[RUGBYLIST] Rugby/calcio

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I tempi cambiano e con i tempi cambiano anche le cose: le abitudini,
le necessità, le priorità, le scelte in generale.
Il calcio è cambiato da quando una crescente spirale di interessi
(economici) si è costituita, neanche tanto lentamente, a partire dai
primi anni '70.
Che cosa ha portato lo si vede in questi giorni sui giornali, vittoria
mondiale a parte.
Dove ci sono molti soldi regna l'avidità. La ricchezza genera egoismo
e la povertà è trascurata.
Il rugby sta cambiando.
L'avvento del professionismo, anche se non ai livelli di altri sport,
ha portato un certo interesse (e quindi una circolazione più alta di
denaro) che, fin'ora, si è concentrato di più sulle squadre che hanno
fatto di questo sport una leggenda.
Ma, lo "spostamento d'aria" generato dalla "bomba" del professionismo
è arrivato ben oltre ed anche qui da noi, è innegabile, ci sono stati
dei cambiamenti mentre altri sono in evoluzione.
Certo, la nostalgia della "purezza" che una volta avvolgeva il rugby è
molta, ma non si può vivere guardando al passato.
E' necessario guardare la realtà, razionalizzare il proprio
comportamento in funzione educativa rispetto al ns. sport, fare da
bilancia alle tentazioni di imitare altri sport nei contenuti e negli
atteggiamenti negativi ed estremi: in altro termine, peraltro brutto,
bisogna "vigilare".
Lo spettatore, la stampa (soprattutto quella specializzata) e le altre
"forze" che circondano il rugby, possono fare molto per farlo
rientrare nei binari di una doverosa e civile convivenza (Monza NON
docet). Il pubblico dia l'esempio ai giocatori ed alle società, se
queste non punissero severamente chi sgarra, con una sua sobria
compostezza in ogni circostanza, sdrammatizzando quello che, in fondo,
è solo uno sport che va considerato per quello che è.
Una sana ed onesta competizione genera il rispetto delle regole,
dell'avversario e dell'arbitro.
Il denaro non possa mai sradicare ancora di più i valori che il rugby
ha dispensato dalle sue origini ad oggi.
Ciao.
Franco (TV)