Reply: RI: [RUGBYLIST] Morte e rugby

[gaetano.palmiotto a fastwebnet.it]

Da un Comunicato dell'Amatori si evince che il ragazzo in questione sia stato cooptato nella Scuola Rugby per ragazzi di un quartiere difficile e che comunque si sia visto al campo un paio di volte e che non fosse tantomeno tesserato.
Da qui a farne un rugbysta e a leggere quello che c'è scritto su giornali quali la Gazzetta ne passa parecchio: credo che la FIR abbia il dovere di intervenire sui media che abusano dell'accostamento tra la natura violenta del soggetto e il fatto che praticasse il rugby: che poi a farlo sia la Cazzetta dello Sport è ancora più vergognoso. 



<----Messaggio originale:---->
Da:	bombonati.concezio a tiscali.it <rugbylist-bounces a rugbylist.it>
Inviato:	venerdì 9 febbraio 2007 12.51
A:      <rugbylist a rugbylist.it>
Oggetto: [RUGBYLIST] Morte e rugby

Da appassionato di rugby, non posso che concordare con chi chiede che 
il collegamento con il ragazzo arrestato ed accusato della morte di 
Filippo Raciti e la sua pratica del rugby sia messa in discussione.
E' noto a tutti che " la mamma degli idioti è sempre in cinta" perciò 
non può sorprendere il fatto che quel ragazzo non abbia imparato niente 
dalla pratica rugby, o perlomeno, questo si percepisce dalla lettura 
dei giornali.
Io credo nella responsabilità personale, perciò mi guardo bene dal 
cercare giustificazioni sociologiche sulla responsabilità di qesto 
poveretto, ma mi viene il dubbio che da qualche parte qualche sbaglio è 
stato fatto : genitori, scuola, società sportiva?
La risposta non tocca me nè a tutti gli appassionati di rugby che 
vedono in questo sport sia  una metafora della vita sia la bellezza di 
un confronto tecnico-tattico con altissime vette di spettacolarità, che 
nessun altro sport può dare ( io ho "vissuto"  la pallavolo per un 
trentennio e solo con una certa Nazionale ho vissuto momenti di 
intensità agonistica e spettacolare paragonabile al rugby).
Facciamo presente ai media che il Rugby insegna il rispetto 
dell'avversario perchè lo è solo per la durata della partita, che vinci 
se sei più forte tecnicamente e che il fisico allenato non è figlio del 
doping ma del lavoro in campo assieme a qualcuno e non contro qualcuno.
Saluti


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