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R: [RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI

avjrb a tin.it avjrb a tin.it
Gio 2 Nov 2006 12:54:14 CET


Condivido l'idea delle selezioni e non penso ci siano grossissimi 
problemi di sponsor, già in passato l'idea di una quasi selezione c'era 
già stata in coppa, quando il Mediolanum utilizzava in prestito alcuni 
giocatori del Calvisano (la fusione è arrivata qualche tempo dopo) e 
anche un altro esempio di sponsorizzazione diversificata tra campionato 
e coppa già esiste, sempre il calvisano ha due sponsor principali, 1 in 
campionato e 1 in coppa.
Per quanto riguarda i contributi federali 
penso che una soluzione si può trovare, l'importante che le varie 
Società riescano una volta a non avere gestioni troppo campanilistiche 
e dire poco lungimiranti.
Vi immaginate il grande ritorno d'immagine e 
quindi economico se riuscissimo a vincere qualche partita e entrare 
nelle fasi finali.
Tutto questo è possibile, l'importante che smettiamo 
di ragionare sempre e comunque in modo asinino del "io sono bravo e gli 
altri non capiscono niente". e i risultati arriveranno e penso anche a 
breve.
ciao gigi da Brescia

----Messaggio originale----
Da: angelo.
volpe a poste.it
Data: 2-nov-2006 12.04 PM
A: <rugbylist a rugbylist.it>
Ogg: [RUGBYLIST] (Zatta/Dondi) SELEZIONI

Ringrazio chi ha dato seguito 
con un proprio commento alla mia idea di formazione e utilizzo delle 
selezioni al posto delle squadre di club nelle coppe europee. Mi pare 
che nella maggioranza l'idea sia stata giudicata fattibile. Fatta 
eccezione per Antonio che invece l'ha bocciata nel complesso. 
Poiche' 
Antonio (Zibana) non è certo l'ultimo arrivato e conosce bene la 
materia e i soggetti coinvolti nella mia informalissima proposta, sono 
propenso a pensare che non abbia parlato a sproposito, ma si sia basato 
su considerazioni concrete. Non so se esistano già dei progetti in tal 
senso ma mi chiedo davvero perchè la strada delle selezioni non sia 
praticabile.
In definitiva, qual'è l'ostacolo maggiore? Senza dubbio 
l'aspetto economico. Attualmente ogni singolo club partecipante alle 
coppe percepisce un contributo piuttosto rilevante. Non ho dati certi 
ma credo che possa aggirarsi intorno a 100-150.000 euro a stagione. Non 
sono pochi per i magri bilanci delle nostre squadre e dunque è chiaro 
che tale introito fa gola a tutti e possa sembrare irrinunciabile. Ma 
se la Fir incamerasse tali sovvenzioni e li riutilizzasse, magari anche 
aggiungendone di propri per retribuire l'utilizzo di ciascun giocatore, 
non saremmo più o meno alla pari? Non credo che i club ci perderebbero 
granchè. Anzi,... I main sponsor delle formazioni coinvolte potrebbero 
vedere i loro loghi commerciali sulle maglie in giro per l'europa...
Insomma, se sei squadre partecipanti alle coppe portano in dote 
ciascuna 150.000 euro e a sua volta la federazione ridistribuisse tale 
somma come quota pro capite per ogni giocatore convocato, i conti 
potrebbero tornare? Sì o no?

Posso pensare ad esempio ad un criterio 
geografico, ma potrebbero essere altri (mi baso sugli attuali club che 
fanno le coppe):
selezione Bianca (o Dogi): Treviso e Petrarca
selezione Rossa (o Lupi): Gran Parma e Overmach
selezione Verde (o 
Zebre): Viadana e Calvisano.

Non pensate che ne verrebbero fuori delle 
formazioni competitive, almeno nella misura che permetta di non perdere 
sistematicamente le partite 50-60 a zero e tentare il passaggio del 
primo turno?
Ringrazio chi volesse esprimere la propria opinione, anche 
se in disaccordo (anzi, soprattutto se in disaccordo).

angelo
  ----- 
Original Message ----- 
  From: Angelo.Volpe 
  To: allrugby ; 
rugbylist a rugbylist.it 
  Sent: Monday, October 30, 2006 5:44 PM
  
Subject: [RUGBYLIST] Re: Notizie del lunedì (Zatta/Dondi)


  Anch'io 
ieri ho ascoltato il servizio di Pacitti su Radio1.  Ero in macchina e 
stavo seguendo la gara di Valentino Rossi. Ohibò, ho pensato, rugby 
sulla Rai?? Che succede? Meraviglia delle meraviglie. E devo dire che 
sono rimasto molto perplesso nel sentire l'intervista a Dondi. Il quale 
dice, quasi con candore, che le squadre italiane per quanto riguarda le 
partite di coppa non sono tenute a rispettare la regola dei 12 
giocatori di formazioneitaliana. La Fir lascia libere le squadre di 
immetterne di più, se lo vogliono. Il che mi porta a pensare a due 
soluzioni:
  1- è possibile tesserare più giocatori stranieri e farli 
giocare a piacimento solo nelle coppe europee
  2- è possibile 
tesserare più giocatori stranieri e farli giocare a rotazione in 
campionato a patto di non superare la famosa quota dei 12 italiani a 
referto.
  Se non ho preso lucciole per lanterne, questa sarebbe la 
soluzione proposta da Dondi alle società che devono attrezzarsi per le 
coppe europee.
  Come dire che un club dovrebbe avere risorse 
economiche tali da potersi permettere di tesserare un certo numero di 
giocatori ma di tenerne in tribuna una parte.
  Lo spirito dei 12 
italiani a referto mi pare sia quella di salvaguardare i giocatori 
italiani che si vedrebbero portare via il posto in formazione dagli 
stranieri (di qualunque tipo). Bene, ok. Ha un senso e potrebbe portare 
a qualcosa di buono se non fosse che di solito parte di quei 12 sono i 
titolari fissi della panchina e generalmente non entrano mai. Ma 
evidentemente fatta la legge, trovato l'imbroglio. E a suggerire il 
modo di aggirare la regola è il presidente federale in persona. 
Fenomenale. Certo, formalmente la regola dei 12 a referto è rispettata, 
ma in pratica si suggerisce ai club come aggirarla. A parte la 
valutazione etica che ognuno è libero di fare in proposito, viene da 
chiedersi quanti e quali sarebbero i club italiani in grado di mettere 
a contratto un giocatore, pagarlo regolarmente, e farlo giocare solo 
saltuariamente, ossia in coppa o a rotazione nelle partite di 
campionato. Follia pura.

  A questo punto mi pare sarebbe più serio e 
più saggio abbandonare la strada delle regole dettate e poi aggirate. 
Mi sembrerebbe il caso di intraprendere seriamente e concretamente la 
strada delle selezioni (Nord ovest, nord est, centro, ecc.... o 
semplicemente selezione Bianca, Rossa o Verde...) da iscrivere alla 
Heineken e alla Challenge Cup. Due, tre o quattro da suddividere tra le 
due manifestazioni europee. L'ostacolo attuale è quello di mettere 
d'accordo i club nella suddivisione della parte economica spettante 
alle squadre partecipanti. E allora perchè non creare le selezioni 
direttamente da parte della Fir, saltando l'accordo impossibile tra i 
club? La Fir, individuato uno specifico per le coppe selezionatore alla 
stregua della nazionale, come per la nazionale paga una quota per ogni 
giocatore selezionato. Forse non tutti lo sanno, ma attualmente la 
convocazione di un proprio tesserato frutta al club di appartenenza un 
gettone di 5.000 euro per ogni convocazione. Un club che arriva ad 
avere 7-8-10 convocati mette in tasca 35-40-50 mila euro ad ogni 
impegno della nazionale. Fate un po' i conti di cosa significa alla 
fine della stagione per le casse di quel club..... Significa, credo, 
ripagarsi buona parte degli ingaggi ai giocatori....
  E allora 
sull'esempio della nazionale, perchè non creare 3 o 4 selezioni, 
iscriverle alle Coppe, per esempio due (o una) in Heineken e due in 
Challenge, e reclutare i 100 giocatori necessari con lo stesso criterio 
adottato per la nazionale? 25 giocatori X 4 selezioni = 100 (italiani e 
stranieri). I club che forniscono i giocatori ci guadagnano una cifra 
quale rimborso da parte FIR e non potranno di certo lamentarsi e noi, 
come Italia, potremo finalmente esprimere quattro formazioni di vertice 
formate da giocatori provenienti potenzialmente da tutte le squadre 
italiane, senza limitazioni di stranieri e italiani.
  Il budget della 
federazione credo non abbia problemi ad affrontare un investimento del 
genere perchè pingue come non mai a causa dei diritti del 6 nazioni. In 
più non dimentichiamoci delle sovvenzioni che arrivano dall'ERC (?) che 
potrebbero finire sempre alle società in ragione e proporzione ai 
giocatori forniti. 
  Vi sembra impossibile  (a parte la difficoltà 
nell'esporre il progetto)? Io credo di no, laddove ci sia davvero la 
volontà di uscire dall'imbuto che vede i club italiani non in grado di 
competere con quelli stranieri. Certamente mi sembra molto più serio 
che suggerire di tesserare più giocatori e di farli giocare solo per le 
Coppe o tenerli a rotazione in tribuna.

  Certo come proposta è 
semplicemente buttata lì e sicuramente presenta falle o punti oscuri, 
ma è solo una proposta per avviare la discussione, non pretendo certo 
di avere la soluzione in tasca.

  angelo
  (scusate la lunghezza)


  
From: allrugby 
    To: rugbylist a rugbylist.it 
    Sent: Monday, 
October 30, 2006 2:46 PM
    Subject: [RUGBYLIST] Notizie del lunedì


    Copio id incollo dal Gazzettino di oggi.
    Mi sembra che 
l'intervista al presidente della Benetton Amerino Zatta
    capiti a 
fagiolo, anche in relazione ai turni di coppa disputati, per
    una 
discussione in list.
    Ciao.
    Franco (TV)

    Ma che emozioni con 
Mulieri e Perziano


    Il Treviso soffre molto nella conquista. La 
mischia difetta di
    potenza: è stata maltrattata sia dal Perpignan 
che dal Castres. E deve
    ancora arrivare, nel doppio confronto di 
dicembre, la più potente del
    girone: quella del London Wasps. La 
touche balbetta, e la lunga
    squalifica di Tejeda aggrava i problemi 
nel lancio. Con la pressione
    addosso, ovvio che le cose si 
complichino per la cerniera. Il gioco al
    piede è il grande assente 
e sembra più facile sbarcare sulla luna che
    occupare il campo. 
Regge invece la linea difensiva, capace di pressare
    e di recuperare 
palloni interessanti. E non difetta la qualità nella
    circolazione 
della palla. Peccato che le occasioni di sfruttarla siano
    così rare 
e di bassa qualità.
    ***

    Due delle tre mete segnate (tutte in 
prima fase) a Castres dimostrano
    che la classe e l'ispirazione 
della linea arretrata è intatta. Azioni
    pregevoli. La prima, quella 
di Maci Perziano, è nata da uno strepitoso
    rilancio di Mulieri. Sul 
calcio di Lassucq sopra i pack riuniti per un
    maul, ha raccolto 
Semenzato a metacampo e ha passato all'indietro per
    l'ala 
all'altezza della linea dei 15 metri. Mulieri ha innescato una
    
corsa trasversale fatta di soffici appoggi che ha debordato l'intera
    barriera difensiva transalpina che saliva da lontano: superato in
    orizzontale anche il secondo centro Carballo, ha scartato 
raddrizzando
    la corsa con una sorprendente accelerazione dopo aver 
fintato un
    passaggio a Sartoretto. Una volta guadagnata la linea 
dei 10 metri ha
    saltato Goosen per imboccare direttamente 
all'esterno Maci piè
    veloce.Si sa che Perziano come respira l'aria 
della Francia si
    galvanizza. Sembra che si diverta da matti. Specie 
se gli servono una
    palla veloce. Quando riceve ha davanti a sè 40 
metri di campo. Si
    allarga leggermente verso la linea di touche, 
stampa sul prato sette
    falcate perentorie, alza la testa. Cerca con 
lo sguardo Jean-Baptiste
    Peyras. Lo fissa negli occhi. E quando lo 
affronta sulla linea dei 22
    metri: sorpresa. Maci raddrizza il 
tronco, calcia l'aria col destro,
    un po' alla Campese. E 
contemporaneamente esegue un buffo saltello
    sull'altro appoggio. 
Una sberleffo. Perchè quando ricade sulla
    caviglia sinistra orienta 
il corpo verso l'interno, ma con un cambio
    di passo fulminante se 
la fila dalla parte opposta. L'estremo del
    Castres abbranca l'aria, 
finisce con la faccia sull'erba, tenta una
    disperata manata sulla 
caviglia della lepre trevigiana che però si è
    già tolta dalla 
traiettoria, affonda i bulloni a un paio di centimetri
    dalla linea 
di touche e conclude la sua corsa con un tuffo trionfale.
    
«Terrible» ripetono in tribuna i telecronisti francesi. Seigne in
    
panchina osserva con calma: «Bella meta, il Treviso ha molta velocità
    all'esterno».
    ***

    Non aveva ancora visto la terza meta. 
Quella di Legg. Nata da un
    pallone bonificato dagli avanti con una 
ruck a fondo touche dopo un
    lancio maldestro. Picone dà ad Ansell 
rimasto fuori dallo schieramento
    della rimessa laterale, in 
posizione di primo attaccante. Passaggio a
    Goosen sui 40 metri, 
Legg si inserisce a vuoto fissando i centri
    francesi mentre il 
sudafricano serve alle sue spalle Mulieri. Ma si
    pronuncia 
Muliaina. L'ala trevigiana si esibisce in un gioco di
    appoggi 
interno-esterno degno dell'all black. Prende l'intervallo e
    
accelera. Sfugge alla francesina di Peyras, poi piazza un frontino su
    Marticorena che arriva a chiudere dall'interno. Sulla linea di meta
    gli si para infine davanti Christophers. Ma a questo punto
    
Mulieri-Muliaina non può più sbagliare: è il vertice di un rombo con
    Perziano a destra, Goosen sull'asse e Legg all'interno. Deve solo 
dare
    la palla. La mesce, facile, all'inglese che trotterella in 
mezzo ai
    pali: quattro passaggi, meta in prima fase. Un sorso di 
champagne dopo
    tanta acqua. A Treviso il palato non si guasta mai, 
nemmeno nelle
    giornate peggiori.
    
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    COPPE - 2. TURNO Il presidente del Benetton spiega perchè dal 
2004/05
    Treviso ha perso 9 match consecutivi in Heineken. Ultimatum 
a Dondi
    «La regola dei 12 italiani ci affossa in Europa»
    Zatta: 
«Se la Fir non ci pone alle stesse condizioni degli altri sarà
    
sempre peggio. Loro corrono in Ferrari, noi su una Fiat»

    Due 
stagioni fa il Benetton Treviso vinceva 3 partite su 6 del suo
    
girone, battendo Bath e Bourgoin (2 volte), e sfiorava lo storico
    
passaggio ai quarti in Heineken Cup. Da allora non ha più vinto in
    
coppa (9 sconfitte consecutive) e venerdì sera ha beccato 41 punti a
    Castres. «Una vera umiliazione - confessa il presidente trevigiano
    Amerino Zatta - se penso che fino al 2004/05 questa era 
un'avversaria
    che potevamo battere...».
    Come mai questo crollo? 
Perchè la squadra italiana leader in Europa,
    per un periodo ha 
avuto quasi il 50\% di successi, non è più
    competitiva? E con essa 
l'intero movimento, visti i risultati anche di
    questo 2. turno di 
Eurocoppe dove solo l'Arix Viadana (in Challenge)
    ha sconfitto la 
neopromossa Albi, mentre tutte le altre hanno preso
    batoste?

    
«Perchè con la regola dei 12 atleti di formazione italiana, di cui un
    under 21, obbligatori a referto non è possibile essere competitivi 
in
    Europa - continua Zatta - La prossima stagione quando 
diventeranno 13
    sarà ancora peggio. Due anni fa, quando il Benetton 
batteva il Bath e
    il Bourgoin, giocava con 5 stranieri e il resto 
di atleti con
    passaporto italiano. Venerdì a Castres noi avevamo i 
12 italiani
    previsti, loro 15 non francesi su una rosa di 35 della 
rosa. Già
    facevamo fatica a competere quando avevamo le stesse 
regole degli
    altri, adesso è impossibile».

    L'attacco alle 
nuove regole volute dalla Fir è esplicito. Come quello
    alle 
risposte date dal presidente federale Giancarlo Dondi su
    RadioRai, 
a una domanda fatta dal sempre attento Paolo Pacitti sui
    risultati 
delle italiane. «Dondi ha risposto - continua Zatta - che
    nessuno 
vieta ai club italiani di organizzarsi per le coppe come fanno
    i 
club europei. Vero. Ma non dice che gli inglesi, i francesi e gli
    
altri hanno le stesse regole sia in coppa che nei loro campionati, non
    due regole diverse. Se dovessi seguire il consiglio di Dondi, 
dovrei
    allestire e pagare due rose distinte. Una per il campionato 
con i 12
    italiani, una per le sole 6 partite di coppa con gli 
stranieri.
    Assurdo! Sia dal punto di vista organizzativo che degli 
investimenti.
    Sarebbe come correre su una Ferrari in Europa e su 
una Fiat nel
    campionato, mentre gli altri corrono sempre in 
Ferrari».

    Zatta è amareggiato da tutto ciò. Afferma con rabbia che 
che «è da
    masochisti fare l'Heineken Cup a queste condizioni». Si 
dice convinto
    che «fino a quando la federazione non prenderà 
adeguati provvedimenti
    saremo sempre penalizzati in Europa». 
Paventa una fuga degli ultimi
    sponsor innamorati del rugby 
(compresi i Benetton?) se le cose non
    cambieranno: «I club devono 
costruire i giocatori fino ai vent'anni
    per poi vedere che se ne 
vanno all'estero, come fanno ormai tutti i
    migliori italiani, e 
scoprire che ciò va a beneficio della Nazionale,
    la quale se li 
trova belli e pronti per l'alto livello. A cosa serve
    allora 
continuare a investire?».

    Il numero uno trevigiano non ha dubbi, 
andando avanti di questo passo
    «i club spariranno, o si limiteranno 
a svolgere attività amatoriale».
    Bisogna quindi scegliere: o si 
costruisce un movimento forte,
    competitivo (anche in Europa), con 
un campionato credibile che riporti
    indietro i migliori italiani e 
si cambia rotta; oppure no e in coppa
    andrà sempre peggio. 
«Qualunque delle due strade Dondi voglia
    imboccare, deve dirci qual 
è il suo progetto - chiude Zatta - Vuole
    sostituire i club con le 
selezioni? Ce lo dica chiaramente. Poi
    potremo non sposare la sua 
linea, ma almeno sapremo dove vuole portare
    il rugby. E ci 
comporteremo di conseguenza».

    Ivan Malfatto
    
.......................................................................................................................
    Il Galles vuole escluderci dal barrage
     (im) Colpo di mano del 
Galles nell'ultima riunione dell'Erc, tenuta
    martedì a Dublino. Al 
momento di discutere l'aumento dei soldi da far
    affluire nelle 
casse delle italiane che partecipano alle coppe europee
    
(dall'attuale 9\% degli introiti complessivi si vuole arrivare nel
    
giro di due anni al 12,5\% parificando l'Italia alle tre celtiche) il
    rappresentante gallese si è detto favorevole solo a una condizione:
    eliminare il barrage di accesso all'Heineken Cup fra un'italiano e 
una
    gallese dando quel posto al Galles. Evidentemente il ko subito 
dai
    Dragons in casa con il l'Overmach Parma brucia ancora. Il colpo 
di
    mano sembra sia fallito, ma dimostra l'ostilità dei gallesi 
(anche in
    chiave Celtic Legaue) nei confronti dell'Italia.
    
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    GLI ALTRI GIRONI. IN HEINEKEN LE FRANCESI GUIDANO 4 GIRONI SU 6
    Drop di Parisse, quattro azzurri in meta


    Un solo successo per 
le squadre italiane nel secondo turno delle coppe europee.
    L'Arix 
Viadana ha vinto in casa contro l'Albi 26-13. A non essere
    travolto 
nonostante il ko, come al solito, il Benetton, uscito
    sconfitto da 
Castres 41-22. Quasi 70 punti subìti, invece, da Ghial
    Calvisano e 
Skg Gran Parma, 50 quelli al passivo per l'Overmach Parma
    (debutto 
da titolare per il pilone di San Donà Alberto De Marchi), 53
    per il 
Carrera Petrarca. Anche in questo secondo turno drammatica la
    
differenza tra i punti segnati e quelli subiti. In Heineken Cup le
    
italiane hanno segnato 40 punti e ne hanno subiti 158, in Challenge
    
Cup i punti fatti sono stati 38 contro 135 al passivo, per un totale
    di 78 all'attivo e 293 al passivo.

    E' stata poi la giornata 
del clamoroso drop segnato da Sergio Parisse
    in Stade Français-
Ospreys. Anche in questo turno non sono mancate le
    sorprese. Ha 
tirato un po' su la testa il Tolosa. In Heineken Cup a
    guidare i 6 
gironi sono 4 francesi, una gallese e una irlandese; in
    Challenge 
Cup comandano 3 inglesi e due francesi.

    HEINEKEN CUP Poule 1:
Partita intera e una meta per l'azzurro Pablo
    Canavosio in forza al 
Castres nel match vinto contro Treviso
    41-22.Poule 2:Gloucester-
Agen 26-32 (Bortolami, capitano degli
    inglesi, uscito ad un quarto 
d'ora dalla fine), Edinburgo-Leinster
    25-24; Agen 9, Leinster 6, 
Edinburgh 5, Gloucester 1.Poule 3:Stade
    Français-Ospreys 27-14 
(gara intera per i fratelli Bergamasco e
    Parisse, Mirco autore di 
una meta e Parisse di un drop (!) da 25
    metri), Sale-Calvisano 67-
11; Stade Français 9, Sale 6, Ospreys 4,
    Calvisano 0.Poule 4:
Munster-Bourgoin 41-23 (Pucciariello entrato a
    sostituire 
temporaneamente Horan negli irlandesi, Del Fava 80' nel XV
    
francese), Cardiff-Leicester 17-21 (negli inglesi Castrogiovanni
    
uscito a metà ripresa); Munster 9, Cardiff, Leicester 5, Bourgoin
    0.
Poule 5:Llanelli-Ulster 21-15, Tolosa-London Irish 37-17 (nel Tolosa
    80' per Perugini); Llanelli 9, Tolosa, Ulster 5, London Irish 1.
Poule
    6:Overmach Parma-Biarritz 7-50 (per Dellapè gara intera),
    
Northampton-Border Reivers 37-13; Biarritz 10, Border Reivers,
    
Northampton 5, Overmach Parma 0.

    Il prossimo turno nel weekend 
dell'8-10 dicembre: sabato 9 Ghial
    Calvisano-Ospreys, Overmach 
Parma-Northampton (entrambe alle 14),
    domenica 10 London Wasps-
Benetton (ore 15 locali).

    CHALLENGE CUP Poule 1:Bristol-Dragons 11-
7 (80' per Stanojevic nel
    Bristol), Bucuresti-Bayonne 32-27; 
Bristol 9, Dragons 6, Bucuresti 5,
    Bayonne 2.Poule 2:Narbonne-
Saracens 20-37 (76' giocati per Ongaro, al
    rientro nei Saracens), 
Glasgow-Gran Parma 69-7; Saracens 9, Glasgow 6,
    Narbonne 4, Gran 
Parma 1.Poule 3:Nel Brive, che ha battuto il
    Newcastle 41-12, 80' 
di gioco per Orquera autore anche di una meta e
    due trasformazioni.
Poule 4:Harlequins-Montpellier 57-10, Bath-Connacht
    21-19; 
Harlequins 9, Bath 8, Connacht 2, Montpellier 1.Poule
    5:Clermont 
Auvergne-Worcester 29-23 (nei francesi Troncon ha giocato
    77' da 
capitano e ha segnato pure una meta, tribuna invece per
    Canale), 
Arix Viadana-Albi 26-13; Clermont Auvergne 9, Worcester 6,
    Arix 
Viadana 4, Albi 0.

    Prossimo turno: sabato 9 dicembre Brive-Carrera 
(ore 15), domenica 10
    Arix Viadana-Clermont Auvergne (ore 14) e 
Saracens-Gran Parma (ore 15
    locali).

    Ennio Grosso
    
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