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[RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì (Zatta/Dondi)

Angelo.Volpe angelo.volpe a poste.it
Lun 30 Ott 2006 17:44:30 CET


Anch'io ieri ho ascoltato il servizio di Pacitti su Radio1.  Ero in macchina e stavo seguendo la gara di Valentino Rossi. Ohibò, ho pensato, rugby sulla Rai?? Che succede? Meraviglia delle meraviglie. E devo dire che sono rimasto molto perplesso nel sentire l'intervista a Dondi. Il quale dice, quasi con candore, che le squadre italiane per quanto riguarda le partite di coppa non sono tenute a rispettare la regola dei 12 giocatori di formazioneitaliana. La Fir lascia libere le squadre di immetterne di più, se lo vogliono. Il che mi porta a pensare a due soluzioni:
1- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a piacimento solo nelle coppe europee
2- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a rotazione in campionato a patto di non superare la famosa quota dei 12 italiani a referto.
Se non ho preso lucciole per lanterne, questa sarebbe la soluzione proposta da Dondi alle società che devono attrezzarsi per le coppe europee.
Come dire che un club dovrebbe avere risorse economiche tali da potersi permettere di tesserare un certo numero di giocatori ma di tenerne in tribuna una parte.
Lo spirito dei 12 italiani a referto mi pare sia quella di salvaguardare i giocatori italiani che si vedrebbero portare via il posto in formazione dagli stranieri (di qualunque tipo). Bene, ok. Ha un senso e potrebbe portare a qualcosa di buono se non fosse che di solito parte di quei 12 sono i titolari fissi della panchina e generalmente non entrano mai. Ma evidentemente fatta la legge, trovato l'imbroglio. E a suggerire il modo di aggirare la regola è il presidente federale in persona. Fenomenale. Certo, formalmente la regola dei 12 a referto è rispettata, ma in pratica si suggerisce ai club come aggirarla. A parte la valutazione etica che ognuno è libero di fare in proposito, viene da chiedersi quanti e quali sarebbero i club italiani in grado di mettere a contratto un giocatore, pagarlo regolarmente, e farlo giocare solo saltuariamente, ossia in coppa o a rotazione nelle partite di campionato. Follia pura.

A questo punto mi pare sarebbe più serio e più saggio abbandonare la strada delle regole dettate e poi aggirate. Mi sembrerebbe il caso di intraprendere seriamente e concretamente la strada delle selezioni (Nord ovest, nord est, centro, ecc.... o semplicemente selezione Bianca, Rossa o Verde...) da iscrivere alla Heineken e alla Challenge Cup. Due, tre o quattro da suddividere tra le due manifestazioni europee. L'ostacolo attuale è quello di mettere d'accordo i club nella suddivisione della parte economica spettante alle squadre partecipanti. E allora perchè non creare le selezioni direttamente da parte della Fir, saltando l'accordo impossibile tra i club? La Fir, individuato uno specifico per le coppe selezionatore alla stregua della nazionale, come per la nazionale paga una quota per ogni giocatore selezionato. Forse non tutti lo sanno, ma attualmente la convocazione di un proprio tesserato frutta al club di appartenenza un gettone di 5.000 euro per ogni convocazione. Un club che arriva ad avere 7-8-10 convocati mette in tasca 35-40-50 mila euro ad ogni impegno della nazionale. Fate un po' i conti di cosa significa alla fine della stagione per le casse di quel club..... Significa, credo, ripagarsi buona parte degli ingaggi ai giocatori....
E allora sull'esempio della nazionale, perchè non creare 3 o 4 selezioni, iscriverle alle Coppe, per esempio due (o una) in Heineken e due in Challenge, e reclutare i 100 giocatori necessari con lo stesso criterio adottato per la nazionale? 25 giocatori X 4 selezioni = 100 (italiani e stranieri). I club che forniscono i giocatori ci guadagnano una cifra quale rimborso da parte FIR e non potranno di certo lamentarsi e noi, come Italia, potremo finalmente esprimere quattro formazioni di vertice formate da giocatori provenienti potenzialmente da tutte le squadre italiane, senza limitazioni di stranieri e italiani.
Il budget della federazione credo non abbia problemi ad affrontare un investimento del genere perchè pingue come non mai a causa dei diritti del 6 nazioni. In più non dimentichiamoci delle sovvenzioni che arrivano dall'ERC (?) che potrebbero finire sempre alle società in ragione e proporzione ai giocatori forniti. 
Vi sembra impossibile  (a parte la difficoltà nell'esporre il progetto)? Io credo di no, laddove ci sia davvero la volontà di uscire dall'imbuto che vede i club italiani non in grado di competere con quelli stranieri. Certamente mi sembra molto più serio che suggerire di tesserare più giocatori e di farli giocare solo per le Coppe o tenerli a rotazione in tribuna.

Certo come proposta è semplicemente buttata lì e sicuramente presenta falle o punti oscuri, ma è solo una proposta per avviare la discussione, non pretendo certo di avere la soluzione in tasca.

angelo
(scusate la lunghezza)


From: allrugby 
  To: rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, October 30, 2006 2:46 PM
  Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì


  Copio id incollo dal Gazzettino di oggi.
  Mi sembra che l'intervista al presidente della Benetton Amerino Zatta
  capiti a fagiolo, anche in relazione ai turni di coppa disputati, per
  una discussione in list.
  Ciao.
  Franco (TV)

  Ma che emozioni con Mulieri e Perziano


  Il Treviso soffre molto nella conquista. La mischia difetta di
  potenza: è stata maltrattata sia dal Perpignan che dal Castres. E deve
  ancora arrivare, nel doppio confronto di dicembre, la più potente del
  girone: quella del London Wasps. La touche balbetta, e la lunga
  squalifica di Tejeda aggrava i problemi nel lancio. Con la pressione
  addosso, ovvio che le cose si complichino per la cerniera. Il gioco al
  piede è il grande assente e sembra più facile sbarcare sulla luna che
  occupare il campo. Regge invece la linea difensiva, capace di pressare
  e di recuperare palloni interessanti. E non difetta la qualità nella
  circolazione della palla. Peccato che le occasioni di sfruttarla siano
  così rare e di bassa qualità.
  ***

  Due delle tre mete segnate (tutte in prima fase) a Castres dimostrano
  che la classe e l'ispirazione della linea arretrata è intatta. Azioni
  pregevoli. La prima, quella di Maci Perziano, è nata da uno strepitoso
  rilancio di Mulieri. Sul calcio di Lassucq sopra i pack riuniti per un
  maul, ha raccolto Semenzato a metacampo e ha passato all'indietro per
  l'ala all'altezza della linea dei 15 metri. Mulieri ha innescato una
  corsa trasversale fatta di soffici appoggi che ha debordato l'intera
  barriera difensiva transalpina che saliva da lontano: superato in
  orizzontale anche il secondo centro Carballo, ha scartato raddrizzando
  la corsa con una sorprendente accelerazione dopo aver fintato un
  passaggio a Sartoretto. Una volta guadagnata la linea dei 10 metri ha
  saltato Goosen per imboccare direttamente all'esterno Maci piè
  veloce.Si sa che Perziano come respira l'aria della Francia si
  galvanizza. Sembra che si diverta da matti. Specie se gli servono una
  palla veloce. Quando riceve ha davanti a sè 40 metri di campo. Si
  allarga leggermente verso la linea di touche, stampa sul prato sette
  falcate perentorie, alza la testa. Cerca con lo sguardo Jean-Baptiste
  Peyras. Lo fissa negli occhi. E quando lo affronta sulla linea dei 22
  metri: sorpresa. Maci raddrizza il tronco, calcia l'aria col destro,
  un po' alla Campese. E contemporaneamente esegue un buffo saltello
  sull'altro appoggio. Una sberleffo. Perchè quando ricade sulla
  caviglia sinistra orienta il corpo verso l'interno, ma con un cambio
  di passo fulminante se la fila dalla parte opposta. L'estremo del
  Castres abbranca l'aria, finisce con la faccia sull'erba, tenta una
  disperata manata sulla caviglia della lepre trevigiana che però si è
  già tolta dalla traiettoria, affonda i bulloni a un paio di centimetri
  dalla linea di touche e conclude la sua corsa con un tuffo trionfale.
  «Terrible» ripetono in tribuna i telecronisti francesi. Seigne in
  panchina osserva con calma: «Bella meta, il Treviso ha molta velocità
  all'esterno».
  ***

  Non aveva ancora visto la terza meta. Quella di Legg. Nata da un
  pallone bonificato dagli avanti con una ruck a fondo touche dopo un
  lancio maldestro. Picone dà ad Ansell rimasto fuori dallo schieramento
  della rimessa laterale, in posizione di primo attaccante. Passaggio a
  Goosen sui 40 metri, Legg si inserisce a vuoto fissando i centri
  francesi mentre il sudafricano serve alle sue spalle Mulieri. Ma si
  pronuncia Muliaina. L'ala trevigiana si esibisce in un gioco di
  appoggi interno-esterno degno dell'all black. Prende l'intervallo e
  accelera. Sfugge alla francesina di Peyras, poi piazza un frontino su
  Marticorena che arriva a chiudere dall'interno. Sulla linea di meta
  gli si para infine davanti Christophers. Ma a questo punto
  Mulieri-Muliaina non può più sbagliare: è il vertice di un rombo con
  Perziano a destra, Goosen sull'asse e Legg all'interno. Deve solo dare
  la palla. La mesce, facile, all'inglese che trotterella in mezzo ai
  pali: quattro passaggi, meta in prima fase. Un sorso di champagne dopo
  tanta acqua. A Treviso il palato non si guasta mai, nemmeno nelle
  giornate peggiori.
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  COPPE - 2. TURNO Il presidente del Benetton spiega perchè dal 2004/05
  Treviso ha perso 9 match consecutivi in Heineken. Ultimatum a Dondi
  «La regola dei 12 italiani ci affossa in Europa»
  Zatta: «Se la Fir non ci pone alle stesse condizioni degli altri sarà
  sempre peggio. Loro corrono in Ferrari, noi su una Fiat»

  Due stagioni fa il Benetton Treviso vinceva 3 partite su 6 del suo
  girone, battendo Bath e Bourgoin (2 volte), e sfiorava lo storico
  passaggio ai quarti in Heineken Cup. Da allora non ha più vinto in
  coppa (9 sconfitte consecutive) e venerdì sera ha beccato 41 punti a
  Castres. «Una vera umiliazione - confessa il presidente trevigiano
  Amerino Zatta - se penso che fino al 2004/05 questa era un'avversaria
  che potevamo battere...».
  Come mai questo crollo? Perchè la squadra italiana leader in Europa,
  per un periodo ha avuto quasi il 50\% di successi, non è più
  competitiva? E con essa l'intero movimento, visti i risultati anche di
  questo 2. turno di Eurocoppe dove solo l'Arix Viadana (in Challenge)
  ha sconfitto la neopromossa Albi, mentre tutte le altre hanno preso
  batoste?

  «Perchè con la regola dei 12 atleti di formazione italiana, di cui un
  under 21, obbligatori a referto non è possibile essere competitivi in
  Europa - continua Zatta - La prossima stagione quando diventeranno 13
  sarà ancora peggio. Due anni fa, quando il Benetton batteva il Bath e
  il Bourgoin, giocava con 5 stranieri e il resto di atleti con
  passaporto italiano. Venerdì a Castres noi avevamo i 12 italiani
  previsti, loro 15 non francesi su una rosa di 35 della rosa. Già
  facevamo fatica a competere quando avevamo le stesse regole degli
  altri, adesso è impossibile».

  L'attacco alle nuove regole volute dalla Fir è esplicito. Come quello
  alle risposte date dal presidente federale Giancarlo Dondi su
  RadioRai, a una domanda fatta dal sempre attento Paolo Pacitti sui
  risultati delle italiane. «Dondi ha risposto - continua Zatta - che
  nessuno vieta ai club italiani di organizzarsi per le coppe come fanno
  i club europei. Vero. Ma non dice che gli inglesi, i francesi e gli
  altri hanno le stesse regole sia in coppa che nei loro campionati, non
  due regole diverse. Se dovessi seguire il consiglio di Dondi, dovrei
  allestire e pagare due rose distinte. Una per il campionato con i 12
  italiani, una per le sole 6 partite di coppa con gli stranieri.
  Assurdo! Sia dal punto di vista organizzativo che degli investimenti.
  Sarebbe come correre su una Ferrari in Europa e su una Fiat nel
  campionato, mentre gli altri corrono sempre in Ferrari».

  Zatta è amareggiato da tutto ciò. Afferma con rabbia che che «è da
  masochisti fare l'Heineken Cup a queste condizioni». Si dice convinto
  che «fino a quando la federazione non prenderà adeguati provvedimenti
  saremo sempre penalizzati in Europa». Paventa una fuga degli ultimi
  sponsor innamorati del rugby (compresi i Benetton?) se le cose non
  cambieranno: «I club devono costruire i giocatori fino ai vent'anni
  per poi vedere che se ne vanno all'estero, come fanno ormai tutti i
  migliori italiani, e scoprire che ciò va a beneficio della Nazionale,
  la quale se li trova belli e pronti per l'alto livello. A cosa serve
  allora continuare a investire?».

  Il numero uno trevigiano non ha dubbi, andando avanti di questo passo
  «i club spariranno, o si limiteranno a svolgere attività amatoriale».
  Bisogna quindi scegliere: o si costruisce un movimento forte,
  competitivo (anche in Europa), con un campionato credibile che riporti
  indietro i migliori italiani e si cambia rotta; oppure no e in coppa
  andrà sempre peggio. «Qualunque delle due strade Dondi voglia
  imboccare, deve dirci qual è il suo progetto - chiude Zatta - Vuole
  sostituire i club con le selezioni? Ce lo dica chiaramente. Poi
  potremo non sposare la sua linea, ma almeno sapremo dove vuole portare
  il rugby. E ci comporteremo di conseguenza».

  Ivan Malfatto
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  Il Galles vuole escluderci dal barrage
   (im) Colpo di mano del Galles nell'ultima riunione dell'Erc, tenuta
  martedì a Dublino. Al momento di discutere l'aumento dei soldi da far
  affluire nelle casse delle italiane che partecipano alle coppe europee
  (dall'attuale 9\% degli introiti complessivi si vuole arrivare nel
  giro di due anni al 12,5\% parificando l'Italia alle tre celtiche) il
  rappresentante gallese si è detto favorevole solo a una condizione:
  eliminare il barrage di accesso all'Heineken Cup fra un'italiano e una
  gallese dando quel posto al Galles. Evidentemente il ko subito dai
  Dragons in casa con il l'Overmach Parma brucia ancora. Il colpo di
  mano sembra sia fallito, ma dimostra l'ostilità dei gallesi (anche in
  chiave Celtic Legaue) nei confronti dell'Italia.
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  GLI ALTRI GIRONI. IN HEINEKEN LE FRANCESI GUIDANO 4 GIRONI SU 6
  Drop di Parisse, quattro azzurri in meta


  Un solo successo per le squadre italiane nel secondo turno delle coppe europee.
  L'Arix Viadana ha vinto in casa contro l'Albi 26-13. A non essere
  travolto nonostante il ko, come al solito, il Benetton, uscito
  sconfitto da Castres 41-22. Quasi 70 punti subìti, invece, da Ghial
  Calvisano e Skg Gran Parma, 50 quelli al passivo per l'Overmach Parma
  (debutto da titolare per il pilone di San Donà Alberto De Marchi), 53
  per il Carrera Petrarca. Anche in questo secondo turno drammatica la
  differenza tra i punti segnati e quelli subiti. In Heineken Cup le
  italiane hanno segnato 40 punti e ne hanno subiti 158, in Challenge
  Cup i punti fatti sono stati 38 contro 135 al passivo, per un totale
  di 78 all'attivo e 293 al passivo.

  E' stata poi la giornata del clamoroso drop segnato da Sergio Parisse
  in Stade Français-Ospreys. Anche in questo turno non sono mancate le
  sorprese. Ha tirato un po' su la testa il Tolosa. In Heineken Cup a
  guidare i 6 gironi sono 4 francesi, una gallese e una irlandese; in
  Challenge Cup comandano 3 inglesi e due francesi.

  HEINEKEN CUP Poule 1:Partita intera e una meta per l'azzurro Pablo
  Canavosio in forza al Castres nel match vinto contro Treviso
  41-22.Poule 2:Gloucester-Agen 26-32 (Bortolami, capitano degli
  inglesi, uscito ad un quarto d'ora dalla fine), Edinburgo-Leinster
  25-24; Agen 9, Leinster 6, Edinburgh 5, Gloucester 1.Poule 3:Stade
  Français-Ospreys 27-14 (gara intera per i fratelli Bergamasco e
  Parisse, Mirco autore di una meta e Parisse di un drop (!) da 25
  metri), Sale-Calvisano 67-11; Stade Français 9, Sale 6, Ospreys 4,
  Calvisano 0.Poule 4:Munster-Bourgoin 41-23 (Pucciariello entrato a
  sostituire temporaneamente Horan negli irlandesi, Del Fava 80' nel XV
  francese), Cardiff-Leicester 17-21 (negli inglesi Castrogiovanni
  uscito a metà ripresa); Munster 9, Cardiff, Leicester 5, Bourgoin
  0.Poule 5:Llanelli-Ulster 21-15, Tolosa-London Irish 37-17 (nel Tolosa
  80' per Perugini); Llanelli 9, Tolosa, Ulster 5, London Irish 1.Poule
  6:Overmach Parma-Biarritz 7-50 (per Dellapè gara intera),
  Northampton-Border Reivers 37-13; Biarritz 10, Border Reivers,
  Northampton 5, Overmach Parma 0.

  Il prossimo turno nel weekend dell'8-10 dicembre: sabato 9 Ghial
  Calvisano-Ospreys, Overmach Parma-Northampton (entrambe alle 14),
  domenica 10 London Wasps-Benetton (ore 15 locali).

  CHALLENGE CUP Poule 1:Bristol-Dragons 11-7 (80' per Stanojevic nel
  Bristol), Bucuresti-Bayonne 32-27; Bristol 9, Dragons 6, Bucuresti 5,
  Bayonne 2.Poule 2:Narbonne-Saracens 20-37 (76' giocati per Ongaro, al
  rientro nei Saracens), Glasgow-Gran Parma 69-7; Saracens 9, Glasgow 6,
  Narbonne 4, Gran Parma 1.Poule 3:Nel Brive, che ha battuto il
  Newcastle 41-12, 80' di gioco per Orquera autore anche di una meta e
  due trasformazioni.Poule 4:Harlequins-Montpellier 57-10, Bath-Connacht
  21-19; Harlequins 9, Bath 8, Connacht 2, Montpellier 1.Poule
  5:Clermont Auvergne-Worcester 29-23 (nei francesi Troncon ha giocato
  77' da capitano e ha segnato pure una meta, tribuna invece per
  Canale), Arix Viadana-Albi 26-13; Clermont Auvergne 9, Worcester 6,
  Arix Viadana 4, Albi 0.

  Prossimo turno: sabato 9 dicembre Brive-Carrera (ore 15), domenica 10
  Arix Viadana-Clermont Auvergne (ore 14) e Saracens-Gran Parma (ore 15
  locali).

  Ennio Grosso
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