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[RUGBYLIST] Commenti si Inghilterra - Italia
allrugby
allrugby a gmail.com
Dom 11 Feb 2007 14:50:33 CET
Riporto quanto indicato oggi, nel Gazzettino , sulla partita disputata
ieri tra Inghilterra ed Italia.
Vorrei sottolineare l'uniformità di giudizio, per una volta, anche di
altre testate giornalistiche: ovvero gioco, avversari, arbitro,
pubblico giudicati in sintonia.
RUGBY Reazione d'orgoglio nel Sei Nazioni dopo la batosta con la
Francia. Spettacolare meta firmata da Scanavacca. Berbizier: «Arbitro
troppo severo con noi»
L'Italia di Tronky strappa applausi a Twickenham
Il "guerriero" trevigiano, autentico leader carismatico, resuscita gli
azzurri, sconfitti con onore dall'Inghilterra
Londra
NOSTRO INVIATO
Il "guerriero" Alessandro Troncon resuscita l'Italia. La fa uscire tra
gli applausi di Twickenham come mai in passato. Le fa vincere per la
prima volta un parziale (6-7 la ripresa) nel tempio del rugby. Le
regala la terza miglior sconfitta con gli inglesi, dopo Huddersfield e
Durban. Le restituisce un leader carismatico. Manda un avvertimento
alla Scozia ieri vittoriosa, ma che qui ha perso di 22 punti: gli
azzurri nel 3. turno possono espugnare Murrayfield.
Si dice che il rugby è lo sport di squadra per eccellenza. Che
raramente una partita si identifica con un'individualità. Questa è una
di quelle volte, per entrambe le squadre. L'immagine dell'Italia è
Troncon, eroe sentimentale (nel riscaldamento ha risposto a chi gli
chiedeva di rientrare in spogliatoio "lasciami vedere per l'ultima
volta da qui questo prato...") che ha infiammato lo spirito dei
compagni, messo in difficoltà i rivali, dettato tempi e modi di gioco.
Non a caso è stato l'uomo del match, riconoscimento infrequente per
una squadra sconfitta. L'immagine dell'Inghilterra è Jonny Wilkinson,
che da immenso campione ha fatto la differenza (1 meta a testa) con i
suoi calci. Il primo gli è valso il record di punti nella storia del
Sei Nazioni (421, superato Neil Jenkins a quota 406). Vederlo a fine
match sulla cyclette per recuperare, mentre i compagni erano già sotto
la doccia, ne esalta l'immensità, oltre che la professionalità.
L'Italia di Tronky sembrava destinata a soccombere lentamente, ma
inesorabilmente sotto il colpi dell'Inghilterra di Wilko. Per propria
indisciplina più che per forza dei rivali. Al 2' fallo di mischia a
metà campo e boato per il calcio del record. Al 13' bis perchè Dellapè
non rotola via da un raggruppamento. Al 23' tris per tenuto di
Robertson su Robinson esplorato da un calcetto velenoso. Al 26' la
mazzata dell'infortunio a Dallan, uscito in barella tra le urla
(brutta distorsione alla caviglia sinistra). Al 38' il colpo di grazia
della meta, subita in inferiorità numerica per un giallo a Bortolami
(entrata laterale) giudicato eccessivo dagli azzurri. Anche qui
l'origine è un fallo in mischia (Dellapè) punito con una penaltouche
che genera 4 fasi, un 2 contro 1 sprecato da Balshaw, alcune maul
respinte al mittente e l'apertura all'ala con schiaffetto decisivo di
Lewsey (in avanti?) per Robinson. Il tutto corroborato da una
superiorità nel possesso (14' a 9').
Il 50\% nel dato nell'occupazione (22' a testa), la ferrea difesa
azzurra e l'accorta gestione del gioco tattico sono però la spia di
un'Italia viva e vegeta. Pronta a giocarsi le chanche nella ripresa. E
se il direttore di gara non fosse stato troppo severo chissà... «La
partita si è decisa lì - dice con fermezza il citì Pierre Berbizier
contestando il gallese Nigel Owens - Andare al riposo 9-0 in parità
numerica sarebbe stata un'altra cosa. Anche sul calcio del 17-0
(fuorigioco inesistente di Sole) l'arbitro poi ha sbagliato ed è stato
fischiato dallo stesso pubblico».
L'Italia costruisce infatti un ottimo secondo tempo non solo
nell'occupazione (28' a 18'), ma finalmente nell'efficacia. Oltre a
difendere mette in difficoltà in rivali. In 14 piazza un maul di 20
metri e va a giocare nei 10 metri inglesi. Al 13' ruba addirittura una
mischia (più 2 touche) e si capisce la grinta che la pervade dallo
spiritato Troncon che arringa tutti, picchia sulle spalle, incoraggia
il baby Pratichetti (2. caps) e dà ordini su come mettere pressione.
Uno sprone che accende Scanavacca, bravo ma impreciso al piede, che
dopo il 5/5 del 2001 tira fuori un'altra perla a Twickenham. Al 24' va
in sostegno a una strepitosa azione alla mano partita da Bergamasco,
passata da un incrocio, due rientri ubriacanti e un maul
apparentemente perso sulla quale Pepe raccoglie come una terza linea e
fila in meta, con due uomini in sostegno. Spettacolare. Gli 80mila del
tempio applaudono, come fischiano ingenerosamente poco dopo dopo la
scelta di piazzare di Wilkinson (tallonaggio da terra di Perugini). Ma
lui sa che l'Italia può diventare pericolosa e, come sempre, fa la
scelta giusta. L'Inghilterra di Wilko conduce in porto così una
sofferta vittoria. L'Italia di Tronky ritrova se stessa e brinda in
spogliatoio con lo champagne assegnato al suo eroe per il premio di
uomo del match. Com'è lontana la delusione del Flaminio.
Ivan Malfatto
ALTRI RISULTATI - A Edimburgo Scozia-Galles 21-9; oggi alle 16 a
Dublino Irlanda-Francia. Classifica: Inghilterra 4, Francia, Scozia,
Irlanda 2, Italia, Galles 0. Qualificazioni World Cup: Tonga-Sud Corea
85-3. A Twickenham Inghilterra-Italia femminile 23-0.
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«Abbiamo ritrovato la fiducia»
Londra
NOSTRO INVIATO
(im) L'eroe del match, Alessandro Troncon, a fine partita è raggiante:
«L'Italia non aveva modo migliore che disputare una partita del genere
con i campioni del mondo per riconquistare fiducia nei propri mezzi,
concretezza ed entusiasmo». È anche in vena di svagate battute in
dialetto, oltre che di dediche alla sua donna (sulla maglia aveva
scritto "Sarà per tutta la vita"). A chi gli chiede cosa prova ad
essere tornato titolare in nazionale dopo due anni risponde: «Bèo, se
i me ciàma ancòra vègno...». Capitan Marco Bortolami ha già la testa
alla Scozia: «Dopo quanto successo al Flaminio era importante avere
una reazione. C'è stata. Ora dobbiamo andare a Murrayfield con la
stessa attitudine, segnare un paio di mete in più, avere un arbitro
migliore e possiamo farcela».
Il citì Pierre Berbizier è soddisfatto della squadra («Questa è la
semplicità che predico, giocare come abbiamo fatto oggi») e non
risparmia nemmeno battute. Fredda così il giornalista inglese che gli
chiede il motivo della metamorfosi azzurra fra il match con la Francia
e quello con l'Inghilterra: «Al Flaminio abbiamo giocato contro una
grande squadra...».
Il suo collega Brian Ashton è schietto fino al midollo: «Le difficoltà
che abbiamo incontrato sono colpa mia. Ho sbagliato la preparazione
della partita con gli avanti. Congratulazioni all'Italia, ha giocato
un bel secondo tempo. In settimana lo dicevo che sarebbe stata dura,
ma pochi mi credevano».
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