<html><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:arial, helvetica, sans-serif;font-size:14pt"><div style="RIGHT: auto">Mario Spinosa mi ha inviato questo pensiero sul rugby: è una prosa che profuma di poesia e mi piace condividerla con voi:</div>
<div style="RIGHT: auto"><VAR id=yui-ie-cursor></VAR> </div><I style="RIGHT: auto"><FONT size=5>
<div>Addentrarsi nel rugby</FONT><FONT color=#ff0000 size=5><FONT color=#ff0000 size=5>,</FONT></FONT><FONT size=5> significa abbandonare il quotidiano per entrare in un mondo incantato. Significa lasciare i palazzi grigi della città, per volare tra i prati verdi della Nuova Zelanda o della pampa argentina, planando ad alta quota dai Pirenei fino alle Highlands della Scozia. Vuol dire entrare in corti dal nome altisonante e solenne, come Twickenam o Ellis Park, abitate da orchi dal cuore buono, coriacei danzatori e capitani coraggiosi. Gli indumenti che si indossano in questi luoghi sono vesti importanti, spesso più delle stesse persone che li indossano! Alcuni di questi abiti hanno una storia secolare, sfoggiano colori e stemmi che richiamano imprese eroiche, narrate di padre in figlio ancor prima che dalla TV. Il biondo nettare schiumante di queste terre è ovunque. Sgorga dalle fontane, o in ruscelli, scende fino a valle, dove da sempre abbevera i
giganti e i nani, le damigelle e i venerandi anziani. Poi, in mezzo a tutto questo c’è Lei. La sua forma ricorda l’uovo da cui tutto ebbe inizio. Quando la vedono gli abitanti hanno le reazioni più diverse: taluni l’ammirano estasiati, altri la stringono forte al petto, altri ancora l’accarezzano soltanto e c’è anche chi la calcia via per poi correrle dietro, ansimando, cercando di riprenderla. Ma Lei non ha cuore, ne cervello, ne paure e, rimbalzando qua e la, decide i destini di questa terra incantata.</FONT></div>
<div style="RIGHT: auto"><FONT size=5>M.S.</div></I></FONT></div></body></html>