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[RUGBYLIST] Notizie dal Gazzettino
allrugby
allrugby a gmail.com
Lun 25 Set 2006 15:48:24 CEST
Come è ormai tradizione (?), copio ed incollo dal Gazzettino di TV.
Mio compiace la riapparizione di Antonio Liviero, ottimo giornalista
tecnico, veramente ben preparato. I suoi articoli sono un concentrato
di sapienza rugbistica.
Ciao.
Franco (TV)
GLI ALTRI TORNEI
Al via C e u19, domenica c'è la B
SERIE CAl via il Campionato di serie C. Elite: Alpago-Lido 29-6,
Lemene-Montebelluna 10-36, Casale-Riviera 13-30, Oderzo-Tarvisium
3-15, Frassinelle-Belluno 6-10. Alpago, Montebelluna, Riviera 5,
Belluno, Tarvisium 4, Frassinelle 1, Vicenza, Casale, Lemene, Lido,
Oderzo 0. CIV: Montereale-Cus Verona 48-5, The Monsters-SudTirolo
46-5, Ped. Livenza-West Verona 36-12, Valpolicella-Trento 15-0,
Jesolo-Pordenone 20-15. Montereale, Ped. Livenza, The Monsters 5,
Jesolo, Valpolicella 4, Pordenone 1, Valdagno, Cus Verona, SudTirolo,
Trento, West Verona 0.
UNDER 19Tarvisium-Benetton 16-34, Cus Firenze-Mirano 29-16, San
Donà-Rubano 35-5, Carrera-Femi Cz 20-0, MarchiolSanMarco-Prato 18-21.
Classifica: Benetton, Cus Firenze, San Donà 5, Carrera, Prato 4,
MarchiolSanMarco 1, Femi Cz, Mirano, Rubano, Tarvisium 0.
SERIE BAl via domenica la serie B. Questo il 1. turno delle venete.
Girone A: Valpolicella-Grande Milano; Girone B: Villadose-Cus Genova;
Girone C: Conegliano-Villorba, Feltre-Bassano, Monselice-Rubano,
Paese-Cus Padova, Petrarca-Mirano, Valsugana-Benetton. (e.g.)
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ITALIANI ALL'ESTERO
Pozzebon in vetta con il Bristol
TOP 14 Settimo turno e Stade Français che aumenta il vantaggio. Stade
Français (Mirko Be. e Parisse-una meta 80', Mauro Be. 58')-Bourgoin
(Del Fava 80') 41-27, Biarritz (Masi 80', Dellapè 30')-Albi 20-6,
Perpignan-Brive 24-13, Clermont (Troncon 30' e una meta)-Narbonne
43-0, Montpellier (Bortolussi 80' e 3 piazzati, Stoica 80')-Toulouse
(Perugini 40') 9-9, Agen-Montauban (Arganese 54') 13-9,
Castres-Bayonne 39-15. Stade Français 32, Biarritz, Perpignan 22,
Clermont, Toulouse 20, Agen 18, Bourgoin, Montauban, Montpellier 16.
GUINNESS PREMIERSHIPQuarto turno e Bristol in testa. Bristol (Pozzebon
20')-London Wasps 26-21, Gloucester (Bortolami 80')-Northampton 28-7,
Sale-Saracens (Ongaro fuori squadra per ritardo all'allenamento)
34-26, Harlequins-Leicester (Castrogiovanni 80') 15-21, Bath-Worcester
17-11, Newcastle-London Irish 21-26. Bristol 16, Gloucester, Wasps 14,
Sale 12, Leicester 11, Bath 10.
WORLD CUP 2007La Russia ha vinto ad Odessa l'andata degli
spareggi-qualificazione con l'Ucraina 25-11. Sabato ritorno a Mosca.
(e.g.)
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GROUPAMA SUPER 10 Il 17-0 nel derby con il Petrarca ha bastonato gli
umori. Salvarsi sarà dura, ma i tifosi (oltre 200 abbonamenti) ci
credono
Rovigo, la città in mischia riparte da zero
Zanella: «Lavorando sodo la squadra verrà fuori». Nalio: «A Catania
andremo per vincere». Torna Ayala, Calanchini spostato
In sessant'anni di storia del derby d'Italia, Rovigo ha perso a zero
in casa contro Padova solo tre volte ('74, '86 e '99). Basta questo
per spiegare la portata devastante del 17-0 con cui il Petrarca si è
imposto al "Battaglini" nella 136. sfida fra le due compagini,
valevole per il 3. turno del Groupama Super 10. Una sconfitta
bruciante. Attraverso la quale la FemiCz ha toccato con mano quanto
sarà dura quest'anno salvarsi.
«Inutile negarlo, a fine match dopo un risultato del genere ero molto
preoccupato - spiega il tecnico Alessandro Zanella, che di derby ne ha
combattuti molti - Ma ieri mattina ho riguardato tre volte la partita
in tivù e la speranza è tornata a fare capolino. I margini di
miglioramento per noi sono ancora alti. Finora ci siamo allenati solo
su touche e mischie, fasi sulle quali non siamo andati male. Non
abbiamo ancora curato a dovere i punti d'incontro, la variazione del
gioco intorno al pacchetto e altre fasi. Lavorando sodo e restando
sereni sono convinto che squadra e spirito rodigino verranno fuori
anche quest'anno».
Lo spirito di Rovigo, appunto, che ha fatto di questa città un'icona
del rugby, doveva essere uno dei motori della stagione per colmare il
gap tecnico con rivali più quotate. Ma nel derby non si è visto.
Almeno in campo. Perché fuori, pur sommessamente rispetto all'epoca
d'oro, il cuore rossoblu ha ripreso a pulsare. Facendo tornare la
città in mischia, dopo anni tiepidi. Gli indicatori sono tanti. Un
pubblico di circa 1000-1200 persone (9mila euro d'incasso) da cui si
può partire per sperare in un ritorno della gente allo stadio. Oltre
duecento abbonamenti già venduti (l'anno scorso non sono stati fatti,
due anni erano 65!). I tifosi delle Posse Rossoblu, guidati da Enrico
Ruzza, che hanno toccato quota 88 iscritti (una ventina in passato) e
hanno fatto la manutenzione alla tribuna "scoperta". Gli Old del
grande Angelo Visentin che hanno ritinteggiato e sistemato gli
spogliatoi. Il guestbook del "Sitoignorante", dove si riversano i
commenti degli spettatori, che pullula di messaggi del tipo: «A Rovigo
ogni anno il miracolo riesce meglio che a San Gennaro», riferito alla
salvezza; oppure citando una frase di Doro Quaglio: «Rovigo è così
ovale che se avessimo la seconda squadra del Treviso vinceremmo il
campionato dieci anni a fila!».
Professioni di fede e rodiginità che trovano riscontro anche nel
lavoro della nuova dirigenza. Coraggiosa nel raccogliere una società
che solo in luglio sembrava dovesse fallire e non allestire nemmeno la
squadra. Invece i vecchi dirigenti sono riusciti in una stagione a far
rientrare di quasi 500mila euro il vertiginoso debito. «Mentre noi
nuovi - spiega il ds Umberto Nalio - siamo ripartiti da zero con un
budget stagionale di circa un milione di euro. Crediamo di averlo
fatto con il piede giusto. Ovvero pagando biglietti aerei agli
stranieri e stipendi ai giocatori in anticipo». Una volta li dovevano
attendere per mesi. In passato, per il mancato pagamento delle
bollette, era stata tagliata anche la luce a sede e appartamenti. Ora
si lavora per scongiurare rischi simili, visto che ci sono ancora
pendenze. L'incasso di Treviso-Padova, giocata al "Battaglini", è
servito proprio a questo.
Un grande sforzo di attaccamento al Rovigo. Dal quale non si tirano
indietro nemmeno i giocatori. Un esempio? Stop agli abbonamenti
gratuiti per i familiari. Barion, Furini e altri giocatori hanno
pagato di tasca loro per averli. Eppure nonostante questo, il ko con
il Petrarca ha dato una batosta agli umori. Come una vittoria li
avrebbe esaltati. «A Rovigo è normale - commenta Zanella - non ne
farei un problema. Più preoccupante è aver giocato 30' palla in mano
nel campo dei padovani senza concretizzare. O in tre partite non aver
segnato una meta su azione nostra. Significa che trequarti e mediana
non funzionano ancora, mentre dovevano essere il nostro punto di
forza».
Perciò sono attesi cambiamenti, come lo spostamento da estremo ad ala
o centro di Calanchini. E pure qualche "strigliata". Lobrauco deve
essere il motore del FemiCz, non può giocare in modo deludente come
sabato. Bustos al piede deve garantire punti, non può fare 0 su 3 con
calci abbordabili. «Come ha detto il capitano Marco Barion - chiude
Nalio - adesso non ci sono più alibi. Finora non abbiamo preso 60
punti da squadre più forti di noi come Treviso o Padova, ma non
abbiamo nemmeno reso come ci aspettavamo. Bisogna cambiare registro
già domenica nel posticipo a Catania. Dove andremo per vincere. E dove
l'innesto in terza linea di Ayala, che da una settimana si allena
regolarmente, ci darà una marcia in più».
La città in mischia attende. Dopo 10 sconfitte consecutive, 7 lo
scorso torneo e 3 questo, servono una vittoria e una fiammata
d'orgoglio perchè la sua riaccesa passione non torni a spegnersi.
Ivan Malfatto
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Guai a minacciare i valori della touche
Sono sette anni che la touche, quella vera, è tornata. Che ha
recuperato la vocazione al combattimento collettivo e l'importanza
strategica.
Il 4 novembre del 1996 l'International Board le aveva inferto un colpo
mortale. Per inibire i calci in touche e, di conseguenza, aumentare la
circolazione della palla, fu legalizzato l'ascensore. E la possibilità
di sostenere il saltatore diede la certezza quasi assoluta alla
squadra che lanciava di assicurarsi la conquista. La touche visse un
drammatico tramonto. Addio ai duelli aerei. La squadra che non
disponeva del lancio rinunciava a contrastare e si concentrava
direttamente sulla difesa. Gli attacchi in linea trovarono così
sistemi di opposizione piazzati, rapidi nel riallinearsi e nel ridurre
gli intervalli.
La rinascita ebbe inizio nella primavera del '99. Gli allenatori
aguzzarono l'ingegno e soprattutto poterono disporre di mezzi sempre
più sofisticati e precisi per decodificare gli schemi avversari. Le
rimesse laterali, tranne che su penaltouche, ripresero a essere
combattute. Le statistiche inglesi rilevarono per prime come un terzo
dei lanci fossero recuperati dagli avversari. E alla Coppa del mondo
in Galles giunsero le attese conferme. Era tornata un po' di
incertezza. Ci si concentrava maggiormente sulla conquista e meno
sulla difesa. L'opposizione aveva ripreso a riorganizzarsi
meticolosamente sul lancio, con due saltatori a coprire la zone 1 e 2
e spesso, indietreggiando, anche la 3. Per una squadra ben preparata
un calcio in touche a pochi metri dall'area di meta tornava a essere
un'opportunità interessante.
Fiorirono trucchi e astuzie. Falsi annunci al lanciatore, per
confondere l'avversario. Saltatori schierati a sostenere e proteggere
altri saltatori. Difficile, da allora, capire chi salta e chi
sostiene. Perché sul lancio tutti si muovono, fintano, avanzano,
indietreggiano, in una specie di giostra fantasiosa. La touche non è
più solo un settore molto tecnico, il regno dei giganti che si
scontrano in volo, ma un mestiere per creativi. E i lanci in fondo
all'allineamento riassumono il vecchio fascino offensivo: le terze
linee in opposizione sono impegnate a evitare penetrazioni a raso o
maul facilmente disassabili, e a tentare recuperi favoriti da
lanciatori disavvezzi a traiettorie oltre i 20 metri e dalla
scomparsa, negli anni senza combattimento, dei verouilleur alla
Cabannes. E non montano più in punta.
L'apertura che attacca può così giocare senza troppa pressione, i
centri sono in grado di sfruttare al meglio i 20 metri di distanza
imposti dal regolamento fra i trequarti e di superare rapidamente la
linea del vantaggio. Si ricreano i soprannumeri offensivi, con
l'estremo e l'ala del lato chiuso su intervalli ancora intatti. Un
aiuto all'attacco lo dà il contestuale ritorno del gioco al piede che
spinge l'ala ad assumere una posizione difensiva più profonda per
neutralizzare eventuali calci del primo centro e a lasciare così
spazio all'esterno. Non è un caso che si riprenda a segnare in prima
fase. La touche, se giocata rapidamente e con un timing perfetto,
diventa una riserva indiana del gioco di passaggi. Le opportunità sono
molto ghiotte anche per la squadra che difende, nel caso riesca rubare
un lancio perchè l'apertura si trova di fronte una linea
disorganizzata e spesso schierata in profondità.
La touche dal '99 insomma torna ai valori tradizionali e il gioco si
riprende i suoi diritti. A dispetto delle mode e delle nuove regole.
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