<P>Da Rugby 1823</P>
<P>di Duccio Fumeri</P>
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<P>L'appuntamento era per questa mattina, ore 11.30, a <STRONG><A href="http://basketcase.blogosfere.it/2011/09/kobe-bryant-alla-virtus-bologna-e-quasi-fatta.html" target=_blank>Bologna</A></STRONG>. Oggi, infatti, si è chiusa definitivamente l'era di <STRONG><A href="http://rugby1823.blogosfere.it/2011/10/sud-africa---nick-mallett-coach-degli-springboks.html" target=_blank>Nick Mallett</A></STRONG> ed è iniziata quella di <STRONG><A href="http://rugby1823.blogosfere.it/2011/04/affari-italiani---ecco-jacques-brunel-il-futuro-coach-dellitalrugby.html" target=_blank>Jacques Brunel</A></STRONG>, il nuovo allenatore dell'<STRONG>Italrugby</STRONG>. Ecco le <STRONG>prime dichiarazioni da ct azzurro</STRONG> del tecnico transalpino. </P>
<P>A presentare il nuovo coach è il presidente Giancarlo Dondi <EM>"Brunel non ha bisogno di grandi presentazioni, lo conosciamo tutti e conosciamo la sua carriera. L'ho cercato da anni, si è concretizzato oggi e credo che, viste le esperienza passate, la scuola francese sia la migliore per noi. Sono certo che Jacques ci porterà i risultati sperati"</EM>. Poi Dondi allarga il discorso <EM>"Però per arrivare ai risultati Brunel non può lavorare da solo. Ha bisogno del sostegno di tutti, da me, ma anche da parte dei club, dei dirigenti, degli allenatori e di tutto il movimento che lo aiuti a creare non solo una nazionale vincente, ma anche una scuola rugbistica nuova"</EM>.<BR>Passa, così, la parola a Jacques Brunel <EM>"Buongiorno a tutti, il mio italiano non mi permette ancora di tenere un discorso intero, ma prometto di farlo al Sei Nazioni</EM> - l'esordio del nuovo coach, che poi prosegue, rispondendo alle prime domande -<EM>. La squadra che ho visto ha un potenziale importante e spero di far crescere ancora di più le qualità dell'Italia, arrivando a permettere all'Italia di arrivare al Sei Nazioni con l'obiettivo di vincerlo, giocando allo stesso livello delle squadre più titolate"</EM>. Il discorso, poi, passa al rapporto con le franchigie celtiche, rapporto difficile durante la gestione Mallett<EM> "Credo che la struttura rugbistica italiana abbia tanti livelli importanti, dalle Accademie alle franchigie, dai club alla nazionale e tutti assieme dobbiamo lavorare collaborando per migliorare tutti assieme. Credo che il sistema sia ottimo e performante se lo si fa funzionare"</EM>. Brunel poi passa ai suoi obiettivi sulla panchina azzurra <EM>"La nazionale è la vetrina del rugby italiano e quindi i risultati sono obbligati. Ma altrettanto importante è come si arriva a questi risultati, quindi creare un'identità di gioco, creare un collante tra i diversi livelli del movimento, lavorando tutti sulla stessa strada. Quindi risultati, ma non solo"</EM>.<BR>Poi si passa a parlare dello staff tecnico <EM>"Lo staff attuale è quello che meglio conosce i giocatori e il potenziale di questa squadra, quindi mi sembrava normale iniziare con loro e poi capire come muovermi"</EM>. Un tema scottante, in Italia, è la mediana <EM>"Il livello del numero 9 è già buono, ci sono 3/4 giocatori di livello internazionale. All'apertura, invece, effettivamente c'è un problema nel trovare un giocatore molto forte. Serve dare la possibilità a chi c'è di giocare ad alto livello per migliorare, ma un 10 di livello mondiale è difficile da trovare ovunque"</EM>.<BR>Che gioco dobbiamo aspettarci dall'Italia di Jacques Brunel? <EM>"La difesa e l'attacco sono connesse l'una con l'altra. L'equilibrio tra i due momenti e se viene rotto c'è un problema. Un buon attaccante è anche un buon difensore e non si può puntare su una sola priorità rispetto all'altra. Se non c'è equilibrio allora i risultati non arrivano, nonostante un buon attacco o una buona difesa"</EM>. <BR>La scelta dei giocatori sarà fatta guardando al livello cui giocano o verranno scelti i giocatori che più si adattano al suo gioco? <EM>"Non c'è un metodo. Sicuramente dobbiamo sfruttare al massimo il potenziale dei giocatori, avendo delle idee e facendole applicare ai giocatori stessi"</EM>. Parlando del subito, cosa va subito cambiato in questa nazionale? <EM>"Come detto prima, bisogna trovare un equilibro. Tra difesa e attacco, tra mischia e trequarti"</EM>, cioé quel problema esistito fino a oggi, dove si è pensato troppo a difendere e poco ad attaccare, dove tra pack e linea arretrata vi era una spaccatura, e non solo nel gioco.<BR>Il Sei Nazioni è alle porte. Ci si deve aspettare subito una rivoluzione, o rivedremo il gruppo della RWC? <EM>"Sarà importante partire dall'ossatura del gruppo mondiale in questo primo momento, per poi allargare il gruppo e farlo crescere a partire dal tour di giugno. Servono giocatori pronti subito per il Sei Nazioni, che è un torneo troppo importante, poi ci sarà tempo per scoprire i giovani"</EM>.</P>
<P>Un caro saluto da Cavallopazzo<A href="http://rugby1823.blogosfere.it/2011/09/calendario-mondiali-rugby-2011-tutti-gli-orari-italiani.html" target=_blank><BR></A></P>