<html><head><base href="x-msg://84/"></head><body style="word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space; ">Ciao da Giorgio<br><div><div>Il giorno 01/apr/2014, alle ore 02:10, Giovanni Ciraolo ha scritto:</div><br class="Apple-interchange-newline"><blockquote type="cite"><span class="Apple-style-span" style="border-collapse: separate; font-family: Helvetica; font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px; -webkit-border-horizontal-spacing: 0px; -webkit-border-vertical-spacing: 0px; -webkit-text-decorations-in-effect: none; -webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px; font-size: medium; "><div bgcolor="#ffffff" style="word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space; "><div align="justify"><font size="2" face="Arial">Certamente concordo con te sull'esistenza di forti rivalità cittadine anche all'estero. Parliamo tuttavia sempre di città, non solo e forse nom tanto Parigi ma anche Clermont-Ferrand, Perpignan, Tolosa o Pau (questi ultimi sono importantissimi capoluoghi), dove abbiamo un tessuto urbano irrorato dalla scuola civica e dallo sport. La mia non trascurabile esperienza di scuola e liceo francese mi ha convinto di due necessità, la prima è l'educazione civica e la seconda è lo sport volontario per tutti con finanziamenti un pò a pioggia per ogni disciplina e comunque con una possibilità mai annullata di praticare le proprie scelte (salvo il cricket). Da noi le polisportive hanno avuto grande ruolo con non molti denari ma oggi ahimé, da quel poco che so, i budgets dei maggiori clubs italiani di rugby non sono lontani anzi sono veramente comparabili a quelli del medio-grande club francese, ma è molto diversa, credo, la maniera di spendere i soldi. In Francia i soldi non sono totalmente di nessuno in modo particolare, mentre in Italia il denaro non è mai completamente di tutti (Totò e Sordi docent!). Peccato perché, come dici tu e ben concordo, la nazionale andrebbe costruita dal basso. Sembra che da noi vi sia una specie di città virtuale del rugby nazionale che prende ciò che vuole ma senza veramente volerlo! </font></div><div align="justify"><font size="2" face="Arial">Sul discorso di Parigi uber alles da diverso tempo le cose mi sembrano cambiate: direi che la parte più innovativa dell'economia francese sia decentrata, però loro rispettano la loro capitale mentre noi, a grandi numeri e con non poco fracasso mediatico, la riteniamo non degna di essere vissuta fino in fondo. Come stupirsi allora di un insufficiente rinnovamento della classe FIR a Roma! </font></div></div></span></blockquote><br></div><div>Mi trovi pienamente d'accordo sulla questione formativa e sul "multisport" , l'altra nostra costante differenza con le nazioni più forti (ma anche con la Spagna) è che da noi i bambini e ragazzi fanno uno sport solo in modo continuativo, cosa inevitabile quando tutto il peso in termini di tempo ed economici sono sulle famiglie, che pagano e portano i figli agli allenamenti . </div><div><br></div><div>Sui club, invece la realtà è lontanissima da quella francese , lasciando da parte la Benetton, che spende più o meno come un neopromosso in Top14 come l'Oyonnax e meno dei pretendenti alla promozione del ProD2, le nostre società di eccellenza spendono come un club di Federale 2-3 , ovvero la quarta categoria francese.</div><div><br></div><div>Anche sulle città , c'è parecchio da ragionare, perché di quelle che citi solo Tolosa passa i 300.000 abitanti, Clermont arriva alla popolazione di Padova aggiungendo la "Communautè" ovvero i comuni limitrofi, Perpignan ha gli abitanti di Treviso aggiungendo Villorba e Paese, ormai ampiamente conurbati, Castres campione di Francia arriva a 40.000 abitanti … la differenza fondamentale è nel ruolo che queste città hanno per il territorio circostante, molto più importante che da noi sotto tutti gli aspetti, e nello specifico del nostro sport la funzione che riesce ad avere il club di rugby francese anche dal punto di vista economico. in Francia - anche dove il club è l'espressione di un singolo mecenate , come Fabre per Castres, o una società, come Michelin per Clermont, continua sempre ad servire anche come punto di incontro ed occasione d'affari per la comunità locale, oltre ad un forte peso sulla politica (che ricambia di cuore, dai dati ufficiali, quasi un terzo dei soldi per il T14 e ProD2 arrivano da comuni, dipartimenti, camere commercio ecc.) </div><div><br></div><div>Ma sono andato un po' oltre.</div><div><br></div><div>Quello che rimprovero alla Federazione ed anche alle Società , è di non aver cercato di promuovere anche questo aspetto fondamentale.</div><div><br></div>
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