Francia in vista del match del Sei Nazioni
contro l'Italia: capitan Pelous, August, Vermeulen, Elissalde, Boyet,
Michalak, Castaignede e Rougerie (espulso in campionato, quindi
squalificato). Da notare il rientro di Harinordoquy e la convocazione
di Mignoni.
TOP 14Stade Français-Toulouse 22-20 (Parisse febbricitante, Mauro
Bergamasco entrato al 55', Perugini 80'), Agen-Clermont Auvergne 22-18
(Canale 80', Troncon in panca), Perpignan-Bourgoin 16-9 (Del Fava
60'), Biarritz-Brive 15-6 (Masi 80', Dellapè 40', Orquera 67' e un
piazzato), Montauban-Albi 15-19 (Arganese 75'), Castres-Narbonne
62-14, Montpellier-Bayonne 39-17 (Stoica dal 63'). Stade Français 65,
Clermont 59, Perpignan 55, Toulouse 53, Biarritz 52, Bourgoin 45.
PREMIERSHIPLeicester-Newcastle 39-5 (Castrogiovanni dal 53'),
Northampton-Bristol 8-14, Gloucester-Sale 44-24 (Bortolami 78' e una
meta, Nieto 80'), Worcester-London Wasps 3-3, Saracens-London Irish
19-8 (Ongaro entrato al 43'), Bath-Harlequins 31-23. Leicester 47,
Bristol 46, Gloucester 41, L. Wasps 39, Saracens 36, Sale 33.
CONTEPOMIIl giocatore della Femi Cz Rovigo Manuel Contepomi, è stato
convocato nell'Argentina per il tour in Inghilterra dal 4 al 12
febbraio.
Ennio Grosso
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Nel posticipo del Super 10 il Petrarca soffre contro l'Almaviva. Ma
all'ultima mischia una meta di Koyamaibole, trasformata da Little,
porta i padovani al terzo posto in classifica
Sisa sbanca Roma, sorpasso allo scadere per il Carrera
Cuore e batticuore. Il cuore è quello che ci mette il Carrera nei
minuti di recupero della partita con l'Almaviva Capitolina. Il
batticuore lo provoca Sisa Koyamaibole, quando all'ultimo istante in
uscita da mischia realizza di potenza la meta (poi trasformata da
Little) che consente al Carrera Petrarca di vincere un incontro che
pareva segnato e che, onestamente, non è meritato.
La partita l'ha fatta l'Almaviva; il Carrera, se possibile, ha giocato
peggio di come aveva fatto a L'Aquila. La differenza è che stavolta i
padovani sono stati fortunatissimi. Pasquale Presutti, profetico,
temeva molto l'Almaviva e aveva affermato che sarebbe stato felice di
vincere all'ultimo minuto. Accontentato.Il ritmo molto basso e un
terreno di gioco, apparentemente perfetto, in realtà scivoloso, ha
favorito l'Almaviva che dispone di un buon pacchetto di mischia, ma
che non ha un grosso potenziale offensivo. I romani conquistando
regolarmente la palla nei raggruppamenti e nelle rimesse laterali,
hanno la superiorità territoriale. Nei primi 40 minuti Raineri mette
tra i pali tre calci su altrettanti tentativi. Il Carrera praticamente
si affaccia vicino alla linea dei 22 romani solo al 24', ottenendo una
punizione che Little realizza.Nella riprasa si assiste subito ad una
fiammata del Carrera. Un'azione a più fasi sfrutta una punizione che
Little realizza portando il punteggio sul 9-6. Ma è un fuoco di paglia
e l'incontro riprende a ritmi lentissimi. Roma continua a mantenere la
supremazia territoriale - senza tuttavia riuscire ad essere realmente
pericolosa - ma a differenza di quanto era accaduto nella prima
frazione, Raineri fallisce per due volte dalla piazzola, impedendo
così alla sua squadra di acquisire un vantaggio di sicurezza. Al 34'
però l'apertura dell'Almaviva mette nell'acca e il punteggio è di
15-9.
Solo a questo punto il Carrera dà i primi segnali di risveglio. Il XV
padovano attacca, ma in maniera molto confusa. Presutti, che ha
cambiato due piloni (Rondinelli e Giovanchelli per Rizzo e Boccalon) e
una seconda linea (Tumiati per Saccardo) per soffrire meno in mischia,
ottiene ciò che voleva. Il Carrera prova lo sfondamente centrale,
appoggiandosi quasi sempre a Sisa. Puntualmente, la difesa della
Capitolina riesce a bloccarlo. Naturalmente i falli in questa fasa
abbondano. L'arbitro Passacantando assegna cinque minuti di recupero.
Il Carrera, ormai stabile dentro l'area dei 22 romani, per tre volte
riununcia a piazzare e sceglie la touches. L'ultima viene controllata
con grande difficoltà da Galatro. Si forma un raggruppamento. Il
Carrera tenta due volte di sfondare. Inutilmente. Finchè la palla
arriva nelle tenaglie di Sisa. Il figiano stavolta il pertugio lo
trova e con due avversari attaccati alla schiena va a segnare la meta
che consente al Carrera di vincere.
Alberto Zuccato
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Club e campionato serve una terapia d'urto
Le coppe europee ci hanno consegnato un'altra stagione deprimente per
le italiane. E lo strappo del Benetton, fuoriuscito dalla Lega, ha il
merito di mettere la questione all'ordine del giorno. Nei giorni
scorsi c'è stato un incontro tra presidente della Fir Giancarlo Dondi
e quel che resta della Lire (con Treviso è fuori anche Calvisano, di
fatto le due di Heineken Cup). Sono state fatte proposte anche
apprezzabili. Ma ancora parziali e insufficienti. La riduzione da 12 a
11 giocatori di formazione italiana, per dire, non cambierebbe certo
la vita a chi dovrà affrontare i grandi club europei che possono
schierare chi gli pare; e l'impegno a fermare l'emorragia degli
azzurri verso i campionati stranieri assomiglia più un indeterminato
auspicio che una soluzione forte a breve termine. Insomma l'aspirina.
Mentre quello che serve è una terapia d'urto.
Il problema, sia chiaro, non è solo del campionato di basso livello.
Perché non siamo competitivi complessivamente come movimento, come
settori giovanili, come arbitri (quante partite del Sei nazioni
dirigono?) e, a ben guardare, anche come Nazionale che non si regge
sulle proprie gambe ma deve ricorrere in maniera massiccia al settore
giovanile argentino e agli equiparati dell'emisfero australe. Ma
siccome è di club e di campionato che si discute, e della loro
funzione di volano insostituibile nella diffusione del rugby in
Italia, proviamo a riepilogare alcune ipotesi a suo tempo formulate su
queste colonne.Un campionato a 8 squadre (Super 8) da febbraio a metà
giugno in modo da renderlo più combattuto e incerto e da liberare date
per una competizione di livello più alto: una Supercoppa nazionale con
i 100 migliori giocatori italiani (tutti gli azzurri obbligatoriamente
presenti), oriundi e stranieri che militano nel campionato, suddivisi
in quattro squadre (le due finaliste del Super 8 più una selezione con
base al Nord e un'altra al Centro-Sud). Ipotetetico calendario: ritiro
ad agosto, amichevoli internazionali a settembre, da ottobre a gennaio
sei partite di Supercoppa (andata e ritorno) più la finale nel primo
week end dell'anno. Con i sei turni delle coppe europee, farebbero in
tutto 12-13 partite: nell'insieme, più o meno, l'equivalente di una
Celtic League ma col pregio di lasciare spazio a un campionato dei
club con tutte le stelle presenti (tranne che in un paio di
sovrapposizioni col Sei Nazioni) articolato su mezza stagione ma con
continuità. E con in palio, oltre allo scudetto, due posti in Europa.
Contestualmente a Supercoppa e coppe europee, le società del Super 8 e
quelle della seria A (altre 8?) potrebbero disputare, da ottobre a
dicembre, una Coppa Italia finalizzata al lancio dei giovani e alla
ricerca del gioco.
Una formula di stagione che è una via di mezzo tra il modello
franco-inglese e quello celtico, ed abbastanza simile a quello
neozelandese: dove da febbraio a maggio si svolge il Super 14
(equivalente alle coppe), seguono i test-match e il Tri-Nations,
mentre il campionato nazionale Npc va da fine luglio a fine ottobre.
Naturalmente si tratta solo di ipotesi che non hanno la pretesa di
essere esaustive ma solo di indicare il tenore delle scelte da fare
accanto a quelle economiche. Su questo il dialogo con tutte le
componenti del movimento è necessario. E la convocazione degli stati
generali del rugby sarebbe certo la strada migliore. Ma in ogni caso
dovrà essere la Federazione, con una chiara assunzione di
responsabilità, a indicare la rotta per i prossimi anni e ad elaborare
un progetto complessivo di sviluppo. Solo su questi presupposti ci
potrà essere un confronto credibile e proficuo.
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Sabato contro la Francia inizierà lo storico torneo. Il mediano di
mischia racconta il suo ritorno a 34 anni. «Disintossicato e pronto a
cogliere l'attimo»
Italia, l'ultima sfida del guerriero Troncon
«Al Sei Nazioni abbiamo vinto 2 partite su 3 la prima giornata,
crediamoci. Al Mondiale, se mi convocano, chiudo con l'azzurro»
Il guerriero Alessandro Troncon è tornato. Per l'ultima campagna di
battaglie. Partenza sabato 3 febbraio a Roma, con Italia-Francia del
Sei Nazioni. Arrivo, si spera, il 7 ottobre a Parigi. Sempre
Francia-Italia, ma quarti di finale della Coppa del Mondo. In mezzo 13
partite che possono portare il mediano di mischia trevigiano a 100
presenze in test-match internazionali (è quota 90). Solo altri 5
giocatori al mondo finora sono riusciti.
Un sigillo da leggenda alla sua carriera, ci pensa?
«Francamente no - confessa Tronky - Non faccio voli pindarici. In
azzurro smetterò con il Mondiale, se mi convocano. Con il rugby alla
scadenza del contratto al Clermont, a giugno 2008. Vivrò l'ultimo anno
e mezzo partita per partita, situazione per situazione, cercando di
cogliere l'attimo. A 34 anni (in settembre, ndr) non posso fare altro.
Prendo quello che viene».
Sarà, ma a 34 anni è la novità principale di quest'Italia, che
affronta un Sei Nazioni cruciale ed è alla ricerca di un leader,
carismatico e del gioco. Proprio come è lei...
«L'Italia ha fatto bene anche senza di me. Non so sei posso essere il
suo leader. O se sarò un leader in più, oltre a quelli che già ci
sono. Qualsiasi cosa sarà, ben venga. Sono pronto a giocarmi ogni
chance».
Avevano scritto che si era ritirato dalla Nazionale. La sua ultima
apparizione risale al Sei Nazioni 2005, anche lì contro la Francia.
Con Berbizier ct non ha mai giocato. Ci ha ripensato?
«Non ho mai detto che volevo ritirarmi. Solo che avevo bisogno di
riposare e rifiatare. Ho fatto quasi due anni lontano dalla Nazionale,
ora mi sento pronto».
Come e quando è nata la convocazione?
«A settembre, quando Pierre Berbizier e il team manager Carlo
Checchinato sono venuti a Montferrand per vedere Gonzalo Canale. Ho
preso un caffè con loro, mi hanno chiesto se ero disponibile e ho
risposto sì. Mi sentivo bene di testa e di fisico, ma non mi facevo
molte illusioni per l'azzurro».
Invece ora lo indosserà di nuovo. Si rassegnerà a fare la riserva di
Paul Griffen, come di Pierre Mignoni al Clermont?
«A Montferrand la prima volta (3 stagioni dal 1999/00, ndr) ero il re,
uno dei leader e per un anno anche il capitano. Da quando sono
tornato, nell' estate 2006, mi vedono come giocatore d'esperienza, che
può entrare in determinati momenti, giocare determinate partite. Non è
il massimo per il mio carattere, ma a 34 anni ci si adegua. Io cerco
sempre di dare il massimo e loro sono contenti. Con l'Italia deciderà
il tecnico dove mettermi, panchina o titolare a me va bene».
E come coppia di mediana, Troncon-Pez o Troncon-Scanavacca?
«Intanto direi Griffen-Pez o Griffen-Scanavacca, il titolare finora è
lui. Per il resto sono due aperture con caratteristiche diverse,
entrambe valide a livello internazionale. Bisognerà vedere Pez in che
condizioni è dopo la frattura al piede di un mese fa».
Sabato prima sfida con la Francia, che Sei Nazioni sarà?
«Particolare per Francia e Inghilterra, alla vigilia del Mondiale
fanno sempre esperimenti per definire gli assetti di squadra. L'Italia
invece deve confermare quanto di buono fatto nel 2006, cercando di
essere subito al 100\%. Nella partita d'esordio abbiamo centrato 2
delle 3 vittorie su 35 partite del torneo, contro Scozia ('00) e
Galles ('03). Con la Francia dobbiamo riprovarci».
Ivan Malfatto
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DOPO L'ASSEMBLEA LIRE
Soldi, tecnici, italiani e vivai Ecco i 7 punti della riforma
(im) «Le tematiche sono stati messe sul piatto, ora bisogna passare ai
fatti». Ovvero la Fir deve approvare nel prossimo consiglio federale
(a marzo?) quanto proposto dal presidente Giancarlo Dondi ai club
della Lire, nell'assemblea di lunedì scorso a Bologna.
È un Sandro Manzoni soddisfatto quello che commenta l'esito
dell'assemblea, venuta dopo lo strappo del Benetton e del Calvisano
(che non perderà le dirette tv: era stata solo la proposta di
qualcuno, non una delibera, e comunque sul tema decide Sky). Un
presidente della Lire convinto del «ruolo di sindacato delle società
del Super 10» che riveste la lega e del «ruolo di presidente di tutti
i club, non solo di quelli forti» che lui riveste personalmente. Da
Bologna è uscito con 7 punti dai quali iniziare (si spera) il rilancio
del rugby di vertice. Eccoli. I primi 5 sono per ora solo proposte,
che la Fir deve approvare in consiglio. Gli ultimi 2 sono già realtà.
1) «Accademie under 17 e 18 in tutti i club del Super 10. Il tecnico
federale Mario Lodigiani inizierà a breve un tour delle città per
definire tempi e modalità».
2) «Supercorso per formare allenatori di settore giovanile da
destinare ai 10 club. Per questi due punti Dondi ha parlato di
progetto triennale di investimenti economici e tecnici della Fir a
favore della Lire così ripartiti: 1 milione di euro il primo anno, 2
il secondo, 3 il terzo. In tutto 6 milioni».
3) «Potenziamento delle iniziative pubblicitarie sui media per il
Super 10, come già avviene per la Nazionale».
4) «Stanziamento di contributi speciali per chi partecipa alla
Heineken Cup, visto che ha bisogno di rose più competitive».
5) «Riduzione a 11 degli italiani obbligatori nella lista dei 22 e
basta obbligo dell'under 19. Per gli altri 11, due extracomunitari e
poi tutti i comunitari che si vogliono, come avviene in Europa. In
passato la Lire aveva chiesto di inserire gli equiparati negli 11
italiani, ma il consiglio federale ha bocciato l'idea. Non so se Dondi
intenderà riproporla».
6) «La circolare informativa, ovvero il regolamento su cui si basa la
stagione, è già pronta a fine gennaio e non a giugno come in passato.
Su di essa è così possibile fare osservazioni prima del varo
ufficiale. Avverrà dopo che il consiglio federale avrà deciso sulla
proposta degli 11 italiani».
7) «I contributi Fir ai club di Super 10 sono passati da 900mila euro
del 2006 (anno solare) a 1.586.000 euro del 2007. Comprendono
esenzioni all'iscrizione al campionato, soldi per i giocatori in
Nazionale maggiore, A, under 21 e altre voci. Aggiunti ai 2.295.000
euro previsti dall'Erc per le coppe stagione 2006/07 fanno 3milioni
881mila euro da ripartire per i dieci club del massimo campionato».
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