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<DIV><FONT color=#000080 size=2>Eccellente e condivisbile al 99%, solo su
incatenare Gower potrei essere in parziale disacordo.</FONT></DIV>
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<DIV><FONT color=#000080 size=2>Ragionando in tale modo forse faremo diventare
"normale" il nostro sport nel nostro paese...</FONT></DIV>
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<DIV><FONT color=#000080 size=2>ciao</FONT></DIV>
<DIV><FONT color=#000080 size=2>fabio</FONT></DIV>
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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message ----- </DIV>
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style="FONT: 10pt arial; BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B>
<A title=antoniomangano1962@libero.it
href="mailto:antoniomangano1962@libero.it">Antonio Mangano</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>To:</B> <A title=rugbylist@rugbylist.it
href="mailto:rugbylist@rugbylist.it">rugbylist@rugbylist.it</A> </DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Sent:</B> Monday, October 03, 2011 6:21
PM</DIV>
<DIV style="FONT: 10pt arial"><B>Subject:</B> [RUGBYLIST] amarezza...</DIV>
<DIV><BR></DIV>Squadre e aziende di rugby in Italia - <A
href="http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby">http://www.coobiz.it/it/aziende/trova/1?q=rugby</A><BR>__________________________________________<BR>
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<META name=GENERATOR content="MSHTML 9.00.8112.16434">
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<DIV><FONT size=2 face=Arial>Con tutto il rispetto per il nobile sentimento
della delusione, (ma chi rimane deluso perdona?). Volevo guardare la questione
degli ultimi 12 anni della ns nazionale da un altro punto di vista. Ogni volta
che arriva il brusco ritorno alla realtà scattano le analisi, non della
sconfitta, ma delle cause della presunta inferiorità del rugby italiano. E
ogni volta con l'acqua sporca viene puntualmente buttato il bambino. Le
analisi partono da considerazioni, che in questi tempi di crisi economica
definirei macroeconomiche, ma si fermano lì. Come dire che la crisi della
Grecia dipende dal fatto che non ha il PIL della Germania. Invece va
analizzata anche la contingenza. Altrimenti si cerca sempre il taumaturgo che
possa insegnarci qualcosa e magari imponendo le mani trasformi il bronzo in
oro. Perché noi siamo dei paria. Non abbiamo campionati all'altezza, non
abbiamo arbitri, non abbiamo allenatori, le ns accademie non servono un soldo
etc. In fin dei conti non funzionano anche la scuola, gli ospedali e il
mercato del lavoro. Insomma tutto fa schifo. Ma non è così. Come in Italia c'è
gente che lavora così nel nostro orticello c'è chi coltiva rose. Si perde
una partita non perché il movimento non riesce a partorire un'apertura degna
di tal nome ma perché l'apertura buca 2 placcaggi 2 e non trova una touch
neanche a 10 metri. Sembra lo stesso concetto ma non è così. Le partite si
perdono perché l'avversario è più forte o perché io lo rendo più forte con i
miei errori o la mia condotta. Le storie sulle competenze consolidate
dell'Irlanda e delle Home Union lasciamole dire a Munari che fa tanto chic in
telecronaca. Ma lasciamole lì. Perché se io ho in rosa un animale da catena
come Cittadini non devo portare un in panchina un ex pilone che non ha fatto
una ruck che Dio disse una, perché se io ho una terza come Derbyshire non devo
schierare l'attuale Bergamauro ormai logoro e incapace come tutti gli
"anziani" di gestire i colpi di testa, perché se io ho il problema
all'apertura Gower l'incateno per tempo non lo lascio andare via, dopo averlo
discutibilmente arruolato. Perchè se ho un'ira di Dio come Benvenuti lo
schiero centro per rianimare con la sua verve i due San Giuseppe da presepe
che attualmente ci giocano. E cosi via cantando. La partita è cambiata in
quella rolling maul al 40' del primo tempo. L'irlanda ha capito che avrebbe
rischiato grosso, guarda un po' contro questa Italia. Noi abbiamo pensato
anche di farci girare la punizione. Tutto ciò non c'entra nulla con
l'esperienza fallimentare delle accademie. Il rugby è cinico e scontato. Non
si perde per caso di un punto con l'Irlanda e si si vince altrettanto con la
Francia e 6 mesi dopo si diventa brocchi. Se si continua a guardare così la
realtà fallirà anche Brunel. Se continueremo a sentirci inferiori come chissà
quale gap da colmare allora faremo altri 12 anni di magre figure. Noi siamo
questi. In casa ce la giochiamo, fuori casa ci manca la mamma, la sfogliatella
e il mandolino. E lì che bisogna lavorare. Chiedendo al tecnico di schierare
la gente in forma, motivata e nel ruolo, non chi ha ormai fatto il callo ai
più improbalili proclami. E poi capire che il nostro target è il VI nazioni
nessuno oggi fatte salve, NZ, Aussie, SA e inghilterra possono pianificare
senza essere schiacciati il passaggio ai quarti mondiali. Basta con 'sta
storia e un modo come un altro di non testare gli obiettivi</FONT></DIV>
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