<div dir="ltr">Intervengo poco in mailing list, anche perché ci sono voci più autorevoli della mia. Però credo che questa storia vada raccontata.<div><br></div><div style>La settimana scorsa mi è scappato detto a una mia amica se voleva venire con me a vedere la partita CUS Genova - CUS Perugia. Mi ha detto di sì. In mattinata mi ha telefonato per ricordarmi che le avevo promesso di portarla allo stadio Carlini e le ho confermato l'appuntamento: "ci vediamo alle due e mezza per arrivare un po' prima del fischio d'inizio e sceglierci il posto". E' arrivata alle due e dieci. Alle due e mezza, quindi, eravamo già lì, e ci sediamo, un po' in dietro, ma abbastanza centrali. </div>
<div style>Dopo qualche minuto mi dice: "Ma siamo finiti in mezzo ai tifosi della squadra avversaria".</div><div style>"Non ti preoccupare va bene così, pensa al calcio e fai tutto l'opposto, non succederà nulla, a parte un po' di rumore".</div>
<div style>Dopo esserci più o meno presentati con i vicini di posto, inizia la partita. Minuto di silenzio (quello vero, assoluto) in onore di don Gallo, ovviamente tutti in piedi, padroni di casa e ospiti.</div><div style>
Prima osservazione da parte sua: "Ma che bello!".</div><div style>Cinque minuti dopo il fischio di inizio, calcio di punizione per la squadra ospite. Si fermano i cori e il calciatore può tentare la punizione nel silenzio più assoluto, La sbaglia e il commento - dopo - da parte sua (abituata al calcio): "ma come mai erano tutti zitti?". "Perché questo è lo sport. E' il rispetto per l'avversario. Può sbagliare, può fare centro, ma comunque deve essere messo nella condizione di fare del suo meglio".</div>
<div style><br></div><div style>La faccio breve e non faccio la cronistoria di tutti i suoi commenti. Mi basta solo dire che dopo una trentina di minuti era più attenta di me, balzava in piedi per seguire le azioni di meta prima di me e alla fine - ma non è ancora la fine - mi ha chiesto: "Mi ci porti qualche altra volta?".</div>
<div style><br></div><div style>A quel punto le ho spiegato il perché delle strette di mano e degli abbracci a fine partita e il concetto del terzo tempo.</div><div style><br></div><div style>Un'ora dopo che ci siamo lasciati, mi ha telefonato per dirmi "sai, ho letto sull'opuscolo che mi hanno lasciato all'entrata le regole fondamentali del rugby. 1: Rispetto per l'arbitro; 2: Rispetto per la squadra avversaria. Ma questo è il vero spirito sportivo, la vera lealtà...". [Aggiungo io, ma spero fosse stato da lei sottinteso - potrei comunque chiederglielo - questi sono i veri uomini].</div>
<div style><br></div><div style>Mal che vada, abbiamo trovato una nuova tifosa per il nostro sport...</div><div style><br></div><div style>Alberto</div></div>