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<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'>Jacques Brunel ha selezionato una formazione fortemente zebrata
ed inedita per l’impegno con l’Irlanda nel 6N. Dentro ci sono molti giovani anzi
giovanissimi specie nei 3/4 (Bisegni, Ragusi, Visentin) e con centri un po’ più
esperti (Morisi, Campagnaro). Lancio di Marcello Violi e mischia che si
presenta più o meno normale (con Chistolini e Aguero, seconde linee Bortolami e
Furno, Geldenhuys e Biagi; Minto, sono contento che ci sia, e Favaro in terza con
Mauro Bergamasco in sostituzione di Vunisa). Cosa dobbiamo chiedere a una
squadra del genere? E’ una nazionale azzardata? Io mi azzardo a dire: è una
nazionale che può dare spettacolo. Nelle nostre aspettative abbiamo molto
trascurato il campionato. Violi in un certo senso è ancora tutto da scoprire
dopo la sua ottima carriera giovanile. Gli altri “ragazzi” post-1990 mi sembrano
provenire da famiglie di rugbisti che hanno insegnato loro la gavetta. La
gavetta serve, soprattutto quella spirituale che fa tenere all’inizio un basso
profilo. Non mi attendo la luna da questo 6N, e non temo persino nemmeno un
eventuale settimo posto che venisse creato come un bonus negativo dopo i
pronostici della rugbylist! Da questo 6N non mi attendo altro che la crescita e
lo spettacolo. Nel calcio non siamo più in grado di darlo questo spettacolo,
diamolo allora nel rugby. Molti l’hanno dimenticato, ma i tempi dell’anti-gioco
della nostra nazionale nei primissimi anni di torneo sono da tempo alle nostre
spalle. Se avessimo continuato l’anti-gioco saremmo stati già sbattuti dal 6N.
Non è importante avere una nazionale al massimo: ma deve esserci lo spettacolo,
e saremo certamente rispettati da tutti. Bisogna vedere del vero rugby.<o:p></o:p></span></p>
<p class=MsoNormal><span style='font-size:11.0pt;font-family:"Calibri","sans-serif";
color:#1F497D'>g.ciraolo <o:p></o:p></span></p>
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