<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:14pt"><div><span>Rispondo subito perché il "seguito" non riguarda la Francia.</span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;"><span><br></span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;"><span>Sono d'accordo ma ti dico che il malessere è più profondo e lo si potrebbe chiamare "problema Tolosa/Noves".</span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal;
background-color: transparent;"><span>La crisi del colosso FORMATORE è la crisi stessa della Francia e del rugby "educativo". E' indubbio che la formazione del giocatore professionista non può passare attraverso i normali canali educativi globali. Nemmeno solo attraverso un percorso unicamente competitivo. Sperare che un ragazzino diventi un nazionale e possa gareggiare alla pari con uno neozelandese formandosi nel rugby scolastico OGGI è utopia. Il livello di competitività è cresciuto (se sia bene o male non ne voglio discutere ora) e i giocatori vanno educati anche a questo. Il professionismo aiuta economicamente ma allo stesso modo crea maggiore pressione quando una sconfitta può crearti un danno anche economico che si ripercuote sulla vita di tutti i giorni.</span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal;
background-color: transparent;"><span>Perdere una finale lascia un ricordo amaro ma se insieme perdo anche un lavoro il segno è tangibile e concreto non solo emotivo.</span></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;">Per ovviare a questo spesso si ricorre ad un "programma di protezione" dei migliori giocatori. Funziona ma non per sempre e non garantisce mai la top performance.</div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;"><br></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;">Per quanto riguarda
Brunel o S.A. il loro apporto non è così determinante come si potrebbe pensare. Un Director of Rugby non ha il compito di insegnare a passare la palla e nemmeno di definire la tattica di gioco. Segue gli allenatori, i preparatori e gli istruttori individuali coordinando il tutto e facendo avanzare tutti lungo la sua linea tecnica.</div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;"><br></div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;">Un professionista non può avere risultati altalenanti ma costanti o comunque con alti e bassi di prestazioni ma sempre in costante crescita. Lo stesso vale per il club o la nazionale. La Francia è secondo me (non solo) in un
momento di forte crisi d'identità. E' stato distrutta la visone di gioco di Laporte perché poco "francese" (anche se vincente) e ora questi dimostra che il suo gioco strutturato, se ben eseguito, batte quello interpretativo.</div><div style="color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-style: normal; background-color: transparent;">La linea di passaggio dei neozelandesi è tutto fuorché creativa ma è letale se ben innescata, sia nel gioco offensivo sia nel gioco rotto o di rimessa. Quella francese è pericolosa solo nel gioco rotto, altrimenti è troppo lenta e quindi difendibile.</div><div></div><div> </div><div>Salvatore Messina</div> <div class="qtdSeparateBR"><br><br></div><div class="yahoo_quoted" style="display: block;"> <div style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 14pt;"> <div
style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 12pt;"> <div dir="ltr"> <font size="2" face="Arial"> Il Martedì 10 Giugno 2014 14:55, Giovanni Ciraolo <jxcira@tin.it> ha scritto:<br> </font> </div> <br><br> <div class="y_msg_container"><div id="yiv5107383828"><style></style><div>
<div><font size="2" face="Arial">Aspettando il tuo seguito....sono
d'accordo con te sul contrasto tra clubs e federazioni e sul modo di superarlo
(o di non superarlo) che diverge tra i diversi paesi. In Francia posso dire
che il contrasto tra lega ed istanze federali esiste, come certamente tu sai, da
molti anni, ed ancora non trova soluzioni. Il tempo a disposizione per i
responsabili della nazionale di avere a sufficienza i giocatori convocati è
veramente poco. In alcuni casi, pochissimo. E mi sembra d'altronde
difficile chiedere di più ai clubs, che spesso hanno leaders mediatici
superiori. A questo punto il CT in una nazionale conta,
eccome. Quando c'è un CT che tende al dubbio, alla critica ed
all'autocritica ed in generale al pensiero descrittivo rispetto allo
stimolo delle emozioni di gioco come è il caso nella Nazionale francese
attuale, ebbene è probabile che pure i giocatori sposino l'atteggiamento e
si può verifcare che ad un match positivo successivo ad una
analisi critica approfondita e ad un rimescolamento di giocatori e titolari ne
segua un altro affontato con un certo vuoto ottimismo magari risultante in
una disfatta. Tieni conto che nell'ultimo test con l'Australia i francesi
accumulavano un passivo record fino agli ultimissimi minuti, quindi si può
parlare di una disfatta completa con commenti unanimemente
catastrofici. Questo fatto di alternare sconfitte senza
scusanti (vedi nell'ultimo test della Francia: tutti i duelli perduti in un
match etc..) a vittorie inattese, e magari immeritate, sono proprie della
Francia (vedi l'ultima WRC) ma un pò anche dell'Italia. In generale siamo
due paesi con un bagaglio tecnico-agonistico vicino anche se ovviamente il
serbatoio talenti è molto diverso e non esistono (credo) due nazionali che
giocando male possono permettersi di arrivare in una finale di coppa del
mondo: forse al mondo ne esiste una sola, quella dei galletti!</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Ho stima di Brunel. Ma visto che
non abbiamo al momento una importante rosa di giocatori da plasmare, vedrei oggi
più un organizzatore, un Berbizier II a completare Brunel.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">Contrariamente ai francesi, noi
per vincere dobbiamo giocare bene. E' questo un limite, non una
risorsa.</font></div>
<div><font size="2" face="Arial">g.ciraolo </font></div>
<div><font size="2" face="Arial"> </font></div>
<blockquote style="BORDER-LEFT:#000000 2px solid;PADDING-LEFT:5px;PADDING-RIGHT:0px;MARGIN-LEFT:5px;MARGIN-RIGHT:0px;">
<div class="yiv5107383828yqt3697123806" id="yiv5107383828yqt74884"><div style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-family: arial;">----- Original Message ----- </div>
<div style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-family: arial; background: rgb(228, 228, 228);"><b>From:</b>
<a rel="nofollow" shape="rect" title="totorugby@yahoo.it" ymailto="mailto:totorugby@yahoo.it" target="_blank" href="mailto:totorugby@yahoo.it">Salvatore
Messina</a> </div>
<div style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-family: arial;"><b>To:</b> <a rel="nofollow" shape="rect" title="rugbylist@rugbylist.it" ymailto="mailto:rugbylist@rugbylist.it" target="_blank" href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</a> </div>
<div style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-family: arial;"><b>Sent:</b> Tuesday, June 10, 2014 12:41
PM</div>
<div style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; font-size: 10pt; line-height: normal; font-family: arial;"><b>Subject:</b> Re: [RUGBYLIST] R: la batosta
dei "migliori"</div>
<div><br clear="none"></div>
<div style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 14pt; background-color: rgb(255, 255, 255);">
<div><span>Leggo e condivido molte argomentazioni che, tuttavia, sono espresse
in maniera un po' disordinata. Vediamo di capirci meglio.</span></div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;"><span><br clear="none"></span></div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;"><span>FRANCIA</span></div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;">Di
giovani non è che non ce n'erano ma dobbiamo anche considerare che il mondiale
è l'anno prossimo e per preparare una squadra che aspiri alla vittoria ci
vuole tempo. Non basta saperli scegliere (avendone...) ma bisogna anche creare
un amalgama tra giocatori che si trovano solo per pochi periodi all'anno e per
il resto giocano in squadre diverse ed in competizione tra loro.</div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;">La
brutta prestazione, che tra l'altro prosegue il periodo di declino della
nazionale francese, non c'entra nulla con questo. La Francia ha una scuola di
rugby di alto livello ma per "arrivare" all'alto livello i giovani formati
devono giocarci e farlo il prima possibile. Infatti il Toulon ci insegna che
l'esperienza (sulla base di doti atletico/tecniche e mentali elevate) è
fondamentale per raggiungere i traguardi più alti. I club (ma di riflesso
tutto il movimento nazionale) aspirano al massimo e tra un buon giocatore
giovane ed uno con più esperienza scelgono ovviamente il secondo. Certo che
per un fuoriclasse giovane (Sexton) il posto c'è sempre. La competizione però
non è più solo interna (campionato nazionale) dove "ogni scarrafone è bello a
mamma sua", vale a dire dove l'ultima delle aperture mondiali può essere la
migliore nazionale, ma anche europea. Ovvio che in questo caso i club comprano
sul mercato internazionale. Di conseguenza, se tra Clermont, Racing, Castres e
Toulon i piazzatori sono stranieri e la migliore apertura francese (nemmeno
più giovanissima) ha praticamente fatto la stagione in tribuna (giustamente
dietro a Wilkinson e Giteau), trovo difficile che, in una partita in cui
l'avversario deve dimostrare di essere tornato ad altissimo livello ed a poche
settimane dalla fine di un campionato estenuante (26 partite per chi non è
arrivato ai play off più la Heineken Cup per alcune squadre), si potesse
sperare in un risultato migliore. Tenuto anche conto che il livello
tecnico/atletico degli australiani era decisamente superiore ai francesi (a
parte Michalak, Fofana, Huget). Secondo me, poi, il problema principale dei
transalpini è che sono anni che giocano con formazioni "sperimentali" ed in
questo modo trovo impossibile creare una squadra (ci sono passati anche gli
All Blacks con un turn-over esagerato della prima gestione Henry).</div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;">A
questo punto, dando anche un'occhiata ai giovani U20 inglesi, la domanda è:
club o nazionale? I club forti realizzano introiti ingenti che finanziano
tutto il movimento ma questi incassi sono dovuti alla presenza dei fuoriclasse
che praticano un gioco spettacolare e vincente, fuoriclasse che però troppo
spesso non possono giocare in nazionale. Una nazionale forte traina il
movimento ma azzera i clubs e, di conseguenza, deve preoccuparsi anche e
sopratutto di fare formazione. La Francia sta adottando un modello misto
sbilanciato verso i clubs e la nazionale cala di livello. Gli inglesi altro
modello misto ma sbilanciato verso la nazionale e, pur ottenendo mediamente di
più, ancora non competono con gli australi. Il Galles è praticamente allo
sbando e si mantiene solo grazie al miglior tecnico al mondo e ad una scuola
di base di alta competenza tecnica, mentre l'Irlanda ha copiato il sistema
neozelandese e, considerando le differenze etniche (struttura fisica degli
"isolani"), è l'unica nazionale tecnicamente in grado di competere con la
SANZAR.</div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;">Personalmente ritengo che
dopo la prossima RWC ci saranno ampi cambiamenti ed anche il rugby europeo (se
non vorrà trovarsi schiacciato anche da Giappone, USA e Canada) si dovrà
adattare al sistema a base provinciale. Le basi sono già state gettate:
campionato unico europeo sulla falsariga del S16 australe con franchigie
appartenenti a 3 conferences (4 inglesi, 4 francesi, 3 irlandesi, 2 gallesi, 1
scozzese e 1 italiana [forse]). Vale a dire la prossima Champions Cup
trasformata a campionato regolare.</div>
<div style="font-style: normal; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; color: rgb(0, 0, 0); font-size: 19px; background-color: transparent;">Ormai,
se si vuole mantenere la tradizione delle squadre nazionali, i campionati
interni devono diventare sempre più delle palestre per i giovani, favorendo
l'aggregazione fra i club e mettendo in secondo piano il risultato sportivo
rispetto alla formazione. Questo fino al professionismo che oramai rimarrà
confinato all'alto livello internazionale (seguendo un po' il sistema PRO
USA).</div>
<div></div>
<div> </div>
<div>segue....</div>
<div><br clear="none"></div>
<div>Salvatore Messina</div>
<div class="yiv5107383828qtdSeparateBR"><br clear="none"><br clear="none"></div>
<div class="yiv5107383828yahoo_quoted" style="display: block;">
<div style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 14pt;">
<div style="font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, 'Lucida Grande', sans-serif; font-size: 12pt;">
<div dir="ltr"><font size="2" face="Arial">Il Domenica 8 Giugno 2014 17:55, ilfalco7
<ilfalco7@libero.it> ha scritto:<br clear="none"></font></div><br clear="none"><br clear="none">
<div class="yiv5107383828y_msg_container">
<div id="yiv5107383828">
<div>
<div><br clear="none"></div>
<div>Concordo.</div>
<div><br clear="none"></div>
<div>
<div style="COLOR:#575757;FONT-SIZE:9px;">Inviato da Samsung
Mobile</div></div><br clear="none"><br clear="none">-------- Messaggio originale --------<br clear="none">Da:
Giovanni Ciraolo <br clear="none">Data:07/06/2014 23:36 (GMT+01:00) <br clear="none">A:
rugbylist@rugbylist.it <br clear="none">Oggetto: [RUGBYLIST] la batosta dei "migliori"
<br clear="none"><br clear="none">
<div><font size="2" face="Arial">La formidabile batosta subita dalla Francia
contro i Wallabies (23-50), con il rischio scongiurato solo in finis di
incassare il record assoluto di passivo, mi fa pensare. Perché anche in questi
test si fanno giocare molti giocatori tra i "migliori" della nazione? Un tempo
la parola "migliore" aveva anche un significato politico ed indicava chi
è insostituibile. Non capisco perché gli allenatori di oggi siano insensibili
a mettere alla prova nuovi giocatori, magari anche i più forti
fisicamente. Non si riesce più a vivere la propria età. Anche nel calcio
Prandelli ha fatto giocare al massimo un elemento già affermato e
confermato come Montolivo ed il risultato è che l'abbiamo perduto per il
Mondiale. Siamo in una fase in cui non ci rendiamo più conto della positività
della giovinezza ed anche dell'ingenuità che dovrebbe marcare gli anni verdi.
Così è difficile studiare percorsi e metodi. Infatti si studiano recuperi più
che lanci nella mischia! Ormai si vedono adolescenti dare delle lezioni
di educazione sentimentale agli adulti. Peccato! </font></div>
<div><font size="2" face="Arial">g.ciraolo</font></div></div></div><br clear="none">__________________________________________<br clear="none">Gestisci
la tua iscrizione<br clear="none"><a rel="nofollow" shape="rect" target="_blank" href="http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist">http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist</a>
<br clear="none"><br clear="none"></div></div></div></div></div></div>
<div>
</div><hr>
__________________________________________<br clear="none">Gestisci la tua
iscrizione<br clear="none">http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist
<br clear="none"></blockquote></div></div><br><div class="yqt3697123806" id="yqt24494">__________________________________________<br clear="none">Gestisci la tua iscrizione<br clear="none"><a shape="rect" href="http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist" target="_blank">http://www.rugbylist.it/mailman/options/rugbylist</a> </div><br><br></div> </div> </div> </div> </div></body></html>