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[RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI

p.zaghetti a licensingconsultants.it p.zaghetti a licensingconsultants.it
Gio 2 Nov 2006 18:03:04 CET


Caro Antonio,

a Parma siete comunque fortunati, guarda come è stato ridotto il rugby a Milano, dovr dirigenti miopi non sanno trovare una minima collaborazione per cercare di portare il rugby milanese ad un livello che le compete.

Nessuno è disposto a cedere il proprio orticello per qualche cosa di più costruttivo.
Desolante

Ciao
Paolo Zaghetti
  ----- Original Message ----- 
  From: A Zibana 
  To: Angelo.Volpe ; rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Thursday, November 02, 2006 5:49 PM
  Subject: Re: [RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI


  Troppo buono Angelo a pensare io conosca la materia.
  Scozia, Galles ed Irlanda affrontano le Coppe con selezioni. Non so se sotto l'egida delle proprie federazioni o per accordi fra i CLub nell'ambito delle regioni.
  Per noi sarebbe più difficile fare selezioni regionali per il fatto della concentrazione dei club al Nord. Ma con buon senso e buona volontà si potrebbe trovare una soluzione.
  Rimango comunque del parrere che dovrebbero essere gli stessi club a gestire l'iniziativa tranite la Lega. 
  Sarà possibile ?
  Io ho qualche dubbio vedendo che le due squadre di Parma non trovano un accordo di fusione che darebbe a Parma una squadra all'altezza della passata tradizione.
  Non mi occupo più di rugby se non seguendolo in televisione e mi é difficile dire di più. C' é sempre Guazzini da interpellare....
  Stiamo a vedere ma i passivi che stanno subendo le nostre squadre non sono accettabili.

  Antonio
    ----- Original Message ----- 
    From: Angelo.Volpe 
    To: rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Thursday, November 02, 2006 12:04 PM
    Subject: [RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI


    Ringrazio chi ha dato seguito con un proprio commento alla mia idea di formazione e utilizzo delle selezioni al posto delle squadre di club nelle coppe europee. Mi pare che nella maggioranza l'idea sia stata giudicata fattibile. Fatta eccezione per Antonio che invece l'ha bocciata nel complesso. 
    Poiche' Antonio (Zibana) non è certo l'ultimo arrivato e conosce bene la materia e i soggetti coinvolti nella mia informalissima proposta, sono propenso a pensare che non abbia parlato a sproposito, ma si sia basato su considerazioni concrete. Non so se esistano già dei progetti in tal senso ma mi chiedo davvero perchè la strada delle selezioni non sia praticabile.
    In definitiva, qual'è l'ostacolo maggiore? Senza dubbio l'aspetto economico. Attualmente ogni singolo club partecipante alle coppe percepisce un contributo piuttosto rilevante. Non ho dati certi ma credo che possa aggirarsi intorno a 100-150.000 euro a stagione. Non sono pochi per i magri bilanci delle nostre squadre e dunque è chiaro che tale introito fa gola a tutti e possa sembrare irrinunciabile. Ma se la Fir incamerasse tali sovvenzioni e li riutilizzasse, magari anche aggiungendone di propri per retribuire l'utilizzo di ciascun giocatore, non saremmo più o meno alla pari? Non credo che i club ci perderebbero granchè. Anzi,... I main sponsor delle formazioni coinvolte potrebbero vedere i loro loghi commerciali sulle maglie in giro per l'europa...
    Insomma, se sei squadre partecipanti alle coppe portano in dote ciascuna 150.000 euro e a sua volta la federazione ridistribuisse tale somma come quota pro capite per ogni giocatore convocato, i conti potrebbero tornare? Sì o no?

    Posso pensare ad esempio ad un criterio geografico, ma potrebbero essere altri (mi baso sugli attuali club che fanno le coppe):
    selezione Bianca (o Dogi): Treviso e Petrarca
    selezione Rossa (o Lupi): Gran Parma e Overmach
    selezione Verde (o Zebre): Viadana e Calvisano.

    Non pensate che ne verrebbero fuori delle formazioni competitive, almeno nella misura che permetta di non perdere sistematicamente le partite 50-60 a zero e tentare il passaggio del primo turno?
    Ringrazio chi volesse esprimere la propria opinione, anche se in disaccordo (anzi, soprattutto se in disaccordo).

    angelo
      ----- Original Message ----- 
      From: Angelo.Volpe 
      To: allrugby ; rugbylist a rugbylist.it 
      Sent: Monday, October 30, 2006 5:44 PM
      Subject: [RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì (Zatta/Dondi)


      Anch'io ieri ho ascoltato il servizio di Pacitti su Radio1.  Ero in macchina e stavo seguendo la gara di Valentino Rossi. Ohibò, ho pensato, rugby sulla Rai?? Che succede? Meraviglia delle meraviglie. E devo dire che sono rimasto molto perplesso nel sentire l'intervista a Dondi. Il quale dice, quasi con candore, che le squadre italiane per quanto riguarda le partite di coppa non sono tenute a rispettare la regola dei 12 giocatori di formazioneitaliana. La Fir lascia libere le squadre di immetterne di più, se lo vogliono. Il che mi porta a pensare a due soluzioni:
      1- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a piacimento solo nelle coppe europee
      2- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a rotazione in campionato a patto di non superare la famosa quota dei 12 italiani a referto.
      Se non ho preso lucciole per lanterne, questa sarebbe la soluzione proposta da Dondi alle società che devono attrezzarsi per le coppe europee.
      Come dire che un club dovrebbe avere risorse economiche tali da potersi permettere di tesserare un certo numero di giocatori ma di tenerne in tribuna una parte.
      Lo spirito dei 12 italiani a referto mi pare sia quella di salvaguardare i giocatori italiani che si vedrebbero portare via il posto in formazione dagli stranieri (di qualunque tipo). Bene, ok. Ha un senso e potrebbe portare a qualcosa di buono se non fosse che di solito parte di quei 12 sono i titolari fissi della panchina e generalmente non entrano mai. Ma evidentemente fatta la legge, trovato l'imbroglio. E a suggerire il modo di aggirare la regola è il presidente federale in persona. Fenomenale. Certo, formalmente la regola dei 12 a referto è rispettata, ma in pratica si suggerisce ai club come aggirarla. A parte la valutazione etica che ognuno è libero di fare in proposito, viene da chiedersi quanti e quali sarebbero i club italiani in grado di mettere a contratto un giocatore, pagarlo regolarmente, e farlo giocare solo saltuariamente, ossia in coppa o a rotazione nelle partite di campionato. Follia pura.

      A questo punto mi pare sarebbe più serio e più saggio abbandonare la strada delle regole dettate e poi aggirate. Mi sembrerebbe il caso di intraprendere seriamente e concretamente la strada delle selezioni (Nord ovest, nord est, centro, ecc.... o semplicemente selezione Bianca, Rossa o Verde...) da iscrivere alla Heineken e alla Challenge Cup. Due, tre o quattro da suddividere tra le due manifestazioni europee. L'ostacolo attuale è quello di mettere d'accordo i club nella suddivisione della parte economica spettante alle squadre partecipanti. E allora perchè non creare le selezioni direttamente da parte della Fir, saltando l'accordo impossibile tra i club? La Fir, individuato uno specifico per le coppe selezionatore alla stregua della nazionale, come per la nazionale paga una quota per ogni giocatore selezionato. Forse non tutti lo sanno, ma attualmente la convocazione di un proprio tesserato frutta al club di appartenenza un gettone di 5.000 euro per ogni convocazione. Un club che arriva ad avere 7-8-10 convocati mette in tasca 35-40-50 mila euro ad ogni impegno della nazionale. Fate un po' i conti di cosa significa alla fine della stagione per le casse di quel club..... Significa, credo, ripagarsi buona parte degli ingaggi ai giocatori....
      E allora sull'esempio della nazionale, perchè non creare 3 o 4 selezioni, iscriverle alle Coppe, per esempio due (o una) in Heineken e due in Challenge, e reclutare i 100 giocatori necessari con lo stesso criterio adottato per la nazionale? 25 giocatori X 4 selezioni = 100 (italiani e stranieri). I club che forniscono i giocatori ci guadagnano una cifra quale rimborso da parte FIR e non potranno di certo lamentarsi e noi, come Italia, potremo finalmente esprimere quattro formazioni di vertice formate da giocatori provenienti potenzialmente da tutte le squadre italiane, senza limitazioni di stranieri e italiani.
      Il budget della federazione credo non abbia problemi ad affrontare un investimento del genere perchè pingue come non mai a causa dei diritti del 6 nazioni. In più non dimentichiamoci delle sovvenzioni che arrivano dall'ERC (?) che potrebbero finire sempre alle società in ragione e proporzione ai giocatori forniti. 
      Vi sembra impossibile  (a parte la difficoltà nell'esporre il progetto)? Io credo di no, laddove ci sia davvero la volontà di uscire dall'imbuto che vede i club italiani non in grado di competere con quelli stranieri. Certamente mi sembra molto più serio che suggerire di tesserare più giocatori e di farli giocare solo per le Coppe o tenerli a rotazione in tribuna.

      Certo come proposta è semplicemente buttata lì e sicuramente presenta falle o punti oscuri, ma è solo una proposta per avviare la discussione, non pretendo certo di avere la soluzione in tasca.

      angelo
      (scusate la lunghezza)


      From: allrugby 
        To: rugbylist a rugbylist.it 
        Sent: Monday, October 30, 2006 2:46 PM
        Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì


        Copio id incollo dal Gazzettino di oggi.
        Mi sembra che l'intervista al presidente della Benetton Amerino Zatta
        capiti a fagiolo, anche in relazione ai turni di coppa disputati, per
        una discussione in list.
        Ciao.
        Franco (TV)

        Ma che emozioni con Mulieri e Perziano


        Il Treviso soffre molto nella conquista. La mischia difetta di
        potenza: è stata maltrattata sia dal Perpignan che dal Castres. E deve
        ancora arrivare, nel doppio confronto di dicembre, la più potente del
        girone: quella del London Wasps. La touche balbetta, e la lunga
        squalifica di Tejeda aggrava i problemi nel lancio. Con la pressione
        addosso, ovvio che le cose si complichino per la cerniera. Il gioco al
        piede è il grande assente e sembra più facile sbarcare sulla luna che
        occupare il campo. Regge invece la linea difensiva, capace di pressare
        e di recuperare palloni interessanti. E non difetta la qualità nella
        circolazione della palla. Peccato che le occasioni di sfruttarla siano
        così rare e di bassa qualità.
        ***

        Due delle tre mete segnate (tutte in prima fase) a Castres dimostrano
        che la classe e l'ispirazione della linea arretrata è intatta. Azioni
        pregevoli. La prima, quella di Maci Perziano, è nata da uno strepitoso
        rilancio di Mulieri. Sul calcio di Lassucq sopra i pack riuniti per un
        maul, ha raccolto Semenzato a metacampo e ha passato all'indietro per
        l'ala all'altezza della linea dei 15 metri. Mulieri ha innescato una
        corsa trasversale fatta di soffici appoggi che ha debordato l'intera
        barriera difensiva transalpina che saliva da lontano: superato in
        orizzontale anche il secondo centro Carballo, ha scartato raddrizzando
        la corsa con una sorprendente accelerazione dopo aver fintato un
        passaggio a Sartoretto. Una volta guadagnata la linea dei 10 metri ha
        saltato Goosen per imboccare direttamente all'esterno Maci piè
        veloce.Si sa che Perziano come respira l'aria della Francia si
        galvanizza. Sembra che si diverta da matti. Specie se gli servono una
        palla veloce. Quando riceve ha davanti a sè 40 metri di campo. Si
        allarga leggermente verso la linea di touche, stampa sul prato sette
        falcate perentorie, alza la testa. Cerca con lo sguardo Jean-Baptiste
        Peyras. Lo fissa negli occhi. E quando lo affronta sulla linea dei 22
        metri: sorpresa. Maci raddrizza il tronco, calcia l'aria col destro,
        un po' alla Campese. E contemporaneamente esegue un buffo saltello
        sull'altro appoggio. Una sberleffo. Perchè quando ricade sulla
        caviglia sinistra orienta il corpo verso l'interno, ma con un cambio
        di passo fulminante se la fila dalla parte opposta. L'estremo del
        Castres abbranca l'aria, finisce con la faccia sull'erba, tenta una
        disperata manata sulla caviglia della lepre trevigiana che però si è
        già tolta dalla traiettoria, affonda i bulloni a un paio di centimetri
        dalla linea di touche e conclude la sua corsa con un tuffo trionfale.
        «Terrible» ripetono in tribuna i telecronisti francesi. Seigne in
        panchina osserva con calma: «Bella meta, il Treviso ha molta velocità
        all'esterno».
        ***

        Non aveva ancora visto la terza meta. Quella di Legg. Nata da un
        pallone bonificato dagli avanti con una ruck a fondo touche dopo un
        lancio maldestro. Picone dà ad Ansell rimasto fuori dallo schieramento
        della rimessa laterale, in posizione di primo attaccante. Passaggio a
        Goosen sui 40 metri, Legg si inserisce a vuoto fissando i centri
        francesi mentre il sudafricano serve alle sue spalle Mulieri. Ma si
        pronuncia Muliaina. L'ala trevigiana si esibisce in un gioco di
        appoggi interno-esterno degno dell'all black. Prende l'intervallo e
        accelera. Sfugge alla francesina di Peyras, poi piazza un frontino su
        Marticorena che arriva a chiudere dall'interno. Sulla linea di meta
        gli si para infine davanti Christophers. Ma a questo punto
        Mulieri-Muliaina non può più sbagliare: è il vertice di un rombo con
        Perziano a destra, Goosen sull'asse e Legg all'interno. Deve solo dare
        la palla. La mesce, facile, all'inglese che trotterella in mezzo ai
        pali: quattro passaggi, meta in prima fase. Un sorso di champagne dopo
        tanta acqua. A Treviso il palato non si guasta mai, nemmeno nelle
        giornate peggiori.
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        COPPE - 2. TURNO Il presidente del Benetton spiega perchè dal 2004/05
        Treviso ha perso 9 match consecutivi in Heineken. Ultimatum a Dondi
        «La regola dei 12 italiani ci affossa in Europa»
        Zatta: «Se la Fir non ci pone alle stesse condizioni degli altri sarà
        sempre peggio. Loro corrono in Ferrari, noi su una Fiat»

        Due stagioni fa il Benetton Treviso vinceva 3 partite su 6 del suo
        girone, battendo Bath e Bourgoin (2 volte), e sfiorava lo storico
        passaggio ai quarti in Heineken Cup. Da allora non ha più vinto in
        coppa (9 sconfitte consecutive) e venerdì sera ha beccato 41 punti a
        Castres. «Una vera umiliazione - confessa il presidente trevigiano
        Amerino Zatta - se penso che fino al 2004/05 questa era un'avversaria
        che potevamo battere...».
        Come mai questo crollo? Perchè la squadra italiana leader in Europa,
        per un periodo ha avuto quasi il 50\% di successi, non è più
        competitiva? E con essa l'intero movimento, visti i risultati anche di
        questo 2. turno di Eurocoppe dove solo l'Arix Viadana (in Challenge)
        ha sconfitto la neopromossa Albi, mentre tutte le altre hanno preso
        batoste?

        «Perchè con la regola dei 12 atleti di formazione italiana, di cui un
        under 21, obbligatori a referto non è possibile essere competitivi in
        Europa - continua Zatta - La prossima stagione quando diventeranno 13
        sarà ancora peggio. Due anni fa, quando il Benetton batteva il Bath e
        il Bourgoin, giocava con 5 stranieri e il resto di atleti con
        passaporto italiano. Venerdì a Castres noi avevamo i 12 italiani
        previsti, loro 15 non francesi su una rosa di 35 della rosa. Già
        facevamo fatica a competere quando avevamo le stesse regole degli
        altri, adesso è impossibile».

        L'attacco alle nuove regole volute dalla Fir è esplicito. Come quello
        alle risposte date dal presidente federale Giancarlo Dondi su
        RadioRai, a una domanda fatta dal sempre attento Paolo Pacitti sui
        risultati delle italiane. «Dondi ha risposto - continua Zatta - che
        nessuno vieta ai club italiani di organizzarsi per le coppe come fanno
        i club europei. Vero. Ma non dice che gli inglesi, i francesi e gli
        altri hanno le stesse regole sia in coppa che nei loro campionati, non
        due regole diverse. Se dovessi seguire il consiglio di Dondi, dovrei
        allestire e pagare due rose distinte. Una per il campionato con i 12
        italiani, una per le sole 6 partite di coppa con gli stranieri.
        Assurdo! Sia dal punto di vista organizzativo che degli investimenti.
        Sarebbe come correre su una Ferrari in Europa e su una Fiat nel
        campionato, mentre gli altri corrono sempre in Ferrari».

        Zatta è amareggiato da tutto ciò. Afferma con rabbia che che «è da
        masochisti fare l'Heineken Cup a queste condizioni». Si dice convinto
        che «fino a quando la federazione non prenderà adeguati provvedimenti
        saremo sempre penalizzati in Europa». Paventa una fuga degli ultimi
        sponsor innamorati del rugby (compresi i Benetton?) se le cose non
        cambieranno: «I club devono costruire i giocatori fino ai vent'anni
        per poi vedere che se ne vanno all'estero, come fanno ormai tutti i
        migliori italiani, e scoprire che ciò va a beneficio della Nazionale,
        la quale se li trova belli e pronti per l'alto livello. A cosa serve
        allora continuare a investire?».

        Il numero uno trevigiano non ha dubbi, andando avanti di questo passo
        «i club spariranno, o si limiteranno a svolgere attività amatoriale».
        Bisogna quindi scegliere: o si costruisce un movimento forte,
        competitivo (anche in Europa), con un campionato credibile che riporti
        indietro i migliori italiani e si cambia rotta; oppure no e in coppa
        andrà sempre peggio. «Qualunque delle due strade Dondi voglia
        imboccare, deve dirci qual è il suo progetto - chiude Zatta - Vuole
        sostituire i club con le selezioni? Ce lo dica chiaramente. Poi
        potremo non sposare la sua linea, ma almeno sapremo dove vuole portare
        il rugby. E ci comporteremo di conseguenza».

        Ivan Malfatto
        .......................................................................................................................
        Il Galles vuole escluderci dal barrage
         (im) Colpo di mano del Galles nell'ultima riunione dell'Erc, tenuta
        martedì a Dublino. Al momento di discutere l'aumento dei soldi da far
        affluire nelle casse delle italiane che partecipano alle coppe europee
        (dall'attuale 9\% degli introiti complessivi si vuole arrivare nel
        giro di due anni al 12,5\% parificando l'Italia alle tre celtiche) il
        rappresentante gallese si è detto favorevole solo a una condizione:
        eliminare il barrage di accesso all'Heineken Cup fra un'italiano e una
        gallese dando quel posto al Galles. Evidentemente il ko subito dai
        Dragons in casa con il l'Overmach Parma brucia ancora. Il colpo di
        mano sembra sia fallito, ma dimostra l'ostilità dei gallesi (anche in
        chiave Celtic Legaue) nei confronti dell'Italia.
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        GLI ALTRI GIRONI. IN HEINEKEN LE FRANCESI GUIDANO 4 GIRONI SU 6
        Drop di Parisse, quattro azzurri in meta


        Un solo successo per le squadre italiane nel secondo turno delle coppe europee.
        L'Arix Viadana ha vinto in casa contro l'Albi 26-13. A non essere
        travolto nonostante il ko, come al solito, il Benetton, uscito
        sconfitto da Castres 41-22. Quasi 70 punti subìti, invece, da Ghial
        Calvisano e Skg Gran Parma, 50 quelli al passivo per l'Overmach Parma
        (debutto da titolare per il pilone di San Donà Alberto De Marchi), 53
        per il Carrera Petrarca. Anche in questo secondo turno drammatica la
        differenza tra i punti segnati e quelli subiti. In Heineken Cup le
        italiane hanno segnato 40 punti e ne hanno subiti 158, in Challenge
        Cup i punti fatti sono stati 38 contro 135 al passivo, per un totale
        di 78 all'attivo e 293 al passivo.

        E' stata poi la giornata del clamoroso drop segnato da Sergio Parisse
        in Stade Français-Ospreys. Anche in questo turno non sono mancate le
        sorprese. Ha tirato un po' su la testa il Tolosa. In Heineken Cup a
        guidare i 6 gironi sono 4 francesi, una gallese e una irlandese; in
        Challenge Cup comandano 3 inglesi e due francesi.

        HEINEKEN CUP Poule 1:Partita intera e una meta per l'azzurro Pablo
        Canavosio in forza al Castres nel match vinto contro Treviso
        41-22.Poule 2:Gloucester-Agen 26-32 (Bortolami, capitano degli
        inglesi, uscito ad un quarto d'ora dalla fine), Edinburgo-Leinster
        25-24; Agen 9, Leinster 6, Edinburgh 5, Gloucester 1.Poule 3:Stade
        Français-Ospreys 27-14 (gara intera per i fratelli Bergamasco e
        Parisse, Mirco autore di una meta e Parisse di un drop (!) da 25
        metri), Sale-Calvisano 67-11; Stade Français 9, Sale 6, Ospreys 4,
        Calvisano 0.Poule 4:Munster-Bourgoin 41-23 (Pucciariello entrato a
        sostituire temporaneamente Horan negli irlandesi, Del Fava 80' nel XV
        francese), Cardiff-Leicester 17-21 (negli inglesi Castrogiovanni
        uscito a metà ripresa); Munster 9, Cardiff, Leicester 5, Bourgoin
        0.Poule 5:Llanelli-Ulster 21-15, Tolosa-London Irish 37-17 (nel Tolosa
        80' per Perugini); Llanelli 9, Tolosa, Ulster 5, London Irish 1.Poule
        6:Overmach Parma-Biarritz 7-50 (per Dellapè gara intera),
        Northampton-Border Reivers 37-13; Biarritz 10, Border Reivers,
        Northampton 5, Overmach Parma 0.

        Il prossimo turno nel weekend dell'8-10 dicembre: sabato 9 Ghial
        Calvisano-Ospreys, Overmach Parma-Northampton (entrambe alle 14),
        domenica 10 London Wasps-Benetton (ore 15 locali).

        CHALLENGE CUP Poule 1:Bristol-Dragons 11-7 (80' per Stanojevic nel
        Bristol), Bucuresti-Bayonne 32-27; Bristol 9, Dragons 6, Bucuresti 5,
        Bayonne 2.Poule 2:Narbonne-Saracens 20-37 (76' giocati per Ongaro, al
        rientro nei Saracens), Glasgow-Gran Parma 69-7; Saracens 9, Glasgow 6,
        Narbonne 4, Gran Parma 1.Poule 3:Nel Brive, che ha battuto il
        Newcastle 41-12, 80' di gioco per Orquera autore anche di una meta e
        due trasformazioni.Poule 4:Harlequins-Montpellier 57-10, Bath-Connacht
        21-19; Harlequins 9, Bath 8, Connacht 2, Montpellier 1.Poule
        5:Clermont Auvergne-Worcester 29-23 (nei francesi Troncon ha giocato
        77' da capitano e ha segnato pure una meta, tribuna invece per
        Canale), Arix Viadana-Albi 26-13; Clermont Auvergne 9, Worcester 6,
        Arix Viadana 4, Albi 0.

        Prossimo turno: sabato 9 dicembre Brive-Carrera (ore 15), domenica 10
        Arix Viadana-Clermont Auvergne (ore 14) e Saracens-Gran Parma (ore 15
        locali).

        Ennio Grosso
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