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<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'>Qualche mese fa eravamo in pochi in questa list a ridosso del
mondiale dell’Italia che decriptavano elementi positivi o comunque
dinamici nel rugby italiano; venivamo considerati degli esseri
donchisciotteschi (nel mio caso anche peggio!); ebbene se ora mi trovo ben lungi
dall’attribuire al sistema rugby italiano progressi straordinari, sostengo
invece che i nostri ragazzi che superano una certa età diventano ragazzi seri,
sono seri nel gioco sportivo e lo sono ancora di più nella vita e nel lavoro e
certamente sono molto più seri di noi oggi iperadulti alla loro età. Questi
ragazzi io li incontro nel mondo delle start-up e li incrocio quasi ogni
settimana in quello delle grandi università e politecnici: posso dire che sulla
loro serietà, sulla loro competitività ci si può giurare; non credo
assolutamente che la loro serietà/dignità verrà annullata da machiavellici
poteri federali. Ci sono ovviamente delle ingenuità di gioco nella nostra
nazionale, c’è una ripetitività di certi schemi ma in linea di massima
questi nostri ragazzi non si sfiduciano ma corrono esattamente come gli
avversari e non si stravolgono di fronte alle interpretazioni tattiche dell’avversario.
Non si tratta più di avere due o tre individualità che reggono la nazionale come
nei match di dieci anni fa. Qualcuno ha dimenticato che qualche anno fa contro
la Francia facevamo soprattutto anti-gioco! Chi disprezza i nostri giovani di
oggi appellandosi ad un mondo scomparso è un razzista e vorrei vederlo in campo
alla loro età!<o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'>g.ciraolo<o:p></o:p></span></p>
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