<p dir="ltr">Scusa ma non comprendo la tua risposta...<br>
Proprio perché non ho la piena conoscenza ho preso atto delle varie opinioni e ho cercato di spostare il discorso su quanto la maggioranza di giocatori di categoria vivono sulla loro pelle. Qualsiasi sia il funzionamento delle accademie non cambia la sua diretta conseguenza.<br><br></p>
<p dir="ltr"> <br>
Il 13/Nov/2014 20:55 "ilfalco7" <<a href="mailto:ilfalco7@libero.it">ilfalco7@libero.it</a>> ha scritto:<br>
><br>
> Mi domando se conoscete davvero il lavoro che viene fatto in accademia e come funzionano <br>
><br>
><br>
> Inviato da Samsung Mobile.<br>
><br>
><br>
> -------- Messaggio originale --------<br>
> Da: Bruno Maggiore<br>
> Data:13/11/2014 15:50 (GMT+01:00)<br>
> A: Rugby List<br>
> Oggetto: Re: [RUGBYLIST] I: Re: I: Re: R: Re: I: R: R: Samoa<br>
><br>
> ciao,<br>
> ma allora cerchiamo di semplificare il discorso, aldilà delle convinzioni personali (mi sento molto più vicino a Salvatore e Giorgio) ma che tali restano.<br>
> Il punto è che per far crescere gli accademici si sacrifica tutto un movimento, l'esempio lampante è il campionato Under18 elite che, con l'avvento delle accademie, è diventato una farsa.<br>
> Quindi fatte buone tutte le considerazioni espresse, come fa a crescere un ragazzo che applica quello che impara in allenamento, se va bene, due volte al mese?<br>
><br>
><br>
> Il giorno 13 novembre 2014 15:35, <a href="mailto:tizianotaccola1@alice.it">tizianotaccola1@alice.it</a> <<a href="mailto:tizianotaccola1@alice.it">tizianotaccola1@alice.it</a>> ha scritto:<br>
>><br>
>> Grazie Luca.<br>
>> Il quadro si è chiarito molto.<br>
>> Mi pare che ci sia, però, il campionato dei Centri di Formazione Under 16<br>
>> Eppoi, ma non c'è anche un campionato Accademie? Mi sembra che ci siano 9 Accademie zonali che partecipano a questo campionato:<br>
>> Acc. zonale Torino<br>
>> Acc. zonale Milano<br>
>> Acc. zonale Remedello<br>
>> Acc. zonale Mogliano<br>
>> Acc. zonale Rovigo<br>
>> Acc. zonale Prato<br>
>> Acc. zonale Roma<br>
>> Acc. zonale Benevento<br>
>> Acc. zonale Catania<br>
>> Ora, se tutto questo è vero, credo che il giocatore che entra a 15 anni in una struttura federale, sia effettivamente avvantaggiato per il percorso di formazione, rispetto ad un pari-età che invece gravita intorno ad una società rugbistica dilettantistica, ma comunque non può certo sedersi sentendosi arrivato, perchè le competizioni federali esistono (fin da 16 anni) e quindi poi in nazionale ci va (o dovrebbe andarci) il migliore.<br>
>> In quanto al ragionamento che comunque, non si abbia notizia che qualche giocatore non venga confermato durante il percorso di crescita e sostituito per l'anno successivo con un "esterno", occorre stare molto attenti. Infatti i ragazzi non sono come la frutta che matura tutta nello stesso periodo, ma ognuno di loro ha i propri tempi di maturazione atletica. Specie nella differenziazione dei ruoli, che nel rugby sono molto diversi. Un'ala ( a parte eccezioni mondiali) è matura a 24-28 anni e dopo tende a calare di rendimento, età in cui, al contrario, i giocatori di prima linea e di seconda aumentano di rendimento grazie all'esperienza ed a una potenza "statica" maggiore. I piloni possono giocare ad alto livello fino a 35 anni tranquillamente. Qui si entra su un terreno delicato ed altamente professionale.<br>
>> Ecco, credo che queste considerazioni facciano capire come sia difficile per i Tecnici federali fare le giuste scelte e come sia sempre in agguato la possibilità di tarpare le ali, estromettendolo, ad un futuro campioncino. Sono grosse responsabilità, per chi le deve portare sulle spalle. E questo è un campo tutto aperto per le polemiche e per la possibilità di avere giudizi diversi se non addirittura opposti.<br>
>> Concludendo, mi pare che la concorrenzialità esista, poi se un ragazzo si sente arrivato e non continua con serietà e scrupolo la formazione per crescere, penso che sarà scavalcato nel tempo<br>
>> d chi al contrario ha "fame" di rugby. Purtroppo, come dicevo, il sistema non è perfetto, ma fa parte dei vizi umani.<br>
>> 14cavallopazzo<br>
>><br>
>>> ----Messaggio originale----<br>
>>> Da: <a href="mailto:lucaoliver63@gmail.com">lucaoliver63@gmail.com</a><br>
>>> Data: 13-nov-2014 12.47<br>
>>> A: <<a href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a>><br>
>>> Ogg: Re: [RUGBYLIST] I: Re: R: Re: I: R: R: Samoa<br>
>>><br>
>>> Viste dall'esterno le Accademie, così come le franchigie, sembrano proprio una casta di prescelti, come le ha chiamate Giorgio.<br>
>>> Chi entra in Accademia a 15 anni ha ragionevoli probabilità di fare tutta la trafila Accademia-Nazionali Giovanili-Franchigie. Se gli va male, trova comunque posto in una formazione di Eccellenza.<br>
>>> Purtroppo talvolta si tratta davvero di poco più che buoni giocatori, non certo di talenti.<br>
>>> Non essendoci competizione, un giocatore che a 15 anni si sente "arrivato" tende a sedersi, anche se comunque porta avanti una sua maturazione tecnio-atletica grazie ai metodi di preparazione professionali.<br>
>>> La mia proposta è che il "posto" in Accademia debba essere sottoposto a valutazione anno dopo anno, e che debba essere consentito l'ingresso in Accademia anche a ragazzi di 16, 17 e 18 anni, che dimostrino di avere subito una adeguata maturazione tecnico/tattica/atletica.<br>
>>> Purtroppo quello che vedo sono ragazzi di enorme talento, ma non pronti a 15 anni, che vivacchiano come ex- sui campi spelacchiati di provincia, e ragazzi che a 15 anni sono "fenomeni" continuare la loro grigia carriera di "travet" nelle strutture federali.<br>
>>> Purtroppo l'indicazione che mi riportano alcuni tecnici federali è che "o entri a 15 anni o non entri più, anzi stiamo abbassando l'età di selezione" ...<br>
>>> Se queste sono le premesse non c'è molto da stare allegri ...<br>
>>> La competitività delle franchigie non è che la naturale conseguenza di questa metodologia: i talenti ci sono, ma sono in misura inferiore a quelli che si potrebbero avere se ci fosse un'attività di selezione adeguata.<br>
>>><br>
>>> Si parla poi di clientelismo nella scelta degli atleti da inserire in Accademia: su questo non ho riscontri diretti, ma trattandosi di strutture "pubbliche" posso immaginare che questo possa essere un difetto intrinseco del sistema anche se, mi auguro, minoritario.<br>
>>><br>
>>> Sicuramente la strada di potenziare "anche" le accademie private dei club è un altro degli strumenti da utilizzare per migliorare la qualità della selezione. La motivazione del profitto è spesso una leva insostituibile per il miglioramento del prodotto finale. <br>
>>><br>
>>> Ciao a tutti.<br>
>>> Luca Oliva<br>
>>><br>
>>> Il 13/11/2014 09:03, <a href="mailto:tizianotaccola1@alice.it">tizianotaccola1@alice.it</a> ha scritto:<br>
>>>><br>
>>>><br>
>>>> Convengo che il sistema non è perfetto.<br>
>>>><br>
>>>> Convengo che non ho capito bene l'argomento.<br>
>>>><br>
>>>> Mi piacerebbe sapere le controproposte per capire meglio.<br>
>>>><br>
>>>> Poi in tutti gli sport, in tutte le società ed in ogni aggregazione ci sono amicizie che sfociano in una "casta".<br>
>>>><br>
>>>> O così le vede colui che si sente penalizzato sui meriti.<br>
>>>><br>
>>>> Un caro saluto 14cavallopazzo<br>
>>>><br>
>>>><br>
>>>>> ----Messaggio originale----<br>
>>>>> Da: <a href="mailto:giorgioxt@email.it">giorgioxt@email.it</a><br>
>>>>> Data: 12-nov-2014 10.51<br>
>>>>> A: <br>
>>>>> Cc: <<a href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a>><br>
>>>>> Ogg: Re: [RUGBYLIST] R: Re: I: R: R: Samoa<br>
>>>>><br>
>>>>> Ciao a tutti da Giorgio<br>
>>>>> Il giorno 11/nov/2014, alle ore 18:40, <a href="mailto:tizianotaccola1@alice.it">tizianotaccola1@alice.it</a> ha scritto:<br>
>>>>><br>
>>>>>><br>
>>>>>> Condivido l'equilibrio .<br>
>>>>>><br>
>>>>>> Trovo le critiche sugli equiparati o sui nostri giocatori che militano all'estero un tantino esagerate. Ormai anche altre squadre dell'emisfero Nord ricorrono agli equiparati. Che dire poi della grande squadra dei Pumas i cui giocatori militano in gran parte all'estero?<br>
>>>>>><br>
>>>>>> Le accademie hanno già dato qualche frutto ed altri ancora ne daranno. Se c'è un pensiero che mi tormenta, caso mai, è quello di non vedere prospettive di sviluppo per i nostri U19 e U20 che dimostrano di avere delle qualità interessantissime. Penso che questi giovani sono troppo giovani per entrare nella Celtic (a parte qualche eccezione) e che se ristagnano nella nostra Eccellenza non hanno quella spinta, quella istigazione a migliorarsi, non assorbono quelle tempistiche e quella capacità di sopportare innumerevoli fasi di gioco che nel rugby moderno è indispensabile. Insomma i giovani vanno cresciuti con altri giovani dei campionati di livello superiore, vedi Francia, Galles ecc. ecc.<br>
>>>>>><br>
>>>>>> 14Cavallopazzo<br>
>>>>>><br>
>>>>>><br>
>>>>> Posso essere d'accordo sul resto, ma non sulle Accademie .<br>
>>>>> Il rapporto costi/benefici è spaventoso visti i risultati (che si possono tranquillamente valutare visto che sono già passati anni) , e non è nemmeno l'aspetto peggiore.<br>
>>>>> L'aspetto peggiore è aver voluto creare un sistema separato e contro il resto del rugby, quello reale che viene fatto dai club, rifiutando qualunque confronto e creando una vera e propria CASTA di PRESCELTI .<br>
>>>>> Questo è l'errore fondamentale , un ragazzo di una accademia U18 moderatamente bravo ha quasi una possibilità su 2 di entrare nella Francescato, la stessa accademia Nazionale NON PUO' scegliere i ragazzi migliori ma DEVE RISPETTARE DELLE QUOTE , quando sei in accademia nazionale hai la quasi certezza di arrivare alle Zebre ma sicuramente in Nazionale giovanile. <br>
>>>>> Come si può fare qualità SENZA selezione e confronto? a me risulta che NESSUNO sia mia stato allontanato dalle accademie per scarsa qualità od impegno…<br>
>>>>><br>
>>>>> Le Accademie potevano e potrebbero avere una funzione importante dove i club non hanno le forze e le qualità per fare formazione, dove i numeri sono bassi al punto da non fare le squadre, ma per la crescita e lo sviluppo un campionato nazionale giovanile meritocratico costa molto, ma molto meno ed è molto più formativo.<br>
>>>>><br>
>>>>> Poi quando ci decideremo a valutare le società per il loro merito formativo invece che per l'appartenenza o meno al "giro degli amici" sarà sempre troppo tardi.<br>
>>>>><br>
>>>>><br>
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