Questo sito è dedicato alla rugbylist, un ritrovo "virtuale" dove si incontrano centinaia di appassionati di rugby.
[RUGBYLIST] Addio Berbizier
allrugby
allrugby a gmail.com
Mer 18 Apr 2007 01:18:07 CEST
Riporto dal Gazzettino del 17 aprile un articolo interessante sul
futuro del ns. rugby nazionale.
Ciao.
Franco (TV)
RUGBY Il tecnico transalpino declina la proposta di un contratto
quadriennale fattagli dal presidente federale Dondi: tornerà in
Francia
Dopo i mondiali Berbizier lascerà gli azzurri
Probabilmente tenterà di riportare alla ribalta il Racing Parigi -
Caccia aperta al sostituto: i soldi non mancano
L'uomo della provvidenza, non a caso è nato nei paraggi di Lourdes, se
ne va. Pierre Berbizier, il tecnico che ha portato l'Italia alla prima
storica doppietta nel Sei Nazioni, lascerà la guida della nazionale
dopo la Coppa del Mondo. La notizia era nell'aria da quando le
indiscrezioni provenienti dalla Francia davano il 49enne allenatore
prima al Perpignan, poi al Racing Parigi la prossima stagione. Ora
sono diventate realtà.
La Fir ha annunciato l'addio ieri con il seguente comunicato: «Sabato
si sono incontrati a Parma il presidente della federazione Giancarlo
Dondi e il tecnico della nazionale Pierre Berbizier per discutere su
un eventuale rinnovo del contratto che scade a fine ottobre.
Berbizier, per una scelta di vita, ha espresso la volontà di ritornare
a scadenza del mandato in Francia. Dondi gli ha rivolto il più
cordiale ringraziamento per il lavoro svolto e per quanto farà fino al
termine della prossima Coppa del Mondo».
Quella del ct azzurro è quindi una scelta di vita. «Gli avevamo
offerto un rinnovo quadriennale - spiega Dondi - Non c'erano problemi
nè tecnici, nè di ingaggio nei suoi confronti. Lui ci ha ringraziato,
ma ha preferito declinare». Ha deciso di tornare in Francia per stare
vicino alla moglie, che lavora a Parigi, alla due figlie, e per
mettere a frutto nel suo Paese il rinnovato prestigio conquistato
sulla panchina azzurra.
Se Berbizier è stato infatti, da una parte, l'uomo della provvidenza
per l'Italia dando alla nazionale la concretezza tecnica nel gioco,
l'oculatezza nella scelta degli uomini e la mentalità vincente
nell'approccio ai match che le mancavano per ottenere importanti
risultati. Dall'altra con l'esperienza italiana ha riconquistato
quella popolarità come tecnico che la Francia gli aveva negato, visto
che dopo la guida della nazionale transalpina (1992-95) e del Narbonne
(1998-01) era uscito dal grande giro. Ora torna a "riscuotere", da
vincitore. Dove? Probabilmente al Racing Parigi, che un magnate vuole
portare dalla 2. Divisione ai fasti del passato con Berbizier e il
preparatore atletico Pascal Valentini in panchina e qualche azzurro in
campo (Lo Cicero, Festuccia, Troncon contattati).
Il fatto che l'annuncio dell'addio sia giunto ora, a sei mesi dalla
scadenza del contratto, non dovrebbe turbare la preparazione la
Mondiale. Anzi, è positivo per due motivi. Il primo perchè spazza ogni
equivoco e permette all'Italia di concentrarsi sull'obiettivo della
storica qualificazione ai quarti del Mondiale. «L'annuncio ora della
scelta di Berbizier - spiega capitan Marco Bortolami - non toglie nè
credibilità al suo lavoro, nè decisione a noi giocatori nel perseguire
gli obiettivi. Pierre mi ha telefonato per dirmi che se ne andava
qualche ora prima che la notizia venisse comunicata ufficialmente. Ci
siamo detti che da luglio a ottobre ci attendono 4 mesi di duro
lavoro, dove mettere il 100\% della determinazione per arrivare a
battere il 29 settembre la Scozia e qualificarci per i quarti. Poi
questo è gruppo talmente giovane e forte che credo può continuare il
suo cammino senza di lui».
E questo del dopo-Berbizier è il secondo motivo per cui è importante
che l'addio sia maturato adesso. Con tutto il tempo davanti per
trovare il degno successore. Di altri tecnici bravi in giro ce ne
sono. L'importante è scegliere quello giusto. Il presidente Dondi
traccia già la rotta: «Resteremo sulla pista latina, il che significa
un francese, o un italiano». E perchè no un argentino come Marcelo
Loffreda, che ha portato i Pumas in cima al mondo? Peccato che sia già
dato per certo al Leicester. Anche Jacques Brunel, vecchio pallino di
Dondi, ha già firmato a Perpignan. Laurent Seigne è vicino al Brive.
Le alternative comunque non mancano. Perchè il potere contrattuale di
una Fir con 26 milioni di euro di budget non è secondo a nessuna
società o nazionale straniera. Come il prestigio di giocare il Sei
Nazioni non è secondo a nessun'altra attrazione per un tecnico.
L'Italia, tanto per fare qualche esempio, potrebbe permettersi
allenatori del calibro di un Clive Woodwadard, campione del mondo con
l'Inghilterra, Nick Mallet, artefice della stagione più esaltante del
Sudafrica, o Bernard Laporte, che dopo il Mondiale lascerà la guida
della Francia. L'importante è che scelga il nome giusto. In questo
dovrà impegnarsi da oggi lo staff tecnico che assiste Dondi. E non
dovrà sbagliare, come è successo in passato. È vero infatti che da
ottobre l'uomo della provvidenza non sarà più sulla panchina azzurra.
Ma è altrettanto vero che morto un papa se ne fa un altro. Anche nel
rugby...
Ivan Malfatto
-----------------------------------------------------------
Un cammino da record 9 vittorie, 13 sconfitte
(im) Pierre Berbizier è giunto sulla panchina della nazionale di rugby
nella primavera del 2005, dopo il cucchiaio di legno rimediato in quel
Sei Nazioni dal collega John Kirwan. Si è capito subito che con lui la
squadra avrebbe avuto una sterzata di concretezza e risultati, perchè
già durante il tour d'esordio al secondo match è andato a battere
30-29 l'Argentina a Cordoba (17 giugno '05), centrando la prima
storica vittoria degli azzurri in trasferta sui Pumas. Da allora
Berbizier ha messo insieme un record di 9 successi, 1 pareggio (18-18
in Galles l'11 marzo '06, storico risultato anche quello, perchè è
stato il primo punto esterno nel Sei Nazioni) e 13 sconfitte. Un
record di tutto rispetto, con una percentuale di risultati positivi
che supera il 40\%. Gli altri successi pesanti sono stati quelli
dell'ultimo Sei Nazioni, 37-17 a Edimburgo con la Scozia il 25
febbraio e 23-20 a Roma con il Galles l'11 marzo. Ora il ct può
completare il suo lavoro al Mondiale, centrando la prima
qualificazione azzurra ai quarti. Se ci riuscirà passerà alla storia
come il miglior tecnico (insieme a George Coste) che si sia mai seduto
sulla panchina dell'Italia.
Maggiori informazioni sulla lista
Rugbylist