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<DIV align=justify><FONT size=2 face=Arial>E' veramente un motivo di vera
soddisfazione per noi italiani percepire come le nostre azzurre del
rugby abbiano ingranato un percorso vincente nel loro 6 Nazioni. La nostra
nazionale ha vinto 13-12 con le francesi ed ha dominato in Scozia con un chiaro
8-0. Al momento le più in forma sembrano le irlandesi, ma le nostre se la
giocheranno con tutte. Il match contro le irlandesi a Parabiago il 17 marzo (in
uno stadio che già ha ospitato il 6 Nazioni donne) sarà veramente un incontro
tutto da seguire (prima si giocherà a Benevento contro le gallesi e nel
bellissimo campo dell'Esher Club contro le inglesi). Bisogna dire che il rugby
femminile ha da tempo superato una fase pioneristica e la ristramissione
televisiva all'estero (generalmente sul terzo canale delle TV pubbliche) del 6
Nazioni donne genera un pubblico talvolta di centinaia di migliaia di
spettatori (è accaduto in Francia l'anno passato). C'è sicuramente un grande
spirito d'avventura nelle nostre ragazze ma sicuramente c'è anche del lavoro
duro. Il lavoro duro paga prima o poi (vale anche per gli uomini).
E' cresciuto anche il quadro del rugby femminile, a cominciare dagli stadi
dove viene giocato. Lo stadio del Rovato dove le azzurre hanno battuto le
francesi il 2 febbraio non ha nulla a che vedere con i campi
pozzanghera di qualche anno fa; è il campo di una delle nostre più vivaci
formazioni di serie B completa delle varie selezioni per età ed anche di
una squadra donne. Addirittura, talvolta, le inglesi giocano a Twickenham,
in connessione con l'incontro maschile, ma qui sono perplesso
perché si rischia di avere uno spettacolo agonistico femminile non
autonomo. Invece il rugby femminile merita autonomia e rispetto. Ormai è giocato
da vere atlete (forse proprio sulla preparazione fisica accurata le nostre
hanno guadagnato punti sulle avversarie) e potrà crescere ulteriormente. Chi
poteva dire 30 anni fa che la pallanuoto femminile diventasse uno spettacolo del
tutto concorrenziale con quello dei maschi? Per non parlare del nuoto
sincronizzato, durissimo e praticato solo da donne. Il rugby femminile è animato
da vere appassionate e la televisione pubblica, specie quella regionale
(soprattutto della domenica) dovrebbe maggiormente accorgersi
della curiosità del pubblico verso questo sport.</FONT></DIV>
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<DIV align=justify><FONT size=2
face=Arial>g.ciraolo </FONT></DIV><BR>
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