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[RUGBYLIST] Considerazioni
allrugby
allrugby a gmail.com
Dom 19 Nov 2006 21:47:12 CET
Biancaneve dev'essere ancora baciata dal Principe Azzurro.
La Bella Addormentata deve ancora svegliarsi completamente.
Cenerentola non ha ancora trovato la sua scarpina.
Facendo il verso alle favole della mia infanzia (e a quella di tutti,
credo), ecco, in sintesi, che cosa ne penso della ns. Bella Italia del
rugby.
Un qualcosa che non si completa, che non si definisce, che esita.
Arriverà, sicuramente, il colpaccio (con la solita Scozia di turno?
Non sarebbe un colpaccio, ma un'evento prevedibile), forse con
l'Irlanda che oggi ha strapazzato l'Australia anche tramite un O'Gara
ispirato, tecnicamente ineccepibile e sempre lucido?
O con il Galles, che si è divertito al pallottoliere con il Canada?
Con l'Inghilterra, che supera a fatica un Sudafrica abbastanza spento?
Oppure con la Francia, vista con la NZ, nel giro di sette giorni,
recuperare un po' di credibilità ma non il gioco?
Nelle due partite giocate con Australia (sicuramente la migliore) ed
Argentina, si è consolidata la frattura esistente tra avanti e
trequarti.
Un collegamento tenuto in piedi con il nastro adesivo, la cui
scollatura si è evidenziata decisamente ieri con i Pumas (ah, solo 5 i
reduci di Twikenham in campo!).
Scelte di gioco poco coerenti, fors'anche giustificate da un sempre
latente fuorigioco avversario, mai abbastanza punito dall'arbitro, ma
anche dettate, credo, dal "non saper bene cosa fare".
Incertezza, insicurezza dei propri mezzi e banalità a volte
inguardabili, sono segno anche di logorio fisico e mentale: Griffen e
Pez hanno dimostrato di saper fare meglio.
L'entrata dei sostituti ha velocizzato una manovra che, comunque,
offende con armi spuntate.
Raramente i 3/4 prendono e sfruttano la linea del vantaggio, i
sostegni al largo sono quasi sempre in ritardo di quel mezzo secondo
che permette all'avversario di ripiazzarsi.
Non abbiamo quel cambio di passo e di velocità necessari a scoordinare
le difese, andiamo sull'uomo a testa alta e di petto, senza mai
puntare, invece, sul suo lato debole.
La touche, pur migliorata rispetto ad un a settimana fa, lascia sempre
con il fiato sospeso: l'ansia prende il tifoso italiano ad ogni
lancio, perchè non c'è ancora la (quasi) matematica certezza di
prendere almeno i propri: i mezzi per migliorare, comunque, ci sono.
La mischia continua a confermarsi partita dopo partita. Raramente è in
difficoltà e tutti la temono, indistintamente. Ma trovano anche
adeguate contromisure.
A mio avviso, per fare qualche altro passettino in avanti, bisogna
rendere più fluido il collegamento tra i reparti, fare scelte di gioco
semplici ed efficaci, consolidare la touche ed avere anche un po' di
fortuna, che non guasta mai.
Scusate la disamina frettolosa, sicuramente carente ed incompleta, ma
è quello che mi sentivo di scrivere.
Buona notte a tutti.
Franco (TV)
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