<html><head></head><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:14px"><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6730"><span id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6749">Finalmente qualcuno ha detto come stanno le cose!!!!!!</span></div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6730"><br></div><div></div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731">Come ho già avuto modo di dire, Villepreux portò il metodo Montessori nell'insegnamento del rugby contribuendo gettare le fondamenta del rugby moderno, che non aveva praticamente nulla a che vedere con quello praticato fino a quel momento. Un rugby, per intenderci, molto più vicino al XIII e VII come impostazione di gioco e formazione dei giocatori.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731">In quegli anni non solo lui ma tutta una corrente spingeva in tutti i campi il metodo di insegnamento che era innovativo, basato sulla libertà e creatività.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">L'unico rischio del metodo sta nella preparazione del formatore. L'alunno cerca la strada da solo ma il formatore la conosce benissimo e stimola le correzioni di rotta.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">In Italia il "metodo globale" (=Montessori) ha permesso nel rugby di far avviare allo sport molti più praticanti perché non prevedeva una particolare esperienza e base culturale ai formatori e non attuava una drastica selezione nei bambini meno "svegli".</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">Il sistema ha permesso anche l'ingresso nel percorso scolastico in quanto ausiliario del metodo educativo.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">Una volta lanciato il metodo la federazione ha imposto gli obblighi delle giovanili dato che per allenarle bastava un corso di un paio di giorni in quanto il metodo funzionava da solo.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr"><br></div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">Cosa è successo? A parte i primi anni in cui i tecnici erano già competenti o avevano un bagaglio di esperienza di gioco di tutto rispetto, con il passare del tempo, per l'ovvia necessità di garantire tecnici per le giovanili, sono stati diplomati sempre più educatori che non avevano una visione chiara dell'obbiettivo finale del percorso tecnico ed applicavano il metodo globale fine a se stesso. Generando un circolo vizioso in cui tecnici "incompetenti" formavano giocatori "incompetenti" che a loro volta diventavano tecnici "incompetenti". Per incompetenza intendo la non conoscenza dell'essenza del gioco. Addirittura in Francia, dove il rugby è insegnato dai professori di educazione fisica, la competenza degli istruttori è di altissimo livello a livello di scienze motorie ma molti di essi non hanno un vissuto specifico per il rugby.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">A questo punto un metodo per insegnare si è trasformato nel gioco stesso. Un gioco in cui saper passare bene, calciare o placcare non è fondamentale rispetto ai valori ed alla capacità di analisi delle situazioni. Siamo cioè efficienti ma non efficaci.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr"><br></div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">In soldoni... I nostri ragazzi a 13/14 anni sanno benissimo che risposta dare ad ogni situazione di gioco ma non sanno metterla in pratica perché primo non gli è stato insegnato e spesso perché non gli interessa. Per fare un paragone e come se io dicessi che a tutti piace andare in piscina a fare il bagno ma quando l'allenatore fischia e dice "adesso fate 10 vasche per ogni stile" è tutta un'altra minestra... </div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr"><br></div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">Villepreux ha un bagaglio di esperienza di gioco e sa dove andare a parare, chi invece segue la formazione in Italia magari meno.</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731" dir="ltr">In ogni caso anche i francesi hanno capito che se il vertice rimane professionistico ad un certo punto il rugby educativo deve scindersi da quello agonistico. Se sia un bene o un male non mi esprimo ma rimane il dato di fatto....</div><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_6731"><br></div><div class="signature" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7242">Salvatore Messina</div><br> <div style="font-family: HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 14px;" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7151"> <div style="font-family: HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 16px;" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7150"> <div dir="ltr" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7187"> ----- Messaggio inoltrato -----<br> <font size="2" face="Arial"> <b><span style="font-weight:bold;">Da:</span></b> Luca Oliva <lucaoliver63@gmail.com><br> <b><span style="font-weight: bold;">A:</span></b> rugbylist@rugbylist.it <br> <b><span style="font-weight: bold;">Inviato:</span></b> Domenica 25 Ottobre 2015 12:08<br> <b><span style="font-weight: bold;">Oggetto:</span></b> Re: [RUGBYLIST] rugby situazionale: il pensiero di Villepreux!<br> </font> </div> <div class="y_msg_container" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7149"><br><div id="yiv6647441437"><div id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7148">
<font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7147">Mi spiace rispondere solo ora, ma non ries<font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7146">co a farlo in "tempo reale".<br clear="none">
<font face="Arial"><font face="Arial">Il concetto di rugby
situazionale è qualcosa che Villepreux aveva ben chiaro in
testa, </font></font>fin dal suo esor<font face="Arial">dio
alla guida della </font>nazionale italiana (fine anni '70) e
poi <font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7152">da coach </font>di Treviso, come b<font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7145">en ricordato da Gian Domenico Mazzocato.<br clear="none">
Nessuno qui svuol<font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7144">e sminuire <font face="Arial" id="yui_3_16_0_1_1446112982065_7143">i concetti </font>di Villepreux, e me ne
guarder<font face="Arial">ei bene, non vedo che <font face="Arial">titoli avrei per farlo, nè sottovalutare
l'importa<font face="Arial">nza che questi concetti han<font face="Arial">no avuto nello sviluppo del rugby
italiano e non solo.<br clear="none">
<font face="Arial">Quasi tutti questi concetti sono
stati interiorizzati dal rugby mode<font face="Arial">rno, e basta guardar<font face="Arial">e una qualsiasi partita<font face="Arial"> di questo mo<font face="Arial">ndiale
per renders<font face="Arial">ene conto.</font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font><br clear="none">
<font face="Arial">Però, si faccia una riflessione:
<br clear="none">
<font face="Arial">- se è vero che un pilone deve
partecipare al gioco aperto, non dovr<font face="Arial">à forse avere nel proprio
patrimonio tecnico un minimo di quegli skills
necessari a garantire un gioco di mov<font face="Arial">imento, quali: linee di corsa,
visione laterale, passaggio dx/sx, capacità
di gi<font face="Arial">ocare 2 vs 1, ecc.
senza arrivare a deline<font face="Arial">are
skills di maggiore specializzazione<font face="Arial">, quali movimento in
seconda linea dì<font face="Arial">'attacco,
ecc. ?<br clear="none">
<font face="Arial">- se un trequarti
cent<font face="Arial">ro deve <font face="Arial">entrare nei
raggruppamenti, </font></font></font>non
dovrà forse avere una tecnica
corretta di approccio al punto
d'incontro (entrata dal gate,
posizion<font face="Arial">e delle
spalle e del bacino, <font face="Arial">posizione di
spinta, ecc.<font face="Arial">)
?</font></font></font><br clear="none">
<font face="Arial">- dire che oggi
il rugby <font face="Arial">non è
un gioco s<font face="Arial">pecializzato
è una falsità, e basta sempre
guardare un pò di rugby
internazionale per rendersene
conto: oggi tutti i ruoli del
rugby sono ad "alta
specializzazione", dal pilone
all'e<font face="Arial">stremo<br clear="none">
<font face="Arial">E quindi
?<br clear="none">
<font face="Arial"><font face="Arial">Probabilmente
è solo que<font face="Arial">stione
di interpretazione.
Qualcuno, non so
chi, non mi
interessa, ed è
certam<font face="Arial">ente
difficile andare a
ripercorrerne le
tracce,<font face="Arial"> a</font>d
un certo punto ha
preso una strada
traversa, ha
sbagliato
indicazione al
bivio, e si <font face="Arial">è
imp<font face="Arial">antan<font face="Arial">ato
in una st<font face="Arial">rada
senza uscita,
con un bella s<font face="Arial">equoia
<font face="Arial">crollata
a<font face="Arial">l
suolo a impe<font face="Arial">dire
il cammino ...<br clear="none">
<font face="Arial">Ha
pensa<font face="Arial">to
<font face="Arial">che
"gioco
situazionale"
volesse </font></font>dire
"no s<font face="Arial">kills",<font face="Arial">
</font></font></font>e
in tal senso
ha improntato
t<font face="Arial">utto
il p<font face="Arial">roprio
cammino e la
propria im<font face="Arial">mpostazione
te<font face="Arial">orica,
con i
risultati, mi
peremtto di
dirlo, che
sono sotto gli
occhi <font face="Arial">di
tutti ...<br clear="none">
<font face="Arial">Se
poi co<font face="Arial">ntinuiamo
a produrre
"gym monkeys",
come
argutamente
detto da
Vittorio
Munari <font face="Arial">in
un intervento
in un noto <font face="Arial">blog
rugbystico
italiano, anzi<font face="Arial">chè
giocatori di
rugby, che
cosa ci
aspettiamo ?<br clear="none">
<font face="Arial">Il
tempo per
rettifi<font face="Arial">car<font face="Arial">e
il tiro c'è
sicuram<font face="Arial">e<font face="Arial">nte,
<font face="Arial">basta
rendersene
conto e
provvedere
rapidamente
...<br clear="none">
<br clear="none">
<font face="Arial">Ciao
a tutti.<br clear="none">
<font face="Arial">Luca
Oliva </font><br clear="none">
</font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font></font><br clear="none">
<div class="yiv6647441437moz-cite-prefix">Il 23/10/2015 16:29, Giovanni Ciraolo
ha scritto:<br clear="none">
</div>
<blockquote type="cite">
</blockquote></div><style>
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</style><div><div class="qtdSeparateBR"><br><br></div><div class="yiv6647441437yqt7967877700" id="yiv6647441437yqt11530"><div class="yiv6647441437Section1">
<div class="yiv6647441437MsoNormal" style="background:whitesmoke;vertical-align:top;"><span style="font-size:11.0pt;">Il
termine
“rugby situazionale”, o per dirla linguisticamente più
corretta “rugby
di situazione”, è stata anche una elaborazione sviluppata da
Pierre Villepreux;
data l’influenza che questo rugbista ha esercitato sulla
nostra scuola tecnica italiana,
credo che il suo pensiero sull’argomento (scritto da ultimo
nel 2007 in
prossimità della coppa del mondo in Francia) sia
interessante e lo cito qui di
seguito:</span></div>
<div class="yiv6647441437MsoNormal" style="background:whitesmoke;vertical-align:top;"><span style="font-size:11.0pt;">“Improvvisamente
(n.d.r.:
nei primi anni novanta) il rugby è cambiato.
Cronologicamente, i primi
frutti di queste innovazioni sono del 1995, durante la Coppa
del Mondo in Sud
Africa: gioco in movimento con sostituzioni di compiti tra
avanti e 3/4. Mi
ricordo che nel 1998, durante un allenamento a Narbonne con
il quindici di
Francia, abbiamo integrato con Jean-Claude Skrela questi
giocatori distribuendo
i cambiamenti. Di’ a un pilone di non incollarsi
sistematicamente alla palla,
ma anche di partecipare al gioco, e di’ anche agli estremi
di raggiungere i
raggruppamenti …. beh durante questa formazione i giocatori
sono rimasti
sorpresi. Ciò ha richiesto di modificare tutti i loro
automatismi, le loro
concezioni del gioco ed il loro ruolo. Tutti i sistemi
offensivi e difensivi
sono stati messi in discussione. Alcuni si chiedevano se
fossero davvero fatti
per questa nuova forma di rugby (n.d.r. : senza regole
rigide e prefissate).<br clear="none">
Durante la fase di competizione, l'attuazione del nuovo
rugby non si perfezionava
per il francese come per gli altri. Si avanzava a tentoni
prima di ottenere uno
progresso significativo. Due disegni di gioco si sono andati
delineando. Nella
prima versione, i lanci del gioco sono programmati, il che
rende le cose più
facili. Questo approccio è stato quello degli australiani,
che avevano in testa
fino a tre tempi di gioco con ruoli definiti per ogni
giocatore. La seconda
concezione lascia invece al giocatore l’abilità di
posizionarsi sul terreno di
gioco e di adattarsi all’andamento del match: si può parlare
in questo caso di “<u>intelligenza
situazionale</u>” cioè di una lettura di gioco superiore a
quella tradizionale,
e che richiede più riflessione. E 'stata questa la nostra
condotta tattica (n.d.r.:
della nazionale francese). Ma non iniziò nel 1998 o 1999. Lo
Stade Toulousain l’aveva
già sperimentata in precedenza. Questo rugby ha comportato
una forte difesa capace
di recuperare palla ma poi … con la palla in mano occorre
fare anche le scelte
giuste!… (n.d.r.: è forse quello che i francesi non sanno
più fare adesso!). In
Francia, penso che siamo sempre stati avanti nello sviluppo
di questa capacità
(n.d.r.: mai sopravvalutarsi!), che gli anglosassoni
chiamano "stile
francese". Secondo me, è qui che sono avvenuti i principali
cambiamenti.
La semifinale Francia-Nuova Zelanda (WRC 1999) è stata
aneddotica al riguardo”.</span></div>
<div class="yiv6647441437MsoNormal" style="background:whitesmoke;vertical-align:top;"><span style="font-size:11.0pt;">g.ciraolo</span></div>
<div class="yiv6647441437MsoNormal"><span style="font-size:11.0pt;"> </span></div>
</div></div>
<br clear="none">
<fieldset class="yiv6647441437mimeAttachmentHeader"></fieldset>
<br clear="none">
<pre>__________________________________________
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</pre>
<br clear="none">
</div></div><br><div class="yqt7967877700" id="yqt78185">__________________________________________<br clear="none">Gestisci la tua iscrizione<br clear="none"><a shape="rect" href="http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist" target="_blank">http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist</a> </div><br><br></div> </div> </div> </div></body></html>