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[RUGBYLIST] Notizie del lunedì
allrugby
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Lun 16 Ott 2006 14:16:35 CEST
Copio ed incollo dal Gazzettino di Treviso.
Ciao.
Franco (TV)
Il Treviso dei ragazzini strappa il bonus
Quattro mete all'Aquila. Infortunio a Pizarro: trequarti in emergenza
per la partita col Perpignan
Treviso
NOSTRO SERVIZIO
Il Benetton riprende a correre e lo fa battendo L'Aquila al termine di
una partita vissuta più sulle incertezze arbitrali che su un vero e
proprio confronto di valori: alla fine saranno 4 le mete trevigiane
contro appena due piazzati degli abruzzesi.
Un Benetton sceso in campo imbottito di ragazzini, tre nel XV, due dei
quali al debutto, l'ala Candiago e il pilone Muccignat. Un Benetton
sempre più in emergenza che oltretutto potrebbe aver perso per qualche
tempo anche l'ultimo centro di ruolo della rosa. Dopo Barbini e
Heidtmann, infatti, si è infortunato Pizarro che potrebbe non essere
disponibile per la prossima gara dei campioni d'Italia, il debutto in
Heineken Cup di sabato contro Perpignan.
L'Aquila di questi tempi non è formazione che possa far paura ad un
Benetton seppur in emergenza, ma il lasciar fare di Dordolo ha
permesso agli abruzzesi di interrompere sul nascere ogni tentativo di
offensiva dei padroni di casa. Aquilani in costante fuorigioco, sempre
in entrata laterale nei raggruppamenti, tutti falli che la modesta
direzione arbitrale non ha quasi mai punito tant'è che il Benetton,
pur dominando davanti, non è riuscito, se non di rado, ad affondare il
colpo. E prima che Dordolo sventolasse agli aquilani il primo
cartellino giallo sono dovuti trascorrere ben 42'!
Partenza con botta e risposta di Marcato e Peens (3-3 al 6'), poi però
per vedere il punteggio muoversi dovranno passare altri 20'. Come
detto, il Benetton domina davanti ma ha difficoltà a far uscire
palloni puliti, i trevigiani allora ripiegano sul mantenimento del
possesso. Una prima volta l'intero pack va oltre la linea di meta
ospite ma Dordolo non assegna la marcatura, al secondo tentativo però
non se la sente di negare la meta ed è Palmer l'ultimo a toccare.
Prima dello scadere Marcato (100\% al piede) rimpingua il punteggio
con un piazzato e il parziale si chiude sul 13-3.
Nella ripresa L'Aquila accorcia subito con Peens, ma poco dopo arriva
la meta più bella della giornata. A firmarla è Goosen che in slalom
elude il placcaggio di 3 avversari e va a depositare palla oltre la
linea di meta. Il Benetton ha la partita in tasca, cerca il bonus
anche perché la terza meta arriva poco più tardi, ancora in spinta con
Faliva a toccare.La quarta marcatura è nell'aria e nello spazio di 5'
Sartoretto si erge a protagonista: ha una prima palla buona ma
incespica e poco dopo riesce, pur placcato, a depositare oltre la
linea di meta ma Dordolo tramuta un movimento unico in doppio
movimento.La partita è agli sgoccioli, ma in una delle ultime mischie
le terze linee abruzzesi si staccano e Dordolo decreta la meta tecnica
che vale il punto supplementare e il secondo posto in classifica.
Ennio Grosso
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SUPER 10 Infliggendo la prima sconfitta stagionale alla capolista i
padovani confermano di poter puntare ai play-off. Il tecnico Presutti
soddisfatto
Carrera scatenato, lezione al Calvisano
Mete di Galatro, Lopez Gonzales e Bezzati. Superba prova in touche,
difesa impeccabile. Restano le difficoltà in mischia chiusa
Padova
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Grazie ad un primo tempo attento e impeccabile in fase difensiva, il
Carrera getta basi solidissime per infliggere una vera lezione, nonchè
la prima sconfitta stagionale, al Cammi Calvisano. I padovani scendono
in campo concentratissimi e si insediano subito nella metà campo del
Cammi. Al 3' sono in vantaggio con Little dalla piazzola, e al 15' il
figiano - dopo un inusuale errore di Scanavacca su un piazzato -
raddoppia.
Il Carrera si dimostra superiore in tutto (tranne che nelle mischia
chiuse dove soffre troppo), blocca sul nascere gli sporadici tentativi
del Cammi, domina nelle rimesse laterali, (quattro palle rubate nel
solo primo tempo), nelle rolling maul e in almeno due occasioni va
vicinissimo alla meta. Che, meritata, arriva al 35' con Galatro, su
azione nata da touche. C'è ancora il tempo per un piazzato di Little e
si va al riposo sul punteggio di 16-0.
Ci si attende una reazione del Cammi. Ed invece è ancora il Carrera a
conquistare il dominio territoriale. Che ci concretizza al 10', quando
Galatro intercetta una palla in mezzo al campo, apre su Acuna che
appoggia a Lopez Gonzales. Che con un paio di finte si beve due
difensori bresciani e va in meta. Little trasforma. Punteggio di
23-0.A questo punto il Carrera si rilassa un po' e il Cammi, che non a
caso si era presentato al Plebiscito da primo della classe, subito ne
approfitta e in tre minuti (al 15' e al 18') va in meta per due volte:
la prima con Zaffiri dopo un raggruppamento; la seconda con Spragg
(azione probabilmente viziata da un fallo su Onori) al largo. Il
tabellone registra un più "normale" 23-12. Punteggio che ha il potere
di scuotere il Carrera dall'appagamento. I padovani riprendono ad
attaccare e allungano al 25' con Little dalla Piazzola (26-12). Il
Cammi ha un ultimo sussulto e alla mezz'ora sviluppa un'azione sulla
sinistra. Spragg, tutto solo, commette passaggio in avanti. La
partita, di fatto, termina dopo questo errore. Il Calvisano non ha più
benzina, mentre i petrarchini di fiato ne hanno ancora, con le terze
linee sempre nel vivo del gioco. La festa si completa al 41, quando
Bezzati, da poco subentrato a Sisa Koyamaibole, mette a segno la terza
meta, quella che fissa il punteggio sul 34-12.
Pasquale Presutti, che prima della partita aveva detto che la sfida
con il Cammi (che a Padova perde da quattro anni di fila) doveva dare
delle indicazioni su quello che può essere il futuro della sua
squadra, ha avuto risposte positivissime. Probabilmente superiori a
quelle che si aspettava. Questa partita ha detto una cosa certa: in
questo Super 10, dove non c'è un XV in grado di dominare (l'assenza di
Griffen non basta a giustificare l'opaca prova del Cammi), anche il
Carrera può dire la sua. Soprattutto se sistemerà i meccanismi del
pacchetto di mischia.
Alberto Zuccato
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DAL PROSSIMO WEEK END
Lo show delle coppe europee, Italia sempre più fanalino di coda
La Nazionale passa il testimone alle Coppe. La lunga stagione del
rugby internazionale continua con le sfide tra club e province, in
scena nei prossimi 2 week-end. Fermo il Groupama Super 10.
Sarà un banco di prova importante, dove le italiane svolgeranno come
sempre il ruolo delle comprimarie. È un'utopia attendersi più di
qualche vittoria di prestigio, contro le avversarie meno qualificate,
e qualche sconfitta onorevole, contro le altre. Il divario che si è
scavato fra le nostre squadre e le rivali è infatti sempre più ampio.
Una previsione? Cinque vittorie su 36 partite complessive fra Heineken
Cup ed European Shield sarebbero già un risultato a cui brindare.
Tanto per capire a che livello è il nostro movimento alla 12. stagione
in Europa. Un lungo cammino nel quale sono stati fatti passi indietro
invece che avanti, basta pensare alla stagione dei 3 successi sui 6
del Benetton, al contrario di quanto è successo con la Nazionale.
In Heineken Cup è andata meglio di tutti alla new entry Overmach
Parma, che nel girone 6 ha pescato i Border Reivers, ultimi in Celtic
League. Sarà un credibile confronto con il torneo nel quale gli
italiani ambivano di affluire. Fuori portata sulla carta le altre
rivali Biarritz e Northampton. Nel girone 1 anche il Treviso, per come
si sono messe le cose nel Top 14 francese, può nutrite qualche
speranza in più rispetto alla vigilia: Castres è nella bufera tanto
che il tecnico Laurent Seigne rischia il posto, Perpignan con cui
debutta sabato zoppica. Terza rivale i Wasps. Sarà dura anche per il
Calvisano con Ospreys, Stade Francais e Sale. In European Challenge il
Petrarca può provarci con il Brive dell'ex assistant azzurro Tim Lane
(Montauban Newcastle le altre), Viadana con il Worcester ultimo in
Inghilterra e l'Albi (Clermont), il Gran Parma con i Glasgow Warrios
(Narbonne, Saracens).
CALENDARIO -Heineken, 1. turno: venerdì Border Reivers-Overmach Parma
(ore 19,30), sabato Benetton Treviso-Perpignan (14), Cammi
Calvisano-Stade Francais (14); 2. turno: venerdì 27 Sale-Calvisano
(19,45), Castres-Treviso (20,30), sabato 28 Parma-Biarritz (14).
Challenge, 1. turno: venerdì Newcastle-Carrera Petrarca (20), sabato
21 Skg Gran Parma-Narbonne (14,30), Worcester-Arix Viadana (15); 2.
turno: venerdì 27 Glasgow Warriors-Gran (19,30), Viadana-Albi (20),
sabato 28 Petrarca-Montauban (15).
Ivan Malfatto
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MONDO
Torna Nieto, per Troncon ancora spiccioli
(im)Carlo Nieto rientra nel Gloucester, vittorioso 24-33 con il
Worcester, nel 5. turno del campionato inglese. Si è ripreso
dall'operazione alla spalla e ha sostituito dal 59' Califano. Troncon
gioca solo gli ultimi 4' in Clermont-Brive 44-3, 11. turno di quello
francese, ma gli bastano per issarsi con la sua squadra al 2. posto.
Ma qui la novità più importante in chiave azzurra è la frattura di
Sowerby (stop 4 mesi) in Stade Francais-Biarritz 22-16, che
costringerà Parisse e Mauro Bergamasco agli straordinari in terza
linea. Ecco gli altri risultati dei due tornei.
FRANCIA -Perpignan-Agen 13-6, Montpellier-Montauban 19-17 (Stoica 80',
Testa in meta e in campo 49' poi sostituito da Arganese), Castres-Albi
16-19, Narbonne-Bourgoin 20-33, Bayonne-Tolosa 9-20. Classifica: Stade
F. 45, Clermont 34, Tolosa 33, Montaubain, Biarritz 29, Perpignan 27,
Bourgoin 26, Albi 25, Agen 24.
INGHILTERRA - Saracens-Bath 55-23 (Travagli dal 67' al posto di
Barkley), Northampton-Leicester 10-15, Wasps-Newcastle 35-15,
Bristol-Harlequins 33-20, London Irish-31. Classifica: Bristol 21,
Wasps 19, Gloucester 18, Sale 17, Leicester 15, Saracens 13.
CURRIE CUP PER DUE - Cheetahs e Blue Bulls si dividono la Currie Cup
sudafricana: 28-28 a conclusione dei tempi suppementari. La finale,
diputata a Bloemfontein, è stata caratterizzata da un combattimento
epico e da una grande tensione. Kabamba Floors dei Cheetahs, autore di
una meta, grande protagonista. È la sesta volta che la Coppa viene
assegnata a pari merito, la prima ai supplementari.
NPC -Eliminando l'Otago (44-15) il Waikato si è qualificato per la
finale dell'Air New Zealand Cup. Affronterà il Wellington che
nell'altra semifinale ha sconfittao l'Auckland 30-15.
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Il progetto della Fir e il ruolo dei club
Questione di metodo, diceva in buona sostanza la scorsa settimana
Georges Coste parlando del futuro dei nostri settori giovanili e
dell'Accademia di Tirrenia. L'ex ct dell'Italia, referente tecnico
dell'ambizioso progetto della federazione, prendeva in esame, con il
suo solito fervore, le questioni che riguardano la formazione di
allenatori e giocatori in rapporto alle sfide dell'alto livello.
Coste mette sotto accusa il metodo analitico. L'evoluzione del gioco
richiede piuttosto capacità di adattamento alle situazioni improvvise
che si presentano in una partita. Addestramento a giocare sotto
pressione, allenamenti con opposizione in un confronto continuo tra
attacco e difesa. L'ex ct azzurro non cita mai il metodo globale,
nemmeno come matrice. Forse per non richiamare certe guerre
"ideologiche" che hanno attraversato il rugby transalpino negli anni
Ottanta. Ma certo è quello il filone a cui si ricollega. E lo fa a
buon diritto. Perchè l'adattamento è uno dei grandi nodi di oggi. La
nuova frontiera tattica. Però non esaurisce le problematiche. E non
manca chi, magari senza rinnegare l'adattamento, enfatizza altri
aspetti, come i fondamentali e la conquista. Con risultati non certo
inferiori.
Questo per dire come la questione presenti una propria complessità. E
richieda un'ampia riflessione che dovrebbe coinvolgere almeno le parti
vitali del movimento rugbistico. Perché l'indirizzo dovrebbe essere
comune, come nei Paesi rugbistici più importanti. Finora invece si
sono sentiti presidenti di settori giovanili storici, come il
Petrarca, lamentarsi di aver saputo dell'Accademia dai giornali. Qui
si apre un altro problema di metodo, stavolta inteso in senso
generale: quello del rapporto tra le iniziative delle Fir e il
movimento. Coste stesso parla della necessità di collaborazione:
«L'Accademia, come ogni centro di formazione che si rispetti nel
mondo, non nasce in opposizione ai club - precisa-. E non vuole
togliere nulla a nessuno, ma al contrario integrare e arricchire. Non
portiamo certo via i ragazzi alle società. Gli consentiamo invece di
allenarsi per tutta la settimana in condizioni ottimali, seguiti da
tecnici e specialisti che un club di norma non può permettersi. Il
venerdì si riaggregano alla loro squadra per giocare la domenica. E il
livello di preparazione è tale da consentire un inserimento immediato,
senza difficoltà di intesa con i compagni. È quello che accade in
Francia».
Il tecnico di Perpignan, che è uno degli ispiratori del progetto,
prevede a medio termine uno sviluppo del sistema delle Accademie, che
in Italia dovrebbero diventare almeno quattro, soprattutto per la
classe dei 16-17 anni. Una moltiplicazione che a mio parere, senza un
percorso condiviso, rischierebbe di alimentare incomprensioni e
attriti. La prima cosa dovrebbe essere la definizione del ruolo svolto
e dello spazio occupato dalla mano pubblica nella formazione dei
giocatori: e per contro l'ambito dei club. Garantire che la prima non
esautori i secondi, soprattutto laddove sono protagonisti, magari da
decenni, di buone pratiche quotidiane ed esprimono livelli di
eccellenza che sarebbe autolesionistico frustrare. Nella nostra
conversazione ho fatto presente a Coste che in Francia i club svolgono
un ruolo di primissimo piano nei settori giovanili. L'ex ct conferma:
«Tutti i club professionistici devono avere un centro di formazione.
Vengono classificati in tre livelli e ricevono importanti contributi
dal governo e dalla federazione sulla base della qualità del lavoro
svolto e dei risultati». Anche perchè non tutti gli atleti di
interesse fanno parte delle Accademie. «Per motivi familiari o di
studio qualche atleta di interesse rimane nel club senza che per
questo venga escluso dalle nazionali - dice Coste-. Ma con altrettanta
onestà va detto che i giocatori fanno a gara per entrare nei centri
francesi e che nessuno ostacola la loro scelta».
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