<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:12pt"><div>Due belle notizie allietano l'inizio del "...maggio odoroso..." rugbistico italiano. Come si può non gioire per il buon esito dell'intervento chirurgico che ha salvato la vita ad Alessandro Fimmanò e del successo delle Zebre sugli Ospreys gallesi che una vittoria, con bonus, a Parma avrebbe permesso loro di continuare a sperare nei play-off del Pro12?</div><div>Del successo della franchigia federale c'è da apprezzare soprattutto la tenuta del campo per tutti gli 80' di gioco, prova provata che la serenità e la condizione fisico-atletica sono determinanti al fine del risultato. C'è da credere, o meglio da sperare, che questa sera a Monigo i biancoverdi di Treviso, opposti ai Warriors di Glasgow, non vorranno farsi sfuggire
l'occasione di confermare che nel rugby di club italiano "qualcosa si muove".</div><div>A chiudere queste brevi note non posso dimenticare di ricordare, certo di interpretare il pensiero di tutti i super-old "superstiti" bolognesi, " l'ultimo passaggio dell'ovale " di Almer Berselli, presidente del Modena Rugby dal 2002, che nei primi Anni Sessanta ho avuto il piacere di avere come compagno di squadra sotto la guida illuminata di Eraldo Sgorbati.</div><div>Ai gialloblù modenesi giungano le condoglianze anche per la perdita di Luca Caiti, valente dirigente dell' Under16.</div><div><br></div><div>romano rambaldi </div></div></body></html>