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[RUGBYLIST] la list

A Zibana azibana a tin.it
Ven 22 Set 2006 08:36:57 CEST


Lo scarso, per non dire nullo interesse, i potemziali sponsor per il rugby é dovuto a diversi fattori.
Cerco di elencarli :
Nessun risultato di prestigio a livello di nazionale e di Club nelle Coppe,
Ritorn dell'  investimento scarso per chi investe nel rugby.
Budget elevati a confronto con altri sport di squadra, vedi pallacanestro e pallavolo. Questo dovuto a rose di giocatori più consistenti rispetto agli sport citati.Da noi si gioca in 22 con rose fino a 31 - 32.
Natura calciofila, ed anche ciclistica, degli italiani.
Scarso, o meglio pressoché nullo, seguito da parte dei quotidiani sportivi.
Campionato mediocre.
Mancanza di tradizioni che caratterizzono invece il rugby altrove.
Non vedo soluzioni nell'immediato e la cosa mi avvilisce.

Antonio


  ----- Original Message ----- 
  From: Gianluca Barca 
  To: Rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Thursday, September 21, 2006 8:18 PM
  Subject: [RUGBYLIST] la list


  Butto io lì una domanda.

  Perché sponsor e imprese private, in Italia, non hanno mai creduto veramente nel rugby?

  Non parlo di quei pochi benefattori che ancora sostengono il movimento, ma di quelle aziende che avrebbero potuto far decollare i nostri club a livello europeo.

  Quando è arrivato il professionismo (1995) la distanza tra le nostre squadre migliori e quelle inglesi e francesi non era tanto economica, quando di storia e tradizione= radici. Infatti il Perpignan nel 1998 aveva un budget di 800 mila Euro, un miliardo e mezzo. Non credo che le disponibilità di Benetton e Milan (finchè c'è stato.), nei primi anni Novanta,  fossero così lontane da quella cifra. iNfatto Treviso andò a vincere con gli Harlequins.Il problema è che quando gli altri hanno cominciato a investire pesantemente, noi abbiamo smesso: il Milan si è ritirato, Benetton si è accontentato di fare il gallo in un pollaio sempre più povero, Padova ha ridimensionato orizzonti e pretese, non parliamo di L'Aquila e Rovigo.  Risultato: a trainare il movimento sono rimaste realtà come Viadana e Calvisano, territorialmente due microbi. Tanto di cappello al loro sforzo,  ma è evidente che solo l'assenza di un reale interesse nelle grandii città e della presenza dei grossi sponsor che queste potrebbero metter in campo, consente ai "piccoli" di monopolizzare la scena nazionale del rugby.  Immagino già una risposta. Cosa avrebbe dovuto fare Benetton, continuare a investire per giocare sei partite di Heineken Cup e vincere ogni match di campionato 80-0? Probabilmente sì. Le partite europee avrebbero potuto diventare sette, o otto (quarti, semifinali.). E poi cosa facevano negli anni settanta Ignis e Simmenthal nel basket? Dominavano il campionato italiano e poi vincevano in Europa: memorabili le sfide con l'Armata Rossa, la Stella Rossa,  le spagnole etc. 

  L'interesse lo  costruisci con quei successi. E infatti, su quell'onda sono arrivate poi la Synudine Bo, la Forst etc. Ci sono stati alti e bassi, fallimenti e crisi, ma vi ricordo che il Basket è stato finalista alle Olimpiadi, con l'evidente traino. 

  Vi elenco i nomi delle aziende che hanno vinto la Coppa dei Campioni di basket con le squadre Italiane:

  Squibb (Cantù), Ford (cantù), Bancoroma, Tracer (Milano), Kinder.

  Volley: Philips (Modena), Il messaggero (Ravenna), Santal (parma), Sysley (Treviso), Casamodena

   

  A parte Benetton, di cui ho già detto, dove sono i Kinder, i Bancoroma, Santal, i Philips etc del rugby?

   

  L'unica che ha uno sponsor nazionale è Padova con Carrera. Gli altri, con tutto il rispetto, sono marchi sconosciuti ai più,  soprattutto dal punto di vista del loro impatto sulla domanda al dettaglio. Vuol dire che si tratta di operazioni di puro mecenatismo, o altro. Perché non credo che Overmach o Ghial abbiano potuto veramente promuovere il loro business attraverso il rugby: quanti di voi sanno di cosa si occupano queste due aziende?

  E adesso diventerà sempre più difficile attirare nomi grossi, perché il campionato è modesto, il pubblico latita e, in Heineken, le nostre squadre rimediano solo batoste epocali. 

  La federazione deve metterci molto di suo, ma se le imprese non credono al rugby, ci sarà  poco da fare.

  In tv ci sono un sacco di spot con il rugby come tema dominante (l'haka delle donne, Vodafone con Megan Gale qualche anno fa, etc). perché nessuno di questi ha provato a investire nel rugby? 

   

   

   

   

   



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