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R: Re: [RUGBYLIST] Stanojevic ????
efilotico a virgilio.it
efilotico a virgilio.it
Ven 6 Ott 2006 18:53:56 CEST
Scusa eh, "se lo prendo": domani vai all'Aquila e beccalo negli
spogliatoi. Se no, applicati e quando fai 10"6 sui 100 lo prendi senza
stare a far tutte 'ste storie. Solo dicci dove e quando ti alleni, un
giretto dalle tue parti per l'occasione si potrebbe anche fare. Eppoi:
"gli stacco le braccia" oggi, ieri "gli spezzo le ginocchia", l'altra
volta che parlavi di lui non mi ricordo che altro gli volevi fare...
tutto 'sto macello per un c#### di pulmino...esagerato... ehehehe......
O c'e' dell'altro? Dai, facci sapere, di noi puoi fidarti lo sai. Lo
sai, no? :-)) Piero
----Messaggio originale----
Da:
plmaciocia a mclink.it
Data: 6-ott-2006 6.34 PM
A: "Fiorenza Preda"
<fionah a tiscali.it>, <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: Re: [RUGBYLIST]
Stanojevic ????
Come ho gia detto, conosco Marko meglio di chiunque
altro
qui in Italia. Se gli arriva la palla in mano, di sicuro è
mèta. Non è una battuta, corre rasoterra il "napoletano",
ma corre
davvero.
Io se lo prendo gli stacco le braccia (pulmino, e qualche
altra cosetta)
plm
----- Original Message -----
From: "Fiorenza
Preda" <fionah a tiscali.it>
To: <rugbylist a rugbylist.it>
Sent: Friday,
October 06, 2006 3:38 PM
Subject: Re: [RUGBYLIST] Stanojevic ????
>----Messaggio originale----
>Da: ninorhodigi a virgilio.it
>Non c'è
niente da dire:la tua risposta sull'argomento
>Stanojevic (
per me
>slavo e basta:se non lo sappiamo quì nel Veneto quanto
>bravi so' a
rubare
>tutto ciò che capita sotto tiro:magari un pulmino od un
>..
bazooka ) .
A parte il fatto che mi pare di cattivo gusto
generalizzare
(italiani
tutti mafiosi, tedeschi mangia krauti,
ecc...), ecco un
articolo di
Francesco Volpe pubblicato sul Corriere
dello Sport di
mercoledì
scorso, che ci racconta un pò chi è Marko
Stanojevic....
questo
sconosciuto.
Saluti,
Fiore
"Ecco l'ala del
Bristol che corre i 100 in 10'7 e dovrebbe
debuttare
sabato a L'Aquila
contro il Portogallo"
STANOJEVIC, UN PENDOLINO PER L'ITALIA
Madre di
Caserta papà serbo, scuola inglese. La F1R l'ha
scoperto
quando
giocava in serie B
di Francesco Volpe
Il pendolino di Bristol fa scalo
a L'Aquila. Viene
dall'Inghilterra
l'ultimo grido del rugby azzurro.
Ma ha sangue italiano.
Meglio,
casertano. «Mia madre è nata a Valle
Agricola, un paesino di
mille
anime in provincia di Caserta. E lì
torno tutti gli anni a
trovare mia
nonna e gli altri parenti». Chi si
racconta è Marko
Stanojevic, il
pendolino di cui sopra. Un figlio del
mondo, come si addice
all'era in
cui viviamo. Madre italiana, padre
serbo, scuola inglese e
un personale
di 10"7 manuale sui 100 metri. Un
Lomu versione "light",
insomma, su
cui il et. Pierre Berbizier punta
per dare efficacia ai
tre-quarti
azzurri.
Un'avventura, quella di
Stanojevic in azzurro, cominciata...
in serie
B. «Tre anni fa giocai
una stagione a Colle/erro - racconta
Marko, 26
anni compiuti domenica
- Così, giusto per fare
un'esperienza. Lì mi ha
scoperto Marco
Gabrielli, il coach della Seven, e da allora
per me
tutto ha viaggiato
molto in fretta». L'Italia A, il raduno
estivo in
Val d'Aosta, ed ora
le qualificazioni mondiali con la
Nazionale
maggiore. Sabato potrebbe
debuttare contro il Portogallo al
"Fattori",
«e mamma è già pronta a
prendere l'aereo per venirmi a
vedere con tutti
i parenti italiani.
Trascorrerò quaran-tott'ore con le
dita
incrociate. Non avrei mai
immaginato di entrare nel gruppo
della
Nazionale, ed ora ho la.
prospettiva dì giocare!». Parla
perfettamente
l'italiano, conosce
poche parole di serbo, «perché quand'ero
piccolo a
Belgrado c'era la
guerra e non ci andavo spesso». I suoi
genitori si
conobbero per caso,
a Birmigham. Papà Milan studiava
ingegneria
meccanica alla Aston
University, mamma Bruna era lì per la
classica
vacanza di studio. Oggi
gestiscono un albergo presso
Stratford-upon-
Avon, il paese natale di
William Shakespeare, il più grande
drammaturgo
inglese. Marko è
cresciuto a Birmingham, giocando a pallone,
facendo lo
sprinter e
saltando in lungo. «Poi a scuola ho scoperto il
rugby e mi
hanno
subito messo all'ala: ero il più veloce». Si è
laureato in
informatica
tre anni orsono e da allora gioca professionista
nel
Bristol di Walter
Pozzebon, ex azzurro del Treviso. Un
infortunio in
avvio di stagione
gli è costato tanta panchina. Il coach
Richard Hill
gli ha preferito
il samoano-Lamy e l'inglese Robinson.
«La chiamata in azzurro mi regala
una grande opportunità.
Qui il
livello è molto alto, ma l'ambiente è
ideale. Ci attende una
stagione
durissima, 14 partite fino alla Coppa
del Mondo, e dobbiamo
crescere il
più possibile. Per me è tutto
incredibile. Se penso che otto
mesi fa
ero in tribuna a Lan-sdowne
Road a tifare Italia...
(Jessica, la sua
ragazza, è invece per metà
irlandese; ndr). Quel giorno
perdemmo per
due mete molto dubbie, ma lo
spirito di questa squadra è
fortissimo.
Sono convinto che ci manca
poco per vincere partite come
quella».
Chissà, magari manca un
pendolino che recapiti l'ovale in
meta. Magari
manca Marko Stanojevic.
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