<div></div><br>
...io cerco sempre di ripartire da qualcosa di positivo. per esempio nelle ultime 4 edizioni del VI nazioni siamo arrivati ultimi solo nel 2014...Non consola lo so. però è anche vero che...<br>
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----Messaggio originale----<br>
Da: tizianotaccola1@alice.it<br>
Data: 25/03/2015 8.17<br>
A: <rugbylist@rugbylist.it><br>
Ogg: [RUGBYLIST] I: R: Doloroso consuntivo.<br>
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Concordo. E' anche vero che il gioco espresso dalla nazionale italiana non evolve più da 4-5 anni. <div>Solo il primo anno di Brunel ci ha insegnato qualcosa, che in seguito si è esaurito. Siamo rimasti al palo.<div>Mentre le altre nazionali hanno progredito verso un rugby "totale" dove gli avanti diventano all'occorrenza trequarti, noi</div><div>siamo rimasti al "carrettino". Non sono molto sicuro che i nostri tecnici abbiano bisogno di essere istruiti dai tecnici stranieri. </div><div>Penso invece che nelle stanze di comando ci sia qualcosa che impedisca ad allenatori preparati, tecnici bravi, preparatori fisici quotati</div><div>di esprimersi. Penso anche che le altre squadre si dopino allegramente. La nostra non so, ma poichè regge solo un tempo,</div><div>questo mi fa propendere verso il no.</div><div>Ecco, se si premette questa ipotesi, tutto si spiegherebbe, tutto sarebbe più decifrabile: questo però è un terreno ipotetico</div><div>e minato al massimo. Chi tocca muore.</div><div>Un caro saluto</div><div>14cavallopazzo<br>
<blockquote>
----Messaggio originale----<br>
Da: jxcira@tin.it<br>
Data: 24-mar-2015 22.21<br>
A: <rugbylist@rugbylist.it><br>
Ogg: [RUGBYLIST] R: Doloroso consuntivo.<br>
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<div class="Section1">
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>La sconfitta contro il Galles è indubbiamente stata bruciante e si
torna a parlare di una Italia marginale nel panorama internazionale. L’articolo
di Repubblica fa un po’ da eco a ciò che si potrebbe chiamare l’abbassamento
tendenziale del “rating” dell’Italia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>A mio parere, come sempre accade a noi italiani in situazioni di
notevole sconfitta, si sta anche esagerando.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>Non voglio entrare troppo nel merito delle classifiche dell’IRB,
ma francamente, ad esempio, la posizione della Georgia è decisamente
sopravvalutata visto che questa squadra, in crescita indubbia dalla fine degli
anni novanta, grazie principalmente ad un allenatore francese, non ha mai
battuto una grande del rugby mondiale (e mi pare solo una volta ha prevalso molto
strettamente su Samoa). Per quanto riguarda il 6 Nazioni, a prescindere dalle
classifiche e dai cucchiai, vorrei osservare come nel confronto con la Scozia
dal 2000 in poi noi (compreso il 2015) abbiamo segnato 97 mete contro 91: nella
classifica dei punti la Scozia è davanti non di molto perché, evidentemente, ha
dei migliori calciatori (Ragazzi, ma vi rendete conto dell’uscita di Dominguez
e Troncon?) . Prima di dire che “non siamo più nulla”, come si legge nel web, rifletterei.
L’articolo di Repubblica, più che guardare al futuro, attacca frontalmente il
centralismo federale e formula un'unica proposta: quella di importare allenatori
stranieri e di assegnarli ai nostri migliori talenti: appoggio senz’altro questa
proposta, ma che respiro può avere a lungo termine? Il rugby è cultura, e la
cultura parte dal basso, e non bastano gli assi del volante per vincere!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>Tempo fa, attirato dal fenomeno Sassari, ho guardato sul web gli
impianti sportivi della città. Ce ne sono molti ed anche molto belli oltre al
basket fenomenale, ma l’unico per il rugby mi pare che sia un campetto spelacchiato
fuori città. Io penso che praticare il rugby in condizioni così disagiate è un
miracolo che fa enorme onore ai praticanti. Ma perché mettere sempre sotto
inchiesta la federazione? Cosa dire allora dei sindaci locali che puntano talvolta
alla gran cassa? Cosa dire del CONI? Cosa dire di tante autorità latitanti non
solo verso il rugby ma verso ogni spinta civile dei cittadini e verso le TV
locali etc … ? <br>
Che il problema tecnico dell’Italia sia così catastrofico come un certo lamento
sta sostenendo, questo è discutibile. Sconfitte del tipo 61-20 capitano, l’ultima
in Galles-Scozia nel 2014. La vera variabile in gioco è la caduta verticale della
tensione, innanzitutto fisica e nel gioco di piede, che sembra prendere la
nostra squadra quando l’avversario segna mete vicinissime. Io sono convinto che
questa riduzione di impegno/resistenza dei giocatori sia innanzitutto fisica: a
parte sospetti di doping, i nostri nazionali non si allenano abbastanza e non
passano sufficiente tempo nell’ambiente azzurro. Qui c’è un abisso rispetto all’Inghilterra
dove il CT può fare letteralmente quello che vuole della sua rosa allargata. E la
differenza si vede: francesi debordati.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>Abbiamo iniziato il 6 Nazioni 2015 contro l’Irlanda. Cioè contro
il vincitore dell’edizione di quest’anno. Francamente mi trovavo credo nella curva
giusta di quel match e non mi sembra di aver visto un crollo dello schieramento.
Più che per gli errori sicuramente commessi dall’apertura, manchiamo quasi
totalmente di pressione in fasi critiche dei match. A quel punto andiamo sotto
anche nelle touches, punto fondamentale per il morale di una squadra di rugby.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>A mio parere, la nazionale deve prevalere su ogni altra esigenza
di campionato o di banali test match dove tutto ruota e fa girare la testa. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'>g. ciraolo <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'> <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal"><span style='color: rgb(31, 73, 125); font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11pt;'><o:p> </o:p></span></p>
<div style="border-width: 1pt medium medium; border-style: solid none none; border-color: rgb(181, 196, 223) currentColor currentColor; padding: 3pt 0cm 0cm; border-image: none;">
<p class="MsoNormal"><b><span style='font-family: "Segoe UI","sans-serif"; font-size: 10pt;'>Da:</span></b><span style='font-family: "Segoe UI","sans-serif"; font-size: 10pt;'>
rugbylist-bounces@rugbylist.it [mailto:rugbylist-bounces@rugbylist.it] <b>Per
conto di </b>pierofilotico@gmail.com<br>
<b>Inviato:</b> martedì 24 marzo 2015 16:44<br>
<b>A:</b> rugbylist@rugbylist.it<br>
<b>Oggetto:</b> [RUGBYLIST] Doloroso consuntivo.<o:p></o:p></span></p>
</div>
<p class="MsoNormal"><o:p> </o:p></p>
<p class="MsoNormal"><span style='font-family: "Tahoma","sans-serif"; font-size: 9pt;'>Ieri
su Repubblica c'era questo lungo articolo. Un bilancio fallimentare, direi.</span><br>
<span style='font-family: "Tahoma","sans-serif"; font-size: 9pt;'>http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2015/03/23/mezzo-miliardo-per-63-ko-il-bilancio-da-piangere-del-rugby-made-in-italy44.html?ref=search</span><o:p></o:p></p>
</div>
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</div></div><br>
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